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mercoledì 19 settembre 2012

RIVOLUZIONE SCOLASTICA (GOVERNO MONTI) - Fabio Lorenzini



Quando ho postato la "RIFORMA SCOLASTICA 5 STELLE" non avrei mai pensato di suscitare tanto interesse. Se un Paese ha fallito o sta fallendo sicuramente la scuola ha delle responsabilità e io con il mio post lo ho voluto evidenziare. Tutto mi sarei aspettato: critiche, commenti, voti e altro, ma non una risposta così veloce e veemente dal governo in carica. Leggo sul quotidiano "IL MESSAGGERO" che il governo si appresta a proporre un disegno di legge per una rivoluzione scolastica. Essa consiste nell'anticipare a 5 anni l'iscrizione alla prima elementare e fare due blocchi di 5 anni (elementari e medie) e un biennio per le superiori che poi consentirebbe l'accesso all'università. Il governo ha pensato bene di mettersi in linea, con questo progetto, con gli altri Paesi europei: Grecia, Spagna, Portogallo (che sono fallite o sono rischio fallimento) e Gran Bretagna (che ha grossi problemi educativi). Questa rivoluzione consentirebbe ai nostri ragazzi di uscire dalla scuola in coincidenza con la maggiore età, cioè a 18 anni. GIUSTO O SBAGLIATO? Il mio pensiero va soprattutto ai bambini di 5 anni, secondo me troppo piccoli, perchè essi si devono dedicare all'apprendimento sensoriale. Infatti nella mia proposta si proponeva di cominciare a 7 anni, quando il bambino ha acquisito il 93% dell'attenzione, quindi pronto a ricevere carichi didattici. Nel 2003 con la riforma Moratti l'iscrizione alla elementare era stata abbassata a 5 anni e 4 mesi ed erano state inserite l'inglese e l'informatica portando le materie didattiche a 10, solo nel 1990 erano solo tre (italiano, matematica e retorica). Gli ultimi dati del Ministero dell'Istruzione, diramati a marzo, sull'andamento della scuola anno 2011, rilevava che le disabilità nella scuola in 10 anni erano cresciute del 100%, il 70% di casi sono DSA (disturbo specifico dell'apprendimento o disturbo dell'attenzione). Sarebbe importante che voi tutti vi informaste su i casi di DSA, perchè la maggior parte sono bambini normali che percepiscono la pensione d'invalidità e viene rishiesta l'insegnante di sostegno, con un costo di 5, 6 miliardi l'anno. Questo è un problema che si sta allargando a macchia d'olio, ogni anno vengono segnalti più di 30000 casi dalla scuola, poi solo 10000 accettano di essere certificati dalle USL. In risposta a questo fenomeno ci sono due correnti diverse di pensiero: 1) L'inserimento a scuola in età prematura e carichi didattici esagerati (10 materie). 2) Gli operatori della scuola contrari allla riforma Moratti, hanno iniziato a segnalare tutti i bambini vivaci che secondo loro non erano pronti per la scuola. La seconda teoria penso che si possa scartare, non crederei mai che un docente per ribellione faccia una cosa del genere. La prima la vedo più credibile e se fosse così, quanti saranno i DSA in futuro? Sulla proposta di spostare il biennio superiore alle medie, penso che possiamo essere d'accordo, essendo scuola obbligatoria. Da questa proposta intravedo una società malata di adultismo, essa non vede nel fanciullo se non l'uomo di domani che deve consumare e non attribuisce alcuna importanza all'infanzia andando contro i principi pedagogici e formativi dei bambini. Sarebbe importante partecipare a questo dibattito e se foste contrari alla proposta del governo di votare la "RIFORMA SCOLASTICA 5 STELLE". Un saluto Fabio Lorenzini

http://www.beppegrillo.it/listeciviche/forum/2012/09/rivoluzione-scolastica-governo-monti.html


Il problema, a mio giudizio, è molto più vasto e va affrontato alla radice. E non credo che tutto dipenda da quanti anni si debba disporre per l'insegnamento delle varie fasi delle discipline scolastiche
Per quanto riguarda il problema dell'apprendimento, molto dipende dall'ambiente in cui si vive. E' naturale che un bambino che vive in un ambiente sano, con genitori disponibili e responsabili, possa avere una capacità di apprendimento maggiore rispetto ad un bambino che viene abbandonato a se stesso o buttato davanti al televisore o, peggio ancora, buttato in strada alla mercè tutto il bene o il male che ne possa derivare. E' chiaro che il secondo necessiti di una maggiore attenzione da parte del docente e, pertanto, bisognerebbe ripristinare e dare maggiore risalto alla figura dell'insegnate di sostegno.
Molto dipende anche dai metodi di insegnamento, sappiamo tutti che esistono insegnanti capaci dei quali ci si ricorda durante tutto l'arco della vita con riconoscenza, e c'è tutto il contrario. 
Se non correggiamo gli errori, è anche inutile procedere con una riforma scolastica. 
A mio giudizio il primo fondamentale passo sarebbe quello di ridurre il numero dei discenti per ogni classe, che dovrebbe essere di 15 o, al massimo, 20 per dar modo all'insegnante di seguirli com maggiore attenzione. 
Importantissimo è l'inserimento dell'insegnate di sostegno là dove necessita per i motivi più su elencati.
L'altro passo potrebbe essere quello di una più attenta selezione degli insegnanti.
Il resto lo lascerei così com'è.

Cetta.