sabato 7 febbraio 2015

L'amianto nell'acqua potabile. - Marco Piazza e Massimo Bugani


Intervento di Max Bugani e Marco Piazza, portavoce consiglieri del M5S a Bologna
"Da anni insistiamo sulla pericolosità dell’amianto e in particolare dell’amianto delle condutture idriche (oltre 500Km di tubature a Bologna sono in Cemento amianto e alcune sono in opera da diverse decine di anni).

Come MoVimento 5 Stelle abbiamo discusso, fatto un piano di bonifica, richiesto un’istruttoria pubblica, proposto ordini del giorno con l’intento di non creare il minimo allarmismo ma di invitare tutti alla massima precauzione e attenzione nei confronti di un fenomeno (fibre ingerite nell’acqua potabile) ancora poco studiato e per questo da molti sottovalutato. Anche nella recente istruttoria pubblica del 2 dicembre 2014 abbiamo sentito esperti affermare: “non esistono prove della pericolosità dell’ingestione dell’amianto”

Ora abbiamo appena letto un rapporto dello IARC (International Agency for Research on Cancer) sull’Asbesto disponibile qui. Tra le varie prove ed esperimenti:
L’ingestione di amianto è considerata “esposizione primaria” al pari dell’inalazione (capitolo 1.5, pagina 225)

Sono riportati gli esiti drammatici di un test su topi che hanno ingerito amianto (capitolo 3.6 pagina 273). Su 75 cavie che hanno ingerito amianto, 18 si sono ammalati di tumori vari dopo pochi mesi.
Il rapporto dello IARC conclude che “Esistono prove sufficienti per la cancerogenicità di tutte le forme di amianto per l’uomo. Provoca il mesotelioma, il cancro del polmone, della laringe, e dell’ovaio. Inoltre sono state osservate associazioni positive tra l’esposizione a tutte le forme di amianto e cancro della faringe, stomaco, colon-retto Esistono prove sufficienti negli animali per la cancerogenicità di tutte le forme di amianto Tutte le forme di amianto sono cancerogeni per l’uomo.”
Quindi le fibre d’amianto presenti nell’acqua (oltre al fatto che si possono respirare lavando i pavimenti o asciugando i panni) in base al rapporto IARC sono pericolose anche se ingerite. E da oggi non accetteremo più sottovalutazioni del problema. In questi anni le morti per tumore stanno diventando una vera pestilenza e a questo punto l’ingestione dell’amianto è una delle cause.
Ringraziamo gli esperti che ci hanno fornito il rapporto e vogliono restare nell’anonimato
Chiediamo che nel piano di bonifica dell’amianto si preveda la rimozione completa delle tubature in cemento amianto e che i materiali vengano inertizzati e riciclati con le moderna e redditizie tecniche, per esempio quella messa a punto dal Prof. Roveri dell’università di Bologna.
Il fatto che HERA abbia perso l’occasione epocale del rifacimento dell’arteria principale di Bologna per sostituire la conduttura in cemento amianto (limitandosi ad allacciamenti e attraversamenti) è una segnale inquietante di quanto si sia indietro su questo tema e di quanto lavoro ci sia ancora da fare.
Auspichiamo che l’aver reso pubblico questo studio (peraltro risalente al 2012 ma ben poco pubblicizzato) possa sensibilizzare politica ed amministratori a tutti i livelli al fine di agire con la massima urgenza nella completa rimozione di ogni fonte di esposizione all’amianto, tubature idriche comprese!" 

“È casa tua, decidi tu”. Da oggi per ristrutturare basta una mail e al Catasto ci pensa il Comune. - Monica Adorno




“È casa tua, decidi tu”. Abbiamo letto sul sito del governo italiano questa proposta che ha davvero il sapore della semplificazione e per questo riportiamo il comunicato integrale pubblicato sul sito governo.it. 
“Grazie alle nuove norme introdotte dallo“Sblocca Italia” (Legge 11 novembre 2014, n. 164) ristrutturare il tuo appartamento, dividere un alloggio grande in due più piccoli o unire alloggi contigui, sia sullo stesso piano che su piani differenti per realizzarne uno più grande, è semplice e veloce: se non modifichi la volumetria complessiva e non intervieni sulla struttura della casa non hai più bisogno del permesso di costruzione, basta una semplice comunicazione di inizio lavori al Comune”.

“Quando saranno finiti i lavori ricordati di inviare la comunicazione di fine lavori al Comune: questa comunicazione ti fa risparmiare la procedura di accatastamento che altrimenti resta a carico del proprietario.
Le detrazioni
“Inoltre, la Legge di Stabilità ha prorogato a tutto il 2015 la possibilità di usufruire della detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute per le ristrutturazioni edilizie e l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, o del 65% per interventi di riqualificazione energetica o di adeguamento antisismico degli edifici”.
I lavori consentiti
Ristrutturando il proprio appartamento è possibile: rinnovare e sostituire alcune parti, come l’apertura di porte interne o lo spostamento di pareti, realizzare e migliorare i servizi igienico-sanitari e tecnologici. Sarà possibile dividere un alloggio grande in due più piccoli, o unirne due contigui (sia sullo stesso piano che su piani differenti) per realizzarne uno più grande, potrai modificare così la superficie della tua abitazione secondo le nuove esigenze familiari.
Tra le opere consentite è anche possibile rinnovare e sostituire parti strutturali degli edifici, come scale pilastri travi muri portanti e altro, ma se sono previstie questi tipi di interventi le procedure saranno differenti.
I lavori non consentiti
Non è possibile modificare la volumetria complessiva degli edifici né modificare la destinazioni d’uso, quindi una casa non può diventare ufficio e viceversa. Gli approfondimenti si trovano sul sito della regione e del comune.
Come fare?
Per dividere o unire gli appartamenti, si possono fare i lavori senza dover ottenere alcun permesso da parte del Comune. Sarà necessario, prima di dare inizio ai lavori, trasmettere al Comune, anche semplicemente per via telematica senza recarsi negli uffici, la Comunicazione di Inizio Lavori, la così detta CIL, accompagnata da una asseverazione di un tecnico abilitato alla professione .
Se tra i vari interventi che dovrai fare nell’appartamento sono previste opere che riguardano le parti strutturali non si potrà utilizzare la CIL e si dovrà utilizzare il modulo di Segnalazione Certificata di Inizio Attività, la così detta SCIA.
I moduli per la CIL e la SCIA si possono reperire presso gli uffici tecnici del comune, alcuni li propongono anche sul sito istituzionale.
Quali documenti allegare
I documenti che dovranno essere trasmessi all’amministrazione comunale sono: – elaborato progettuale, cioè i disegni che fanno vedere le modifica dell’alloggio;
- comunicazione di inizio dei lavori asseverata, cioè sottoscritta da un professionista tecnico abilitato, il quale attesta, sotto la propria responsabilità, che i lavori sono coerenti con le regole e i piani approvati e che sono compatibili con la normativa in materia sismica e con quella sul rendimento energetico nell’edilizia e che i lavori non interessamento delle le parti strutturali dell’edificio.
- dati che identificano l’impresa alla quale si intende affidare la realizzazione dei lavori, che dovranno essere contenuti nella comunicazione di inizio lavori.
Da non dimenticare. Quando i lavori saranno ultimati si potrà inviare al comune anche una comunicazione di fine lavori. Questa comunicazione è valida ai fini dell’accatastamento e obbliga l’amministrazione comunale a inoltrare tempestivamente e direttamente, quanto necessario, ai competenti uffici dell’Agenzia delle entrate per il nuovo accatastamento dell’immobile trasformato. Senza questa comunicazione la procedura resta a carico del proprietario.
I costi
I lavori di frazionamento o accorpamento degli appartamenti i costi sugli oneri da pagare al comuni sono sostanzialmente diminuiti.
Dovranno essere pagati solo nel caso in cui le trasformazioni effettuate determinano un aumento della superficie calpestabile dell’appartamento che genera una erogazioni maggiore di servizi da parte dell’amministrazione comunale, il così detto “carico urbanistico” (necessità di più acqua, più fognatura, più parcheggi……).
I costi da pagare sono quantificati, comunque, solo rispetto alle opere di urbanizzazione, il costo di costruzione non dovrà essere pagato.

venerdì 6 febbraio 2015

Acqua, rifiuti e crac finanziario: è guerra tra Comuni e Regione. - Giulio Ambrosetti

Acqua, rifiuti e crac finanziario: <br>è guerra tra Comuni e Regione

Lunedì prossimo, alla stessa ora, si riuniranno tutti i consigli comunali della Sicilia per avviare un dibattito sui temi che, oggi, la politica non riesce a risolvere e, in alcuni casi, nemmeno ad affrontare: la gestione del servizio idrico, dello smaltimento, dei consorzi, dei servizi sociali e, ovviamente, in primo piano ci sarà anche la questione della sostenibilità economica.

L’appuntamento è per lunedì prossimo, quando tutti i consigli comunali della Sicilia si riuniranno, alla stessa ora, per avviare un dibattito sui temi che, oggi, la politica non riesce a risolvere e, in alcuni casi, nemmeno ad affrontare: acqua, rifiuti, consorzi di Comuni, servizi sociali e, ovviamente, la questione finanziaria.
“Ci stiamo sostituendo a una politica regionale che non dà più risposte - dice Paolo Amenta, vice presidente dell’Anci Sicilia e sindaco di Canicattini Bagni, provincia di Siracusa -. Dalla Regione, fino ad oggi, abbiamo avuto solo problemi. Incredibile quello che è successo con i consorzi di Comuni, lasciati a metà. Per non parlare dell’acqua, dei rifiuti e dell’assistenza ai disabili”. La Regione ha annunciato nuovi tagli ai Comuni. Ma non ha ancora onorato gli impegni finanziari dell’anno passato. Non ha ancora erogato circa 300 milioni di euro del fondo delle autonomie locali. E deve ancora erogare circa 180 milioni di euro per il pagamento del personale precario.
“A questo – sottolinea Pasquale Amato, sindaco di Palma di Montechiaro, provincia di Agrigento – dobbiamo aggiungere i tagli del governo nazionale. Al mio Comune, quest’anno, Roma erogherà 573 mila euro in meno. Per noi è un problema serio. In queste condizioni, o aumentiamo le tasse ai cittadini, o non eroghiamo i servizi. A Palma, aumentando di un punto l’Imu, l’introito è pari a circa 350 mila euro. Tasso i cittadini che sono già stremati e non risolvo nemmeno il problema”.
Spiega Paolo Garofalo, sindaco di Enna: “I Comuni contribuiscono per il 2 per cento circa all’indebitamento italiano. Il restante 98 per cento di debiti è prodotto dallo Stato, dalle Regioni e dal parastato. Ebbene, con la spending review il 70 per cento delle penalizzazioni viene caricato ai Comuni. I quali, oggi, vengono chiamati a coprire debiti che altri hanno provocato. Il risultato è che siamo costretti ad aumentare le tasse e a ridurre i servizi. Ne vanno di mezzo strade, scuole, cultura, sport, anziani e, in generale, servizi sociali”.
Due questioni saranno, in particolare, al centro dei dibattito in tanti consigli comunali dell’Isola: la gestione dell’acqua e quella dei rifiuti. “Sull’acqua – precisa Pasquale Amato – assistiamo a una contraddizione da parte della Regione. Da una parte c’è la legge regionale numero 2 del 2013, che consente ai Comuni di gestire il servizio idrico. Di fatto, una legge che agevola la gestione pubblica. Dall’altra parte c’è il governo regionale, e in particolare il dipartimento per l’Energia, che diffida gli stessi Comuni intimandogli di consegnare le reti idriche ai privati. Su questo punto – aggiunge il sindaco di Palma di Montechiaro – siamo stupiti che l’assessore Vania Contraffatto stia, di fatto, lasciando diffidare i Comuni dai propri uffici per affidare la gestione dell’acqua a chi, fino ad oggi, ha solo peggiorato il servizio idrico facendo lievitare i costi” (abbiamo provato a contattare l’assessore Contraffatto per una replica, ma senza fortuna).
Amato racconta di un paradosso che si sta verificando in questi giorni in provincia di Agrigento.Dove Girgenti acque, la società privata che gestisce il servizio idrico (non in tutta la provincia, ma solo in una parte) vorrebbe acquisire le sorgenti e gli acquedotti del consorzio Tre Sorgenti verso il quale ha un debito di circa 17 milioni di euro. “Invece di pagare il debito di 17 milioni di euro al consorzio – sottolinea Amato – Girgenti acque si vorrebbe prendere le infrastrutture. Con l’avallo di qualche amministratore distratto. Come il sindaco di Canicattì, Vincenzo Corbo. O come il commissario del Comune di Licata, Maria Grazia Bandara, che, senza avere alle spalle un mandato popolare, aveva adottato un atto amministrativo favorevole a Girgenti acque. Che poi, per fortuna, ha ritirato dopo le proteste del consiglio comunale della città”.

Sulla gestione dei rifiuti si sofferma ancora il sindaco di Enna, Garofalo. “Già è un errore imperniare il sistema di raccolta dei rifiuti sulle discariche. Ma ancora più assurdo è tenere chiuse le discariche pubbliche, costringendo i Comuni a trasportare i rifiuti presso discariche private in alcuni casi molto distanti. Con costi aggiuntivi che gravano sugli stessi Comuni. L’esempio di quanto avviene nella nostra provincia è emblematico. C’è la discarica di Cozzo Vuturo per la quale sono già stati spesi circa 20 milioni di euro. Servirebbe un altro milione di euro per metterla in funzione, forse meno con l’eventuale ribasso d’asta. Ma i soldi non si trovano. Così una discarica che potrebbe servire tutta la provincia di Enna, in attesa di potenziare la raccolta differenziata dei rifiuti, rimane chiusa. Costringendo i Comuni a portare i rifiuti a molti chilometri di distanza. Con un incredibile aumento dei costi”.

domenica 1 febbraio 2015

Il maestro elementare.



https://www.facebook.com/gufiperlaDemocrazia/photos/a.734091103296373.1073741828.734079486630868/818819344823548/?type=1&theater

Crown Imperial or Kaiser's Crown





Corona Imperiale o Kaiser di Crown è una pianta da fiori nativa dell'Iraq, dell'altopiano dell'Iran in Afghanistan, in Pakistan, e ai piedi dell'Himalaya.

https://www.facebook.com/how.to.be.book.author/photos/a.380774936425.169162.340560436425/10152541917966426/?type=1&theater

Tangara cremisi mascherata - Ramphocelus nigrogularis







Il Tanagara cremisi mascherato ( Ramphocelus nigrogularis ) è una specie di uccello della famiglia Thraupidae . Si trova in Bolivia ,Brasile , Colombia , Ecuador e Perù . il suo naturale habitat è il subtropicale o le paludi tropicali.
Il cremisi tanager mascherato è stato scoperto dal naturalista tedesco Johann Baptist von Spix nel 1825. Il suo nome della specie deriva dal latino Niger "nero", e gularis "della gola". E 'una delle nove specie di tanagers colorate del genere Ramphocelus. La prova del DNA mitocondriale indica suo parente più prossimo il tanager cremisi-backed (R. dimidiatus ), e la sua frammentazione embrionale intorno 800.000 anni fa.[ 2 ]
Misura 18 a 19 cm (7-7,5 in) di lunghezza, il maschio adulto ha un volto, ali, mantello, pancia e coda neri, rosso brillante il resto del suo piumaggio. Il becco ha riflessi d'argento. [ 3 ] La femmina assomiglia al maschio, ma ha un ventre bruno e il piumaggio più opaco, [ 4 ] , mentre il giovane è ancora più opaco. [ 3 ] Si ricorda il tanager cinabro ( Calochaetes coccineus ), ma quest'ultimo vive in quote più elevate. [ 5 ]
Il cremisi tanager mascherato fa una singola nota acuta descritta come tchlink o "tink", e una semplice melodia spesso cantata all'alba. [ 3 ] [ 4 ]
Il cremisi tanager mascherato si trova in tutta l'Amazzonia ed è comune. Preferisce soffermarsi vicino corpi idrici quali laghi, paludi o fiumi, generalmente ad altitudini inferiori a 600 m (2000 ft). [ 4 ] I tanagers cremisi mascherati si muovono in gruppi da 10 a 12 uccelli. [ 3 ]  E 'fruttivoro.citazione necessaria ]