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lunedì 24 maggio 2021

Bielorussia dirotta volo e arresta dissidente, von der Leyen: “Abbiamo bloccato 3 miliardi di aiuti”. Consiglio Ue discute ulteriori sanzioni.

 

Il caso Protasevich irrompe sul piano diplomatico, con il segretario di Stato Usa che chiede un'indagine internazionale. Il Cremlino si schiera a fianco del regime di Lukashenko, che difende la sua azione, e coglie l'occasione per attaccare l'Occidente. E per ribadire che sul fronte dei diritti non si accettano interferenze esterne. Ceo Ryanair: "È stato sequestro di Stato. Agenti del servizio di sicurezza bielorusso (Fsb) a bordo del volo". E Minsk blocca volo diretto a Francoforte per "minaccia terroristica".

L’Unione europea blocca il pacchetto d’investimenti da 3 miliardi di euro che dovevano finire in Bielorussia dopo il dirottamento di un volo Ryanair e l’arresto del dissidente Roman Protasevich che viaggiava a bordo. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, entrando al Consiglio Ue che, tra le altre cose, dovrà decidere quali provvedimenti prendere nei confronti del governo di Minsk, ha dichiarato che “serve una risposta molto forte contro questo dirottamento completamente inaccettabile. Lukashenko deve capire che questo atto non può essere senza conseguenze. Il pacchetto economico da 3 miliardi di investimenti pronto ad andare dalla Ue in Bielorussia resta congelato finché la Bielorussia non diventerà democratica”. E si stanno discutendo sanzioni dirette contro individui ed entità economiche che finanziano il regime e contro l’aviazione.

La vicenda che ha coinvolto l’ex direttore del canale Telegram Nexta, nonché oppositore politico di Lukashenko, si allarga di ora in ora sul piano diplomatico, con la Bielorussia che si difende dagli attacchi dell’Occidente che “politicizza la situazione” e Mosca che prende le difese dell’alleato storico, aprendo una nuova frattura con Usa e Ue dopo i recenti scontri sul caso di Alexei Navalny. Il Consiglio Ue che si riunisce stasera ha in cima all’agenda la discussione su possibili sanzioni a Minsk, mentre la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha commentato: “Abbiamo assistito a un atterraggio forzato, tutte le altre spiegazioni sono del tutto inverosimili. Roman Protasevich deve essere rilasciato immediatamente, così come la sua compagna”. La Farnesina, così come altri Paesi europei, ha convocato l’ambasciatore bielorusso. E anche il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, chiede una presa di posizione forte da parte dell’Unione: “I fatti di ieri sono di una gravità inaudita. Chiediamo l’immediato rilascio e un’indagine internazionale. La nostra risposta dev’essere forte, immediata e unitaria. L’Unione europea deve agire senza esitazioni e punire i responsabili. Stasera avete una grande responsabilità per dimostrare che l’Unione non è una tigre di carta“. Anche il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, “appoggia le richieste di un’indagine completa, trasparente e indipendente”.

“Ricevuta una minaccia da Hamas” – Le autorità bielorusse avevano giustificato il loro intervento e l’atterraggio parlando di allarme bomba a bordo: un allarme che, ha detto il direttore del dipartimento dell’aviazione del ministero dei Trasporti Artem Sikorsky, proveniva da Hamas ed è arrivato via mail. “Noi, i soldati di Hamas, chiediamo che Israele cessi il fuoco a Gaza e chiediamo che l’Ue rinunci al suo sostegno a Israele. I partecipanti al forum economico di Delfi tornano a casa con il volo 4978. Una bomba è stata messa in questo aereo. Se non soddisfate le nostre richieste, esploderà sopra Vilnius“, recitava la mail comunicata da Sikorsky. A questo però non è seguito il ritrovamento di alcun ordigno, ma solo l’arresto di Protasevich. Igor Goloub, comandante dell’aeronautica, ha inoltre aggiunto che la decisione dell’atterraggio “è stata presa dal comandante dell’equipaggio senza interferenze esterne”.

Una versione dei fatti lontanissima da quella data alla radio irlandese Newstalk dal ceo di Ryanair Michael O’Leary, che ha denunciato un “sequestro di Stato” da parte di Minsk e ha aggiunto che a bordo dell’aereo ci fossero agenti del servizio di sicurezza bielorusso (Fsb). “Sembra che l’intenzione delle autorità fosse quella di far uscire un giornalista e la persona che viaggiava con lui”, ha spiegato. “Crediamo anche che all’aeroporto siano sbarcati agenti del Fsb“, ha aggiunto. E a meno di 24 ore dallo scoppio del caso Protasevich, un volo Lufthansa per Francoforte dall’aeroporto di Minsk è stato sospeso per la minaccia un imminente atto terroristico. “L’indirizzo mail dell’aeroporto nazionale ha ricevuto un messaggio da persone non identificate sull’intenzione di commettere un atto di terrorismo sul volo Lufthansa LH1487 sulla rotta Minsk-Francoforte. Il volo doveva decollare alle 14:20. L’imbarco su questo volo è stato sospeso”, si legge nel comunicato.

Ue discute nuove sanzioni – Dagli Usa il segretario di Stato americano, Antony Blinken bolla l’azione bielorussa del dirottamento come un atto “sfrontato e scioccante” e insiste sulla necessità di una “indagine internazionale”, mentre domani gli ambasciatori della Nato discuteranno del caso. In Europa, invece, dove il Consiglio Ue è chiamato in serata a discutere di nuove sanzioni contro Minsk, il ministero degli Esteri tedesco ha convocato l’ambasciatore bielorusso perché “le spiegazioni avute fin qui dal governo bielorusso per l’atterraggio forzato sono assurde e non credibili”. “Il primo punto all’ordine del giorno del Consiglio europeo è la Bielorussia, quello che è successo ieri è uno scandalo internazionale, lavoriamo a sanzioni che sono sul tavolo del summit”, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Mentre il commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni, ha detto di augurarsi “una risposta forte a quello che è successo ieri”, un episodio “veramente senza precedenti, un fatto vergognoso e incredibile a cui l’Ue deve dare una risposta. Mi attendo il massimo di risposta possibile perché non si può stabilire un precedente di questo genere”.

La Farnesina ha invece convocato l’ambasciatore bielorusso a Roma per esprimere la forte condanna dell’Italia, mentre la Francia evoca già l’opportunità di vietare lo spazio aereo bielorusso e da Bruxelles il Ppe chiede “l’istituzione di una no-fly zone sulla Bielorussia, l’adozione del quarto pacchetto di sanzioni e il rilascio immediato e incondizionato di Pratasevich“. “Il dirottamento di un volo dell’Ue da parte del regime di Lukashenko è una violazione del diritto internazionale e un atto di terrorismo di stato. Il limite è superato! I nostri governi devono agire ora”, si legge nella nota dei popolari europei. La Lituania ha reso invece noto di aver vietato a tutti i voli di attraversare lo spazio aereo bielorusso, che anche le compagnie Air Baltic e Sas eviteranno fino a nuove disposizioni. Anche il ministro dei Trasporti di Boris JohnsonGrant Shapps, ha chiesto alle compagnie aeree britanniche di non entrare nello spazio aereo bielorusso, mentre il governo di Londra ha convocato l’ambasciatore bielorusso e sta valutando sanzioni contro Minsk, come riferito dal ministro degli Esteri, Dominic Raab.

L’asse Bielorussia-Mosca contro le critiche dell’Occidente – Il governo di Minsk prende le distanze dalle condanne arrivate finora da Bruxelles e Washington – convinte che il dirottamento giustificato dalla minaccia di una bomba fosse in realtà finalizzato all’arresto dell’oppositore a bordo – e difende le sue azioni che, dichiara il ministero degli Esteri, “hanno rispettato pienamente le regole internazionali stabilite”, aggiungendo che il caso del volo Ryanair in viaggio da Atene e Vilnius dovrebbe essere visto dal punto di vista della sicurezza che è stata fornita e che in Occidente politicizzano la situazione e arrivano a conclusioni affrettate. Il governo ha anche invitato “l’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea e le autorità aeronautiche interessate a partecipare a un’indagine imparziale sull’incidente che ha avuto luogo. Minsk è pronta a fornire tutte le informazioni imparziali” , ha dichiarato il direttore del dipartimento dell’aviazione presso il Ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni, Artyom Sikorsky.

A fianco della Bielorussia si schiera prontamente Mosca, suo storico alleato: “È scioccante che l’Occidente consideri l’incidente nello spazio aereo bielorusso ‘scioccante'”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova sulla sua pagina Facebook, notando che i Paesi occidentali sono stati in passato colpevoli di “rapimenti, atterraggi forzati e arresti illegali”. Per parte sua la Bielorussia si è inoltre detta disponibile a ricevere esperti e a dimostrare tutti i materiali relativi all’atterraggio del volo Ryanair a Minsk. “Non ho dubbi che possiamo garantire la piena trasparenza in questa questione, gli esperti saranno ricevuti e tutti i materiali saranno dimostrati, se necessario, al fine di escludere le insinuazioni“, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri bielorusso Anatoly Glaz in una dichiarazione pubblicata sul sito del ministero.

I passeggeri arrestati sul volo – Oltre a Protasevich ieri è stata arrestata a Minsk anche la sua compagna Sophia Sapega, cittadina russa di 23 anni che sta frequentando un master all’Università Europea di Scienze Umanistiche di Vilnius nell’ambito del programma di Diritto Internazionale e dell’Ue. Anche lei è finita in manette e si trovava sempre a bordo dello stesso volo dirottato da un MIG-29 dell’aeronautica bielorussa. Protasevich e Sapega non sono però gli unici due passeggeri fatti scendere a Minsk e fermati dalle autorità: un membro del Presidium del Consiglio di coordinamento dell’opposizione bielorussa, l’ex ministro della cultura Pavel Latushko, citato da Interfax, spiega che in tutto sono 4 i passeggeri di nazionalità russa che non hanno proseguito il viaggio verso Vilnius dopo il dirottamento. Protasevich è di nazionalità bielorussa. Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, spiega però che il Cremlino non dispone di informazioni sul presunto fermo “di una cittadina russa o di cittadini russi”.

Cosa rischia Protasevich – Nel settembre 2020 Nexta e gli altri canali associati erano stati dichiarati “estremisti” e messi fuori legge in BielorussiaProtasevich e il collega Stsyapan Putsila erano stati iscritti nella lista delle “persone coinvolte in atti di terrorismo” e incriminati per “incitamento a disordini di massa”, “incitamento all’odio sociale” e “gravi violazioni dell’ordine pubblico”, reati per i quali rischiano fino a 15 anni di carcere. Protasevich, ricercato per aver organizzato le proteste dello scorso anno contro Lukashenko, dal 2019 vive in esilio in Polonia, Paese che ha respinto la richiesta di estradizione di Minsk.

IlFQ

domenica 23 giugno 2019

Terremoto, il senatore Michele Pazzaglini indagato. "Donazioni dirottate". - POLA pAGNANELLI

L’ex sindaco e attuale senatore della Lega Giuliano Pazzaglini

La procura: somme inviate a due società controllate dall’ex sindaco di Visso. Ma lui non ci sta: "Agito in buona fede con massima trasparenza".

Macerata, 22 giugno 2019 - Un'ipotesi di peculato, sei di abuso d’ufficio e una di truffa. Queste le accuse mosse all’ex sindaco e attuale senatore della Lega Giuliano Pazzaglini, in concorso con l’ex presidente della Croce Rossa di Visso Giovanni Casoni. Per la procura, Pazzaglini avrebbe dirottato circa 120mila euro di donazioni su due società, costituite ad hoc per intercettare la generosità arrivata da tutta Italia verso i terremotati. Il procuratore capo Giovanni Giorgio ha chiesto alla Finanza di riesaminare le donazioni, e nei giorni scorsi ha inviato l’avviso di conclusione delle indagini.

Una contestazione, relativa all’accusa di peculato, riguarda una raccolta di denaro a favore dei commercianti del Comune fatta dal maceratese Vincenzo Cittadini con Moto Nardi, e dai motoclub Amici di strada di Civitanova e New Riders; 10.300 euro vennero consegnati al sindaco, che però non avrebbe versato quei soldi sul conto del Comune. Dopo le indagini, quella somma è stata messa sotto sequestro dal tribunale.

I casi di abuso d’ufficio riguardano invece altre donazioni, che Pazzaglini avrebbe dirottato su due società: la Sibil Projetc, di cui era socio, e la Sibil Iniziative, amministrata da Giovanni Casoni. A chi contattava il Comune per devolvere qualcosa, il sindaco avrebbe detto che se i soldi fossero finiti nel bilancio comunale sarebbe stato complicato utilizzarli per i terremotati. Era più semplice, avrebbe detto, girarli alle due società che si occupavano di iniziative in favore di chi aveva perso tutto. In realtà per la procura l’intenzione di Pazzaglini sarebbe stata quella di avvantaggiare le società.

Nella maggior parte dei casi si tratta di somme modeste. Una eccezione è la donazione della Emilbanca, a luglio del 2017: 91mila euro. Pazzaglini avrebbe chiesto alla banca di versare i soldi alla Pro loco. Poi all’inizio di settembre avrebbe convocato il direttivo della Pro loco per riaprire la collaborazione. In un secondo incontro avrebbe parlato della donazione in arrivo, specificando che parte dei soldi dovevano servire per le casette temporanee per i commercianti, un’altra parte per digitalizzare l’archivio storico, seimila per la Pedalata della Sibilla, e almeno 12mila però dovevano andare alla Sibil Iniziative come rimborso per l’organizzazione delle varie manifestazioni. L’ipotesi di truffa infine riguarda il fatto che un assegno, da duemila euro, sarebbe stato incassato in banca dalla compagna di Casoni.

La versione di Giuliano Pazzaglini.
«Eravamo rimasti in quattro gatti a Visso dopo il sisma, e in quattro gatti siamo riusciti a far ripartire il Comune. A questo punto, ha avuto ragione chi non ha fatto nulla e si è limitato a lamentarsi». C’è amarezza nella voce del senatore leghista Giuliano Pazzaglini, ma anche la fermezza di chi è sicuro di poter dimostrare «di aver agito in buona fede e nell’interesse della collettività». «La costituzione delle società era una cosa nota, fin da subito sono stato trasparente nel dire che in quella fase di necessità avrei contribuito in quel modo, l’ho detto in consiglio comunale. La nostra contabilità non ha utili, perché abbiamo solo fatto in modo che le donazioni fossero impegnate fino all’ultimo euro per lo scopo per cui erano state donate. Oltretutto, ho un parere del consigliere giuridico del commissario speciale alla ricostruzione che mi dà ragione: lo avevamo consultato per un’altra fattispecie, che però si attaglia benissimo anche a questa. Per il Comune e per i commercianti era stato escluso che ci fossero due ipotesi di delocalizzazione, e la nostra unica ipotesi era l’area del Parco Hotel da demolire, la nuova piazza. Allora ho pensato di scendere in campo come soggetto terzo, per dare modo ai commercianti di lavorare fino a quando non fosse stata pronta la nuova piazza».

Il senatore assicura di aver sempre avuto la massima trasparenza, «ma anziché motivo di linearità e correttezza è sembrato che volessi perseguire chissà quale intento. Se avessi voluto fare imbrogli non avrei usato la mia società, è evidente. La Sibil Iniziative tra l’altro ha quattro soci, io ho partecipato alla realizzazione della Pedalata per la Sibilla che ha consentito al Comune di avere un finanziamento da un milione di mezzo, gestendo tre operazioni per diecimila euro, tutte rendicontate. Dai bilanci risulta che le società a cui ho partecipato non hanno avuto un euro».

«Vivevamo nella situazione più disperata – ricorda l’ex sindaco –, l’80 per cento della popolazione era evacuata. Ho rinunciato all’aumento dell’indennità, mi hanno accusato per i rimborsi delle spese che avevo muovendomi con la mia auto ed è venuto fuori che avevo preso meno di quello che mi spettava. Non so cosa mi si contesti». Ieri Pazzaglini ha incontrato l’avvocato Giuseppe Villa, che lo difende con l’avvocato Giancarlo Giulianelli: «Abbiamo visto una parte degli atti, e preso atto che si tratta di un enorme malinteso, oppure ci sono aspetti da approfondire. Lunedì decideremo se presentare una memoria o chiedere di essere sentito per dare la mia versione».


https://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/cronaca/michele-pazzaglini-indagato-1.4658346