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sabato 12 giugno 2021

Consorzio Cdp, firmato con Atlantia accordo per Aspi.

 

Acquisizione attraverso Hra, nuova società con Cdp al 51%.


Il consorzio composto da CDP Equity, Blackstone Infrastructure Partners e Macquarie Asset Management ha raggiunto l'accordo con Atlantia per l'acquisizione dell'88,06% del pacchetto azionario di Autostrade per l'Italia. Lo si legge in una nota del consorzio.

L'acquisizione sarà fatta attraverso Holding Reti Autostradali, nuova società di diritto italiano di proprietà (diretta o indiretta) di CDP Equity (51%), Blackstone Infrastructure Partners (24,5%) e dei fondi gestiti da Macquarie Asset Management (24,5%). HRA e Atlantia hanno sottoscritto, tra l'altro, un contratto di compravendita per l'acquisizione dell'88,06% di Aspi. Si prevede che l'acquisizione sarà completata nei prossimi mesi, dopo aver soddisfatto le consuete condizioni previste per il closing e aver ricevuto i necessari nulla osta da parte delle Autorità competenti. Aspi è uno tra i principali operatori autostradali d'Europa e gestisce oltre 3.000 km di autostrade in Italia, con concessioni a lungo termine, ricorda la nota. Aspi e le sue controllate sono responsabili di sviluppo, manutenzione e gestione di una rete autostradale che si estende su tutto il territorio nazionale e rappresenta circa la metà del sistema autostradale soggetto a pedaggio in Italia, con circa 4 milioni di clienti al giorno (dato pre-Covid). I principali obiettivi di investimento del Consorzio sono: contribuire alla realizzazione di un vasto piano di investimenti in tutta la rete autostradale di Aspi promuovere il miglioramento della rete per agevolare la digitalizzazione e l'innovazione; migliorare l'efficienza dei programmi di manutenzione dell'infrastruttura per garantire i massimi livelli di prestazioni e sicurezza per gli automobilisti; offrire stabilità a lungo termine nella gestione di un'infrastruttura italiana essenziale per la comunità e l'economia. 

A seguito dell'accordo raggiunto oggi con Atlantia, il Consorzio formato da Cdp CDP Equity, Blackstone Infrastructure Partners e Macquarie Asset Management avvierà un dialogo esplorativo per comprendere l'orientamento degli azionisti di minoranza di Aspi, che dispongono del diritto di co-vendita, sul rimanente 11,94% della società da loro posseduto. Lo si legge in una nota del consorzio in cui si annuncia la firma con Atlantia dell'accordo per acquisire l'88,06% di Aspi.

ANSA


mercoledì 21 maggio 2014

Cassa Depositi, Bassanini: “Aiutarla a resistere alle pressioni della politica” - Costanza Iotti

Cassa Depositi, Bassanini: “Aiutarla a resistere alle pressioni della politica”


Il presidente della Cdp parla di "pressioni fortissime” per i casi Alitalia e Mps e rimette sul tavolo il tema dell'ingresso dei soci privati nel gestore dei risparmi postali degli italiani.

Per la Cassa Depositi e Prestiti ci vuole una “governance costruita in modo da resistere alle pressioni della politica”. A sostenerlo non è, come si potrebbe immaginare, il Movimento 5 Stelle, ma lo stesso presidente della Cdp, Franco Bassanini, che però ai vertici del braccio finanziario dello Stato è arrivato grazie al voto delle Fondazioni bancarie. Ovvero di enti pubblico-privati su cui, come insegna il caso Monte dei Paschi di Sienal’influsso della politica è decisamente rilevante.
“Le regole di ingaggio del Fondo strategico (controllato da Cdp, ndr) sono importanti – ha poi aggiunto Bassanini – Sulla base di queste regole abbiano detto no all’ingresso nel capitale di Alitalia, no in precedenza all’acquisto di azioni di Mps, perché erano al di fuori delle regole e non solo di legge”. Sui dossier caldi del momento, Bassanini rivela di aver “avuto pressioni fortissime” che però non hanno sortito l’effetto sperato dalla politica, presente nel consiglio della Cassa Depositi e Prestiti con il sindaco di Torino, Piero Fassino, l’assessore leghista all’economia, credito e semplificazione della Regione Lombardia, Massimo Garavaglia, e il presidente piddino della provincia di Torino, Antonio Satta.
Con una nuova governance, la Cassa potrà valutare l’apertura o meno del capitale ai privati che “è un tema aperto” come ha poi precisato Bassanini sottolineando di averne “ragionato con il governo molte volte” aprendo ad una scelta che “spetta a governo e parlamento”. E non c’è dubbio che se la strada dovesse essere l’apertura ai privati, non mancheranno i potenziali acquirenti perché, come sanno bene le Fondazioni bancarie, “stare in Cdp è un buon investimento”. Per Bassanini però “il punto centrale riguarda il fatto se tale ipotesi – di apertura del capitale ai privati – sia coerente o meno con la missione pubblica della Cassa”, ultima cassaforte dei risparmi degli italiani raccolti da Poste Italiane. Denari con cui la Cassa, che sta progressivamente cedendo la partecipazione in Generali, ha l’incarico di investire in progetti di lungo periodo e in società che non siano in perdita per realizzare infrastrutture strategiche e rafforzare il patrimonio imprenditoriale del Paese.
“Noi abbiamo tre parole, tipiche degli investitori di lungo termine – ha detto a tal proposito l’ad di Cassa,Giovanni Gorno Tempini -. Siamo pazienti, non puntiamo cioè a ritorno nell’immediato; siamo coinvolti, vale a dire che non diamo assegni in bianco, guardiamo alla qualità dei progetti che ci vengono sottoposti; infine siamo produttivi, non siamo e non potremmo essere finanziatori o investitori a fondo perduto. I nostri capitali devono tornare indietro, e remunerati”. Quindi anche quelli investiti nel mattone comprando a fine dicembre immobili del demanio con qualche pezzo di pregio dei comuni di Firenze, Torino e Venezia per tappare i buchi dei bilanci degli enti locali.