giovedì 30 giugno 2011

Torino, firme false alle scorse Regionali: condannato Michele Giovine e suo padre.



Torino - (Adnkronos) - Due anni e otto mesi per il consigliere regionale: "Me l'aspettavo". Due anni e due mesi per il padre. Per loro il giudice ha anche stabilitol'interdizione dai pubblici uffici. Bresso: "Elezioni falsate".

Torino, 30 giu. - (Adnkronos) - Due anni e otto mesi per Michele Giovine, due anni e due mesi per suo padre Carlo. E' la decisione del Tribunale di Torino per i due, imputati per aver falsificato le firme della lista 'Pensionati per Cota' alle scorse regionali.

Il giudice del Tribunale di Torino, Alessandro Santangelo, ha dichiarato la falsità di tutte le 17 firme. Il pm Patrizia Caputo aveva chiesto tre anni e 6 mesi per Michele Giovine, 2 anni e 6 mesi per suo padre Carlo più pochi euro di multa.

Per loro il giudice ha anche stabilito l'interdizione dai pubblici uffici, per un anno e sei mesi per Carlo Giovine e due anni per Michele. Il solo Michele Giovine invece è stato privato dei diritti elettorali per 5 anni. E' stato inoltre disposto il pagamento di provvisionali per circa 70mila euro, rimandando la decisione sui risarcimenti in sede civile. In particolare i due dovranno versare: 20mila euro per l'ex presidente Bresso, 10mila euro ciascuno per i Verdi e i Radicali, 12mila euro a testa per Francesco Romanin, rappresentante della lista 'Insieme per Bresso', e Staunovo Polacco, della lista 'Pensionati per Bresso', più il pagamento delle spese processuali. Per i due, presenti in aula, le parti civili avevano chiesto un totale di quasi 700mila euro di risarcimenti.

"Me l'aspettavo, non c'è niente di nuovo sotto il sole", è stata la reazione a caldo di Michele Giovine. "Non credo che ricorrerò", ha detto d'impulso subito dopo la sentenza anche se il suo difensore, l'avvocato Cesare Zaccone, ha già annunciato che farà ricorso.

"E' stata riconosciuta la falsità di una lista determinante per la vittoria delle ultime elezioni regionali. Si è accertato che le elezioni sono state falsate", ha detto dal canto suo l'ex presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso. "Mi auguro che l'intero procedimento giudiziario faccia coincidere il diritto con la realtà politica", ha concluso Bresso.


Il precedente:

Con questa sentenza Michele Giovine è riconosciuto recidivo. Nel 2005 era candidato nella lista “Consumatori per Ghigo”, l’80% delle firme risultarono false, ma la depenalizzazione del reato e il ritardo dell’inizio del processo, che portò alla prescrizione, gli consentirono di continuare a sedere a Palazzo Lascaris, anche quando la Corte Costituzionale rielevò al rango di “delitto” il suo comportamento. Generalizzato, secondo la difesa. Stessa storia a Porte, nel pinerolese, dove per le firme false gli fu comminata una multa.


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