giovedì 19 settembre 2013

I danni dell'avvento dell'euro.



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Casal di Principe, trovati rifiuti tossici in uno dei luoghi indicati dal pentito Schiavone.

trovati rifiuti a casal di principe

A Casal di Principe (Caserta) oggi si sono trovati rifiuti industriali sepolti nella zona di via Sondrio (parte da via Marsala e nella mappa è evidenziata dal cerchio a sinistra): sono lontanissimi dal campo sportivo (cerchio a destra), l’unico luogo luogo pubblicamente indicato in un’intervista da Carmine Schiavone, il pentito di camorra (ora tornato libero cittadino) che si è pentito di essersi pentito perchè, dice, nessuno ha dato seguito alle sue molteplici rivelazioni sui luoghi in cui sono state sepolte le schifezze di ogni sorta che in Campania e nel Basso Lazio avvelenano la terra e fanno morire la gente.
E’ stato un nuovo e non meglio identificato pentito ad indicare via Sondrio agli inquirenti, ma anche Schiavone – riportano le cronache – avrebbe indicato quel luogo. Cosa ci si aspetta di rinvenire lì sotto, lo si deduce indirettamente dalle tute di protezione integrale indossate dagli uomini che hanno partecipato all’operazione. Il video è dopo il “continua”, per un attimo compare anche un contatore Geiger.

A quanto riferisce Quotidiano Nazionale, oggi la ruspa ha scavato fino a sei metri circa di profondità senza incontrare radioattività. Ma il lavoro non è terminato: si conta di arrivare fino a 12 metri.
Per ora sono venuti fuori pezzi di ferro e liquidi compatibili, rispettivamente, con frammenti di bidoni e con scarti industriali. Il nuovo pentito di camorra che ora ha indicato agli inquirenti i rifiuti di via Sondrio – sempre a quanto scrive Quotidiano Nazionale – avrebbe detto di aver personalmente guidato la ruspa che ha sepolto lì il contenuto di venti autocarri, ma quello stesso terreno sarebbe stato indicato anche da Carmine Schiavone. Quotidiano Nazionale non riferisce quanto tempo fa questo sarebbe accaduto.
Quest’ultimo, nell’ormai famosa intervista a Sky Tg 24, afferma di aver rivelato con esattezza i luoghi in cui la malavita organizzata ha sepolto i rifiuti sia agli inquirenti sia, nel 1997, alla commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti. La sua audizione risulta segretata.
I deputati del Movimento Cinque Stelle hanno chiesto alla presidente della Camera, Laura Boldrini, di rimuovere il segreto. Boldrini ha dichiarato che è iniziata l’istruttoria per desecretare l’audizione di Schiavone ma che ci sono due esigenze: di dare risposte ai cittadini (ovviamente preoccupati) ma anche, afferma, di non interferire nel lavoro della magistratura.
Non posso fare a meno di aggiungere che il pentimento di Carmine Schiavone è datato 1993 e che la sua audizione davanti alla commissione parlamentare sui rifiuti avvenne nel 1997. Sedici anni fa.

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mercoledì 18 settembre 2013

Dl cultura, M5S: “Spunta il regalo alla Melandri, 5 milioni di euro al Maxxi”.

Dl cultura, M5S: “Spunta il regalo alla Melandri, 5 milioni di euro al Maxxi”


La senatrice Lezzi denuncia il nuovo regalo alla Fondazione presieduta da Giovanna Melandri all'interno del decreto già approvato in commissione a Palazzo Madama e ora all'esame dell'Aula. L'emendamento in questione, tra l'altro, è stato presentato da Riccardo Villari del Pdl in commissione Bilancio. Altro punto contestato: la scelta di destinare 1 milione di euro all'anno per l'informatizzazione dell'archivio dei partiti.

Cinque milioni in più alla Fondazione Maxxi di Roma, presieduta dall’ex ministro (in quota Partito democratico) Giovanna Melandri. E’ quanto contenuto nell’emendamento al decreto cultura, provvedimento approvato nell’apposita commissione di Palazzo Madama e ora all’esame dell’Aula. La denuncia arriva direttamente dal Movimento 5 Stelle, e in particolare dalla senatrice Barbara Lezzi (insieme ai colleghi Elisa Bulgarelli e Ornella Bertorotta). Il Decreto legge dispone interventi urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei Beni e delle Attività Culturali. E tra le priorità, non si dimentica il sostentamento permanente della Fondazione Maxxi per cinque milioni di euro all’anno. Un ente, del resto, presieduto da una personalità politica: un dato di fatto che fa discutere e crea polemica. L’emendamento in questione, tra l’altro, è stato presentato da Riccardo Villari del Pdl in commissione Bilancio. 
Tante le polemiche anche per l’emendamento a firma Marcucci (Pd) che chiede di assegnare 1 milione di euro in più l’anno dal 2014 per la “conservazione e informatizzazione degli archivi dei partiti“. Un punto contrastato dal Movimento 5 Stelle: “E’ assurdo i partiti politici sono associazioni private” commentano Fabrizio Bocchino e Nicola Morra. “Per questo abbiamo deciso di proporre un subemendamento per di destinare quel 1 milione di euro in più a Musei, Biblioteche, Archivi di Stato e storici. “Finanziamenti alla vera cultura. Ora vedremo chi sta veramente dalla parte della cultura di tutti e chi vuole finanziare quella legata esclusivamente ai partiti”.
Il decreto, del resto, sarebbe dovuto arrivare in Aula ieri, ma nonostante il lungo iter svolto in Commissione Istruzione, il testo è rimasto bloccato nell’organismo parlamentare. Il motivo? La solita battaglia degli emendamenti, circa 330. Tra i più determinati oppositori c’era l’ex ministro Sandro Bondi. Il decreto, che era stato messo a punto dal cdm il 2 agosto, contiene disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo. Secondo Bondi, il provvedimento comporterebbe un aumento della spesa pubblica ricorrendo a nuove tasse. Il decreto prevede la istituzione della Unità Grande Pompei come elemento di coordinamento di progetti e stanziamenti anche internazionali per realizzare concretamente la messa in sicurezza dell’area archeologica. Sono anche previste nuove linee di governance e di gestione per i musei, per le fondazioni lirico-sinfoniche, per il cinema e per i teatri. Il decreto dovrà essere convertito in legge entro l’8 ottobre. Tra i problemi emersi in commissione, anche quello, avanzato dal Pdl, sulla copertura di alcuni provvedimenti previsti dal decreto. I senatori berlusconiani chiedono inoltre che venga specificato che i 500 ‘under 35′, previsti per il programma di inventariazione e digitalizzazione del Mibac, sono ‘tirocinanti’. Tutto ciò per non correre il rischio di creare 500 precari. Dal Pdl, inoltre, hanno denunciato anche poca chiarezza sulla figura del supermanager di Pompei, chiedendo che questo ruolo venga coperto da una figura dell’amministrazione dello Stato. E ora spunta la grana Maxxi.

ENEA WebTV - 20mila anni fa, c'era una volta il ponte sullo stretto...

Cosa succederà a Silvio Berlusconi? Se perde il seggio al Senato rischia il carcere.

silvio berlusconi carcere
Berlusconi contro le procure. A poche ore dalla decisione della Giunta sulla decadenza da senatore del Cavaliere, si aprono nuovi scenari. La conseguenza immediata è andare dritto verso gli altri processi: Ruby 1, Ruby 2, Processo Mediaset e quello di Napoli sulla compravendita dei senatori.
Secondo il Giornale, Silvio Berlusconi ha più vie di fuga da senatore che da semplice cittadino: arresti domiciliari, affidamento ai servizi sociali, grazia, eccetera. Eppure il pericolo non viene tanto dalla condanna per il processo Mediaset, quanto dalle nuove indagini preliminari. Finora a proteggerlo è la Costituzione, che impedisce l'arresto dei parlamentari senza l'okay della Camera di appartenenza.
Ma il vero gancio al fegato è previsto per la fine di questa settimana: quando il tribunale di Milano che ha processato e condannato Berlusconi per concussione e prostituzione minorile depositerà - a meno che i giudici non chiedano una proroga - le motivazioni della sentenza Ruby. Sentenza che si annuncia densa di giudizi pesanti sulle abitudini pubbliche e private di Berlusconi. Ma non è il clamore mediatico a dover preoccupare l'ex premier.
Con il deposito si aprirà formalmente la strada per la incriminazione di tutti i testimoni che per il tribunale sono venuti in aula a dire il falso per salvare Berlusconi. Come la poliziotta Giorgia Iafrate, come il giornalista Carlo Rossella, e soprattutto come le Olgettine, le ragazze che hanno negato un lato porno delle feste di Arcore. Tutti testimoni falsi, secondo il tribunale. Dalla loro incriminazione scatterà l'inchiesta che ha già un nome in codice, «Ruby 3».
Se la Procura sceglierà un avvio soft, all'inizio indagherà le ragazze «solo» per falsa testimonianza. Ma l'accusa vera che i pm faranno scattare è quella, assai più pesante, di corruzione in atti giudiziari. Il prezzo della corruzione? I soldi che Berlusconi ha versato alle ragazze mese per mese, dall'esplosione dello scandalo, ufficialmente per aiutarle a tirare avanti. 
Ma c'è anche la compravendita dei senatori. A Napoli infatti il 23 ottobre è fissata l'udienza preliminare a carico di Berlusconi per la presunta compravendita di parlamentari.
LODO MONDADORI
17 settembre: La Cassazione respinge il ricorso della Fininvest contro la Cir sul Lodo Mondadori dopo un ritocco al ribasso di circa 23 milioni di euro. Il risarcimento è di 541 milioni, ma potrebbero scendere a poco meno di 500 calcolando gli interessi dello sconto.
PROCESSO RUBY 1
Entro domenica 22 settembre: previsto il deposito delle motivazioni della sentenza di primo grado del processo Ruby 1, nel quale Berlusconi è stato condannato a sette anni con interdizione perpetua dai pubblici uffici per concussione e sfruttamento della prostituzione minorile
PROCESSO RUBY 2
Entro metà ottobre: previsto il deposito delle motivazioni della sentenza di primo grado del processo Ruby 2: la procura di Milano aprirà d'obbligo un'idagine nei confronti di diversi testimoni per falsa testimonianza (cosiddetto ruby 3) che potrebbe portare a un'incriminazione del Cavaliere per "corruzione in atti giudiziari".
PROCESSO MEDIASET
Entro il 19 ottobre: La corte d'appello del tribunale di Milano è chiamata a riderterminare la durata dell'interdizione dai pubblici uffuici di Silvio Berlusconi: rischia da 1 a 3 anni.
COMPRAVENDITA SENATORI
Entro 23 ottobre: udienza preliminare di Napoli sulla presunta compravendita di Senatori. Berlusconi è tra gli indagati con Valter Lavitola e Sergio De Gregorio, che ha chiesto il patteggiamento. Il CAv - senza il paracadute dell'immunità - rischierebbe l'arresto per corruzione in atti giudiziari.

Amato, le tre scimmiette Pd: ‘Dimissioni? Non abbiamo letto o sentito nulla’



Oggi il giuramento dell’ex premier, Giuliano Amato, come giudice della Consulta. Dopo la bufera che si è scatenata sulla registrazione in cui l’ex vicesegretario Psi chiedeva alla vedova di un dirigente del partito, chiamata a testimoniare, di non fare nomi con i magistrati che indagavano su un giro di tangenti, è scattata la linea difensiva dei vertici del Pd. Tra questi: Massimo D’Alema, Guglielmo Epifani e Anna Finocchiaro con la loro serie di: “Non so…non ho letto…e comunque lo stimo”. Tutto raccontato nel videomontaggio di David Marceddu, Samuele Orini e Gisella Ruccia.

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/09/18/amato-tre-scimmiette-del-pd-dimissioni-non-abbiamo-letto-o-sentito-nulla-su-di-lui/245204/

Etica, onestà mentale, onore...questi sconosciuti...

Epifani, D'Alema e Finocchiaro proteggono se stessi ed i loro privilegi.