sabato 30 luglio 2011

Sos dal pool anticamorra "Noi, a piedi e senza scorta"


Situazione d'emergenza per gli straordinari non pagati agli autisti. Lettera dei pubblici ministeri al prefetto: chi è esposto rischia di rimanere senza protezione.


di CONCHITA SANNINO

Un "unicum" nel panorama delle Procure antimafia italiane. Mentre a Napoli si accelera nelle inchieste su corruzione (in politica) e crimine organizzato (dentro e fuori le istituzioni) i pubblici ministeri del pool anticamorra di Napoli denunciano di essere rimasti "senza tutela". In due parole: a piedi. Dalle 18 in poi, ormai di fatto è "vietato" restare a lavorare. Il motivo? Non vi sono autisti disponibili ad accompagnarli nelle auto blindate, cosiddette di tutela. Il caso, anticipato da Repubblica e confermato dal procuratore Giandomenico Lepore con una punta di amarezza, finisce ora nero su bianco all'attenzione del prefetto Andrea De Martino. E a scrivere, sono proprio i pm.

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Al centro della vicenda, il braccio di ferro in corso tra gli autisti addetti alla guida delle blindate assegnate alla Distrettuale antimafia ed il Ministero della giustizia. Il quale deve a questi lavoratori un anno intero di arretrati (il 2010) più alcuni mesi del 2011. "Non ci pagano lo straordinario, e dalle 18 basta servizio", è stato il legittimo annuncio. Lasciando pm e procuratori "a piedi": paradossale visto che per almeno 15 di loro è alta la soglia di rischio. Lepore aveva già detto: "Speriamo che il ministro Tremonti firmi presto questo provvedimento".

Dopo l'sos di alcuni magistrati, come Antonello Ardituro, ieri è il pm Cesare Sirignano a mettere nero su bianco l'allarme. Non è un caso. Sirignano è autore di catture di capiclan e vari blitz, dai killer del clan Setola ai rapporti economico-mafiosi con le articolazioni mafiose di Totò Riina: ma soprattutto, insieme con il pm Alessandro Milita, è uno dei magistrati già minacciati dai clan, vedi le parole di morte del detenuto Giovanni Venosa, estorsore e nipote del boss (omonimo) dei casalesi (nonché attore - non per caso - nel film Gomorra).

Scrive Sirignano: "Gli autisti di questo ufficio si astengono dalle prestazioni straordinarie, adducendo ragioni connesse al mancato pagamento degli emolumenti. I magistrati dell'ufficio (...) hanno fino ad oggi mostrato ampia comprensione". Ma la situazione comincia a diventare pesante. Spiega il pm: "Incide sulla funzionalità, e determina di fatto una pericolosa interruzione del dispositivo di protezione previsto per i magistrati esposti a pericolo. In mancanza di risposte immediate del Ministero e in previsione del protrarsi dello stato di agitazione per la carenza di fondi - sottolinea ancora il sostituto - appare urgente procedere all'adozione dei necessari provvedimenti". Appare peraltro "incomprensibile" che quando i magistrati sono in ufficio al lavoro e dunque non è necessaria l'auto, "venga assicurata la funzionalità del servizio di accompagnamento; e che, viceversa, "quando il magistrato lascia l'edificio in cui presta la propria attività per l'intera giornata, sia privato sia dell'accompagnamento sia, soprattutto, della tutela".

http://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/07/29/news/sos_dal_pool_anticamorra_noi_a_piedi_e_senza_scorta-19767709/?ref=HREA-1


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