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venerdì 2 aprile 2021

Covid: verso Pasqua 'rossa', Viminale intensifica controlli.

 

Folla al centro di Roma nell'ultimo sabato prima del passaggio in zona rossa, 13 marzo 2021

Oggi il nuovo monitoraggio, Veneto e Campania sperano nell'arancione.


Da domani tutte le regioni italiane torneranno in zona rossa per tre giorni. L'ennesimo lockdown per cercare di limitare spostamenti e assembramenti durante le festività pasquali.

Per questo il Viminale, durante il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza, ha chiesto ai prefetti di intensificare i controlli. In particolare le forze dell'ordine, che saranno in campo con 70 mila unità, dovranno presidiare le aree urbane più esposte al rischio di assembramenti, parchi, litorali, arterie stradali e autostradali, stazioni, porti e aeroporti. Un monitoraggio "rigoroso" ma equilibrato - come l'ha definito il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese - per verificare il rispetto delle norme anti-covid che da sabato a lunedì vietano gli spostamenti anche nel proprio comune, se non per andare a trovare parenti o amici in massimo di due persone, con minori di 14 anni conviventi.

Intanto cresce l'attesa per il consueto monitoraggio del venerdì. Oggi i nuovi dati del ministero della Salute su curva pandemica e Rt stabiliranno i nuovi colori delle regioni che, comunque, non potranno più tornare in giallo almeno fino a maggio, così come previsto dal nuovo decreto che entrerà in vigore il 7 aprile. Chi è a un passo dalla "promozione" dal rosso all'arancione è la Campania, mentre il Veneto, che oggi ha sospeso le vaccinazioni per mancanza di dosi, ci spera. La provincia di Bolzano, invece, torna rosso scuro sulla mappa aggiornata del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, raggiungendo Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Campania e provincia di Trento.

Si' a deroghe per riaperture locali ma Italia senza regioni gialle fino al 30 aprile.

"Noi auspichiamo un passaggio di colore", ha ammesso il governatore Luca Zaia. Si va invece verso la riconferma dei colori per tutte le altre regioni, anche se la Basilicata, alle prese con diversi focolai e un Rt che di nuovo in crescita, rischia di finire in rosso. Si aggrava la pandemia in Liguria, con il presidente Giovanni Toti che ha disposto la zona rossa nel Ponente ligure, nelle province di Savona e di Imperia, da domani fino a domenica 11 aprile compresa. Il Piemonte, che per la prima volta dopo cinque settimane registra un lieve calo dei contagi, non solo chiude i supermercati a Pasqua e Pasquetta ma impone anche il divieto di raggiungere le seconde case per i proprietari che vivono in un'altra regione. "Siamo in una fase importante di lotta all'epidemia - ha ribadito il ministro della Salute, Roberto Speranza -. Ma chi racconta che stiamo come un anno fa dice una cosa clamorosamente non vera".

Sul fronte scuola, invece, dal 7 aprile prenderà il via il "nuovo corso" voluto dal governo Draghi. Vietate le ordinanze regionali e ritorno alle lezioni in presenza fino alla prima media in zona rossa e fino alla terza media in arancione, con le superiori in classe al 50%. Torneranno sui banchi 5,3 milioni di studenti, su poco più degli 8 milioni in totale. Contrario alle riaperture il direttore di malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, secondo il quale "è profondamente sbagliato" mandare a scuola bambini non vaccinati.

ANSA

lunedì 16 dicembre 2019

Incassavano la pensione di persone morte, 37 denunciati.

Incassavano la pensione di persone morte, 37 denunciati

Danno 3mln a Inps,in un caso preso per 23 anni indennizzo guerra.


Hanno preso per anni la pensione di parenti morti. In un caso per ben 23 anni un figlio ha incassato quella di guerra di un genitore morto. Per questo 37 persone sono state denunciate all'autorità giudiziaria dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma: continuando a percepire mensilmente, dopo il decesso degli aventi diritto, la pensione, l'assegno sociale, l'indennità di accompagnamento o la pensione "di guerra", a seconda dei casi, avrebbero causato un danno di 3 milioni per le casse dell'Inps e del ministero dell'Economia e delle Finanze.
Il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza, dopo aver acquisito dall'Inps e dal Ministero dell'Economia i nominativi di titolari di pensione, aveva avviato il loro monitoraggio "a tappeto", incrociando tali informazioni con quelle contenute nelle banche dati disponibili, al fine di verificare l'eventuale decesso dell'avente diritto e possibili casi di percezione dell'emolumento da parte di terze persone.
In seguito agli approfondimenti eseguiti "sul campo", le Fiamme Gialle, avvalendosi della collaborazione delle sedi locali dell'istituto di previdenza e della Ragioneria Territoriale dello Stato di Roma, hanno scoperto i 37 casi di indebita percezione di prestazioni previdenziali e assistenziali, denunciando i responsabili, a vario titolo, per i reati di indebita percezione di erogazioni pubbliche a seguito di dichiarazioni mendaci e di truffa aggravata ai danni dello Stato.
In numerosi casi, l'autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro delle somme giacenti sui conti correnti, fino a concorrenza del credito vantato, mentre l'Inps e la Ragioneria Territoriale dello Stato hanno subito sospeso l'erogazione dei trattamenti. Spiccano, tra le altre, le posizioni di una donna deceduta nel 1991, la cui nipote, fino al 2017, si era appropriata illecitamente di oltre 300.000 euro, nonché di un professionista che non aveva comunicato la morte del genitore avvenuta nel 1993 continuando fino al 2016 ad incassare dal ministero dell'Economia e delle Finanze la pensione "di guerra" del padre per oltre 267.000 euro.

http://www.ansa.it/lazio/notizie/2019/12/14/incassavano-pensione-di-persone-morte_0bfb5694-2f07-4f3f-8b09-641c898dfc40.html