domenica 2 ottobre 2011

Calderoli: “Berlusconi ci ricattò sul Porcellum, con Casini e Fini”. Ma non spiega come




Il ministro leghista, intervistato dal Tg1, evoca oscuri retroscena sulla legge elettorale che ha determinato la scelta di due parlamenti, nel 2006 e nel 2008. Non aggiunge alcun dettaglio, e il conduttore del notiziario di Raiuno si guarda bene dal chiederglielo.
Gli italiani hanno scelto il loro parlamento per due legislature con una legge elettorale frutto di ricatto. Un ricatto tutto interno al centrodestra. Lo afferma Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione e “padre” della legge che lui stesso definì “una porcata”, varata in fretta e furia dalla maggioranza berlusconiana il 13 ottobre 2005, in vista delle politiche dell’anno dopo, nel tentativo di tamponare il previsto bagno di sangue. Il “Porcellum” aboliva i collegi uninominali e tornava al vecchio sistema proporzionale, con in più il premio di maggioranza e le liste bloccate, che toglievano all’elettore la possibilità di esprimere una preferenza.

“La Lega e il sottoscritto erano a favore del Mattarellum”, afferma Calderoli al Tg1, riferendosi alla legge elettorale riproposta ora dal referendum (qui il brano del Tg1 delle 13,30), ma “fummo ricattati da Casini e dall’Udc per introdurre un sistema proporzionale, da Fini che voleva le liste bloccate e Berlusconi che voleva il premio di maggioranza”. E la sinistra, continua il ministro, dette la sua “collaborazione non dicendo nulla”.

Qual era la materia del ricatto? Calderoli non lo dice e, incredibilmente, il conduttore del Tg1 non fa una piega e continua l’intervista come se niente fosse, senza chiedere conto al ministro delle sue gravi affermazioni.

Per il Pd reagisce Davide Zoggia, responsabileper gli Enti locali ”La Lega in caduta libera prima di tutto presso i suoi elettori ormai non sa più a che alibi votarsi: Calderoli che oggi si rimangia il suo Porcellum e piagnucola su fantomatici ricatti è l’immagine più patetica di questo inesorabile tramonto”.


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