mercoledì 26 giugno 2024

Potere, democrazia, uguaglianza, utopia.

 

"Vuolsi cosi' colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare..."

E il "libero arbitrio", dettato da Dio secondo la religione cristiana, che fine ha fatto?
Perchè è lapalissiano che vale la regola di chi comanda, alla faccia dell'utopistica* "democrazia", parola ormai svuotata di significato.
Qui, da noi, il popolo elegge qualcuno che crede di conoscere e che, una volta seduto sullo scranno conquistato, gli volta le spalle ed esercita il proprio volere acquisendo potere e creando quelle sostanziali differenze contrastanti con l'articolo 3 della Costituzione che recita:

"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [cfr. XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [cfr. artt. 29 c. 2, 37 c. 1, 48 c. 1, 51 c. 1], di razza, di lingua [cfr. art. 6], di religione [cfr. artt. 8, 19], di opinioni politiche [cfr. art. 22], di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."

e che, come è evidente, è stato emendato più volte ad uso e consumo di chi non accetta le uguaglianze espressamente citate e volute da chi le ha scritte.

cetta


utopia*
Dizionario
/u·to·pì·a/
sostantivo femminile
Quanto costituisce l'oggetto di un'aspirazione ideale non suscettibile di realizzazione pratica.
"è un'u. la perfetta uguaglianza tra gli uomini"
PARTICOLARMENTE
Ideale etico-politico destinato a non realizzarsi sul piano istituzionale, ma avente ugualmente funzione stimolatrice nei riguardi dell'azione politica, nel suo porsi come ipotesi di lavoro o, per via di contrasto, come efficace critica alle istituzioni vigenti.

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