Gli astronomi sono scettici sulla sua origine.
Un segnale “anomalo”, che ancora non trova spiegazione, è stato captato dal radiotelescopio russo Ratan-600 di Zelenchukskaya, nel Caucaso: è arrivato dalla stella HD 164595, distante 95 anni luce e un po’ più vecchia del Sole, ma simile per dimensioni e luminosità. Si trova nella costellazione di Ercole e nella sua orbita ha almeno un pianeta delle dimensioni di Nettuno, e forse altri non identificati. C’è chi parla di un segnale inviato da una civiltà extraterrestre, ma i ricercatori del Seti (Search for Extraterrestrial Intelligence), che lo segnalano sul loro sito, si mostrano piuttosto scettici.
Il segnale infatti è stato raccolto nel maggio 2015, ma è stato reso noto solo recentemente a livello internazionale dall’italiano Claudio Maccone, che ha assistito a una conferenza degli astronomi russi. Come rileva il Seti, il segnale è stato captato quell’unica volta su 39 tentativi fatti e, contrariamente a quanto prevede la procedura, non c’è stata alcuna segnalazione alla comunità del Seti. «Se un segnale sembra essere di origine extraterrestre - scrive il Seti - una delle prime cose da fare è procedere con altri tentativi per confermare l’osservazione, il che non si è verificato in questo caso».
Quella di un segnale inviato da un’altra civiltà è una possibilità, ma secondo gli esperti ci sono altre spiegazioni plausibili: da una banale interferenza a un satellite militare. Di certo, senza ulteriori conferme «possiamo solo dire che è interessante», aggiunge il Seti. Come chiarisce Stelio Montebugnoli, direttore della sezione italiana del Seti e responsabile del Radiotelescopio di Medicina (Bo), «prima di essere divulgato, un segnale va riverificato seguendo le procedure previste», che prevedono più conferme da parte dello stesso radiotelescopio che l’ha osservato e da tutti i radiotelescopi allertati dal Seti nel mondo. Lo stesso astronauta Umberto Guidoni, che lo aveva segnalato su Facebook, ammette che «finchè non c’è una conferma forte, rimane il dubbio. Ma almeno si sa in quale direzione puntare i radiotelescopi per cercare».
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