Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
martedì 9 novembre 2010
lunedì 8 novembre 2010
domenica 7 novembre 2010
“Summit notturni e telefonate: ecco i rapporti tra Lombardo e la mafia”
I pm: legami provati, uomini dei clan nelle liste Mpa. Il governatore incontrò con un esponente di primo piano dei Santapaola per avere appoggio elettorale
Lo scorso 31 luglio nella richiesta d’arresto nei confronti dei 50 indagati vistata dal procuratore capo Vincenzo D’Agata, i pm Giuseppe Gennaro, Antonino Fanara, Agata Santonocito eIole Boscarino hanno scritto che sarebbe “provata in punto di fatto, l’esistenza di risalenti rapporti – diretti e indiretti – degli esponenti di Cosa Nostra della provincia di Catania con Raffaele Lombardo e con Angelo Lombardo“. Il rapporto sarebbe “non occasionale né marginale – aggiungono i magistrati – ma cospicuo, diretto e continuativo grazie al quale l’uomo politico poteva avvalersi del costante e consistente appoggio elettorale della criminalità organizzata di stampo mafioso a lui vicina”.
La festa con i boss
“Onorevole, questo rosé?” Vino di qualità e auto di lusso posteggiate davanti la villa in campagna del geologo Giovanni Barbagallo, militante Mpa, arrestato perché considerato anello di congiunzione tra i Lombardo e i boss Rosario di Di Dio e Vincenzo Aiello. L’atmosfera è quella delle grandi occasioni, bisogna festeggiare l’elezione al Parlamento nazionale del fratello di Raffaele, secondo i pm la festa sarebbe “significativa della compenetrazione tra esponenti del crimine organizzato, amministratori della cosa pubblica, politici e imprenditori”. Angelo Lombardo arriva con un’Audi Q7 intestata all’Mpa. Ad attenderlo c’è Alfio Stiro, referente del bossSalvatore Tuccio detto “Turi di l’ova”, condannato definitivamente per associazione mafiosa, precedenti per detenzione e porto d’arma da fuoco, già sottoposto a sorveglianza speciale. I caraninieri del Ros filmano tutto, le cimici registrano.
Uomini graditi ai clan nelle liste Mpa
Il capo di Cosa Nostra catanese Vincenzo Aiello sarebbe intervenuto anche sulla scelta dei candidati nelle liste Mpa. I Ros, mentre è in corso la campagna elettorale delle comunali di Gravina, grosso centro in provincia di Catania, intercettano le conversazioni tra il geologo Giovanni Barbagallo dell’Mpa e Alfio Stiro il cui genero viene candidato con l’approvazione del capo di Cosa Nostra Vincenzo Aiello. Quest’ultimo sembra conoscere bene il territorio: parlando di Gravina comunica a Barbagallo che presto gli avrebbe presentato Fabio Bacciulli, “un amico”, già assessore col sindaco Mpa. Sullo sfondo gli “affari” del “piano regolatore” e la costruzione di un nuovo “cimitero” dice Aiello.
La notte in bianco con il capomafia
Rosario Di Dio, “esponente di primissimo piano della famiglia Santapaola”, secondo i pm avrebbe intrattenuto “rapporti diretti” con Raffaele Lombardo. “…Da me – dice il boss intercettato riferendosi a Lombardo – all’una e mezza di notte è venuto ed è stato due ore e mezza, qua da me, dall’una e mezza alle quattro di mattina… si è mangiato sette sigarette”. “Recandosi nottetempo – scrivono i pm – a casa dell’amico mafioso per chiedere il suo appoggio elettorale sapeva che una richiesta di voto proveniente da un soggetto dotato di indiscusso prestigio criminale non poteva essere tanto facilmente disattesa… la circostanza che l’incontro si sia svolto dall’una e mezza alle quattro di notte può spiegarsi soltanto con la consapevolezza che i fratelli Lombardo avevano di recarsi a casa di un mafioso”. In una delle conversazioni il boss racconta della richiesta di voti dell’assessore provinciale Orazio Pellegrino dell’Mpa “uomo di Raffaele Lombardo”.
I rapporti con il boss di Enna
Agli atti ci sono anche i rapporti definiti “desolanti” dai pm, tra Raffaele Lombardo e il boss di EnnaRaffaele Bevilacqua. Nell’agenda personale il boss Bevilacqua scrive: “Ore 8 da Raf”. Poi un nuovo appuntamento pochi giorni dopo: “Ore 8.30 da Raf… a chi fare domanda per aeroporto?”. Lombardo sarebbe “consapevole” di incontrare un “impresentabile”, secondo i pm. Relazioni pericolose vengono documentate anche attraverso Salvatore Bonfirrario, “personaggio di sicura caratura criminale affiliato all’associazione criminale del Bevilacqua” che viene anche redarguito da Lombardo: “Ma che cazzo ti hanno fatto e fatto – dice Lombardo – ti hanno chiesto di votare Palermo e stai votando Palermo…”. E Bonfirrario riferendosi al boss Raffaele Bevilacqua rispondeva: “Diciamo che Raffaelluccio, Raffaelluccio si è schierato con Palermo su input di Silviuccio Cuffaro e quindi tu stai eseguendo questa cosa”. Emblematico un ulteriore episodio considerato dagli investigatori: “La telefonata tra il Bonfirrario e il Bevilacqua intercettata il 17 maggio 2003, nel corso della quale Lombardo si rifiuta di parlare al telefono con il Bevilacqua se non per il tramite del Bonfirrario!”.
Al momento non sussisterebbero elementi per l’arresto di Raffaele Lombardo secondo quanto hanno comunicato i legali del governatore siciliano e il procuratore capo Vincenzo D’Agata. Nel corso degli interrogatori dei 50 arrestati nell’operazione Iblis però, potrebbero emergere dei riscontri determinanti nell’accertamento della verità processuale. Raffaele Lombardo si ritiene vittima “dell’odio criminale”, secondo il Governatore siciliano sarebbe in atto una manovra politica per bloccare le riforme della sua amministrazione.
Di Antonio Condorelli
Da il Fatto quotidiano del 7 novembre 2010
sabato 6 novembre 2010
Religioni nel mondo.
Cosce mafiose.
Semplificazione normativa a Venezia: l’acqua alta passa alla regione.
Il Veneto finisce sott’acqua. Confermando la vocazione al sommerso.
(Ma guardiamo il lato buffo: un sacco di leghisti sui gommoni)
Il maltempo è stato così devastante che i telegiornali hanno dovuto alleggerire con un servizio sui morti sul lavoro.
Il Veneto ha risposto all’emergenza usando le procedure standard: squadre di cittadini girano per le strade gridando alle acque di tornarsene a casa loro.
Si indaga sulle responsabilità delle istituzioni: pare che abbiano montato il Mose al contrario.
Vicenza allagata. I gatti girano già in umido.
La Protezione civile presidia la città mentre il suono delle ambulanze echeggia per le vie: è il loro modo di festeggiare un altro affare concluso.
Ora il Veneto chiede aiuto. Ma nessuno lo capisce.
Esondazioni anche in Calabria: colpiti due quartieri di Gioia Tauro, eccetto i negozianti in regola coi pagamenti.
Berlusconi a Fini: “È maggiorenne e incensurata. È la mia ultima offerta”.
Il premier: “La mafia vuole colpirmi”. Com’è noto, anche a Falcone riempirono la casa di mignotte.
Secondo il premier, gli scandali sarebbero una vendetta della mafia. In pratica si tratta di ammutinamento.
“Fango e menzogne non mi fermeranno”. Sono amici di vecchia data.
Ruby si racconta: “Ricordo ancora le frustate sulla schiena di mio padre”. Non credevo che la accompagnasse alle feste.
Berlusconi lamenta: “La stampa non dà risalto a ciò che davvero fa il governo”. Tranne forse Penthouse.
Draghi: “I precari vanno stabilizzati”. Potrebbero cadere dai tetti.
Cgil, una donna alla guida. Inevitabili gli scontri.
http://www.spinoza.it/2010/cosce-mafiose