sabato 29 maggio 2010

Chiamate l'esorcista - Marco Travaglio



28 maggio 2010

I primi inquietanti sintomi si erano registrati alla vigilia delle regionali, quando B. spiazzò tutti e annunciò “liste pulite” come un Grillo qualsiasi. Dalla sede dei Pregiudicati della Libertà (Pdl) partirono migliaia di telefonate a Bonaiuti: “Il padrone scherza, vero? Non sarà mica impazzito?”. Poi le liste furono più laide che pria, il Museo Lombroso al confronto è il paradiso. Però fu il primo campanello d’allarme. Subito dopo le elezioni, altro annuncio choc: “Faremo una legge anticorruzione”. Nuovo allarme rosso nell’ora d’aria dei gruppi parlamentari Pdl. “Minchia, il capo s’è fumato il cervello”, allargò le braccia l’onorevole Frank Tre Dita. “Roba da perizia psichiatrica”, rincarò il senatore Ciruzzo ‘o Malamente.

“Lo stiamo perdendo”, convenne il ministro Pio Cazzetta detto Pijo Mazzetta, mentre il sottosegretario Ciccetto Sparinculu non si dava pace: “A saperlo prima, andavo con l’
Udc che non butta via niente”. Poi, quando la legge anticorruzione fu finalmente presentata, si scoprì che era finta: infatti l’avevano fatta scrivere al finto Guardagingilli Angelino Alfano. Quando il premier pareva essersi rimesso in salute, riecco all’improvviso quell’allarmante sintomo.

Fu subito dopo le dimissioni di
Claudio Scajola, primo caso di ministro coinvolto in uno scandalo scaricato da B., che di solito i ministri coinvolti in uno scandalo li caricava. Subito dopo B. sparì dalla circolazione, si diede malato, disertò financo il Consiglio dei ministri facendolo dirigere da Matteoli, ancora prodigiosamente a piede libero. I giornali di famiglia lo descrissero rinserrato a Palazzo Grazioli, in pigiama e vestaglia, mentre urlava “c’è chi si è arricchito con la politica”, “chi ha sbagliato deve pagare”, “fuori dal governo i ministri indagati”. Frasi degne di un Di Pietro qualsiasi.

Nei consueti conciliaboli durante l’ora d’aria parlamentare, molti amici e amici degli amici furono tentati di chiamarlo, per rammentargli che il primo ad arricchirsi con la politica è stato lui, che nel governo nessuno è più indagato di lui e, se c’è qualcuno che dovrebbe pagare dopo aver tanto incassato, è lui. Ma lui diede segni di guarigione, confidando al fido
Vespa che i suoi uomini indagati sono “casi isolati”. Migliaia di casi, ma isolati. Nel Popolo della Libertà Provvisoria tornò il sereno: sospiri di sollievo, pacche sulle spalle, applausi scroscianti. “Il capo sta benone, niente paura, non dirà mai più brutte parole come anticorruzione, pagare, dimissioni”. Stavano ancora brindando quand’ecco l’altroieri, a tradimento, riaffacciarsi il terribile sintomo: “Lotta all’evasione fiscale”, addirittura “tracciabilità dei pagamenti in contanti”.

Eh no, questo è troppo. Certe cose non si dicono manco per scherzo, non c’è niente da ridere. Ma come: per quindici anni fa condoni e scudi fiscali per far capire agli evasori che hanno ragione loro e ai contribuenti onesti che devono farsi furbi, e ora di punto in bianco cambia le carte in tavola? Non è leale. Passi un imputato di corruzione che annuncia una legge anticorruzione: idea spiritosa, le risate. Passi che chi non s’è accorto che i suoi gli compravano i finanzieri, i giudici e i testimoni cacci dal governo uno che non sa chi gli ha comprato la casa. Ma qui si esagera. Di questo passo Marrazzo proporrà una legge anti-trans e anti-droga,
Rocco Siffredi farà iltestimonial dei genitori anti-porno. Dell’Utri presenterà una legge antimafia eCosentino anticamorra.

Non si può andare avanti così. Chi può, per favore, lo fermi prima che sia troppo tardi. Si vede a occhio nudo che non è più lui. Dev’essere posseduto da un satanasso giustizialista a mezzadria fra
Grillo, Di Pietro e Visco. Come racconta padre Amorth, gli indemoniati vomitano liquidi verdi misti a pietre aguzze e vetri rotti, intanto parlano lingue sconosciute e molto antiche, tipo il sanscrito, l’aramaico, il babilonese. Proprio come B., che sempre più spesso pronuncia arcaismi desueti come “anticorruzione” e “antievasione”. Per pietà, chiamate l’esorcista. Spirito legalitario, esci da quell’ometto.

Da
il Fatto Quotidiano del 28 maggio

http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2492515&yy=2010&mm=05&dd=28&title=chiamate_lesorcista


venerdì 28 maggio 2010

Berlusconi ha perso il tocco magico - Peter Gomez




Tremonti gli impone una manovra lacrime e sangue, intanto Confindustria gli volta le spalle. E poi le inchieste sul nastro Fassino-Consorte e quelle sulle stragi di mafia. Così il premier si ritrova a fare i conti con il suo passato.

C’è qualcosa di tragico e di comico al tempo stesso nella fine del grande sogno diSilvio Berlusconi. Un sogno che oggi muore ucciso dalla crisi e dai 24 miliardi di tagli destinati nelle prossime settimane a mettere in ginocchio i cittadini. Mentre il premier cita i falsi diari di Mussolini, recuperati dal suo braccio destro Marcello Dell'Utri, dicendo “io non ho nessun potere, forse ce l'hanno i miei gerarchi”, il passato che ritorna, il suo passato, sembra all’improvviso franargli addosso. La Confindustria, memore di decine di promesse mai mantenute, gli volta le spalle. Gli imprenditori rispondono col gelo alla balzana idea di mettere la loro presidentessaEmma Marcegaglia sulla poltrona che era del ministro (apparentemente ladro)Claudio Scajola.

Da un giorno all'altro diventa poi difficilissimo per il capo del Governo continuare a sostenere di voler far approvare le nuove norme sulle intercettazioni per “tutelare la privacy degli italiani”. Le indagini di Milano sul caso di
Fabrizio Favata, l'ex socio di Paolo Berlusconi che racconta di aver fatto ascoltare (a Silvio) e personalmente consegnato (a Paolo) i file audio di un’ormai celebre telefonata traPiero Fassino e l'ex numero uno di Unipol Giovanni Consorte, dimostrano come il Cavaliere abbia utilizzato atti giudiziari ancora coperti da segreto per screditare gli avversari politici. Le inchieste di Caltanissetta, Palermo e Firenze, sulle stragi dicono invece che tra il 1992-93 la mafia, mentre piazzava le bombe, aveva rapporti oscuri e intensi con chi mafioso non era, o non lo sarebbe dovuto essere.

Da una parte alcuni uomini dei servizi segreti; dall’altra alcuni esponenti del gruppo Fininvest (a cominciare proprio da Dell’Utri) che di lì a poco avrebbero creato Forza Italia. E se prima tutto questo non contava, adesso, di fronte allo spettro di un Paese che potrebbe andare a fondo come la Grecia, la scena si ribalta. Proprio come un duce invecchiato Berlusconi sospetta dei suoi ministri, maledice gli alleati ed è sempre più solo. È ancora forte, è vero. Ma a Roma tira una brutta aria da ultima seduta del Gran Consiglio. L’orologio della storia ha ripreso a correre. E fermarlo per il premier, questa volta, sarà molto complicato.

LEGGI

'Case fantasma': sanatoria o condono? di Ferruccio Sansa

Gelo di Confindustria davanti a B. di Stefano Feltri

Da il Fatto Quotidiano del 28 maggio


http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2492437&title=2492437


giovedì 27 maggio 2010

Quando il Cavaliere intercettava - Pino Corrias



da Vanity Fair del 26 maggio 2010

Prima tradito dalle molte intercettazioni telefoniche tipo: “Toglietemi Santoro dai piedi” oppure “Parliamo di come sistemare le mie fanciulle nelle fiction”, poi umiliato dalle registrazioni di Patrizia D’Addario sul lettone di Putin (“dovresti masturbarti più spesso”)
il Cavaliere vuole cancellare la libertà di cronaca in Italia, punire i giornalisti, annichilire gli editori, stravolgere il dettato costituzionale su due libertà essenziali a ogni democrazia, il dovere della stampa di informare, il diritto dell’opinione pubblica di sapere.

Ma c’era un tempo non troppo remoto in cui al Cavaliere piaceva moltissimo intercettare. Aveva fatto nascondere in vari punti del suo villone di Arcore (e poi anche a Palazzo Grazioli) dei microfoni in grado di registrare la voce degli ospiti. Era il 1997. Voleva convincere un tale D’Adamo, costruttore milanese in gravi difficoltà finanziarie, a infangare Antonio Di Pietro. Intendeva, con la registrazione, forzare la testimonianza del costruttore, spingerlo davanti ai giudici di Brescia che indagavano l’ex pm di Mani Pulite.

L’idea di incastrare inconsapevoli ospiti non era sua. L’aveva ereditata dal suo
principale mentore, Bettino Craxi, che negli anni del suo massimo potere, usava nascondere tra i libri del suo studio, in piazza Duomo 19, una serie di microfoni che attivava con un tasto segreto. Miserie della politica. Forme preventive di autodifesa e attacco.
Il Cavaliere di oggi deplora quello che ieri praticava illegalmente. E pretende di vietare le registrazioni ai magistrati che invece ne fanno un uso legale, non per
incastrare innocenti, ma per perseguire colpevoli.
(Vignetta di Bertolotti e De Pirro)

Segnalazioni

no bavaglioNo bavaglio
Firma l'appello contro il Ddl sulle intercettazioni
Padellaro: "Siamo pronti a violare questa legge perché ingiusta e inacettabile (da articolo 21.org)


La libertà di stampa e i libri: gli editori contro il Ddl sulle intercettazioni
Aderisci all'appello promosso dal gruppo editoriale GEMS e dall'AIE

http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/post/2492127.html


Marea nera, il petrolio non esce più



L'operazione "top kill" per sigillare il pozzo della Bp, funziona. Il responsabile delle operazioni annuncia che la fuoriuscita di greggio che minaccia il Golfo del Messico si è fermata. Prudente la compagnia petrolifera: le operazioni continuano.



Berlusconi all'Ocse cita Mussolini.



Durante la conferenza stampa il premier cita il dittatore fascista: "dicono che ho potere ma quelli ce l'hanno i miei gerarchi io posso solo dire al mio cavallo di andare a destra o a sinistra"



E c'è da credergli, lui non ha alcun potere perché ricattabilissimo.

La dice grossa il termine utilizzato: "gerarchi"...........lui sogna di diventare un novello Mussolini.

Arriva il fotovoltaico galleggiante



È stato realizzato ad Avetrana in provincia di Taranto il nuovo sistema di impianto fotovoltaico galleggiante modulato denominato “ Progetto Loto”. A presentare il progetto è Enerdaiet s.r.l., azienda di Cisternino (BR) specializzata nel settore degli impianti fotovoltaici, solare - termici, eolici, minieolici e geotermici che già nel 2008 a Solarolo (RA) ha realizzato in forma sperimentale un impianto fotovoltaico offshore da circa 20 KWP, primo di questo tipo in Europa, di cui si detiene il brevetto esclusivo.

Il nuovo sistema integrato, ricollegandosi al galleggiamento delle piante acquatiche, ninfee e fiori di loto -, è indicato per l'installazione presso bacini d'acqua o mare aperto dove vi è fabbisogno di energia (aziende agricole, piattaforme petrolifere, ecc.) poiché presenta un elevato grado di integrazione ambientale, non toglie spazio alle coltivazioni e riduce l'evaporazione dei bacini.

“Rifacendoci all’idea delle piante acquatiche, che si sviluppano naturalmente negli acquiferi superficiali - ha dichiarato Davide Argentieri, direttore generale di Enerdaiet s.r.l. - abbiamo studiato un nuovo sistema per l’integrazione ambientale dei pannelli fotovoltaici, nell’ambito degli specchi d’acqua interni. Questo progetto, che in una prospettiva futura potrebbe essere realizzato anche in mare aperto, rappresenta il fiore all’occhiello di una ricerca tecnologica nell’ottica di una sempre maggiore tutela e salvaguardia del territorio, con un impatto ambientale molto lieve e in perfetta armonia con il paesaggio naturale”.


http://www.edilone.it/Arriva-il-fotovoltaico-galleggiante_impianti__x_289.html


BOSSI CHI E’ ?



Chi è davvero Bossi?

QUELLO CHE FINGEVA DI ESSERSI LAUREATO: diceva di essersi laureato in medicina senza però avere mai conseguito la laurea, diceva ai familiari di essere un medico facendo finta di andare a lavorare in ospedale, in realtà andava a giocare a biliardo.

QUELLO CHE ERA IL PIU’ GRANDE NEMICO E CALUNNIATORE DI BERLUSCONI: diceva di Berlusconi: “Silvio Berlusconi era il portaborse di Bettino Craxi. E’ una costola del vecchio regime. E’ il più efficace riciclatore dei calcinacci del pentapartito. Mentre la Lega faceva cadere il regime, lui stava nel Mulino Bianco, col parrucchino e la plastica facciale. Lui è un tubo vuoto qualunquista. Ma non l’avete visto, oggi, tutto impomatato fra le nuvole azzurre? Berlusconi è bollito. E’ un povero pirla, un traditore del Nord, un poveraccio asservito all’Ulivo, segue anche lui l’esercito di Franceschiello dietro il caporale D’Alema con la sua trombetta. Io ho la memoria lunga. Ma chi è Berlusconi? Il suo Polo è morto e sepolto, la Lega non va con i morti. La trattativa Lega-Forza Italia se l’è inventata lui, poveraccio. Il partito di Berlusconi neo-Caf non potrà mai fare accordi con la Lega. Lui è la bistecca e la Lega il pestacarne.” “ Berlusconi mostra le stesse caratteristiche dei dittatori. E’ un kaiser in doppiopetto. Un piccolo tiranno, anzi è il capocomico del teatrino della politica. Un Peròn della mutua. E’ molto peggio di Pinochet. Ha qualcosa di nazistoide, di mafioso. Il piduista è una volpe infida pronta a fare razzia nel mio pollaio.” “Berlusconi è l’uomo della mafia. E’ un palermitano che parla meneghino, un palermitano nato nella terra sbagliata e mandato su apposta per fregare il Nord. La Fininvest è nata da Cosa Nostra. C’è qualche differenza fra noi e Berlusconi: lui purtroppo è un mafioso. Il problema è che al Nord la gente è ancora divisa tra chi sa che Berlusconi è un mafioso e chi non lo sa ancora. Ma il Nord lo caccerà via, di Berlusconi non ce ne fotte niente. Ci risponda: da dove vengono i suoi soldi? Dalle finanziarie della mafia? Ci sono centomila giovani del Nord che sono morti a causa della droga. A me personalmente Berlusconi ha detto che i soldi gli erano venuti dalla Banca Rasini, fondata da un certo Giuseppe Azzaretto, di Palermo, che poi è riuscito a tenersi tutta la baracca.” “In quella stessa banca lavorava anche il padre di Silvio e c’erano i conti di numerosi esponenti di Cosa Nostra. Bisognerebbe conoscere le sue radici, la sua storia. Gelli fece il progetto Italia e c’era il buon Berlusconi nella P2. Poi nacquero le Holding. Come potrà mai la magistratura fare il suo dovere e andare a vedere da dove vengono quei quattrini, ricordando che la mafia quei quattrini li fa con la droga e che di droga al Nord sono morti decine di migliaia di ragazzi che ora gridano da sottoterra? Se lui vuole sapere la storia della caduta del suo governo, venga da me che gliela spiego io: sono stato io a metter giù il partito del mafioso. Lui comprava i nostri parlamentari e io l’ho abbattuto.” “Quel brutto mafioso guadagna soldi con l’eroina e la cocaina. Il mafioso di Arcore vuole portare al Nord il fascismo e il meridionalismo. Discutere di par condicio è troppo poco: propongo una commissione di inchiesta sugli arricchimenti di Berlusconi. In Forza Italia ci sono oblique collusioni fra politica e omertà criminale e fenomeni di riciclaggio. L’uomo di Cosa Nostra, con la Fininvest, ha qualcosa come 38 holding, di cui 16 occulte. Furono fatte nascere da una banca di Palermo a Milano, la banca Rasini, la banca di Cosa Nostra a Milano.” “Forza Italia è stata creata da Marcello Dell’Utri. Guardate che gli interessi reali spesso non appaiono. In televisione compaiono volti gentili che te la raccontano su, che sembrano per bene. Ma guardate che la mafia non ha limiti. La mafia, gli interessi della mafia, sono la droga, e la droga ha ucciso migliaia e migliaia di giovani, soprattutto al Nord. Palermo ha in mano le televisioni, in grado di entrare nelle case dei bravi e imbecilli cittadini del Nord.” “Berlusconi ha fatto ciò che ha voluto con le televisioni, anche regionali, in barba perfino alla legge Mammì. Molte ricchezze sono vergognose, perché vengono da decine di migliaia di morti. Non è vero che ‘pecunia non olet’.” “C’è denaro buono che ha odore di sudore, e c’è denaro che ha odore di mafia. Ma se non ci fosse quel potere, il Polo si squaglierebbe in poche ore. Incontrare di nuovo Berlusconi ad Arcore? Lo escludo, niente più accordi col Polo. Tre anni fa pensarono di farci il maleficio. Il mago Berlusconi ci disse: “Chi esce dal cerchio magico, cioè dal mio governo, muore”. Noi uscimmo e mandammo indietro il maleficio al mago. Non c’è marchingegno stregato che oggi ci possa far rientrare nel cerchio del berlusconismo. Con questa gente, niente accordi politici: è un partito in cui milita Dell’Utri, inquisito per mafia. La “Padania” chiede a Berlusconi se è mafioso? Ma è andata fin troppo leggera! Doveva andare più a fondo, con quelle carogne legate a Craxi. Io con Berlusconi sarò il guardiano del baro.” “Siamo in una situazione pericolosa per la democrazia: se quello va a Palazzo Chigi, vince un partito che non esiste, vince un uomo solo, il Tecnocrate, l’Autocrate. Io dico quel che penso, lui fa quel che incassa.” “Tratta lo Stato come una società per azioni. Ma chi si crede di essere: Nembo Kid?” “Ma vi pare possibile che uno che possiede 140 aziende possa fare gli interessi dei cittadini? Quando quello piange, fatevi una risata: vuol dire che va tutto bene, che non è ancora riuscito a mettere le mani sulla cassaforte. Bisogna che Berlusconi-Berluscosa-Berluskaz-Berluskaiser si metta in testa che con i bergamaschi io ho fatto un patto di sangue: gli ho giurato che avrei fatto di tutto per avere il cambiamento. E non c’è villa, non c’è regalo, non c’è ammiccamento che mi possa far cambiare strada… Berluscoso deve sapere che dalle nostre parti la gente è pronta a fargli un culo così: bastano due secondi, e dovrà scappare di notte. Se vedono che li ha imbrogliati, quelli del Nord gli arrotolano su le sue belle ville e i suoi prati all’inglese e scaraventano tutto nel Lambro.” “Berlusconi, come presidente del Consiglio, è stato un dramma. Quando è in ballo la democrazia, a qualcuno potrebbe anche venire in mente di fargli saltare i tralicci dei ripetitori. Perché lui con le televisioni fa il lavaggio del cervello alla gente, col solito imbroglio del venditore di fustini del detersivo.” “Le sue televisioni sono contro la Costituzione. Bisogna portargliele via. Ci troviamo in una situazione di incostituzionalità gravissima, da Sudamerica. Un uomo ha ottenuto dallo Stato la concessione delle frequenze tv per condizionare la gente e orientarla al voto. Non accade in nessuna parte del mondo. E’ ora di mettere fine a questa vergogna.” “Se lo votate, quello vi porta via anche i paracarri. Se cade Berlusconi, cade tutto il Polo, e al Nord si prende tutto la Lega. Ma non lo faranno cadere: perché sarà pure un figlio di buona donna, ma è il loro figlio di buona donna, e per questo lo tengono in piedi. Ma il poveretto di Arcore sente che il bidone forzitalista e polista, il partito degli americani, gli va a scatafascio. Un massone, un piduista come l’arcorista è sempre stato un problema di “Cosa sua” o “Cosa nostra”. Ma attento, Berlusconi: né mafia, né P2, né America riusciranno a distruggere la nostra società. E lui alla fine avrà un piccolo posto all’Inferno, perché quello lì non se lo pigliano nemmeno in Purgatorio.” “Perché è Berlusconi che dovrà sparire dalla circolazione, non la Lega. Non siamo noi che litighiamo con Berlusconi, è la Storia che litiga con lui.”

QUELLO CHE HA VENDUTO LA LEGA A BERLUSCONI: Nasce nei primi mesi del 2000. Prima, la Padania, il quotidiano della Lega, chiamava Berlusconi “il mafioso di Arcore”. E pubblicava con grande evidenza (era l’agosto 1998) dieci domande sull’odore dei soldi e sulle imbarazzanti relazioni siciliane del fondatore di Forza Italia. Con il nuovo millennio, il clima cambia. Bossi e Berlusconi siglano un patto di ferro che li porterà al trionfo elettorale del 2001. “L’accordo potrebbe essere raggiunto in tempi brevi. Si può dire che è stato raggiunto, in parte è già scritto”, dichiara Bossi a Repubblica già il 27 gennaio 2000. “Ma lo avete depositato del notaio, come scrive qualcuno?”, gli chiede l’intervistatore. Il leader della Lega nega: “A che cosa serve il notaio in politica? Sono cose da matti, invenzioni fantasiose”. Eppure la notizia dell’esistenza di un patto scritto, depositato da un notaio, circola da subito. E arriva dall’interno della Lega. Qualcuno favoleggia di un accordo con una parte anche finanziaria: debiti appianati, bilanci risanati. “Cose da matti, invenzioni fantasiose”, come dice Bossi. Qualche anno dopo, si saprà che all’esistenza di quel patto scritto credeva anche la security Telecom guidata da Giuliano Tavaroli, che lo ha cercato a lungo. Quando nel 2007 arrestano un collaboratore di Tavaroli, il giornalista di Famiglia cristiana Guglielmo Sasinini, tra i documenti che gli sequestrano ci sono anche appunti sul presunto patto Berlusconi-Bossi: “In quel periodo pignorata per debiti la casa di Bossi”. E poi: “70 miliardi dati da Berlusconi a Bossi in cambio della totale fedeltà”. “Debiti già ripianati con 70 mld”. E ancora: “Notaio milanese?”. Segue anche il nome “Tremonti”, senza però alcun dettaglio né legame con il presunto accordo. Bossi non si scompone: “Figurarsi! Una balla spaziale. Berlusconi è uno che non tira fuori un soldo nemmeno per pagare i manifesti elettorali…figurarsi se tira fuori dei soldi per la Lega!”.

QUELLO CHE DIFENDE LA FAMIGLIA TRADIONALE ANDANDO A LETTO CON UNA SHOWGIRL FACENDOSI VENIRE UN COCCOLONE: Bossi e la showgirl (Luisa Corna) non stavano propriamente giocando a carte ne pettinando le bambole quando il senatur si è sentito male per l’eccessivo sforzo che stava facendo, gli si è alzata notevolmente la pressione provocando un inizio di emorragia cerebrale. Luisa Corna non ha chiamato subito un’ambulanza perchè temeva che la vicenda finisse sulla stampa, ma ha avvertito alcuni leghisti molto vicini a Bossi che gli hanno detto di non fare niente perchè sarebbero arrivati loro a gestire la faccenda. Ciò ha provocato il peggioramento dell’emorragia che si è evoluta in un vero e proprio ictus. Solo dopo parecchio tempo , con Bossi ormai grave, è stato trasportato all’ospedale. Oggi Bossi ha tutta la parte sinistra del corpo semi-paralizzata.

QUELLO CHE PARLA DI MERITOCRAZIA: poi ha candidato il figlio” la trota pluribocciata” alle regionali dimostrando a tutti che il merito esiste quando sei il figlio di uno che conta.

L’ANTIMERIDIONALE CHE HA SPOSATO UNA SICILIANA

QUELLO CHE PARLA DI VALORI CRISTIANI IN POLITICA: poi però ha portato la xenofobia e il razzismo in Parlamento.

7) QUELLO CHE ERA IL PIU’ ANTIDEMOCRISTIANO DI TUTTI: i fatti dicono che Bossi è il democristiano per eccellenza

BOSSI E’ SEMPLICEMENTE UNO NESSUNO E CENTOMILA!

http://tempiodellaragione.wordpress.com/2010/04/23/bossi-chi-e/