giovedì 11 aprile 2013

Truffa allo Stato, sequestrati 12 milioni a Denis Verdini


Denis Verdini (Ansa)

Il provvedimento legato ad un'inchiesta per truffa per una presunta indebita percezione di fondi per l'editoria.

Per ordine della Procura di Firenze, la Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro preventivo di beni per 12 milioni a carico della società Settemari, dei deputati del Pdl Denis Verdini e Massimo Parisi e di altre persone. Il provvedimento è legato ad un'inchiesta per truffa, per presunta indebita percezione di fondi per l'editoria.

Graviola: rimedio naturale contro il cancro?




Graviola è il nome con cui le popolazioni di lingua portoghese indicano l'albero Annona muricata, fruttifero sempreverde appartenente alla famiglia delle Annonaceae, tipico delle foreste tropicali. I suoi frutti deliziosi, morbidi e succosi, riconoscono svariati impieghi alimentari, e possono essere consumati interi o come base per la produzione di frullati, succhi, cocktail, sorbetti e gelatine. E' tuttavia nella corteccia, nelle foglie, nelle radici, nei semi e nei ramoscelli, che la graviola racchiude molecole dalle possibili applicazioni nella cura contro il cancro. Alcune di queste sostanze sono state ribatezzate acetogenine annonacee, e sono tuttora ritenute responsabili dei sorprendenti effetti antitumorali ed antivirali ampiamente dimostrati in vitro. GraviolaUna di queste sostanze, la cis-annonacina, ha dimostrato un effetto citotossico (capacità di danneggiare le cellule, in questo caso tumorali) nei confronti di linee cellulari dell'adenocarcinoma del colon, 10.000 volte superiore a quello dell'Adriamicina ® (Doxorubicin), chemioterapico usato nel trattamento di una vasta famiglia di forme tumorali.
Gli estratti etanolici della graviola si sono dimostrati efficaci contro il virus Herpes symplex, il protozoo responsabile della leishmaniosi ed il mollusco di acqua dolce Biomphalaria glabrata, ospite del verme parassita Schistosoma mansoni.
In vitro, le acetogenine estratte dalla graviola hanno dimostrato importanti effetti citotossici contro cellule cancerose del fegato (epatoma), del seno (MCF-7), della prostata (PC-3), del pancreas (PACA-2), del polmone (A-549) e del colon (HT-29). Purtroppo non esistono a tutt'oggi studi su larga scala che confermino le proprietà antitumorali della graviola sulla specie umana, come del resto dimostra la mole piuttosto esigua di studi reperibili su pubmed. In molti siti internet, per contro, si narrano aneddoti su un tentativo fallito di brevettare alcune acetogenine da parte di un'importante industria farmaceutica, che dopo 7 anni di studi abbandonò il progetto per l'incapacità di sintetizzare molecole specifiche e brevettarle. Allo stesso tempo si decantano le notevoli proprietà antitumorali della graviola e la mancanza degli effetti collaterali tipici dei farmaci chemioterapici (affermazione non del tutto esatta). Aldilà delle considerazioni più maliziose e dei piani marketing, non dobbiamo dimenticare: a) l'assenza di studi clinici significativi sull'uomo; b) la possibile interferenza con concomitanti terapie chemioterapiche; c) le difficoltà di standardizzazione dei principi attivi, legate agli innumerevoli fattori che influenzano la resa della pianta, ma anche a possibili sofisticazioni. Oltretutto, la graviola produce effetti collaterali non trascurabili, come quelli ipotensivi, vasodilatatori e cardiodepressivi (diminuisce l'eccitabilità miocardica); tra gli altri possibili effetti collaterali si sottolineano la nausea ed il vomito (ad alte dosi) ed i disordini del movimento, con mieloneuropatia e sintomi simili a quelli della malattia di Parkinson. In caso di utilizzo prolungato, l'effetto antibatterico potrebbe alterare la normale flora batterica intestinale. L'utilizzo di graviola è sconsigliato in soggetti ipotesi o cardiopatici; prudenza nei pazienti in trattamento con farmaci ipotensivi. Non usare durante la gravidanza e l'allattamento.
Per quanto esposto nell'articolo, è a dir poco essenziale che ogni eventualità d'utilizzo venga preventivamente discussa con personale sanitario esperto ed informato sulle modalità d'uso, sui potenziali effetti collaterali e sulle interazioni farmacologiche della graviola.


I quadrupli incarichi del PD...



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mercoledì 10 aprile 2013

Doppi e tripli incarichi del PD.



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Scanzi vs Santanchè: “Con la sua voce da usignolo afono non andiamo avanti”


Scontro brioso in due atti negli studi de “L’aria che tira”, il talk show di approfondimento politico in onda ogni mattina su La7. Protagonisti del duello: Andrea Scanzi e Daniela Santanchè. La polemica si innesca quando il giornalista del Fatto Quotidiano, dopo aver analizzato l’occupazione delle Camere ad opera del Movimento 5 Stelle, tocca il tema dei “furbetti” dai doppi incarichi e della ineleggibilità di Berlusconi. “I problemi in Italia sono altri” – accusa la pasionaria del Pdl – “continuate a fare le trasmissioni su queste sciocchezze quando l’Italia sta bruciando”. E si inerpica in una filippica sull’etica politica: “Se imparassimo tutti a comportarci bene eticamente, rispettando le regole, e non aspettando che ci vengano imposte le regole, sarebbe molto meglio. Scanzi ride? Pazienza”. Il giornalista spiega così la sua reazione: “E’ meraviglioso sentire la Santanchè parlare di etica e di regole, come se lei per venti anni non fosse stata in Parlamento”. Inevitabili le interruzioni polemiche dell’esponente del Pdl, che rivendica il fatto che “un elettore su tre ha votato Berlusconi”, al punto che Scanzi, non riuscendo a completare il suo intervento, afferma: “La sua educazione è nota a tutti. Vorrei parlare senza che lei mi interrompa con la sua voce da usignolo afono“. Il secondo match avviene pochi minuti dopo, quando viene affrontato il toto-nomi per il Quirinale. “Nomi che potrebbero unire il M5S e il Pd” – dichiara Scanzi – “sono quelli di Rodotà o di Zagrebelsky, nomi che la Santanchè definirebbe giustizialisti”. “Sono nomi di garanzia” – replica provocatoriamente l’esponente del Pdl – “e la Boccassini no? E’ una donna, è un nome di garanzia che tranquillizza tutti. Secondo me, è perfetta. Provi a lanciare Boccassini al Quirinale“. “La lancio” – risponde ironicamente Scanzi – “lancerei anche qualcos’altro in questo momento, Santanchè, ma le evito questo


http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/04/10/scanzi-vs-santanche-con-questa-voce-da-usignolo-afono-non-andiamo-avanti/227754/

Il Pd in Friuli si fa rimborsare le adozioni a distanza.


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Il Partito Democratico, in Friuli Venezia Giulia, sembra si sia fatto rimborsare dalla Regione anche le adozioni a distanza. E’ scandalo per l’inchiesta del pubblico ministero Federico Frezza che ha spulciato le spese rimborsate al Pd nel 2011 trovando addirittura una richiesta per delle adozioni a distanza.
Lunga la lista dei rimborsi contestati e di dubbia utilità politica come i dieci biglietti di teatro comprati a maggio e gli otto biglietti comprati ad ottobre per un totale di quasi 400 euro oppure i 160 euro per una cornice di argento, 337 euro per un seggiolone per bambini e circa 800 euro per cesti natalizi.
Ma le fatture non finiscono. Si scoprono due cene e un pernottamento a Polignano a Mare, pranzi e cene a Natale e San Silvestro, casalinghi, pelletteria, abbigliamento, profumi e cristalleria. Singolare anche la spesa di 130 euro in un colorificio, 55 euro per “calzature”, quattro scontrini di una macelleria, 55 euro per un giubbotto.
Gran parte dei prodotti, sembra emergere dagli interrogatori e dalle memorie difensive, sono doni di rappresentanza per terzi. “Quanto alle spese dei singoli consiglieri – spiega Gianfranco Moretton, consigliere regionale del Pd – io non intervenivo. I consiglieri consegnavano le ricevute all’impiegata che non esercitava alcun controllo e rimborsava la spesa. Se ci fosse stata qualche spesa abnorme credo che l’impiegata sarebbe venuta a dirmelo e avremmo bloccato il rimborso, ma in concreto non è mai accaduto. Io non guardavo gli scontrini, non ritenevo fosse mio compito controllare scontrini e ricevute”.
Per le adozioni? “Le adozioni a distanza – spiega Luca Ponti, avvocato di Moretton – sono le destinazioni finali di risorse a una congregazione di suore di via Treppo a Udine. Erano loro a stabilire come utilizzare i soldi. Sono azioni solidaristiche tipiche espressioni del gruppo sul territorio”. Insomma, beneficenza con i soldi dei contribuenti.

Niscemi, mamme No Muos bloccano accesso operai a base Usa: è tensione.


Il muro contro muro tra agenti e comitati è durato tre oreI comitati: «Lavori in corso nonostante revoca autorizzazione».

CALTANISSETTA - È riesplosa, a Niscemi, la protesta degli attivisti «No Muos», in risposta alla ripresa dei lavori di costruzione, nella base militare Usa di contrada Ulmo, del contestato sistema di telecomunicazione satellitare ad altissima frequenza, ritenuto pericoloso per la salute dei cittadini del comprensorio. Le «Mamme No Muos» hanno bloccato, stamani, con le proprie automobili, la strada che conduce al presidio statunitense, impedendo il transito agli operai e ai soldati americani che dovevano dare il cambio ai propri commilitoni.
TENSIONE - Il presidio era sorvegliato dagli agenti in tenuta antisommossa. Un muro contro muro durato tre ore, dalle 9 alle 12, dove non sono mancati momenti di tensione. Alla fine i soldati e circa 40 operai siciliani che dovevano entrare nella base sono tornati a Catania.
APPELLO A CROCETTA - Inutile si è rivelato il tentativo di mediazione dei funzionari della Digos di Caltanissetta e del locale commissariato di polizia. Per tutta risposta, le donne hanno annunciato la mobilitazione dei gruppi di attivisti di tutta la Sicilia, che domani cominceranno ad arrivare a Niscemi, e chiedono che «il presidente della Regione si rechi personalmente presso la base militare americana per rendersi conto che i lavori di costruzione del Muos proseguono alacremente».
I LAVORI - Il clima, sul fronte dei No Muos, si è fatto incandescente da quando è stato accertato e registrato con videocamere, che, malgrado l'impegno del console americano e nonostante il decreto della Regione Sicilia di revoca delle autorizzazioni, i lavori di costruzione dell'impianto radar sono ripresi e si avviano a completamento. Martedì gli attivisti hanno presentato un esposto alla magistratura, dopo che il sindaco di Niscemi, Francesco La Rosa, aveva già inviato una nota di denuncia al governo regionale e al prefetto di Caltanissetta, sollecitando un loro intervento «per richiamare gli americani a un maggiore rispetto delle leggi, delle istituzioni e del popolo italiano».