martedì 3 marzo 2015

QUELLO CHE PUTIN SA..- Mike Whitney

putin
Putin lo sa cosa è successo al volo MH17, ma non lo dice … per il momento.
"Abbiamo ripetutamente invitato tutte le parti a fermare immediatamente lo spargimento di sangue, e a sedere al tavolo dei negoziati. Crediamo fortemente che questa tragedia non sarebbe avvenuta se il 28 Giugno non fossero ricominciate le attività militari nell'Ucraina Orientale. Nessuno, tuttavia, ha il diritto di usare questa tragedia per perseguire i suoi fini politici. Eventi di questo tipo devono unire – e non dividere – le persone".
Dichiarazione ufficiale del Presidente russo Vladimir Putin sul volo Malaysia Airlines 17:
"Cerchiamo di essere chiari, sia la Russia che gli Stati Uniti sanno benissimo quello che è successo. Lo sanno senz’altro. Le loro Intelligences ed i loro sistemi orbitali hanno visto tutto ....".
Il volo “Malaysia Airlines 17” è stato abbattuto da un missile terra-aria lanciato dall'Ucraina Orientale, il piano di Washington denominato "pivot asiatico” (più conosciuto come “Pacific Pivot”. Per un’idea di massima si può consultare questo sito: http://en.wikipedia.org/wiki/East_Asian_foreign_policy_of_the_Barack_Obama_administration, ndt), che prevede, fra le altre cose, una testa di ponte in Ucraina per sabotare le relazioni commerciali tra Europa e Russia, è entrato in una nuova fase.
Da quel giorno i media occidentali e i membri di spicco dell'establishment politico degli Stati Uniti hanno usato l'incidente per lanciare pesanti attacchi contro la Russia ed il Presidente russo Vladimir Putin, ritenuto personalmente responsabile della morte dei 295 passeggeri.
Domenica scorsa, l'Amministrazione Obama ha lanciato quello che, a tutt’oggi, è il suo più imponente blitz propagandistico: la presenza pianificata del Segretario di Stato americano, John Kerry, su tutti e cinque i talk shows della Domenica mattina, dove ha dichiarato, senza alcun fondamento, che lo MH17 è stato abbattuto dai ribelli dell’Ucraina Orientale, sostenuti dalla Russia.
Secondo Kerry, la Russia non solo ha "sostenuto, armato e addestrato" i separatisti, ma ha anche fornito loro il sistema missilistico (BUK) che è stato utilizzato per abbattere il jet di linea. Sul programma della CBS "Face the Nation", Kerry ha dichiarato:
"Sappiamo per certo che i separatisti hanno queste capacità, sono stati addestrati dai russi sull’utilizzo dei sofisticati sistemi SA-11. C'è un'enorme quantità di prove, molte più prove di quelle che ho appena documentato, che portano al coinvolgimento della Russia sia nella fornitura di questi sistemi, che nell’addestramento del personale necessario" - (“Kerry Says Russia Trained Separatists to Use Antiaircraft Missiles”, New York Times).
Sorprendentemente, le affermazioni di Kerry non quadrano con quelle del suo capo, il Presidente Barack Obama, che aveva ammesso, il Venerdì precedente, di non sapere chi aveva abbattuto lo MH17, e nemmeno perché.
Il Presidente, in effetti, aveva detto che: "Penso che sia troppo presto per sapere quali siano le intenzioni di coloro che hanno lanciato il missile terra-aria ... L’identificazione dell’individuo o del gruppo che ha compiuto l’attentato, e le modalità su come è stato messo in atto, sono questioni che saranno oggetto di ulteriori informazioni".
Il fatto che né il contenuto delle scatole nere né le registrazioni della cabina di guida fossero ancora state rivelate, non ha impedito a Kerry di muovere delle accuse, cercando d’influenzare l'inchiesta. Kerry non ha nemmeno accennato alla possibilità che i militari ucraini, dotati anch’essi di sistemi missilistici BUK schierati nella zona, possano aver erroneamente abbattuto quell'aereo.
Nessuno dei cinque conduttori (dei talk shows) ha contestato a Kerry una qualsiasi delle sue affermazioni. Egli ha potuto esprimere il suo punto di vista senza alcun dibattito, proprio come nelle dittature.
Ma Kerry non si è fermato. Ha continuato sostenendo che Mosca, alcune settimane fa, aveva inviato “un convoglio di circa 150 unità – composto da veicoli corazzati per il trasporto-truppe, lanciarazzi multipli, carri armati ed artiglieria – nella parte orientale dell'Ucraina, destinato ai separatisti".
Inutile dire che nessuno dei principali media, o delle rispettive agenzie d’Intelligence (che seguono da vicino le attività sul confine), hanno detto una sola parola sul convoglio-fantasma di Kerry.
Senza immagini satellitari, o una qualche altra prova, si deve presumere che l'affermazione di Kerry sia affidabile quanto il suo fasullo "Libro Bianco", che aveva attribuito l'uso del gas “sarin” al ​​governo siriano, per aumentare il coinvolgimento degli Stati Uniti (in quella guerra), e per "stimolare il presidente Obama a decidere l’immediato bombardamento di obiettivi siriani", come ha sostenuto il giornalista Robert Parry.
E’ interessante notare, fra le altre cose, che il co-autore dell’articolo su Kerry, comparso sul “New York Times” di Domenica scorsa, non era altri che Michael R. Gordon. Nel 2002 Gordon, insieme a Judith Miller, aveva scritto un pezzo sui certi “tubi di alluminio” presenti in Iraq, per spaventare i lettori "attraverso le immagini dei funghi atomici", in sostegno alla guerra in quel paese.
La storia si è poi rivelata un’assoluta sciocchezza, ma aveva contribuito a spianare la strada all'invasione statunitense. Gordon era riuscito a sfuggire al biasimo, per aver scritto quell’articolo, mentre la Miller, del tutto screditata, fu mandata via.
Ora i politici ed i media stanno provandoci ancora … stanno cercando di far crescere la cosiddetta “febbre di guerra”, per portare l’opinione pubblica sulle loro posizioni, verso un altro intervento di sangue. Solo che, questa volta, il bersaglio non è davvero il popolo americano, ma quello europeo.
Il vero obiettivo è quello di generare un suficiente consenso sia per imporre ulteriori sanzioni economiche, che per dispiegare le forze NATO al confine occidentale della Russia. Washington vuol sabotare una maggiore integrazione economica tra l'UE e la Russia, per controllare il flusso di risorse vitali verso l'UE, per far crollare l'economia russa e per porre un casello (autostradale) tra i due continenti.
Fa tutto parte della strategia di Washington (il Pivot Asiatico, ndt), fondamentale per mantenere anche nel 21° secolo l'egemonia nel mondo. Dal “The New York Times”:
"I funzionari americani sperano che questa tragedia possa confermare (se gli investigatori accerteranno che l’aereo della Malaysia Airlines è stato abbattuto da un missile terra-aria sparato dai ribelli filo-russi, che lo avevano scambiato per un aereo militare) che Mosca ha deliberatamente violato la sovranità ucraina. Nonostante il Signor Obama avesse imposto solo il giorno prima delle nuove sanzioni contro la Russia, gli europei avevano rifiutato l’adozione di misure rigorose, per paura di compromettere i legami economici ....
L'Amministrazione ha già preparato ulteriori sanzioni, se il Signor Obama dovesse decidere di adottarle. Un alto funzionario dell'Amministrazione Obama, che ha insistito per l'anonimato per poter parlare più apertamente, ha sostenuto che: “la domanda è: sarà sufficiente tutto questo per far passare gli europei attraverso quella soglia? Non lo so con certezza, ma come potrebbe non esserlo?"
I funzionari europei sono stati cauti nelle loro prime reazioni – alla ricerca, prima di saltare alle possibili conseguenze, di tempo ed informazioni – ed erano riluttanti ad assegnare la colpa. Ma la maggior parte dei passeggeri era europea. La maggior parte di questi, 154 in tutto, era dei Paesi Bassi (Olanda), dove il volo ha avuto origine. Questo fatto potrebbe aumentare la pressione sui governi europei perché rispondano in modo adeguato .... alcuni analisti hanno detto che il disastro dovrebbe portare, inevitabilmente, ad una rivisitazione dell'approccio europeo verso la Russia.
"Si tratta, in definitiva, di far pressione sull’Europa perché faccia quello che avrebbe dovuto fare già da molto tempo –  ha dichiarato John E. Herbst, ex Ambasciatore americano in Ucraina, ora al Consiglio Atlantico di Washington – Ma la resistenza di chi si oppone, ovvero di chi è favorevole a che si proceda con passi di piombo, resta molto forte, e quindi non si andrà avanti. La loro posizione, però, ha appena ricevuto un colpo notevole, che dovrebbe portare ad un più forte pacchetto di sanzioni da parte dell’Europa" ...
Se è pur vero che il Signor Obama non ha espresso questa posizione, il suo ex Segretario di Stato, Hillary Clinton, ha però reso pubblico quello che i funzionari dell'Amministrazione dicevano in privato ... "Sono gli europei, e non noi, a dover prendere l'iniziativa sulla questione. E' stato abbattuto un aereo del volo Amsterdam-Kuala Lumpur sul territorio europeo. Ci dovrebbe essere indignazione, nelle capitali europee".
Vi rendete conto di quello che sta succedendo? Washington non si preoccupa dei fatti. Ciò che conta, per Obama e Co., è di far salire gli europei a bordo ("far aumentare la pressione all'interno dell'Europa"), per farli cadere nella trappola delle sanzioni, per interrompere le forniture di gas russo (privando Putin di una vitale fonte di reddito), e per avviare negoziati in Eurasia, volti all’insediamento di basi NATO.
Il fatto che le Agenzie d’Intelligence statunitensi siano coinvolte o meno nell’attacco missilistico, non cambia la sostanza della questione, Washington sta chiaramente traendo un vantaggio dalla tragedia.
Tenete a mente che la ragione per cui Putin non ha inviato truppe russe per fermare la violenza nell’Ucraina Orientale, è che l'UE è il suo più grande partner commerciale, ed egli non vuol far niente che possa mettere la parola “fine” ai loro rapporti d'affari.
La Russia ha bisogno dell'Europa, come l'Europa ha bisogno della Russia. Hanno una perfetta complementarità, ed è questo il motivo per cui Washington ha architettato questo ridicolo piano … per mettere il bastone fra le ruote.
Il fatto è che Washington vuole essere il Kingfish (slang americano, poliziotto prepotente e spietato che non rispetta le leggi ed è capace di tutto, anche di uccidere, ndt) dell’Eurasia, e controllare allo stesso tempo sia le risorse dei due continenti che la crescita delle economie regionali.
Per raggiungere l’obiettivo, ha bisogno di convincere i leaders ed i popoli dell'Unione Europea che Putin è uno spericolato aggressore, senza alcuna attendibilità. Ecco perché Kiev ha lanciato una provocazione dietro l'altra, da quando il legittimo governo ucraino (quello di Viktor Yanukovich) è stato estromesso, a fine Febbraio, e sostituito da un governo dittatoriale appoggiato dagli Usa.
La maggior parte delle provocazioni non sono state documentate dai media occidentali, anche se erano accompagnate da violazioni sistematiche delle Leggi internazionali e da crimini contro l'umanità … come ad esempio l’uso di ordigni incendiari al "fosforo" a Slavyansk, il 12 Giugno (phosphorous), o il bombardamento di una scuola materna nella stessa città (kindergarten in Slavyansk), o il deliberato  bombardamento degli ospedali dell’Ucraina Orientale (hospitals), o l'uccisione di alcuni giornalisti (killing of journalists ), o i colpi di mortaio lungo il confine con la Russia (across the border), o il massacro di Odessa, dove 42 persone sono morte carbonizzate nell’incendio del Palazzo dei Sindacati, appiccato dagli hooligans e dai neo-nazisti favorevoli alla “giunta”.
Nessuno di questi eventi è stato riportato dai media occidentali, dove la copertura degli eventi è tagliata su misura per far avanzare l'agenda dello stato-corporativo (palese il riferimento al modello corporativo proposto dal Fascismo, ndt).
Tutti questi incidenti sono stati concepiti avendo in mente un solo obiettivo: provocare Putin per indurlo ad inviare i carri armati, per poterlo successivamente definire come il nuovo Hitler.
Putin ha saggiamente evitato questa trappola decidendo, al contrario, di lavorare in collaborazione con i leaders europei (Merkel e Hollande), per cercare di convincere il Presidente ucraino, Petro Poroshenko, a fermare il bombardamento ad est, e ad accettare un immediato “cessate il fuoco”.
Poroshenko, che prende ordini da Washington, ha tuttavia rifiutato di porre fine alla violenza. Lunedì scorso il "re del cioccolato" ha lanciato un massiccio attacco alla città di Donetsk, che ospita quasi un milione di cittadini. Ecco il breve estratto di un report della RT di Lunedì 21 Luglio:
"E’ in corso un pesante scontro a fuoco in alcuni settori della città di Donetsk, con cannoneggiamenti che si sono ben sentiti dal centro della città. Le forze di auto-difesa hanno parlato di veicoli blindati (e di fanteria) pro-Kiev che cercano di infrangere le difese del terminal ferroviario centrale" - (“Kiev forces attack city of Donetsk, civilian casualties reported“, RT).
Un funzionario dell’auto-proclamata Repubblica Popolare di Donetsk, Sergey Kavtaradze, ha informato la Reuters che le truppe ucraine, dotate di carri armati e veicoli blindati, stanno cercando di infrangere le difese di Donetsk - (“Kiev forces attack city of Donetsk, civilian casualties reported“, RT)
Poroshenko non ha alcuna intenzione di rispettare un “cessate il fuoco”, perché in questo modo non verrebbe raggiunto l'obiettivo dell'Amministrazione Obama, che è quello di attirare Putin in una guerriglia lunga e sanguinosa. Questo è ciò che rende l'abbattimento dello MH17 così sospetto … potrebbe benissimo trattarsi di un’operazione “false flag”, destinata a gettar fango su Putin.
La questione dello MH17, in ogni caso, non resterà segreta ancora a lungo. Il giornalista Pepe Escobar ha sottolineato, in un recente articolo su Asia Times, di come l'Intelligence russa abbia raccolto tonnellate di dati, che aiuteranno a collegare fra loro i puntini. Ecco l’estratto di un recente articolo di Escobar, dal titolo "E' stato davvero un missile di Putin?":
"L’Intelligence russa sorveglia/traccia tutto ciò che accade in Ucraina dal 24 Luglio. Nelle prossime 72 ore, dopo aver studiato una montagna di dati, ottenuti utilizzando la telemetria, i radars e la localizzazione satellitare, saprà che tipo di missile è stato usato e da dove è stato lanciato. Potrà produrre persino le comunicazioni della “batteria” che ha agito. E tutto ciò avrà la forza di una prova di tipo forense”. - (“Quel missile era di Putin ?” Pepe Escobar, Asia Times)
Così, in un modo o nell'altro, verremo a sapere cosa è successo. Gli Stati Uniti e la Russia hanno i tutti i dati necessari a capire da dove il missile è stato lanciato, e chi è che lo ha fatto. Probabilmente hanno anche le registrazioni delle comunicazioni tra la “Air Traffic Tower” (ucraina) e l'aereo. Sanno tutto, ma devono essere cauti sia su quello che rivelano, sia su quando possono farlo.
La mia ipotesi è che Putin stia “trascinando i piedi” per essere sicuro che l'indagine sia completa, trasparente ed imparziale, e che non si tratti di un falso, utile a screditarlo agli occhi dei suoi partners commerciali.
Il team di Obama, chiaramente, vede tutto questo come un'opportunità per danneggiare Putin, in modo da indurlo ad usare prove false, come le foto sgranate che son saltate fuori sul “New York Times”, alcuni mesi fa, che avrebbero dovuto dimostrare di come gli esperti militari russi abbiano segretamente diretto la ribellione dell'Ucraina Orientale (le foto erano dei falsi).
Se il team di Obama cerca di fare un’altra bravata di questo tipo, questa volta Putin sarà pronto. E se dovesse avere una prova veramente solida sul fatto che l'aereo sia stato fatto saltare dai seguaci di Poroshenko, allora potrebbe esserci un autentico inferno da pagare. Potrebbe portare la “guerra per procura” di Obama ad una brusca frenata.
Si può solo sperare.

Renzi, atterraggio d’emergenza in elicottero. Ma questa volta non twitta. - Thomas Mackinson

Renzi, atterraggio d’emergenza in elicottero. Ma questa volta non twitta

Dalla bicicletta usata a Firenze ai Frecciarossa con cui si era presentato nella capitale da presidente del Consiglio, il premier cambia mezzo. E finisce su uno dei velivoli acquistati - a caro prezzo - da Berlusconi per risparmiare in realtà solo pochi minuti. Mentre il presidente della Repubblica Mattarella viene immortalato sui mezzi pubblici. Sull'account di Renzi nessuna citazione "dell'incidente". Da palazzo Chigi una nota in serata.

“Effettivamente là c’era​ l​a nebbia”. Ma niente allerta meteo, poca pioggia. Lo dice così la titolare del bar “Alba” di Civitella in Valdichiana, 1500 anime, che alle otto del mattino ha sentito i rumori delle pale avvicinarsi mentre i vetri del locale prendevano a vibrare. Il locale sta a 200 metri dal campo di calcetto “Victoria Beauty Fitness Spa”, su cui oggi è calato l’elicottero di Renzi,costretto all’atterraggio forzato, ufficialmente causa “maltempo”. Sulle prime si era parlato di guasto tecnico e anche al titolare del centro, Davide Grazini è stato detto questo. Ma la questione è scivolata in terzo piano rispetto alla notizia che, col passare delle ore, è assurta a piccolo caso politico. Si sprecano le reazioni di chi accusa Renzi d’aver cambiato idea: da irriducibile rottamatore della casta e delle auto blu a utilizzatore finale degli status symbol tipici della classe politica nostrana.
Fatto sta che l’Italia scopre, quasi per caso, che Renzi vola dritto al punto. Con elicottero di Stato. Lascia Firenze, dove vive la sua famiglia, e raggiunge Roma elitrasportato anziché con mezzi più economici. Che si sappia non fa certo piacere al passeggero, si capisce. Sul web e sui social network si sono subito scatenate facili ironie mentre stranamente silenzioso è rimasto l’account Twitter del premier. Forte di 4.268 tweet, sorvola sull’accaduto, limitandosi a commentare i dati Istat sull’occupazione (“Bene, ma non basta”). L’incidente sarebbe chiuso, se non fosse per l’immancabile codazzo di polemiche che porta la presidenza del Consiglio a commentare, in forma ufficiosa, dodici ore dopo, quando la polemica è ormai deflagrata.
Vale la pena fare un salto indietro. “Renzi, ecco come si muove il sindaco: dal taxi alla bici, dal treno alla Giulietta”. Così i giornali celebravano il rottamatore che si recava con l’Alfa al Quirinale per ricevere l’incarico di formare il suo governo. “Negli ultimi mesi – precisava il Corriere – Il sindaco di Firenze ha cambiato diversi mezzi di trasporto, passando dalla bici che inforca nella sua città, al taxi per le vie di Roma, fino a diverse auto”. E poi un pieno di fotonotizie su Renzi in Frecciarossa. Ma è passato un anno da allora. E si apprende così, incidentalmente, che ora viaggia con ben altri mezzi anche solo per lasciare la famiglia, che risiede e vive a Pontassieve, e raggiungere il posto di lavoro. Non che la cosa gli convenga poi molto, in termini di tempo risparmiato. Alla velocità di crociera di 290/300 km all’ora – guasti e/o meteo permettendo – quanto più velocemente potrà il premier arrivare a destinazione? A spanne forse 40 minuti in meno rispetto al treno. Senza considerare poi che i mezzi in questione sembrano essere destinati alla polemica. Comprati da Silvio Berlusconi nel 2010 – l’allora premier non andava d’accordo con i vecchi Agusta-Sikorsky SH3D, operativi dal 1978 – i due Agusta Westland aw139 costarono ufficialmente 37 milioni di euro. Ma l’Espresso valutò allora che la versione data in dotazione alla Repubblica italiana dovesse costare almeno 25 milioni di euro ad esemplare. Che sia un modo per ammortizzare la spesa?
Di certo, posto che la disciplina sui voli di Stato permette al premier di usare i voli blu senza dover dare giustificazioni – a differenza dei ministri - a dare contrasto e rilevanza ai mezzi usati dal premier, ironia della sorte, è il suo capolavoro politico, Sergio Mattarella. Solo una settimana fa il Capo dello Stato aveva compiuto lo stesso tratto nella direzione opposta armato del biglietto del cittadino comune: da Roma ha raggiunto Firenze non a bordo della macchina presidenziale o con la scorta ma, semplicemente, col treno. Al pari di un passeggero qualsiasi, sia pure accompagnato dal suo staff. Bisognerà vedere quanto durerà questa sorta di “pedagogia dei gesti” che punta a ridurre la distanza coi cittadini dando al prossimo l’impressione di considerarsi uno di loro. Perfino il Papa si muove su questa lunghezza d’onda, spostandosi con l’utilitaria.
Con Renzi questo atteggiamento, a quanto pare, è durato una manciata di mesi. Ha tenuto banco a lungo la questione dell’uso “disinvolto” del volo di Stato che il 30 dicembre ha portato premier e famiglia in vacanza in Valle d’Aosta. Polemiche, esposti. Ma a ben vedere Renzi era già atterrato a bordo campo con l’elicottero della Presidenza del Consiglio, gettando scompiglio.
Lo scorso agosto aveva un appuntamento semi-clandestino con Mario Draghi. Dovevano parlare della situazione dell’Italia ma senza troppo clamore, per non dare l’impressione agli altri Paesi della Ue che il governatore riservasse un trattamento di favore all’Italia. L’appuntamento doveva restare segreto, visto che non era riportato nell’agenda pubblica del premier. L’ex Governatore della Banca d’Italia era nella sua casa di campagna a Città della Pieve, in Umbria. Renzi pensa al blitz, un salto in elicottero per evitare pubblicità. Ma l’arrembaggio non è stato dei più silenziosi. “Sgomberate lo stadio, manovre militari”. Così viene comunicato alla squadra che si sta allenando su quel prato verde di Po’ Bandino, frazione pievese a pochi chilometri da Chiusi. “Ad attenderlo, sul prato dell’impianto sportivo – riferiva il Corriere umbro – le forze dell’ordine in borghese e due auto blu, dove sono saliti il presidente e gli uomini della scorta”. E la storia oggi si è ripetuta​ ma non è dato sapere se l’elitrasporto celava un segreto diverso, un semplice guasto o era il segreto di Pulcinella. La nebbia è rimasta.

lunedì 2 marzo 2015

Usa, allarme per un batterio killer fuoriuscito da un laboratorio di New Orleans.



"Burkholderia pseudomallei" causa la meliodosi e si può trasmettere all'uomo dal semplice passaggio di roditori infetti.

WASHINGTON  - E' allarme in Louisiana. Dal laboratorio di ricerca Tulane National Primate Research Center di Covington a circa 80 km a nord di New Orleans è fuoriuscito a novembre all'esterno un batterio altamente infettivo e spesso letale. A dare la notizia è stato il quotidiano USA Today, il quale, nonostante le autorità abbiano garantito che non ci sono rischi per il pubblico, sottolinea che resta incerta al momento la portata della contaminazione e che di 4 scimmie che si sono ammalate, due sono state uccise. Non solo. Un ispettore federale si è ammalato a sua volta dopo aver visitato la struttura.

Il batterio si chiama "Burkholderia pseudomallei": è un batterio gram negativo che causa la meliodosi (che si manifesta come un'infezione tubercolare opportunistica in soggetti indeboliti da altri disturbi ed ha una mortalità tra il 14 ed il 40%). E' una malattia contagiosa nei topi ma che si può trasmettere all'uomo attraverso cibo e bevande contaminate dal semplice passaggio di roditori infetti.

Nonostante le autorità della Lousiana siano rassicuranti il "Burkholderia pseudomallei" è classificato come un potenziale "agente (chimico) impiegabile in attacchi di bio-terrrorismo". Il batterio è endemico nel sud-est asiatico, specialmente in Thalandia e nell'Australia settentrionale. Sembra che i tecnici stessero lavorando ad un vaccino testato sulle scimmie quando è riuscito a superare le difese del laboratorio.


http://www.repubblica.it/esteri/2015/03/02/news/usa_allarme_per_un_batterio_killer_fuoriuscito_da_un_laboratorio_di_new_orleans-108521753/

“Le cellule possono tornare indietro nel tempo” conquista il Nobel per la medicina 2012.

Il Nobel per la Medicina 2012 premia la scoperta sulla riprogrammazione cellulare dell’inglese John B. Gurdon e il giapponese Shinya Yamanaka. I due scienziati hanno dimostrato come le cellule mature e specializzate possono essere riprogrammate per trasformarsi e regredire allo stato di cellule indifferenziate capaci di “ritrasformarsi” in qualsiasi altra cellula dell’organismo.
Tornare indietro nel tempo: si può. Almeno per le cellule. Questo è il senso della scoperta di John Gurdon e Shinya Yamanaka, che gli è valsa il premio Nobel per la Medicina 2012. I due scienziati hanno scoperto che le cellule mature e con funzioni ben definite possono essere riprogrammate e fatte regredire a cellule immature, capaci di differenziarsi in qualsiasi altra cellula dell’organismo. «I loro studi – come si legge sul comunicato stampa del Karolinska Institutet, prestigioso centro di ricerca svedese che ogni anno dal 1901 assegna il premio Nobel per la Fisiologia o Medicina – hanno rivoluzionato la nostra conoscenza sullo sviluppo delle cellule e dell’organismo».
Il professore e ricercatore britannico e il collega giapponese sono stati premiati per aver scoperto che le cellule adulte e specializzate possono essere riprogrammate per diventare immature e pluripotenticapaci cioè di trasformarsi per sviluppare qualunque tessuto del corpo umano. Una scoperta, questa, che ha completamente rivoluzionato le teorie preesistenti sulla specializzazione cellulare. Ora sappiamo che le cellule adulte non devono necessariamente essere confinate per sempre alla specializzazione raggiunta, ma possono essere riprogrammate, con enormi benefici per lo studio e lo sviluppo di nuovi metodi diagnostici e terapeutici di moltissime patologie.
Tutti noi ci sviluppiamo a partire da una cellula uovo fecondata. Durante i primi giorni dal concepimento, l’embrione è costituito da un gruppo di cellule immature, ciascuna delle quali è in grado di svilupparsi in potenzialmente tutti i tipi di cellule che formano un organismo adulto. Queste cellule sono chiamate cellule staminali pluripotenti.
Mano a mano che l’embrione si sviluppa, queste cellule danno origine per esempio, alle cellule nervose, muscolari, del fegato, e a tutti gli altri tipi di cellule specializzati per assolvere a un determinato compito all’interno di un organismo adulto.
Il viaggio che porta una cellula immatura a specializzarsi era finora considerato unidirezionale: si pensava cioè che non fosse più possibile, per una cellula adulta ritornare allo stadio di cellula immatura e pluripotente.
Prima di questa scoperta si sapeva che l’embrione, nato dalla fecondazione, era formato da cellule indifferenziate e immature, in grado di “trasformarsi” in qualsiasi cellula dell’organismo maturo. Queste cellule, chiamate totipotenti, man mano che l’embrione si sviluppa, acquistano delle funzioni definite e si specializzano, diventando cellule muscolari, neuroni, cellule dell’epidermide e così via, fino a coprire tutte le funzioni necessarie all’organismo adulto. La scoperta di Gurdon e Yamanaka ha dimostrato che la differenziazione che avviene nel corso dello sviluppo in realtà non è unidirezionale, come si pensava, ma reversibile. Il che significa che una qualsiasi cellula matura del nostro organismo può essere fatta regredire a cellula totipotente, e trasformata in qualsiasi altra cellula matura e differenziata.
Il primo passo avanti fu fatto da Gurdon nel 1962 con un esperimento sulla rana, con cui spezzò il dogma per cui una cellula specializzata ha un solo destino e può diventare un solo tipo di cellula. Al contrario, anche quando diventa matura, una cellula conserva al suo interno tutte le informazioni necessarie per differenziarsi in qualsiasi altra cellula dell’organismo. Gurdon lo verificò sostituendo il nucleo di una cellula uovo di una rana con quello di una cellula matura, intestinale, prelevata da un girino. L’uovo si sarebbe poi sviluppato in un girino sano nonostante il nucleo introdotto fosse già differenziato. Dimostrazione del fatto che il nucleo della cellula matura non aveva perso la sua capacità di guidare lo sviluppo di un organismo funzionale. La scoperta in seguito fu studiata e sviluppata fino a portare alla tecnica di clonazione dei mammiferi, anche criticata in passato.
Quarant’anni dopo, Yamanaka completò la scoperta lavorando sulle cellule staminali embrionali (cellule staminali pluripotenti che sono isolate dall’embrione e coltivate in laboratorio), isolate per la prima volta dai topi grazie a Martin Evans (Premio Nobel 2007). Yamanaka cercò, infatti, di trovare i geni responsabili dello stato di indifferenziazione della cellula, e una volta individuati li testò introducendoli con varie combinazioni all’interno delle cellule mature, fintanto che non riuscì a ottenere una cellula staminale pluripotente. La scoperta fu pubblicata nel 2006 e fu subito considerato un importante passo avanti. Yamanaka, a differenza di Gurdon, aveva direttamente fatto regredire una cellula pluripotente, senza dover rimuovere il nucleo cellulare, trasferendolo in un’altra cellula.
Inutile dire che la scoperta ha importanti conseguenze sulla ricerca scientifica in campo medico, sia perché ha fornito dei nuovi e utili strumenti per la ricerca di base sia perché ha portato a notevoli progressi in molti settori della medicina. Le cellule staminali pluripotenti indotte (induced pluripotent stem cells o iPS cells) possono anche essere preparate da cellule umane e potrebbero rivelarsi degli strumenti preziosi per la comprensione dei meccanismi delle malattie. Le cellule ottenute da pazienti con determinate malattie, infatti, possono essere fatte regredire e il loro sviluppo confrontato con quello delle cellule di individui sani, in modo da capire il meccanismo che determina la malattia e sulla base di questo individuare nuove terapie mediche.

Troppi farmaci, sempre più anziani ritornano in ospedale.



Spesso a causa di troppi farmaci, sempre più anziani ritornano in ospedale entro tre mesi dal primo ricovero: a lanciare l’allarme sono i medici italiani.
I dati raccolti nel registro Reposi (Registro poli terapie Simi) della Società italiana di medicina interna, istituto Mario Negri e Politecnico di Milano lanciano l’allarme sui degenti anziani: sei pazienti su dieci sono esposti al rischio di interazioni e reazioni pericolose per la salute a causa di prescrizioni inappropriate ed eccessive.

Secondo i risultati registrati dall’istituto Mario Negri, in Italia è sempre più rilevante il cosiddetto “effetto porte girevoli”, che spinge una volta su cinque l’anziano a rientrare in ospedale entro tre mesi dal primo ricovero a causa di un eccesso di farmaci (in generale tornano in ospedale 10 su 100).

Solitamente, la metà degli over 65 prende abitualmente oltre cinque farmaci, ma dopo un ricovero ospedaliero il numero di medicine da assumere aumenta ancora di più e la maggior parte degli anziani si trova a dovere gestire sei tipi di medicinali da prendere ogni giorno. Un eccesso di assunzioni, che spesso riporta l’ammalato in ospedale a causa di un’overdose di medicinali.

Talvolta, le prescrizioni non sono necessarie, e anzi nocive:dopo le dimissioni al 24% degli anziani viene prescritto un antidepressivo (utili i videogames) senza che vi siano segni di un disturbo dell'umore, mentre al 63% viene prescritto un gastro protettore indipendentemente dalle necessità.

Il registro Reposi include al momento 5mila anziani (ma 2milioni di pensionati rinunciano a curarsi) che sono stati ricoverati in 95 centri internistici e geriatrici in tutta Italia. “I nostri dati confermano la grande prevalenza di malattie croniche, che riguardano il 38% degli over 65 e arrivano al 64%fra gli over 85 - spiega Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico del Policlinico di Milano - Alcuni farmaci, ad esempio,aggravano una delle malattie già esistenti e spesso la comparsa di complicazioni o nuovi sintomi viene interpretata come lo sviluppo di nuove malattie. E questo innesca nuove prescrizioni. Bisogna lavorare per capire come tagliare i medicinali inutili e inappropriati”.

Scoperta la struttura del DNA. (sabato 28 febbraio 1953 (62 anni fa)



Scoperta la struttura del DNA«Abbiamo trovato il segreto della vita!» L'annuncio trionfale del biologo Francis Crick sorprese i clienti dell’Eagle Pub di Cambridge, ignari che quella scoperta avrebbe dato un nuovo corso alla ricerca scientifica e maggiori speranze a milioni di pazienti affetti da malattie genetiche.

Le leggi di Mendel sull'ereditarietà avevano fornito la chiave dell'esistenza di un preciso codice genetico, già nel 1865. Da allora si erano fatti ulteriori passi in avanti in questo campo, grazie all'introduzione di nuovi metodi d'indagine. Fondamentale in tal senso si era rivelata la cristallografia a raggi X ideata da William Henry Bragg: una tecnica che permise di approfondire la struttura ed il funzionamento di molte molecole biologiche, tra cui gli acidi nucleici presenti nel DNA.

I primi a sfruttarla efficacemente furono Oswald Theodore Avery, Colin MacLeod e Maclyn McCart che nel 1944 riuscirono a dimostrare che i cromosomi, portatori dei caratteri ereditari, sono costituiti da catene di acido desossiribonucleico (DNA) e che è, pertanto, quest'ultimo il responsabile della trasmissione dei caratteri, necessari alla vita di un organismo. All'inizio degli anni Cinquanta si sapeva quasi tutto del DNA, tranne che forma avesse. 

Il 1953 fu l'anno decisivo per l'aggiunta dell'ultimo prezioso tassello. In quell'anno la biologa inglese Rosalind Franklin, ricercatrice al King's College di Londra, riuscì nell'impresa di fotografare il modello base della molecola del DNA, grazie alla tecnica della diffrazione dei raggi di X di Bragg. L'immagine, passata alla storia come Foto 51, finì nelle mani del direttore del laboratorio Maurice Wilkins che la mostrò a due colleghi del celebre Cavendish Laboratorydi Cambridge.

I due, Francis Crick e James Watson, colsero l'occasione al volo e la utilizzarono per portare a termine le loro ricerche. Si arrivò così allo storico annuncio di Crick all'Eagle Pub, cui seguì un articolo sull'autorevole rivista Nature, che il 25 aprile dello stesso anno mostrò al mondo accademico «il segreto della vita»: il modello a doppia elica della molecola di acido desossiribonucleico. L'immagine ritraeva due filamenti con uno scheletro formato da molecole di zucchero (desossiribosio), unite tra loro da molecole di acido fosforico e avvolte intorno a un asse centrale, disegnando così un’elica.

In quel documento non si accennava minimamente ai meriti della povera Rosalind, che quattro anni dopo morì di cancro contratto per l'eccessiva esposizione alle radiazioni dei raggi X. Il suo nome rimase nell'ombra anche nel 1962 quando a Wilkins, Watson e Crick fu consegnato il Premio Nobel per la Medicina«per le loro scoperte sulla struttura molecolare degli acidi nucleici e l’importanza nel trasferimento dell'informazione genetica nella materia vivente».


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I sette nani...



E chi non li vorrebbe? 

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