mercoledì 31 luglio 2019

Vitalizi: dal Senato stop alla pensione di Formigoni.

Roberto Formigoni (archivio) © ANSA

Il consiglio di presidenza di palazzo Madama ha preso atto della sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna per corruzione dell'ex governatore della Lombardia.


Stop a partire da agosto al vitalizio e ai trattamenti pensionistici per Roberto Formigoni. Il consiglio di presidenza di palazzo Madama oggi ha infatti preso atto della sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna per corruzione nei confronti dell'ex governatore della Regione Lombardia e ha dato atto alla delibera del 2015 che prevede la sospensione delle erogazione di pensioni e vitalizi per i parlamentari condannati in via definitiva. Lo comunica ai cronisti la senatrice M5s Laura Bottici, questore del Senato.

Lavoro: disoccupazione al 9,7%. Mai così tanti italiani occupati dal 1977.

Lavoro: disoccupazione al 9,7%. Mai così tanti italiani occupati dal 1977



A giugno il tasso di occupazione per i 15-64enni è salito al 59,2% (+0,1 punti percentuali), segnando così un nuovo massimo storico: il livello più alto da quando sono iniziate le serie statistiche, ovvero dal 1977. A rilevarlo è l’Istat che registra per lo stesso mese come la stima degli occupati totali risulti «sostanzialmente stabile» rispetto a maggio, dopo la crescita registrata nei primi mesi dell’anno.

Nel dettaglio, il numero degli occupati a giugno scende di 6 mila unità. Istat spiega che il risultato è frutto di una crescita tra le donne (+15 mila) e una diminuzione tra gli uomini (-21 mila). Così, la disoccupazione segna la quarta flessione consecutiva, scendendo al 9,7%, in calo di 0,1 punti percentuali su maggio. Si tratta del tasso più basso da gennaio del 2012, ovvero da sette anni e mezzo.

Il mercato del lavoro italiano a giugno ringiovanisce, almeno un po’. Stavolta, infatti, dietro un’occupazione che nel complesso è sostanzialmente stabile si registra una crescita mensile di 10 mila unità tra i giovanissimi under25 (+10 mila, +0,9 punti), anche se nella fascia più alta, tra i 25 e i 34 anni si contano 4 mila unità in meno (-0,1 punti). Questo è il tasso più basso dall’aprile del 2011.Dopo mesi invece, come si rileva dai dati dell’Istat, c’è un calo nella classe degli ultracinquantenni, dove gli occupati diminuiscono di 18 mila unità (-0,2 punti).

Intanto, le domande per accedere a Quota 100, la possibilità di andare in pensione anticipata con almeno 62 anni di età e 38 di contributi, presentate all’Inps fino al 30 luglio sono state 164.907. è quanto comunica l’istituto di previdenza spiegando che 121.888 sono arrivate da uomini e 43.019 da donne. Del totale, 61.335 hanno fino a 63 anni d’età, 72.059 tra i 63 e i 65 anni e 31.513 oltre i 65 anni. Inoltre, 60.479 domande riguardano lavoratori dipendenti e 52.607 dipendenti che fanno capo alla gestione pubblica. Sul fronte della distribuzione geografica, in testa alle città metropolitane c’è sempre Roma con 13.152 domande, seguita da Milano con 7.642 e Napoli con 7.068 domande.


martedì 30 luglio 2019

7 Meraviglie del Mondo Antico che rappresentano un Mistero ancor Oggi. - L’Obelisco incompiuto, Egitto - Annalisa Lo Monaco

7 misteri di civiltà scomparse 6

Una gigantesca opera di pietra, mai finita, è l’Obelisco incompiuto, che sarebbe stato il più alto pilastro monumentale mai realizzato. Si trova nella parte settentrionale delle cave di pietra di Assuan, in Egitto. Doveva essere alto circa 40 metri, ma fu probabilmente abbandonato a causa di alcune crepe comparse nella roccia durante la sua costruzione. Forse scolpito durante la 18° dinastia, sotto il regno della regina Hatshepsut, se fosse stato finito sarebbe pesato quasi 1.000 tonnellate. Oltre all’obelisco incompiuto, nel 2005 è stata scoperta quella che doveva probabilmente essere la sua base, in parte lavorata e mai finita. Le cave di Assuan sono un importante sito archeologico, preziosa testimonianza storica dell’Antico Egitto.

Risultati immagini per l'obelisco incompiuto


https://www.vanillamagazine.it/7-meraviglie-del-mondo-antico-che-rappresentano-un-mistero-ancor-oggi/?fbclid=IwAR29YEfde033MZLvN6aRzyftev9Rx7GxJQ20aVcHB8wazmPffZTrPre2suA

Incendi «senza precedenti» in Siberia e Alaska, a nord del circolo polare artico. - Chiara Severgnini

Incendi «senza precedenti» in Siberia e Alaska, a nord del circolo polare artico
Un’immagine satellitare di Nasa mostra l’estensione di alcuni incendi e la spirale di fumo (Foto: Nasa)

È da oltre un mese, ormai, che gli incendi stanno devastando vaste aree della Siberia e dell’Alaska, oltre il circolo polare artico. Coinvolta anche, in misura minore, la Groenlandia. Sono almeno cento, secondo il Copernicus Atmosphere Monitoring Service (Cams), i roghi di durata e intensità significativa che si sono verificati a nord del circolo polare artico a partire da giugno. Le foreste di questi territori sono da sempre interessate da incendi, ma questa volta il fenomeno è «senza precedenti». A definirlo così sono sia il Cams (che dipende dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine) sia l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm). Gli incendi di quest’anno, oltre ad essere iniziati un mese prima del solito, sono straordinari sia per la loro durata, sia per la loro estensione territoriale. E stanno immettendo nell’atmosfera quantità enormi di anidride carbonica: secondo l’Omm, nel solo mese di giugno questi roghi hanno prodotto la stessa quantità di CO2 emessa in un anno dalla Svezia. E non è che una stima parziale, che alcuni scienziati ritengono già superata.
Le cause.
Le aree più coinvolte sono Alaska e Siberia, dove alcuni roghi — secondo l'Organizzazione meteorologica mondiale — sono stati così estesi da coprire una superficie pari a quella di 100mila campi da calcio. Sia nello Stato americano, sia nella regione settentrionale della Russia quest’anno sono state registrate temperature insolitamente alte, che contribuiscono a rendere gli incendi più probabili e più estesi, perché fanno crescere più arbusti che poi, una volta seccati, bruciano facilmente, ad esempio se vengono colpiti da un fulmine. Il caldo, inoltre, asciuga terreni che normalmente sono ricchi di acqua e per questo immuni alle fiamme. È il caso, ad esempio, dei depositi naturale di torba, che già nel 2010, in alcune regioni nord-orientali della Russia, hanno alimentato un incendio durato settimane che costrinse le autorità a dichiarare lo stato di emergenza. Oppure del devastante incendio della tundra artica che ha interessato l’Alaska nel 2007, che ridusse in cenere un’area di oltre 1000 kmq: poco meno dell’estensione dell’intera provincia di Imperia.
I roghi visibili dallo spazio.
Gli incendi di quest’anno sono così estesi da essere visibili dallo spazio. Alcune immagini satellitari della Nasa mostrano i roghi siberiani che si sono scatenati nelle regioni di Irkutsk, Krasnoyarsk e Buryatia, e che si ritiene siano stati causati dai fulmini: a destra si vedono i punti da cui si propaga il fumo, al centro la spirale di cenere che hanno generato:


49 utenti ne stanno parlando


L’avvertimento degli scienziati.
Il fenomeno non è nuovo, ma è molto peggiorato, complice il cambiamento climatico che, secondo l’Omm, « amplifica il rischio» che incendi simili si verifichino per via delle «temperature in aumento» e degli «slittamenti nell’andamento delle precipitazioni». È da anni che ricercatori e scienziati spiegano i rischi dell’innalzamento delle temperature nelle aree subpolari, quelle della tundra: uno studio di Nature del 2011 spiegava, ad esempio, che con lo scongelamento della parte superficiale del terreno permanentemente ghiacciato — il permafrost — si potrebbero rilasciare nell’atmosfera enormi quantità di carbonio e di metano. E, in caso di incendi, il fenomeno diventa esplosivo: una vera e propria bomba ecologica.

https://www.corriere.it/scienze/19_luglio_30/incendi-senza-precedenti-siberia-alaska-nord-circolo-polare-artico-d0f17362-b2a1-11e9-836f-760707711764.shtml

lunedì 29 luglio 2019

Ma mi faccia il piacere. - Marco Travaglio FQ 29 luglio

Immagine correlata

La prova del bau. “Un uomo adesso proprio non lo voglio, mi basta un barboncino” (Elisa Isoardi, conduttrice de La prova del cuoco su Rai1, Vero, 8.7). Un altro?
La collegiale. “I renziani hanno paura di non essere rieletti in caso di elezioni anticipate? Figuriamoci: ma se diciamo che bisogna andare al voto! Noi siamo quelli che hanno vinto nei collegi uninominali” (Maria Elena Boschi, senatrice Pd, Repubblica, 24.7). A parte il fatto che il 4 marzo 2018 il centrosinistra ha vinto in 28 collegi uninominali alla Camera su 232, la Boschi fu eletta a Bolzano grazie ai voti della Svp (che prese il doppio dei voti dei dem), ed era talmente appassionata dei collegi uninominali da farsi blindare come capolista in ben 5 circoscrizioni proporzionali (Lombardia, Lazio e 3 in Sicilia). Ovunque tranne che ad Arezzo. Perchè lì la conoscono.
Renzostowne. “Tre giorni belli pieni in Montana, al Parco di Yellowstone, a discutere di futuro. Non ho trovato Yoghi e Bubu, eroi della mia infanzia, ma tante idee per il futuro. Buona Domenica. #Ritorno” (Matteo Renzi, senatore Pd, Instagram, 21.7). Quello, se non minaccia nessuno, non è contento.
La garanzia. “La Russia non ha dato nessun finanziamento alla Lega, ne sono sicuro. Mi è stato assicurato direttamente da Vladimir Putin” (Silvio Berlusconi, presidente ed eurodeputato FI, 16.8). Dev’essere quello che lui ha fatto entrare nella Nato.
Formanconi. “Se è vero, come è vero, che nelle prigioni italiane sono numerosi i detenuti anche ultra-ottantenni, il populismo vorrebbe che a Formigoni venisse imposta la medesima condizione carceraria. Qualsiasi progressista dovrebbe invece auspicare che a tutti i detenuti di età avanzata venga applicato il ‘trattamento Formigoni’” (Luigi Manconi, Repubblica, 25.7). Giusto: come dice la Costituzione, l’impunità è uguale per tutti. Peccato che Riina e Provenzano siano prematuramente scomparsi, sennò si sarebbero subito abbonati a Repubblica.
Pretenziosi. “Salario minimo tagliando il cuneo, ma costa 6 miliardi” (Repubblica, 24.7). “Il salario minimo? Così apriamo al far west” (Maurizio Casasco, presidente Confapi, Corriere della sera, 23.7). Certo che questi lavoratori sono dei bei tipi: non si accontentano proprio di faticare gratis.
L’estremo oltraggio. “Vita di Borrelli, l’inventore della giustizia politica” (Libero, 21.7). “Il regista di Mani Pulite che portò le toghe al potere” (il Giornale, 21.7). “Così il direttore d’orchestra trasformò Mani pulite in un processo di piazza” (Mattia Feltri, La Stampa, 21.7). “I Craxi fuori dal coro: fece un golpe” (il Giornale, 21.7). “Inchiesta turpe. Le Mani Pulite poi sporcate di rosso sangue” (Fabrizio Cicchitto, ex Psi, ex FI, ex Ncd, Libero, 24.7). Altre stronzate?
Oste, il vino è buono?Greganti: difendo i giudici ma il populismo è cominciato allora: ‘Il vero errore di quell’inchiesta che mi ha cambiato la vita fu screditare le istituzioni’” (Repubblica, 21.7). “Tangentopoli ha distrutto i partiti e aperto la strada ai populisti. Io ora voto Pd. Su Borrelli giudizio negativo, a sua insaputa ha coperto un progetto politico autoritario” (Paolo Cirino Pomicino, Repubblica, 21.7). Ok, ma perchè rubavate?
L’insaputo. “Viaggi in auto blu, Scajola nei guai. L’ex ministro, sindaco di Imperia, e il suo autista accusati di peculato d’uso per le trasferte a Genova con scopi non istituzionali. Lui si difende: ‘Tutto in regola’” (La Verità, 24.7). Ma vi pare che uno Scajola si accorga di quei viaggi in auto? Lo sanno tutti che l’autista, prima di caricarlo nel bagagliaio dell’auto blu, lo anestetizza.
Lambiti. “Stretta di Bonafede sugli affidi, si scatena la propaganda anti Pd… Anche lui, come Salvini e Di Maio, attacca i dem, solo lambiti dalle indagini” (Repubblica, 22.7). “Le fake news su Bibbiano… Il sindaco Pd è accusato ‘solo’ di abuso d’ufficio, per aver concesso gli immobili ai presunti bruti… Un altro passetto verso la distruzione della democrazia rappresentativa sotto una montagna di bugie. Proprio come voleva Casaleggio senior” (Luca Bottura, Repubblica, 22.7). In attesa di sapere quando mai Casaleggio abbia auspicato la distruzione della democrazia rappresentativa sotto una montagna di bugie, segnaliamo che il sindaco Pd di Bibbiano è gli arresti non solo per aver concesso immobili (fake news) e che sono indagati anche gli allora sindaci Pd di Montecchio e Cavriago. Pardon, “solo lambiti”.
Il titolo della settimana/1. “Poche tette al vento per Carola” (Pietro Senaldi, Libero, 28.7). Sono soddisfazioni.
Il titolo della settimana/2. “Io, primo laureato in green economy, sposo l’Alta velocità” (Angelo Pettrone, La Stampa, 24.7). Per dire com’è ridotta l’Università.


Nuova conferma per la teoria della relatività.



Rappresentazione artistica della stella S0-2 intorno al buco nero al centro della Via Lattea (fonte: Nicolle R. Fuller/National Science Foundation)

Il buco nero al centro della Via Lattea dà ragione ad Einstein.


La teoria della relatività generale di Einstein ha superato un altro esame. A confermarla sono le misure sul comportamento di una stella che ruota intorno all’enorme buco nero che si trova al centro della Via Lattea, chiamato Sagittarius A*, con una massa circa 4 milioni di volte il Sole. È quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Science dal gruppo dell’Università americana della California a Los Angeles, coordinato dall’astrofisica Andrea Ghez.
La stella si chiama S0-2, si trova a circa 26.000 anni luce dalla Terra e negli ultimi anni si è avvicinata pericolosamente al cannibale cosmico che dimora al centro della nostra galassia, orbitandovi intorno a una distanza di sicurezza per circa 16 anni. Gli effetti di questo incontro ravvicinato sono stati studiati grazie agli Osservatori Keck e Gemini e al telescopio Subaru, tutti alle Hawaii. “Le osservazioni ci hanno permesso di ricostruire in 3D l’orbita completa di S0-2”, ha rilevato Ghez.
I buchi neri sono un buon banco di prova per testare il comportamento della gravità che, come ci ha insegnato Einstein, si deve alla curvatura dello spazio tempo in presenza di masse in movimento. Come i buchi neri, giganteschi aspirapolveri cosmici, con un’attrazione gravitazionale talmente elevata che nulla riesce a sfuggire al loro abbraccio, neanche la luce.
“Einstein ancora una volta ha dimostrato di avere ragione”, ha commentato Ghez. “Le nostre misure di astrofisica estrema del movimento della stella vicino al buco nero al centro della Via Lattea indicano che la distorsione della geometria dello spaziotempo provocata dal buco nero risponde alle previsioni della relatività generale”, ha aggiunto. “La teoria, però, non riesce a spiegare del tutto cosa avvenga all’interno di un buco nero. Abbiamo quindi bisogno - ha concluso l’astrofisica - di una teoria della gravità che vada oltre Einstein”.

Wadi Rum - Giordania