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lunedì 10 dicembre 2012

Accorpamento Province, salta il decreto La delusione di Patroni Griffi:si sono imposti i "giochi" in Parlamento.


Il ministro Filippo Patroni Griffi

Il provvedimento non sarà convertito: troppi emendamenti.

ROMA - Il decreto sul riordino delle Province non sarà convertito: lo hanno deciso all'unanimità i partecipanti ai lavori della commissione Affaricostituzionali del Senato, conclusasi in serata, alla presenza tra gli altri di ministri Filippo Patroni Griffi e Piero Giarda. Per la giornata di martedì è stata comunque convocata una riunione dei capigruppo presso il Senato per esaminare le possibili vie di uscita, ma secondo i senatori che questa sera hanno preso parte alla riunione sono poche le possibilità di poter convertire il provvedimento a causa del numero eccessivo dei sub-emendamenti: 140 in tutto.

Patroni Griffi: il governo ha fatto quello che doveva fare. «Il governo ha fatto ciò che doveva fare - ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, piuttosto deluso - ma la situazione non si poteva sbrogliare, come del resto hanno confermato questa sera i capigruppo in Commissione. Il governo ha fatto insieme al Parlamento un buon lavoro fino alla spending review. ma poi si sono imposti alcuni "giochi" in Parlamento».

Saltamartini: troppi interessi sui territori. «In questi mesi ho lavorato per vedere se una materia così complicata poteva essere portata a termine con successo, ma purtroppo così non è stato - dice Filippo Saltamartini, relatore per il Pdl in commissione Affari costituzionali - A mio giudizio ci sono state troppe complicità e tanti interessi provenienti dai territori. Le Province vanno abolite tutte, operando sull'articolo 114 della Costituzione, assegnando le funzioni a Regioni e Comuni».

Vizzini: un'altra occasione persa. «Probabilmente è il destino di questi mesi, ma anche questa sera abbiamo perso un'altra occasione importante - commenta il presidente della Commissione, Carlo Vizzini - Senza polemiche credo che in questi mesi si sia fatto uno sforzo per trovare al meglio le condizioni per approvare il provvedimento. La tristezza è maggiore se penso all'occasione persa oggi e al fatto che domani il Paese si prepara ad incontrare l'amico "Porcellum"».

Idv: colpa del centrodestra. «A causa della folla di emendamenti e subemendamenti presentati soprattutto dal centrodestra, il provvedimento sulla riduzione delle province è in grave difficoltà - dice il senatore dell'Idv, Francesco Pardi - In base alla spending review le province si trovano private di ingenti risorse finanziarie e l'assenza di una legge seria sulla loro riduzione, con le conseguenti misure finanziarie necessarie, le metterà in grave difficoltà. Presto scuole, strade e altro non avranno più i mezzi necessari. Ciò rende indispensabile una soluzione provvisoria».


Incomincio a domandarmi se è legale ciò che fanno in parlamento....
E' inammissibile che giochino sulle sorti della nazione per decidere chi deve comandare!
Cetta.