lunedì 18 novembre 2013

I 10 alberi piu' strani del mondo. - Marta Albè

alberi strani

Gli alberi più strani del mondo. "Un albero è un meraviglioso organismo vivente, che dona riparo, nutrimento, calore e protezione ad ogni forma di vita. Offre la propria ombra persino a coloro che reggono nelle proprie mani un'ascia per abbatterlo". Sono queste le parole utilizzate dal Buddha per descrivere quanto un albero possa essere fondamentale per la vita di ogni essere vivente, riferendosi probabilmente all'albero sotto il quale era solito meditare e alla cui ombra ricevette l'illuminazione. Gli alberi sono straordinari doni della natura, da rispettare e da ammirare.
I dieci seguenti esemplari sono soltanto alcuni degli alberi più inconsueti e straordinari che sono o sono stati presenti sul nostro pianeta.

1) Gli alberi di Ta Phrom

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Gli alberi che crescono nelle vicinanze e all'interno delle rovine di Ta Phrom, un tempio sacro situato in Cambogia, attirano ogni anno centinaia di turisti, affascinati dalla loro maestosità e dalla forma dei loro tronchi e delle loro radici. Si è incerti sulla tipologia degli alberi stessi. Si ipotizza che il più grande di essi sia un kapok (Ceiba pentandra), albero che può raggiungere i 70 metri di altezza e il cui tronco può toccare i 3 metri di diametro.

2) L'albero della vita

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L'albero della vita, anche noto come "The Tree of Life", rappresenta uno straordinario esempio di sopravvivenza in condizioni avverse. Esso è situato presso Jebel Dukan, nel Bahrain, in una zona desertica completamente priva di vegetazione per chilometri, fatta eccezione per la presenza dello straordinario albero, che troneggia sul deserto da ben 400 anni, sebbene al momento non vi siano sorgenti d'acqua note dalle quali le sue radici possano attingere.

3) Eucalipto arcobaleno

eucalipto arcobaleno
Mai avremmo pensato di incontrare un albero i cui colori del tronco non si distanziassero dai canonici toni del marrone. Ecco però una straordinaria eccezione alla regola. Si tratta di una tipologia di eucalipto dal tronco multicolore, il cui nome latino è Eucalyptus deglupta; è parte dell'unica specie di eucalipto la cui presenza sia riscontrabile nell'emisfero settentrionale. Le sue fotografie possono suscitare il dubbio che esso sia stato dipinto o sottoposto a fotoritocco, ma i suoi colori arcobaleno sono del tutto frutto dell'opera di Madre Natura. Per saperne di più leggi qui

4) Wawona Tree

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Si tratta dell'albero che maggiormente attirava i turisti che si trovavano a visitare lo Yosemite National Park, in California. La sua storia è piuttosto sfortunata, in quanto la stranezza che lo caratterizza è data da una voragine apertasi alla sua base a seguito di un incendio e attraverso la quale era possibile passare comodamente con la propria automobile. Wawona Tree in seguito non resistete al peso di una fortissima nevicata, avvenuta nel 1969, quando l'albero aveva ormai superato i 2300 anni di vita.

5) Methuselah

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Methuselah è considerato l'albero più antico del mondo. La sua età è stata stimata a 4841 anni. E' situato sulle White Mountains, in California, all'interno della Inyo National Forest, ma la sua collocazione esatta è mantenuta segreta, al fine di proteggerlo dall'afflusso turistico. Ci si può dunque avvicinare alla zona in cui esso si trova, ma non si sarà mai certi che, tra tanti antichi alberi molto simili, ci si trovi realmente di fronte a Methuselah.

6) Basket Tree

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Basket Tree è un albero la cui conformazione del tronco appare decisamente fuori dal comune. Questa volta tale stranezza non è però opera di Madre Natura, ma della mano dell'uomo, con particolare riferimento all'attività di Axel Erlandson, agricoltore statunitense di origini svedesi che si divertiva a dare vita ad alberi dalle forme particolari. Basket Tree è un albero scultura, nato piantando e curando la crescita di sei sicomori.

7) Baobab del Madagascar

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I baobab rappresentano probabilmente una delle forme di vita più antiche presenti nel continente africano. Per la maggior parte dell'anno essi sono senza foglie ed i loro tronchi, di ragguardevoli dimensioni rispetto ai rami, trattengono una riserva d'acqua che servirà loro nella stagione più asciutta. Alcuni di essi erano probabilmente già presenti ai tempi degli antichi romani. Certi tronchi sono talmente ampi da rappresentare un vero e proprio rifugio per chi vive nelle loro vicinanze.

8) Cipresso Montezuma

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Un particolare esemplare di cipresso Montezuma (Taxodium mucronatum) è situato nelle vicinanze della città di Oaxaca, in Messico. Si tratta del cosidetto Tule tree, l'albero da maggior diametro del mondo. Esso supera gli 11 metri, un record straordinario per il tronco di un unico albero. Nel 1994 le sue foglie avevano iniziato ad ingiallirsi ed i rami a cadere, ma il cipresso è stato salvato. Aveva semplicemente bisogno di una quantità maggiore di acqua e gli abitanti della città si sono dunque prontamente impegnati per dissetare il loro simbolo.
9) L'albero solitario di Ténéré
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L'albero solitario di Ténéré rappresentava l'albero più isolato del mondo, fino a quando non venne abbattuto da un furgone. La presente immagine lo ritrae negli anni Settanta. L'albero si trovava nel deserto del Sahara ed era attorniato da 400 chilometri di territorio completamente privo di piante. Ora una statua di metallo è stata collocata dove l'albero si trovava, in suo ricordo.

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10) Dragon Tree

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Dragon Tree è un albero i cui rami e il cui fogliame ricordano molto la forma di un ombrello. Si tratta della tipologia di albero più nota dell'isola di Socotra, nello Yemen. Secondo l'Unesco, il 37% delle specie vegetali di Socotra, il 90% delle specie di rettili e il 95% delle specie dei suoi serpenti non sono presenti in nessun altro luogo del mondo. Gli abitanti dell'isola raccolgono la resina degli alberi Dragon Tree (Dracaena cinnabari) per utilizzarla come rimedio naturale curativo multiuso.

Il cipresso di Montezuma e altri 10 alberi leggendari. - Tasha Eichenseher

Dal cipresso di Montezuma in Messico (il più grande) alla quercia di Abramo in Cisgiordania, una galleria di piante secolari che raccontano la storia dell'uomo e delle sue credenze


 Il cipresso di Montezuma  e altri 10 alberi leggendari
Cipresso di Montezuma
Fotografia di Infinita Highway, Getty Images

Alcuni ritengono che questo cipresso di Montezuma (Taxodium mucronatum) noto anche come Árbol del Tule, sia l'albero più grosso del mondo. Secondo il comitato che si occupa delle nomination per il patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, la pianta misura 35 metri di diametro e 30 di altezza. (l'Árbol del Tule non è ancora ufficialmente nella lista).
L'albero deve il suo nome alla chiesa di Santa Maria del Tule nello Stato messicano dell'Oaxaca, in cui l'albero si trova da circa 2.000, quando forse venne piantato da un sacerdote azteco.


Il cipresso di Montezuma  e altri 10 alberi leggendari
Baobab, Madagascar
Fotografia di Mint Images Limited, Alamy

In Madagascar, un uomo raccoglie corteccia da un albero di baobab nei pressi del villaggio di Andavadoaka. Con la corteccia si fabbricano corde, ma sull'isola la pianta ha anche una valenza religiosa.
“Sull'isola l'usanza di adorare gli alberi si basa sulla credenza che gli spiriti degli antenati vivano nelle foreste e in altre forme naturali considerate pacifiche", spiegano Armand Randrianasolo e Alyse Kuhlman, che partecipano al progetto alberi sacri del Missouri Botanical Garden.
Per questo è abbastanza usuale notare ai piedi dei baobab offerte come rum, miele, monete o caramelle, o vedere i malgasci rendere omaggio ai loro antenati avvolgendo tronchi e rami con panni bianchi e rossi. 


Il cipresso di Montezuma  e altri 10 alberi leggendari
L'albero della danza
Fotografia di Landschaftsverband Westfalen-Lippe

Si chiama tanzlinde, albero della danza, l'enorme tiglio millenario situato a Steinfurt, in Germania, la cui chioma richiede addirittura il sostegno di un'impalcatura sotto cui possono svolgersi danze e riunioni di tutta la comunità. Alberi come questo sono piuttosto diffusi in vari paesini europei.


Il cipresso di Montezuma  e altri 10 alberi leggendari
Fico sacro, Thailandia
Fotografia di Natasha K, Getty Images

Una scultura del Buddha in arenaria avviluppata dalle radici di un Ficus religiosa, o fico sacro, al monastero di Ayutthaya, in Thailandia.
Fu proprio un Ficus religiosa, nell'attuale India, l'albero sotto cui, 2.600 anni fa, si sedette Siddhartha fino a raggiungere l'illuminazione e diventare il Buddha. Questo albero spesso viene scelto per rappresentare Buddha nell'arte e nella letteratura.


Il cipresso di Montezuma  e altri 10 alberi leggendari
La Spina Santa di Glastonbury, Inghilterra
Fotografia di James Osmond

Il Biancospino di Glastonbury - anche detto la Spina santa - nacque secondo la leggenda dal bastone di Giuseppe d'Arimatea che lo piantò in questa zona dell'Inghilterra meridionale al suo sbarco dalla nave con cui portò il Santo Graal dalla Terrasanta.
Ma nel 2010, in una sola notte l'albero venne distrutto in un atto di vandalismo. Oggi ne resta solo il tronco.
Nel corso dei secoli il biancospino è stato replicato più volte per talea; quindi, quando la pianta venne abbattuta per la prima volta durante la Guerra Civile Inglese, un suo clone venne ripiantato al posto dell'originale.
La partcolarità di questa pianta è che fiorisce due volte all'anno, attorno a Pasqua e a Natale. Tutti gli inverni un ramoscello del biancospino finisce a casa dei reali inglesi.


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Il Candelabro, California
Fotografia di Transcendental Graphics, Getty Images

In quest'immagine degli anni Trenta un'auto attraversa il cosiddetto Chandelier Tree, l'albero candelabro, nell'Underwood Park in California. Questa sequoia alta quasi 100 metri venne scavata durante i primi tempi delle macchine a benzina. 
Oggi in America del Nord resta solo il 5% circa delle foreste originali di sequoie.


Il cipresso di Montezuma  e altri 10 alberi leggendari
Eucalipto, Australia
Fotografia di Nick Rains, Corbis

La foschia mattutina ammanta un antico eucalipto nello stato australiano del Victoria. Ci sono centinaia di specie di eucalipto, e quasi tutte sono native dell'isola continente. 
Eucalyptus regnans, o eucalipto australiano, è una delle piante da fiore più alte del mondo, seconda solo alle sequioie californiane.
Queste piante, che si sono rivelate fondamentali sia per gli aborigeni sia per i coloni, forniscono un olio utilizzato in alcuni rituali per ripulire l'aria dalle energie negative, mentre per i koala le loro foglie sono la fonte principale di cibo.


Il cipresso di Montezuma  e altri 10 alberi leggendari
Cipresso solitario, California
Fotografia di Michele Falzone, Getty Images

Il Lone Cypress, il cipresso solitario sulla costa vicino Monterey, in California, è uno degli alberi più fotografati del mondo.
Si sa che si tratta di una pianta antica, ma la sua età non è stata ancora determinata con esattezza. Questo albero può vivere fino a 400 anni, ma l'esposizione alle intemperie potrebbe farlo sembrare più vecchio di quello che è.


Il cipresso di Montezuma  e altri 10 alberi leggendari
La quercia di Abramo
Fotografia di Michael Maslan Historic Photographs, Corbis

Venerata da secoli, la quercia di Abramo, nella Valle di Mamre, vicino a Hebron, in Cisgiordania (qui in una foto del 1890 circa) segna il luogo dove si dice che il padre fondatore di Israele venne visitato dagli angeli che gli promisero un figlio.
Questa quercia del monte Thabor potrebbe avere anche 5.000 anni, e potrebbe essere ciò che resta di una foresta che un tempo ricopriva la regione. 
Vuole la leggenda che la pianta morirà prima dell'arrivo dell'Anticristo. Il fusto principale è morto nel 1996, ma due anni dopo è spuntato un ramo che fa sperare in una ripresa.


Il cipresso di Montezuma  e altri 10 alberi leggendari
L'arco dei sicomori, California
Fotografia di Ellen Isaacs, Alamy

Allacciati assieme come questi due sicomori, uniti a formare un arco, gli alberi del Gilroy Gardens Theme Park in California sono stati "modellati" per assumere forme particolari: un intervento che prende il nome di "grafting". 


Il cipresso di Montezuma  e altri 10 alberi leggendari

Pino dai coni setolosi, California
Fotografia di William James Warren, Science Faction/Corbis

I pini dai coni setolosi come questo fotografato nella california orientale sono considerati fra gli organismi viventi più antichi della Terra.
Si ritiene che alcuni abbiano raggiunto anche i 5.000 anni di età. Crescono lentamente e vivono in regioni alpine aride e ventose; per queste caratteristiche sono fra le piante più minacciate dal riscaldamento globale. 


http://www.nationalgeographic.it/ambiente/2012/09/25/foto/11_alberi_sacri_storia_del_mondo-1276641/

Edward Snowden: “la Monsanto collusa con il governo USA per creare le Scie Chimiche”.

Edward Snowden: “la Monsanto collusa con il governo USA per creare le Scie Chimiche”
Conoscete già Snowden, colui che ha svelato i retroscena, nonchè i segreti di sorveglianza del governo attraverso la NSA e la CIA. Ma Snowden ha rilasciato un’altra bomba di informazioni che riguardano le scie chimiche ed i sospetti della ‘cospirazione’ di un programma di eugenetica.
Secondo Snowden, scie chimiche sono parte di un programma ‘benevolo’ per fermare il riscaldamento globale. Grazie alla collaborazione con i produttori di carburante per jet militari e aerei commerciali, il governo è in grado di portare avanti un programma che vede l’irrorazione di sostanze chimiche nei cieli di tutto il mondo.
Ma ecco il più grande shock! Con la collaborazione della Monsanto, è stato istituito un laboratorio segreto di geo-ingegneria, conosciuto dagli addetti ai lavori come il ‘gioiello’ o Muad’Dib. Questo laboratorio è operativo dal 1960, ed è stato nascosto al popolo per tutti questi anni.
Il cambiamento climatico è una grande minaccia per l’agricoltura mondiale, ma questo è parte di un’altra campagna diffamatoria per nascondere le verità più profonde di quello che le scie chimiche stanno facendo a tutti noi. Non vi è dubbio che la Monsanto è capace di una cosa del genere, ma questa è solo un tentativo del governo di affrontare quello che sta diventando estremamente chiaro a più persone – che i nostri cieli sono pieni di sentieri velenosi e che non sono semplici scie di condensazione.
Snowden ha inoltre dichiarato:
Sto solo rivelando a tutti che su  questo programma non vi è alcuna supervisione della comunità scientifica, nessuna discussione pubblica è stata fatta, quindi risulta di scarso interesse per gli effetti collaterali che sono ben noti solo a pochi privilegiati, interessati a continuare il programma di scie chimiche pluridecennale tenuto in segreto“.
Snowden ha anche dichiarato che il programma Maud’Dib è stato impostato per andare avanti a tutti i costi, anche se questo significava accelerare la desertificazione in Africa o diffondere sostanze cancerogene ad innumerevoli persone in zone popolate.
Gli scienziati hanno predetto anche molti degli effetti collaterali che stiamo vedendo adesso, tra siccità in Amazzonia e tempeste di vento in tutta la East Coast. Snowden ha condiviso alcuni dei documenti top secret,  attraverso il sito internet Chronicle, dove viene pubblicato anche un suo possibile (presunto) suicidio.
I nomi degli scienziati coinvolti con il programma Maud’Dib, non sono stati resi noti al fine di impedire loro di essere presi  di mira dai governi o dal controspionaggio estero. Secondo Snowden, se le scie chimiche verranno fermate, gli scienziati che lavorano dietro il programma, credono che il nostro clima andrebbe fuori controllo. Ma sappiamo bene che tutte queste sono palesi bugie.
Ora sta a tutti i lettori decidere se o no credere alla storia di Snowden. Le  scie chimiche vengono irrorate anche da aerei commerciali che girano in tutto il mondo, dato che tali sostanze venogono immesse come «additivi» nei serbatoi di cherosene, per poi essere rilasciati in paesi come l’Australia, Stati Uniti l’Europa e Asia.

La “falena barboncino” che fa impazzire il web.



Una falena bianca che somiglia sorprendentemene ad un barboncino è diventato una star del web dopo che il criptozoologo Kal Shuker ha pubblicato una foto di questa bizzarra specie sul suo blog. 
L'insetto è stato fotografato nel 2009 nel Parco nazionale di Canaima, nella regione della Gran Sabana in Venezuela  dallo zoologo kirghizo Arthur Anker. 
Questa falena bianca e soffice con enormi occhi neri non è ancora stata identificata e potrebbe essere una specie ancora sconosciute alla scienza.
Shuker  scrive che quando ha chiesto ad Anker se sapesse quale fosse questa specie  se sapeva di questa specie di falena non lo sapeva ed ha detto che nessun altro zoologo con il quale aveva parlato sapeva cosa fosse  e aggiunge: «In effetti nessuno è stato mai nemmeno in grado di nominare il suo genere».
Mentre Shuker e gli entomologi di mezzo mondo stanno discutendo di cosa sia questo bizzarro e misterioso animale, il mistero non potrà comunque essere risolto fino a quando non verrà catturato ed esaminato un esemplare di questa "falena-barboncino" venezuelana. «Speriamo che la foto possa contribuire a stimolare alcuni entomologi ambiziosi a ripercorrere le orme di Anker per tentare di riscoprire la "falena barboncino"», conclude Shuker. 

http://www.greenreport.it/_archivio2011/?page=default&id=17564