lunedì 29 aprile 2013

Il M5S prepara gli emendamenti – parlamento vuoto, stampa disinteressata. - Carla Ruocco



Il M5S si prepara a presentare i suoi emendamenti, proposte importanti che riguardano la vita dei cittadini e delle imprese in difficoltà. 
Così mentre qualcuno già festeggiava per la spartizione delle poltrone, il movimento, in un parlamento deserto, studiava ed analizzava ogni singola proposta preparandosi ad una importante discussione in aula. 
Alcuni degli emendamenti che avanziamo riguardano 
- l’abolizione dell’IMU sulla prima casa, 
- la proposta di istituire un fondo a favore delle piccole e micro imprese con i soldi dei finanziamenti pubblici ai partiti (questo emendamento è stato accolto e sarà votato in aula), - - la possibilità di effettuare la certificazione dei crediti anche anche da parte di altri professionisti come gli avvocati e i commercialisti, iscritti all’albo da almeno 5 anni, e non solo dai notai, 
- la ridiscussione della Tares che va stabilita in base al consumo dei rifiuti e non in base alla metratura, 
- l’eliminazione della discrezionalità da parte di equitalia di pignorare pensioni e stipendi, 
- la sospensione delle cartelle esattoriali per tutte quelle imprese che vantano crediti con le PA, 
- la compensazione dei contributi versati (contributi dormienti) per chi non ha conseguito il diritto alla pensione autonoma (si parla di pensione anziane che potrebbero compensare queste somme con le cartelle di un ICI/IMU non pagate perchè in difficoltà)  
- e altre proposte di fondamentale importanza che troverete tutte in rete. 
Così alla fine della loro compilazione ci siamo detti:”andiamo giù dalla stampa ed enunciamo alcune di queste proposte in modo da farle conoscere a tutti”; ma giunta davanti ai giornalisti il mio desiderio di spiegare il nostro lavoro è stato accolto con sufficienza e noia, mentre tutte le domande si sono riversate sulle mail trafugate ai parlamentari del M5S. 
Questa, per la quasi totalità, è la stampa di questo paese che mentre affonda si preoccupa di fare solo gossip.

http://carlaruocco.wordpress.com/2013/04/28/il-m5s-prepara-gli-emendamenti-parlamento-vuoto-stampa-disinteressata/


Che dire?



Che io mi sentissi dissociata e lontana dal PD non era una novità; la loro interpretazione di democrazia e di pensiero di sinistra non lo percepivo più nei loro discorsi, nei loro atteggiamenti, e il loro appoggio al governo Monti è stata la prova che la mia percezione non fosse sbagliata.

Anche che si fossero accordati in più occasioni con la destra berlusconiana si percepiva a naso, e da tempo, ma che arrivassero a concepire e formare istituzionalmente un governo con "quella" destra mi ha scioccata.


Non pensavo che potessero arrivare a tanto, perchè è inconcepibile, fuori da ogni logica: in tutti i campi del vivere comune destra e sinistra sono in antitesi, in contrasto tra loro, solo chi non ha una propria ideologia politica di governo può concepire un simile aborto.


Ora non mi tocca fare altro che stare a guardare, sperando che dopo i danni irreparabili già apportati dai precedenti governi questo nuovo governo di impreparati in politica, ma preparatissimi a pararsi la parte del corpo dove la schiena perde il suo bel nome, non infligga ulteriori danni al paese.


Ma non nutro speranze in merito.


domenica 28 aprile 2013

Gino Strada: “Ecco perché nessuno mi ha mai chiesto di fare il ministro della Sanità”


Gino Strada: “Io mi ostino a voler fare il mio lavoro, medico e chirurgo. Mi occupo giornalmente di sanità e medicina. Se qualcuno venisse a propormi di fare il ministro della Sanità, risponderei che il mio programma è molto semplice: faccio una sanità d’eccellenza, spendendo la metà di quello che si spende oggi, eliminando il conflitto di interesse introdotto nella mia professione dalla casta politica: il pagamento a prestazione. Il nostro sistema sanitario era uno dei migliori al mondo, la casta, con la complicità dei medici, lo ha rovinato. L’interesse del medico è che la gente stia male, per fare più prestazioni. Ma nove milioni di persone non hanno più accesso alla sanità. Io eliminerei tutto questo. Ecco perché nessuno mi ha mai chiesto di fare il ministro della Sanità. A me piacerebbe in futuro aprire anche in Italia il primo ospedale di Emergency, per far rivedere agli italiani, dopo 30 anni, che cos’è un ospedale, non una fottuta azienda. La sanità è uno scandalo pubblico”

Maurizio Gasparri.



Il dito medio ai manifestanti? Lo rifarei.
Poi, dopo la sparatoria: Chi semina odio alimenta tempesta.

E' evidente che non ci sta con la testa...

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Stefano Rodotà



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sabato 27 aprile 2013

5 piante anti-zanzare facili da coltivare. - Lorenzo De Ritis

piante_antizanzare


Il problema delle zanzare nella stagione estiva è per alcuni una faccenda molto seria, da affrontare con meticolosa attenzione e magari con una buona strategia ben pianificata. Vi abbiamo fornito qualche informazione su questi bellicosi insetti succhia sangue, suggerendovi qualche buon rimedio naturale per lenire il fastidioso prurito delle loro punture e delle valide alternative, completamente naturali, ai repellenti chimici più diffusi in commercio.
Molti di questi repellenti, infatti, contengono quantità di DEET (dietiltoluamide) che vanno dal 5% al 25% e ci sono notevoli preoccupazioni circa i potenziali effetti tossici che queste sostanze possono avere nel lungo termine, soprattutto sui bambini.
E’ per questo che ancora una volta il nostro consiglio è di ricorrere a madre natura e scegliere una soluzione 100% green: coltivare una tra queste cinque piante antizanzara.
Sono facilmente reperibili e semplici da coltivare e possono aiutarvi nella dura lotta contro questi famelici insetti.

1. Citronella (Cymbopogon nardus) 

citronella
La Citronella è una pianta erbacea perenne, sempreverde, originaria dell'Asia meridionale che costituisce l'ingrediente naturale maggiormente utilizzato nella formulazione di repellenti anti zanzara. Il caratteristico odore della pianta è in grado di mascherare quelli attrattivi prodotti dal nostro corpo, rendendo più difficile all’insetto la nostra localizzazione.
Sebbene la Citronella sia utilizzata in molti prodotti quali candele profumate, torce o olii, la pianta è sicuramente più efficace poiché possiede un odore più marcato.
Se coltivata in giardino o vicino al patio, andrebbe piantata dietro piccoli fiori e arbusti ornamentali. In alternativa può essere piantata in un vaso di dimensioni adeguate, magari posto su un supporto munito di rotelle, in modo da essere facilmente spostata secondo le nostre necessità e riposta in zone riparate durante l’inverno.
Nei centri di giardinaggio generalmente è possibile trovare piccole piante in vaso pronte per essere collocate nel terreno o travasate in un contenitore più grande, ma fate attenzione: al momento dell’acquisto sinceratevi che le piante siano Cymbopogon Nardus o Cymbopogon Winterianus. Spesso, infatti, quelle che ci vengono vendute non sono vere e proprie piante di Citronella e le loro capacità repellente non è paragonabile a quella della pianta originale.

2. Monarda (Monarda punctata)

 monarda
La Monarda è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Lamiaceae e originaria dell’America settentrionale. E’ molto semplice da coltivare, con una grande adattabilità e ha proprietà repellenti simili a quelle della citronella. Emana, infatti, un intenso odore simile all’incenso che è in grado di confondere le zanzare.
La Monarda cresce rapidamente e predilige un’esposizione in pieno sole. E’ molto resistente e tollera bene anche periodi di siccità.
Le sue foglie, se essiccate, possono essere utilizzate per fare un ottimo thè delle bibite o nei sacchetti profumati. La sua essenza ricorda quella del bergamotto.

3. Calendula (Calendula Officinalis)

calendula 
Comunemente coltivate come piante ornamentali, per via dei loro fiori colorati, le calendule sono molto resistenti ed emanano un odore intenso assai sgradito alle zanzare e anche a molti giardinieri. La pianta contiene piretro, un composto molto usato nei repellenti anti-zanzara.
Le Calendule prediligono un’esposizione in pieno sole e un terreno abbastanza fertile. Se coltivata in vaso, può essere posta in zone strategiche come l’ingresso di casa o i davanzali delle finestre. Oltre a respingere le zanzare, le calendule tengono lontani anche molti parassiti delle piante di pomodoro. Vi suggeriamo di piantarne qualcuna nel vostro orto. 

4. Agerato (Ageratum houstonianum)

Ageratum
Al genere Ageratum appartengono circa sessanta specie, tra annuali e perenni, tutte originarie dell’America settentrionale. La sua capacità repellente, è dovuta alla presenza di cumarina, una sostanza che le zanzare trovano particolarmente sgradita.
L’Agerato è facilmente riconoscibile per via dei suoi fiori azzurri, anche se in commercio si possono trovare esemplari dalla fioritura rosa, bianca o viola.
Questa pianta predilige un’esposizione in pieno sole o comunque, dove possa essere esposta ai raggi almeno per 4/5 ore al giorno. Non richiede terreni particolarmente fertili.
Le foglie di Agerato possono essere raccolte e schiacciate per aumentarne l’odore e quindi l’efficacia, ma si sconsiglia vivamente l’uso diretto sulla pelle.

5. Erba Gatta (Nepeta Cataria)

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L’erba gatta è un insospettabile ed efficace repellente naturale. Da uno studio condotto lo scorso anno dagli entomologi dell’Iowa State University questa pianta è risultata dieci volte più efficace della DEET contenuta nei repellenti chimici.
Secondo Chris Peterson, uno dei ricercatori che hanno condotto lo studio, la ragione della sua efficacia è ancora sconosciuta. "Potrebbe essere semplicemente perché agisce da irritante o per l’odore sgradito alle zanzare. Ma ancora nessuno può confermarlo".
La Nepeta cataria è molto semplice da coltivare e richiede pochissime cure. La sua capacità repellente può essere amplificata se utilizzata direttamente sulla pelle. Ovviamente se avete un gatto, prendete in considerazione la scelta di un'altra di queste piante anti-zanzara.
Queste piante hanno dimostrato sul campo le loro proprietà repellenti, ma attenzione alla loro collocazione: ci sono, infatti, delle varianti ambientali da tenere in considerazione. Una leggera brezza potrebbe disperdere il suo odore riducendone drasticamente l’efficacia e consentendo alle zanzare di banchettare allegramente con il nostro sangue.
Grazie a queste piante, semplici da coltivare, quest'estate dormirete sonni tranquilli.

PROFILO DI ENRICO LETTA, ALIAS MONTI JUNIOR - ANDREA ALIPRANDI




“Io ce la metterò tutta perché gli italiani non ce la fanno più dei giochetti della politica.”
Enrico Letta.
Al di là del volto pulito, dei 47 anni ben portati e dei modi più o meno galanti di Enrico Letta, è bene conoscere alcune cose sul suo passato recente e remoto, per capire che cosa ci riserva il futuro.

Posizioni politiche ed economiche:

Appoggio incondizionato a Napolitano-Monti, suoi compagni nella loggia segreta (“mega-P2 globale”) Gruppo Bilderberg e nella loggia semi-segreta e super-esclusiva creata da Rockefeller: la Commissione Trilaterale;

Euro sì. Morire per Maastricht, titolo e sottotitolo del suo libro edito da Laterza (  http://www.ibs.it/code/9788842052487/letta-enrico/euro-si-morire.html); Letta dunque è un eurocrate di lunga data, peraltro poco lungimirante, non avendo avvertito i pericoli dell’area euro; curiosamente, il “giovane” eurocrate Letta ha “trascorso parte dell'infanzia a Strasburgo   http://it.wikipedia.org/wiki/Strasburgo dove frequenta la scuola dell'obbligo  http://it.wikipedia.org/wiki/Scuola_dell%27obbligo” (dalla sua pagina di Wikipedia);

Pro austerity di Monti. Letta dice, il 9 ottobre 2012: “Noi abbiamo voluto per primi Monti, caricandoci anche responsabilità non nostre. Noi rivendichiamo la giustezza di quella scelta. La  condivisione profonda di quanto è stato compiuto e la necessità di   una continuità programmatica nel prossimo governo è sancita, peraltro, dalle conclusioni della Carta d’intenti, ribadite e votate   dall’Assemblea di sabato all’unanimità” (http://www.liberoquotidiano.it/news/1094581/Nel-Pd-volano-stracci--Fassina-Monti-%C3%A8-da-rottamare--Letta-%C3%A8-in-contrasto-col-partito.html ); 

 Chi critica l’austerity di Monti è cattivo. Per Letta, Fassina con le sue critiche a Monti, compagno di merende di Letta nel Bilderberg e nella Trilaterale, “ha passato il segno” ( http://www.liberoquotidiano.it/news/1094581/Nel-Pd-volano-stracci--Fassina-Monti-%C3%A8-da-rottamare--Letta-%C3%A8-in-contrasto-col-partito.html ); poco importa se oggi Letta si dichiara contrario all’austerity: ha già ampiamente dimostrato di essere ondivago e poco lungimirante.

La nomina di Mario Monti è stata “un miracolo” (v. sotto, sezione “Amicizie e parentele”, voce Monti);

-  Goldman Sachs è coraggiosa. “Goldman Sachs” “sembra avere più coraggio e lucidità di analisi” rispetto a  “tanti rappresentanti dei poteri economici italiani che paiono timorosi nei confronti di una prospettiva di centrosinistra” (  http://www.asca.it/news-Pd__E_Letta__da_Goldman_Sachs_conferma_di_vocazione_europeista-1199195-POL.html ); NB: Mario Monti e lo zio Gianni Letta sono consiglieri per conto della Goldman Sachs. Goldman Sachs, la più grande banca d’affari statunitense (e del mondo), già nel 2007 è stata al centro di una inchiesta della Procura di Pescara per una frode al fisco per almeno 202 milioni di euro (  http://espresso.repubblica.it/dettaglio/banche-daffari-e-di-truffe/1629089; http://www.adusbef.it/consultazione.asp?Id=5770& http://www.adusbef.it/consultazione.asp?Id=5770& ). Goldman Sachs è ritenuta corresponsabile della crisi greca ed è stata additata come responsabile del crollo della lira agli inizi degli anni ’90, “dapprima annunciandone la sopravvalutazione ed indicando nel livello di 1000 lire al marco il tasso di cambio che essa riteneva realistico, poi buttandosi a vendere lire per contribuire a ottenere quel risultato.” (http://www.movisol.org/draghi4.htm)

-  Privatizzazioni selvagge. Privatizzare tutto. Pro bono della Goldman Sachs. Letta annuncia: “È arrivato il momento di cominciare a parlare di privatizzazioni. Penso a Poste, Ferrovie, Eni, Enel, Finmeccanica e alle 20 mila aziende partecipate degli enti locali” (http://vocialvento.com/2011/07/12/i-repubblichini/ ); anche in questo senso le privatizzazioni di Letta saranno in continuità con i metodi del suo maestro Andreatta e del suo idolo Monti (consigliere per la Goldman), a favore di Goldman Sachs, in combutta con lo zio Gianni e quindi in pieno conflitto di interessi ( http://affaritaliani.libero.it/economia/privatizzazioni-il-tesoro-sceglie-goldman-sachs-e-soc-generale-valutazione-quote.html ); in caso di uscita dell’Italia dall’euro, con la conseguente svalutazione, e tramite il suo funzionario Letta, Goldman Sachs potrà acquisire i gioielli nazionali a prezzo molto ribassato. Il sogno di privatizzare l’Enel e altri gioielli nazionali, in parte realizzato, era già di Andreatta (http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/03/13/Altro/PRIVATIZZAZIONI-ANDREATTA-2_184900.php).

-  Affidare a Goldman Sachs la valutazione delle partecipazioni statali ad aziende per vedersi ridurre poi drasticamente i bond italiani che aveva in portafoglio. Questo infatti è accaduto con il governo Monti: lui ha affiodato a GS le valutazioni su “Fintecna, Sace e Simest in vista della cessione alla Cdp” e GS ha ridotto del 92% i bond italiani che aveva in portafoglio,” portandoli da 2 miliardi di euro a una misera quota di 155,2 milioni di euro. In pratica, le collusioni di Monti con Goldman Sachs sono controproducenti da ogni punto di vista e anche in prospettiva futura, perché invia un fortissimo segnale di sfiducia agli investitori. Lo stesso, si deve presumere, avverrà con il prossimo governo Napolitano-Letta  (http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-08-09/doccia-fredda-goldman-sachs-160710.shtml?uuid=Abtzo0LG ). Del resto appare chiaro a cosa potrebbero essere mirate quelle riduzioni di portafoglio: a una svalutazione di tutto il patrimonio industriale nazionale, che poi verrà acquistato dalla a prezzi di favore dalla stessa Goldman Sachs.

Smembrare l’ENI. “Terna e Snam Rete Gas scorporata da Eni”: smembrare l’ENI e quindi privatizzarla togliendoci il controllo sulle autentiche fonti di approvvigionamento del gas, utili alla NATO nell’ambito di una strategia di indebolimento della Gazprom e quindi della Federazione Russa, che collaborano strettamente con ENI ( http://vocialvento.com/2011/07/12/i-repubblichini/ ); anche questa operazione sarà probabilmente un bel regalo a Goldman Sachs; lo smembramento e la privatizzazione dell’ENI seguirà il precedente dello smembramento e privatizzazione dell’IRI operata tramite l’intervento di Andreatta, il mentore di Letta. Tramite l’accordo con l’eurocrate Van Miert siglato nel 1993, Andreatta diede il via allo smantellamento dell'IRI, che dai tempi di Mattei era un complesso di aziende statali (regno per lo più di monopoli naturali) fra i più grandi al mondo, che ci era invidiato all'estero “perché era in grado di fare tutto, e moltiplicava ogni lira investita per sei-sette volte” (http://www.movisol.org/draghi4.htm ).

-  Una delle poche iniziative promosse Letta diverse dal duetto austerity/privatizzazioni – ma patrocinata dai soliti Monti e da Goldman Sachs, evidentemente per i profitti che potrà trarne avendoli in gestione – è quella degli “euro project bond quale possibile pilastro della strategia di rilancio della crescita", sostiene Letta. Però questa soluzione è controversa e di difficile applicazione. Contro gli Eurobond si è espresso anche Mario Draghi, secondo il quale non risolverebbero i problemi strutturali di fondo dei singoli paesi, oltre  a introdurre problemi di natura giuridica dovuti alla necessità di modificare i trattati ( http://www.libertiamo.it/2010/12/17/eurobond-il-dado-e-tratto/ ).

  Principali appartenenze e affiliazioni:

-  Loggia segreta (“mega-P2 globale”) Gruppo Bilderberg, cui ha partecipato nel 2012; fra i pochissimi personaggi italiani che vi appartengono:Mario Monti, membro del suo consiglio direttivo;

-  Loggia semi-segreta e super-esclusiva Commissione Trilaterale, creata da Rockefeller; fra i pochissimi politici italiani che vi appartengono, oltre a Vittorio Grilli, i due compagni di Letta, Giorgio Napolitano e Mario Monti;

-  Loggia esclusiva “a porte chiuse” Aspen Institute, come recita il loro sito, «Il “metodo Aspen” privilegia il confronto ed il dibattito “a porte chiuse”.» Membri del suo comitato esecutivo italiano, guarda caso, sono, oltre a Enrico e Gianni Letta, Monti, Amato e vari altri; Napolitano non ha mancato di partecipare alle loro iniziative;

-  Goldman Sachs, la più grande banca d’affari del mondo (http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2012/9/22/26536-la-goldman-sachs-vota-per-il-pd/; vedi anche sotto, voce zio Gianni Letta);

-  Dal 1990 collabora con “l’Arel, Agenzia per le Ricerche e le Legislazioni fondata da Nino Andreatta, il più ultraliberista tra i ministri e gli economisti democristiani,” (... http://www.contropiano.org/news-politica/item/16124). Dal 1993 è segretario generale dell’Arel. Andreatta nel 1993 dichiarava quella delle privatizzazioni un’“emergenza nazionale” (http://archiviostorico.corriere.it/1993/marzo/03/Andreatta_privatizzare_emergenza_nazionale_co_0_9303039062.shtml ); conosciamo bene le dichiarazioni di Letta a favore delle privatizzazioni: è probabile dunque che anche con Letta le privatizzazioni diverranno emergenza nazionale, a vantaggio (solo provvisorio) del bilancio e di Goldman Sachs.

-  Fondatore del think tank bipartisan Vedrò, che vede fra i numerosi partecipanti l’amico di Monti Corrado Passera, Gianluca Comin, dell’Enel, ed Enrica Minozzi, dell’Eni, due aziende che Letta vuole smembrare e privatizzare ( http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/04/24/perche-hanno-scelto-il-giovane-enrico/ ).

-  PD. “Il Pd si candida ad essere il country party, il partito dell’Italia” ( http://vocialvento.com/2011/07/12/i-repubblichini/ ).

  Amicizie privilegiate e parentele:

-   Napolitano, membro, come Letta, della Trilateral Commission e dell’Aspen Institute, e amico degli amici. In fondo è lui che ha appena nominato Presidente del Consiglio il suo compagno di logge Letta. -  Mario Monti, il Barone. Monti ha dunque come suo successore il suo compagno di logge ed estimatore Letta. Degno di nota è il cosiddetto “pizzino” di Letta a Monti – suo compagno di associazioni segrete ed esclusive quali il Bilderberg e la Trilateral Commission, e con interessi comuni in Goldman Sachs – un biglietto scambiato in Parlamento, la cui foto, assolutamente autentica, è stata pubblicata dal “Corriere della Sera” il 18 novembre 2011: «Mario, [si notino la confidenzialità e l’informalità, N.d.R.] quando vuoi dimmi forme e modi con cui posso esserti utile dall’esterno. Sia ufficialmente (Bersani mi chiede per es. di interagire sulla questione dei vice) sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli esistono!» ( http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2011/11/18/pop_monti-foglio.shtml ); In altre parole: Mario Monti ha ricevuto l’incarico il 16 novembre 2011; subito dopo l’incarico Letta, che lo chiama “Mario” (in amicizia) gli dà il suo appoggio, “sia ufficialmente”, sia “riservatamente” (parola sottolineata da Letta; leggasi: in segreto); poi grida al miracolo per l’incarico al suo amichetto Monti della Trilaterale/Bilderberg/Aspen. Curiosità: nella parte finale della lettera, Letta scrive di aver “tenuto” – contatti? – con Stefano Grassi]. Il riferimento non è facilmente decifrabile ma potrebbe essere a Stefano Grassi, consigliere di Mario Monti, che ha frequentato la stessa università di Letta, conseguendo anch’egli un dottorato di ricerca in diritto presso la Scuola Superiore S. Anna di Pisa e che condivide con Letta attività nell’ambito di istituzioni della Comunità Europea. Mesi fa era scoppiato un mini-scandalo perché Monti avrebbe chiesto il distaccamento di Grassi, in qualità di consigliere per le politiche comunitarie e per le riforme economiche pagato dalla Comunità Europea (con i nostri soldi), per farlo lavorare al suo fianco nella Lista Monti.

Beniamino Andreatta (1928-2007), il Guru delle Svendite. Economista democristiano ultraliberista, che già favorì la carriera universitaria del suo portaborse Prodi, è stato un vero mentore per Letta. Fra i suoi principali insegnamenti, la ricetta dello spezzatino. Lo spezzatino di colossi industriali nazionali, come l’IRI, che ora Letta vuole applicare a Finmeccanica, ENI eccetera. Andreatta “nel 1992 annunciò che per rientrare dal debito pubblico occorreva “ridurre il reddito delle famiglie italiane di almeno 5milioni di lire””. Andreatta, secondo alcune fonti, sarebbe stato presente sul panfilo Britannia il 2 giugno 1992 nella presunta trattativa segreta fra oligarchi angloamericani (dicesi anche: l’ubiquitaria Goldman Sachs) e membri della classe dirigente italiana per la privatizzazione e la svendita del patrimonio industriale italiano ( http://www.movisol.org/draghi4.htm ). Esistono fonti che suggeriscono che Andreatta avesse come obiettivo la svendita integrale di tutte le quote statali di tutti i patrimoni pubblici. Andreatta, in qualità di neo-ministro degli esteri, accolse subito entusiasticamente la proposta britannica di mandare gli eserciti in Bosnia ( http://www.movisol.org/draghi4.htm ).

Gianni Letta, lo Zio. Che il caso Letta sia un possibile caso di nepotismo (secondo varie possibili forme di favoritismo) è sotto gli occhi di tutti, ma in queste circostanze è il minore dei mali. Più problematiche sono le affiliazioni dello zio. Dal 18 giugno http://it.wikipedia.org/wiki/18_giugno 2007http://it.wikipedia.org/wiki/2007 Gianni Letta è “membro dell'advisory board di Goldman Sachs International http://it.wikipedia.org/wiki/Goldman_Sachscon compiti di consulenza strategica per le opportunità di sviluppo degli affari, con focus particolare sull'Italia” ( http://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_Letta ). Si noti che un ruolo analogo è stato (è?) rivestito anche da Monti, il compagno di merende di Enrico Letta – che con lui frequenta il Bilderberg e la Trilaterale. 

-  Pierluigi Bersani, l’amico che non vende più. Bersani, compagno di partito, e coautore di libri con Enrico Letta, nel 1992-1993, ha avuto un ruolo nelle vendite delle industrie di Stato e si è attirato critiche per certi versi simili a quelle che colpivano Andreatta, in merito all’abulia circa le svendite di gioielli industriali italiani. Nerio Nesi, su “Liberazione”, accusò l’allora ministro Bersani accomunandolo ai "bravi funzionari del Tesoro", di cultura monetarista, capaci solo di "vendere e svendere": "È possibile che il responsabile dell'Industria non abbia alcunché da dire sul futuro del secondo gruppo manifatturiero italiano? Faccia sentire la sua voce" (http://archiviostorico.corriere.it/1997/aprile/28/Caso_Fabiani_Andreatta_contro_Iri_co_0_9704287286.shtml ). Tuttavia, Bersani il 14 febbraio 2013, pur essendosi dichiarato possibilista su una futura vendita di Finmeccanica, ha anche negato recisamente questa possibilità nel breve periodo, definendola “pazzesca” e quindi assumendo una posizione diametralmente opposta a quella di Letta. Evidentemente questo è uno dei motivi che l’hanno reso persona non grata ai poteri superforti, e quindi a Napolitano che non gli ha concesso incarichi ( http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE91D00920130214 ).

-  In sintesi, come lo ha definito L. Pistelli, Enrico Letta è “l’Amato del 2000” perché “è dentro tutti i giochi” (. http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/04/24/perche-hanno-scelto-il-giovane-enrico/ ).  

Conclusioni

Il problema non è tanto che Letta sarebbe il responsabile di un governo di larghe intese
. Per quanto molti lo ritengano scandaloso, un governo di larghe intese sarebbe pur sempre una situazione migliore di quella reale, perché un inciucio alla luce del sole sarà pur sempre inciucio, ma è meglio di un inciucio segreto; in altri tempi lo si sarebbe chiamato compromesso storico – non che si possano fare paragoni con quello degli anni Settanta, che peraltro vedeva protagonista una classe dirigente di caratura infinitamente superiore a questa. Questa classe che, probabilmente non sapendo quello che ha fatto, con la rielezione di Napolitano ha compiuto il peccato originale dei prossimi sette anni.
Davvero sono stati così ingenui da credere che votando Napolitano avrebbero avuto in cambio qualcosa? Proprio quel Napolitano che “lavorava da tempo” alla sua rielezione, come afferma il deputato del PD Sandro Gozi ( http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/prodiani-allo-scoperto-contro-re-giorgio-lavorava-da-tempo-a-rielezione-54793.htm ).
Ben difficilmente i membri del PD e del PDL otterranno qualcosa, né per sé né per il Paese. Infatti:

-  un vero governo di larghe intese probabilmente non ci sarà, eccettuate le intese su questioni secondarie e sul salvataggio di qualche gruppetto di politici da guai giudiziari. Saranno grandi intese di facciata. Le vere intese, quelle sulle questioni fondamentali, saranno prerogativa dei soli compagni di merende di Letta Junior: Letta Senior, Monti, Napolitano, la direzione della Goldman Sachs e della Trilateral Commission e gli altri poteri superforti dietro a questo gruppo.

-  Letta è il rappresentante di un Governo Monti 2, per l’austerity, per le privatizzazioni, per lo smembramento e la svendita dei gioielli nazionali, come nel ’92-’94.

-  Letta, fino a prova contraria, è Monti Junior, e potrà presto trasformarsi in Andreatta Junior. Questo è espresso per l’ennesima volta a chiare lettere dallo stesso Letta:
“È chiaro – a chi è dotato di buon senso e responsabilità – che qualunque primo ministro si candidi a succedere a Monti dovrà farlo in continuità con Monti stesso.” (9 ottobre 2012, sito di Enrico Letta). Tutto ciò rende assolutamente non credibili i tranquillizzanti proclami dell’ultima ora di Letta contro l’austerità, diffusi anche dal “Financial Times”.

Dunque, Letta, fino a prova contraria, deve essere considerato un nemico del patrimonio pubblico italiano. In altri termini, un nemico della Repubblica.


http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=News&file=article&sid=11777