Miliardi di euro sprecati. Migliaia di ettari cementificati. Da Nord a Sud, le opere pubbliche fantasma sono centinaia. Ecco una galleria di alcuni dei casi più clamorosi o bizzarri.
"Sta diventando un elemento del paesaggio dell’Agro romano, come certe rovine di acquedotti o mausolei che si incontrano sulle strade consolari. La copertura della Città dello Sport di Tor Vergata, progettata da Santiago Calatrava, è una sinuosa vela d’acciaio alta più di 70 metri. Fa da tetto al più grande complesso sportivo mai progettato per la capitale: un palazzo dello Sport da 15 mila posti e un palanuoto da 8.000. Ma il cantiere è chiuso, i lavori interrotti dal 2010. E nessuno sa quando e nemmeno se ricominceranno.
Il progetto della Città dello Sport era nato per i Mondiali di nuoto del 2009 (trasferiti al Foro Italico per mancanza di tempo), poi era stato ampliato in previsione delle Olimpiadi del 2016 (candidatura ritirata), poi per quelle del 2020. Quando il governo Monti ha bocciato anche questa candidatura, causa crisi, i finanziamenti pubblici sono finiti. Oggi l’unica speranza è trovare un investitore privato che scommetta sui ricavi della futura gestione e si accolli i 400 milioni di euro - da aggiungere ai 200 già spesi - necessari per completare l’opera (arredi, parcheggi e adeguamenti per la viabilità esclusi). Ma Comune e Università di Tor Vergata non hanno ancora nemmeno emesso il bando di gara. Così la spettacolare opera dell’architetto catalano resta accessibile solo agli studenti che vengono ad ammirarne le ardite soluzioni architettoniche. E la Città dello Sport scivola nel limbo delle incompiute italiane. [...]
Città dello Sport di Tor Vergata, Roma - 2006
Viadotto di San Giacomo dei Capri, Napoli - 1985
Stazione di Matera - 1986
Stadio del polo, Giarre (Catania) - 1984
Il "mostro" di Casalecchio di Reno (Bologna) - 1955
Complesso "Il Castiglione", Faeto (Foggia) - 1994
Diga di Blufi (Palermo) - 1990
Teatro popolare di Sciacca (Agrigento) - 1978
Planetario di Lucca - 2006
Pontile ex Sir, Lamezia Terme (Catanzaro) - 1971
Ampliamento della stazione San Cristoforo, Milano - 1983
Centro di calcolo delle Ferrovie dello Stato, Milano - anni Ottanta
Parcheggio di vicolo della Moretta, Roma - 2010
Viadotto di Valle San Lorenzo, Agnone (Isernia) - 1993
http://www.nationalgeographic.it/dal-giornale/2013/08/12/foto/italia_incompiuta-1779445/1/
Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
venerdì 6 settembre 2013
giovedì 5 settembre 2013
Andrea Scanzi ·
Leggo questa riflessione-sfogo del deputato 5 Stelle Alessandro Di Battista e ve la riporto integralmente, perché fa capire da un lato come funziona il Palazzo, e dall'altro quanto siano ormai inconciliabili gli universi piddini e grillini.
Eccola: "Leggo le dichiarazioni dell'On. Moretti del PD su un possibile Letta BIS: "Un conto è Grillo, un conto i parlamentari del Movimento. Ce ne sono diversi in sofferenza e che sarebbero pronti ad andare nel gruppo Misto. Al Senato almeno una trentina su circa 50". Bene, e' tempo di raccontare qualcosa. Incontrai l'On. Moretti la sera in cui 101 piddini impallinavano Prodi (e noi dovremmo "dare fiducia" a una banda che accoglie 101 serpi in seno) fuori Montecitorio. Era notte. Piangeva. La consolai, le diedi una pacca sulla spalla, le dissi - coraggio -. Lei mi rispose - diteci che dobbiamo fare - al che io replicai - semplice, domani votate Rodota', dateci un reale segnale di cambiamento. Con Rodota'cambierebbe ogni cosa, si aprirebbero scenari nuovi, potremmo davvero iniziare un cambiamento -. Le parlai con il cuore, con tutto il nostro entusiasmo.
L'indomani voto' per un uomo di 88 anni, il principale responsabile di questo indecente governo dell'inciucio tenuto per gli attributi (se di attributi possiamo parlare) da un noto delinquente che ci ha gestito la vita per 20 anni grazie a decine di "delinquenti morali", i dirigenti del PD, che gli hanno permesso ogni vergognosa azione. Alla proclamazione di N., in aula, guardai l'On. Moretti. Mentre noi provavamo un senso di impotenza (il senso di impotenza dei cittadini, non solo gli elettori M5S, ma tutti coloro che speravano in un cambio) lei si spellava le mani.
Ricordo con quanta cattiveria (forse dovuta alla frustrazione dei giorni precedenti o forse dovuta alla paura di tornare al voto e perdere la poltrona appena conquistata) ci guardava mentre applaudiva. Aveva uno sguardo sprezzante come a dire - stavate per vincere ma avete perso e chi comanda e' ancora qua' -. Per me quel giorno e' cambiato tutto. Tutte le speranze che avevo (non di alleanze ma di accordi almeno sui temi, sulle questioni importanti, ad esempio l'elezione di un grande Presidente votato dalla rete e apprezzatissimo anche dagli elettori di SEL e PD) sono crollate in un istante. Tutte. E' stato un momento drammatico. Da quel giorno non ho piu' rivolto la parola all'On. Moretti. Da quel giorno ho compreso che o si fa "saltare il banco" come scrive oggi Beppe in un post magistrale o non esiste futuro per la nostra splendida e violentata Italia. Non l'ho sempre pensata cosi'.
Se vi ricordate, parlando in aula della vergognosa guerra in Afghanistan, chiesi aiuto al Parlamento, ai giovani deputati alla prima legislatura che magari in passato erano anche scesi in piazza contro questa assurda guerra. Dissi, citando Thoreau, che - le gambe non servono per sedervisi sopra ed e' tempo di camminare assieme -. Fui accogliente, aperto, disponibilissimo al dialogo. Tutto e' cambiato il giorno dell'inciucio. Tutto quanto. O si manda a casa questa gente o non c'e' nulla da fare. Il M5S non ha nessun timore ad andare ad elezioni. Il timore ce l'hanno i partiti perche' c'e' il serio rischio (per loro) che "Vinciamo Noi" come dice sempre Matteo Dall'Osso. Qualche mese fa, non lo nego, in un angolo remoto della mia mente c'era una vocina che mi sussurrava - il PD non e' come il PDL -.
Oggi i fatti hanno azzittito questa voce. Ho visto con i miei occhi ogni giorno cosa e' il PD, ho visto come hanno votato, ho letto le loro dichiarazioni, ho ascoltato le loro supercazzole e sono giunto alla conclusione che il PD non e' come il PDL, e' peggio! Perché il malaffare (bipartisan) ha distrutto il Paese ma e' l'ipocrisia ad uccidere la speranza".
A voi le riflessioni.
https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=718171288199202&id=226105204072482
Ior, nell’archivio di Gotti Tedeschi trattative segrete tra Vaticano e Pdl.
Trattative segrete tra Vaticano e Pdl nell’archivio segreto dell’ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi. Lo dimostrano migliaia di email, lettere e raccomandazioni fra i massimi rappresentanti di Santa Sede e Cei negli anni del Pontificato Ratzinger e i vertici del Pdl durante i governi Berlusconi e Monti. Un archivio agli atti di tre Procure: Napoli, Roma e Busto Arsizio che indagano sulla banca del Vaticano e il suo ex numero uno, licenziato dal Cardinal Bertone poco prima dell’inizio di Vatileaks.
Nelle 40mila pagine di corrispondenza, riportate da diversi quotidiani italiani, si va dalle lettere dell’ex sottosegretario Alfredo Mantovano, che a monsignor Angelo Bagnasco chiedeva suggerimenti per la stesura della legge sul testamento biologico, alle contrattazioni con la Cei, sollecitate dall’allora ministro Giulio Tremonti, per risolvere il problema dell’Ici. E ancora le lettere di raccomandazione, come quella per la nomina di Lorenza Lei a dg della Rai. Sul testamento biologico il 6 febbraio 2011 Alfredo Mantovano scrive a Gotti: “Caro Ettore, perdonami, ma sulla questione del testamento biologico vi è necessità che dalla Cei vi sia qualche segnale”, chiedendo una “valutazione” sulla lettera scritta a Bagnasco.
In merito all’Ici, il 30 settembre 2011 Gotti invia al cardinale Bertone un documento “riservato e confidenziale di sintesi del problema Ici” e specifica che la memoria “mi è stata suggerita riservatamente dal ministro Tremonti”. Sottolinea il rischio che la Comunità europea, dopo aver avviato “una procedura contro lo Stato italiano per aiuti di Stato non accettabili alla Chiesa Cattolica”, potrebbe imporre “il recupero delle imposte non pagate dal 2005”. E suggerisce “tre strade percorribili: abolire le agevolazioni Ici (Tremonti non lo farà mai); difendere la normativa passata (strada non percorribile); modificare la vecchia norma. Il tempo disponibile per interloquire – prosegue – è molto limitato. Il responsabile Cei che finora si è occupato della procedura è monsignor Rivella. Ci viene suggerito di incoraggiarlo ad accelerare un tavolo di discussione conclusiva dopo aver chiarito la volontà dei vertici della Santa Sede”.
Sul fronte delle raccomandazioni, l’11 marzo 2011 Gotti scrive a Bertone e suggerisce di “interloquire con la Lega”, che “vuole contare in Rai”, per sostenere la candidatura di Lorenza Lei a dg. “Risulta che la dottoressa Lei avrebbe in un paio di occasioni sussurrato che il cardinal Bertone ha ricevuto assicurazioni da Berlusconi sulla sua nomina. Queste dichiarazioni hanno però provocato una certa opposizione interna ed esterna a detta designazione Oltretevere”. Quanto al San Raffaele, poco prima del terremoto giudiziario Gotti scrive a padre Georg: “Il professore Giovanni Maria Flick, in qualità di consigliere di amministrazione della Fondazione San Raffaele, da tempo esprime disagio verso la gestione dell’attuale processo. Questo disagio lo ha anche più volte esternato senza esito”. Padre Georg risponde subito, ma l’appuntamento viene rinviato.
Costituzione in MoVimento / 2.
"Il MoVimento 5 Stelle è pronto a dare battaglia sulla modifica dell'art.138 della Costituzione ad opera dei partiti. Nel prossimo weekend saremo presenti in tutte le piazze d'Italia insieme ai cittadini: qui la mappa Google che segnala i nostri banchetti e le nostre agorà:
Continuate ad indicarceli all'indirizzo 138banchetti@gmail.com
Il materiale informativo da stampare e diffondere potete scaricarlo da qui. I cittadini parlamentari del MoVimento 5 Stelle saranno presenti a Roma, negli infopoint di piazza Montecitorio e piazza San Silvestro, nei giorni 6/7/8 Settembre." M5S Camera e Senato
http://www.beppegrillo.it/2013/09/costituzione_in_movimento_2.html
Diritto alla difesa. - Rita Pani
Violante: “berlusconi ha diritto alla difesa”.
Onorevole Violante, forse era distratto, immerso in altre faccende più importanti, tanto da non ricordare nemmeno gli anni in cui, pure lei era del mestiere: quello della giustizia.
Comprenderà se noi miserabili, di fronte a certe affermazioni, si arrivi a sospettare persino il dolo. Quello che potrebbe indurci a credere che lei, questo pregiudicato, voglia salvarlo a tutti i costi nonostante la condanna definitiva.
Mi costa dover ricordare a lei, che meglio di altri dovrebbe sapere, che in Italia se c’è un Pregiudicato che il “diritto alla difesa” l’ha sfruttato tutto fino all’abuso, e alla violenza, questo è proprio berlusconi.
Insinuare che tale diritto sia stato negato a un delinquente, che recando con sé i suoi avvocati in Parlamento, elevandoli al grado di legislatori, dando mandato a loro di stravolgere i codici di legge a suo ab-uso e consumo, proprio per difendersi dalle malefatte già in atto e da attuare, è oltraggioso nei confronti di tutti i cittadini italiani (o persone che in Italia non conoscono altro che le galere nelle quali vengono gettate, appena salvate dal mare).
Nessuno mai, in Italia, ha avuto tanti diritti quanti è riuscito a costruirne per sé il pregiudicato, delinquente, che lei, ex giudice, chiaramente vuol tutelare.
Le ricordo, onorevole Violante, che proprio per garantirsi tutti i diritti esistenti o fittizi, legali o illegali, un solo delinquente per vent’anni e fino ad oggi, ha tenuto in stallo una nazione intera, instaurando quella decadenza reale nella quale viviamo nostro malgrado, consolandoci almeno un po’, proprio con quella Decadenza che finalmente potrebbe almeno in parte risarcire la nostra dignità.
Nostra, cioè di chi i diritti, tutti i diritti, se li è visti scippare proprio a causa della pretesa di un criminale, di avere ogni diritto solo per sé.
Sarebbe quasi squallido da parte mia, onorevole Violante, ricordarle i diritti negati alle persone uccise in carcere, spesso giovani o padri di famiglia, massacrati o morti impiccati per la disperazione.
Vorrei rivendicare, invece, il diritto di avere di diritti, per quelle persone che hanno avuto la sfortuna d’essere incarcerate all’inizio dell’estate, e che per via delle ferie, dei tribunali che chiudono, dei giudici che godono del loro diritto alle ferie, in carcere sono stati dimenticati, mentre le famiglie, per pagare il diritto all’assistenza legale, per far mangiare i propri figli avendo l’unica fonte di reddito in carcere, prima hanno venduto persino le sedie di casa, ed ora stanno pensando come sopprimere i propri figli e poi gettarsi da un balcone, in preda all’unico diritto che pare essere rimasto a noi – popolo i quest’Italia: la disperazione.
A volte, onorevole Violante, voi che state seduti comodamente nelle vostre stanze sigillate, impermeabili alla vita, scordate che non c’è bisogno di mille parole per ferire una nazione intera; ne basta una: diritto.
Noi, cittadini italiani, abbiamo diritto al lavoro, alla sanità pubblica, all’istruzione, a difenderci nei tribunali; avevamo anche il diritto al voto, allo sciopero, all’assistenza domiciliare in casi di infermità. I nostri figli disabili avevano diritto alla pensione, all’istruzione assistita. I nostri genitori vecchi avevano diritto alla salvaguardia della loro dignità …
E se diritto va sempre di pari passo col dovere, allora oggi lei, onorevole Violante, avrebbe il dovere di vergognarsi, e di avere il coraggio non di rettificare, ma di chiedere scusa ad una popolazione intera, che diritti non ne ha più.
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