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martedì 13 maggio 2025

IL TAVOLO OCCULTO DEI TRE PAPEROGA DI GUERRA. - Pino Cabras

Davanti al fiorire di ipotesi sui gesti goffissimi e maldestri dei tre Paperoga guerrafondai (Starmer, Macron, Merz) che cercavano di nascondere con enorme imbarazzo alcuni oggetti sul tavolo della loro riunione in treno, stiamo perdendo di vista un aspetto:
questi non vanno valutati con le normali interpretazioni che si riserverebbero alle personalità politiche normali (e sempre più rare) che abbiano ancora una qualche connessione con il loro popolo.
In questo caso stiamo parlando di tre assoluti sociopatici in mano a potenti oligarchie per le quali svolgono un lavoro di pura obbedienza, del tutto privi di un pensiero politico autonomo, sempre più indifferenti al consenso perché portati a sacrificare senza battere ciglio intere popolazioni.
Qualcuno ha pronto per loro un copione da recitare, dove la democrazia non conterà più nulla.
Starmer, a dispetto dell’intera storia laburista britannica da cui proviene, ha di recente deciso di smantellare entro l’anno con decine di migliaia di licenziamenti il nerbo del sistema sanitario, il tutto mentre stanzia miliardi per un folle riarmo, senza nessun rimorso e nessun occhio rivolto alla colossale impopolarità che gliene deriva.
Starmer va come un treno lanciato verso il fianco di una montagna, come se nulla fosse, come se il crescente consenso del partito di Farage dovesse essere travolto da un fatto più grave e inarrestabile.
Macron si è ridotto a reggere tutto il suo potere con manovre di Palazzo talmente misere e impacciate che farebbero apparire i “governi balneari” italiani di 50 anni fa capolavori da statisti. Vuole a tutti i costi spendere il capitale nucleare residuo accumulato dal ruolo di mini-superpotenza della Francia per intestarsi il sabotaggio della pace perseguito dalla classe dirigente globalista russofoba (provvisoriamente ridimensionata dalla confusa perestrojka di Donald Trump).
Anche Macron ha messo in modalità “a tutto vapore” la corsa verso la catastrofe, pronto a impedire chissà con quali soprese la corsa di Marine Le Pen.
Merz – da parte sua - vuole assorbire intorno a Berlino gran parte del riarmo europeo e rendere irreversibile la rottura con la Russia, al punto da promettere perfino la distruzione del Ponte di Kerč che unisce la Crimea al resto della Federazione Russa. Anch’egli è già dentro una rovinosa caduta dei consensi, ma lui pure se ne frega, come se fosse disposto a tutto, con i servizi segreti tedeschi che scalpitano per trovare pretesti per eliminare il principale partito di opposizione.
Nessuno stupore quindi che quel che nascondevano in modo grottesco i tre Paperoga guerrafondai possa essere la qualunque.
Qualunque cosa nascondessero, non era la più grave che potesse essere praticata delle loro personalità profondamente disturbate, poste al servizio di potentati ancora più impazziti.
Anche se non sarà facile ricostruire una partecipazione di massa, saranno i popoli a doversi riprendere la parola e il peso del consenso sovrano.
Diventa una questione di autodifesa, perché l’orizzonte di questi maggiordomi di Blackrock è un’Europa "armata e armante" votata alla guerra.

venerdì 30 agosto 2024

Kursk, Londra getta la maschera.

 

La Gran Bretagna esce allo scoperto e rivela che il tentativo di invasione a Kursk è stato attuato sotto la sua spinta, con la sua supervisione e con le sue armi. Il titolo apparso sul London Times e su vari altri tabloid non lascia spazio ad equivoci:

” L’invasione britannica di Kursk si ritorce contro?”.
Ora che i carri armati inglesi sono bruciati, che le loro risorse EW, ancora segrete, sono state surclassate dai russi, che i commando dopo aver fatto strage di civili, si nascondono tra le foreste, viene fuori che tutto è stato frutto degli sforzi del leader laburista Starmer per costringere l’Occidente a un’azione aperta contro la Russia.
Un esperto di difesa ha confermato al Times questa realtà sia pure in quel terribile modo involuto tipico britannico: “ora sembra che i britannici siano andati troppo avanti rispetto ai loro alleati della Nato e questo si rivela controproducente”.
Questa analisi sembra corretta perché ci sono ampie indicazioni che l’ultimo tentativo di Londra di aumentare le tensioni e trascinare gli Stati Uniti e l’Europa sempre più in profondità nel pantano della guerra per procura, sta ottenendo il risultato contrario. In effetti, pare che Washington ne abbia avuto abbastanza delle escalation di Londra.
In ripetute conferenze stampa e briefing con i media dal 6 agosto in poi, i funzionari statunitensi hanno preso fermamente le distanze dall’incursione di Kursk, negando qualsiasi coinvolgimento nella sua pianificazione o esecuzione, o addirittura sostenendo di non essere stati preavvertiti da Kiev.
La rivista di Empire House Foreign Policy ha riferito che l’incursione dell’Ucraina ha colto di sorpresa il Pentagono, il Dipartimento di Stato e la Casa Bianca.
Naturalmente si tratta di balle, ma proprio per questo la presa di distanza appare più netta.
La folle idea di raggiungere rapidamente Kursk, di impadronirsi
della centrale nucleare per poi costringere la Russia a trattare sui territori già conquistati, portava tutte le stimmate del pensiero militare britannico, un misto di dilettantismo strategico, ignoranza della realtà, deliri di grandezza e mancanza di qualsiasi esperienza nella guerra moderna.
Andando indietro nella storia recente, il Regno Unito non ha compiuto nessuna impresa degna di nota se non operazioni di falsa bandiera, uccisioni di civili, rapimenti e altre cose grazie alle quali i vertici militari britannici appiccicano lettere e mostrine ai loro altisonanti titoli per far bella figura a Corte dove una monarchia da depliant turistico esegue gli ordini dei Rothschild e compari. Tutti sanno che l’unica azione di guerra, quella delle Falkland, si sarebbe trasformata in un disastro se non fosse stato per l’intervento sottobanco della Casa Bianca che decise di minacciare il regime argentino con la prospettiva di togliere la moratoria sull’uso delle armi nucleari.
Solo così si evitò che la flottiglia inviata da Londra rimanesse impantanata attorno alle isole e con le truppe ospitate in due vulnerabili transatlantici. D’altra parte Reagan non poteva assistere al naufragio principale, ovvero quello della Thatcher che sarebbe avvenuto nonostante l’impreparazione argentina e il fatto che la giunta militare avesse scatenato il conflitto solo per motivi di consenso interno.
Tutto questo insieme di narcisismo ex imperiale e impreparazione al mondo reale ha fatto sì che l’impresa di Kursk si sia esaurita contro tre reggimenti di riserva formati da reclute e volontari territoriali russi di mezza età che sono riusciti a ritardare l’invasione prima dell’arrivo di truppe da combattimento.
La carne da macello ucraina e i mercenari impiegati in gran numero, sono bastati per fucilare civili e incendiare case, ma non per dare se non altro una parvenza di vittoria alla brillante operazione concepita dai vari Sir in divisa.
E come se non bastasse ora il fronte del Donbass sta crollando mentre la Russia non vuole più sapere di trattare con questi assassini di civili. Per giunta, come dimostra la tabella a sinistra, la Gran Bretagna si è praticamente disarmata per fare da rabbiosa mascotte della guerra.
Ciò che resta da narrare è la strage prodotta da queste conventicole di sua Maestà
che si sono distinte nel sabotare qualsiasi iniziativa di pace e nell’incitare ad atti terroristici.
Non è un bell’epitaffio per il futuro e visibile naufragio.