giovedì 22 gennaio 2015

PERCHÈ L’AMMINISTRAZIONE OBAMA HA DECISO DI SCATENARE UN CONFLITTO RAZZIALE. - MICHAEL THOMAS

Ferguson

State of the Nation.

Nella storia americana nessun’altra amministrazione ha prodotto così tante crisi e commesso così tanti crimini passibili di impeachment come quella attuale. Il numero degli illeciti governativi e la diffusione degli scandali politici sono senza precedenti e senza paragoni. Nessun altro presidente americano si è comportato in un modo così autoritario e così impunemente. La continua condotta dittatoriale del presidente Obama è diventata così normale che molti si rivolgono a lui come se fosse un re e il primo monarca degli Stati Uniti. Per coloro che lo hanno visto gettare sistematicamente la Costituzione nella spazzatura, tiranno e despota sono le definizioni più comuni.
L’intero organo esecutivo è diventato spregevole per la sua prevedibile mancanza di rispetto della legalità e per la sua amministrazione pasticciona, per le sue dichiarazioni ingannevoli e la diplomazia fuorviante. Ogni cosa essi facciano, o non facciano, ha come fine un calcolo politico oppure degli intrighi per tornaconti personali. La continuazione della facciata del politicamente corretto appare essere il suo principio organizzativo centrale, così come la caratteristica distintiva di tanti “zar” incompetenti e di politicanti non qualificati.
Ma quanti sono gli scandali e le scorrettezze senza fine, così come le trasgressioni senza precedenti della Costituzione americana e le flagranti violazioni del diritto federale? Ecco solo alcuni dei tanti duri attacchi portati dall’amministrazione Obama:
  • Utilizzo dell’IRS (Internal Revenue Service, l’equivalente americano dell’Agenzia delle entrate, ndt) per colpire gli avversari politici;
  • Spionaggio Spericolato ed illegale ai danni dei cittadini americani e dei leader stranieri;
  • iRiscritture ripetute ed illegali del progetto di legge: “Affordable Health Care for America Act” (HR 3962, ndt);
  • Avvio di guerre non dichiarate alla Siria e alla Libia;
  • Proseguimento delle guerre illegali in Iraq e Afghanistan;
  • Disfatta di Bengasi e censura;
  • Scandalo delle intercettazioni telefoniche ai danni degli inviati dell’Associated Press;
  • Fallimento dell’operazione “Fast and Furious” (una serie di “sting operation” eseguite tra il 2006 e il 2011 da parte dell’ATF (Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives) con l’obiettivo di arrivare ad individuare ed arrestare i capi dei cartelli messicani del commercio illegale di droga vendendo loro delle armi per mezzo di intermediari illegali e conclusasi in un fallimento totale);
  • Le  richieste alle aziende di generose donazioni da parte del Secretary of Health and Human Services, Kathleen Sebelius, per salvare “l’Obama care”;
  • Lo scandalo Pigford l (elargizioni e spreco di denaro pubblico a favore di piccoli gruppi di interesse, nel caso specifico agricoltori di colore, a scopi elettorali e a proposito dei quali né il presidente Obama né il procuratore generale Eric Holder potevano dirsi all’oscuro);
  • Immigration enforcement. Violazione senza sosta della legge sull’immigrazione da parte del Departement of Justice (DOJ)J. Varie denunce indicanti che l'amministrazione Obama ha sempre favorito attivamente il traffico di immigrati clandestini nel paese sono solo l’ultimo esempio degli sforzi di lunga data dell'attuale amministrazione di ignorare le vigenti leggi sull'immigrazione;
  • Dimissioni dell’amministratore della GSA (acronimo di U.S. General Service Association), Martha N. Johnson, a causa del rapporto di un Ispettore generale che rivelava l’uso improprio di denaro pubblico in occasione di una conferenza interna definita “eccessiva, dispendiosa e in alcuni casi intollerabile”. GSA è un’agenzia di servizi governativa indipendente del governo degli Stati Uniti che fornisce prodotti e mezzi di comunicazione, provvede al trasporto e al reperimento degli uffici per i dipendenti federali, sviluppando politiche di costo minimo a livello governativo e altre attività di gestione;
  • Indagini del Dipartimento di Giustizia
    sul reporter della FOX News, James Rosen, accusato di raccogliere informazioni sensibili coperte dal segreto di stato, attaccando così la libertà di stampa protetta dal primo emendamento della costituzione americana;
  • Il fiasco del Cash for Clunkers. Il Car Allowance Rebate System (CARS), altrimenti noto come "cash for clunkers", è stato un progetto da 3 miliardi dollari, destinato a fornire incentivi economici per l'acquisto di nuovi e più efficienti veicoli a basso consumo di carburante in cambio di quelli vetusti in circolazione. Il programma è stato promosso per dare uno stimolo all'economia. Di fatto, si è dimostrato un fiasco amministrativo perché i pianificatori centrali avevano sottostimato il numero di quelli che vi avrebbero aderito e inoltre troppo poco è stato il personale preposto ad evadere le pratiche, dovendo così chiedere l’aiuto dei dipendenti della Federal Aviation Administration per mandare avanti il lavoro. I concessionari auto hanno anche detto di aver dovuto anticipare il denaro ai clienti e di essere ancora in attesa di essere pagati dall’amministrazione centrale;
  •  Monsanto Protection Act
  • Indefinita Sorveglianza attraverso il National Defense Authorization Act
  • Lo scandalo finanziario della Solyndra a e di altre aziende del settore dell’energia solare;
  • Travisamento e distorsione dei fatti nella vicenda della fuoriuscita del petrolio della British Petroleum (BP) nel golfo del Messico;
  • Utilizzo del governo federale per favorire il programma LGBT (acronimo di lesbian, gay, bisexual, and trans gender, ndt);
  • Inserimento di un certificato di nascita del presidente Obama fraudolento e contraffatto sul sito internet del governo (WhiteHouse.gov);
  • Interrogativi su quale sia il reale  luogo di nascita del presidente Obama che, secondo un opuscolo della Harvard Law Review dell’anno 1991, sembrerebbe essere in Kenya (rivista dell’Università Harvard Law School dove Obama si è laureato e del cui giornale è stato il primo presidente afroamericano della storia). La questione dell’effettivo luogo di nascita del Presidente Obama è materia controversa in quanto, secondo alcuni, Obama non sarebbe nato alle Hawaii, ma in Kenya, e quindi non potrebbe essere il Presidente degli USA, dato che il secondo articolo della Costituzione americana vieta la candidatura a chiunque non sia cittadino americano per nascita;
  • Spionaggiog del Senato ad opera della CIA;
  • Avvio disastroso dell’ “Obamacare”;
  • Orchestrazione di un violento colpo di stato a Kiev e apertura di una guerra civile in Ucraina;
  • Emanazione di ordini esecutivi illegali per legiferare legiferare la nuova legge sull'immigrazione senza l'approvazione del Congresso;
  • Nomina di  candidati incompetenti nelle sedi diplomatiche delle ambasciate;
  • Incitamento all’odio razziale a Ferguson (Missouri), NewYork, Sanford (Florida) e Boston;
  • Uso di un linguaggio incitante all’odio razziale ogni qualvolta sia necessario al raggiungimento di obiettivi politici immediati;
  • Continui tentativi di provocare una definitiva guerra razziale su scala nazionale.
Gli ultimi tre punti ci dicono molto sull’uso di una determinata strategia per dividere la nazione usando un razzismo ben costruito. Questa corposa agenda razziale è stata implementata con pochi cenni d’intesa fin dall’insediamento della prima amministrazione Obama. Alla luce del crescente numero degli scandali e delle violazioni senza precedenti delle leggi effettuate da questa amministrazione, risulta evidente l’esistenza di un’offensiva senza sosta per uno scontro razziale su larga scala. Tra i fedelissimi di Obama c’è ormai la consapevolezza che non esista altro mezzo utile a distogliere l’attenzione del popolo americano dalla inarrestabile corruzione e dai numerosi illeciti che devono essere tenuti nascosti alla nazione.
Quando la popolazione non viene fuorviata con un evidente linguaggio incitante all’odio razziale, l’amministrazione Obama cerca comunque di distogliere l’attenzione dalla vera e reale guerra di classe che infuria nel paese fin dal crollo dello stock market nel 2008.

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La carta del razzismo usata come depistaggio per sviare l’attenzione dall’incombente conflitto di classe.
Ovviamente, c’è una ragione molto più importante e profonda per un così grande conflitto razziale intenzionalmente generato da Obama, dai suoi collaboratori e da tutti i Media Mainstream (MSM). La sempre più intensa guerra di classe è in corso nel paese fin da settembre 2008. La classe benestante è stata messa sotto attacco diretto da coloro che sono stati danneggiati dal più grande trasferimento di ricchezza della storia contemporanea. Ogni qualvolta si verificano molteplici cataclismi economici e finanziari come il mondo ha sperimentato dal 2008, c’è anche una simultanea e massiccia redistribuzione della ricchezza. A causa delle regole del gioco palesemente asimmetriche, il flusso di ricchezza è stato effettuato dalla classe media a quella più ricca. Così facendo, l’1% della popolazione possiede ora una quota estremamente sproporzionata della ricchezza mondiale pari al 99%.
Mentre l’inflazione sale e i salari ristagnano, la classe media (così come i ceti socioeconomici più bassi) vede la sua ricchezza permanentemente erosa. Il disagio economico, dopo essere stato impantanato per diversi anni in questo circolo vizioso di recessione e inflazione, sta diventando insopportabile per molti. Fare due o tre lavori per sopravvivere è una logica conseguenza per i lavoratori con i salari più bassi. Molti hanno raggiunto il punto di rottura e ritengono la classe politica e i vertici delle corporation responsabili delle loro difficoltà economiche se non addirittura della loro rovina finanziaria.
L’economia produttiva contro la rendita finanziaria.
I recenti disordini di Ferguson nel Missouri e di New York riguardavano molto meno la lotta fra bianchi e neri e molto più lo scontro dei ricchi e potenti contro tutti gli altri. In ogni caso (gli scontri, ndt) vertevano su questioni economiche di lavoro oltre a considerazioni di carattere finanziario generale. Tuttavia, l’1% della popolazione che vive dei profitti di Wall Street farà ogni cosa in suo potere per impedire che le vere ragioni dei disordini vengano a conoscenza di tutti. Perché?
Perché le loro vite dipendono da questo silenzio. In poche parole, se il cittadino medio americano sapesse la verità di quanto negli anni passati è stato spogliato, saccheggiato e depredato da Wall Street e dalla Federal Reserve, da Potus and Scotus (acronimi di President of the United States e Supreme Court of the United States, ndt), dai lobbisti delle corporation e dai banksters di ogni risma e colore, ci sarebbe una rivoluzione vera e propria. Il vero potere lo sa molto bene e ha quindi istruito Obama & Company a inquadrare i sempre maggiori disordini nel contesto dello scontro razziale. Infatti, le parole “RAZZISTA” e “RAZZISMO” sono state pronunciate in modo sconsiderato in tutti i due mandati di Obama. La sua amministrazione, insieme ai suoi lacchè dei Media Mainstream, marchierà come “razzista” chiunque punterà il dito sugli evidenti fallimenti dell’attuale Presidente. Anche coloro che semplicemente dissentono da Obama vengono tacciati con l’etichetta di razzisti. Questa tattica altamente distruttiva ha contribuito sostanzialmente al deterioramento del dibattito pubblico sul tema.
Quella a cui stiamo assistendo è una discriminazione razziale di lunga data, resa evidente dal peso decisivo di fattori razziali o etnici nel determinare le azioni di contenimento portate dalle forze dell'ordine nei confronti degli individui (raceprofiling) e sponsorizzata dallo stato. I pregiudizi razziali delle istituzioni vengono messi a nudo in tutta la società civile e sono sotto gli occhi di tutti. Pratiche di assunzione discriminatorie, basate sulla razza, sono state rivelate ovunque la vittima abbia la tendenza ad indugiare su Twitter oppure su Facebook. Ciascuna di queste dinamiche, sopra ogni altre, contribuisce ad un progetto sempre più grande e impercettibile volto a far scoppiare una guerra razziale su grande scala.
Obama e Holder hanno strumentalizzato (le morti di) Michael Brown e Trayvon Martin per incitare ai disordini razziali nazionali.
In entrambi i due casi l’amministrazione Obama ha approfittato delle morti dei giovani neri per infiammare ulteriormente gli animi già sufficientemente surriscaldati da questi due gravissimi incidenti. Né Michael Brown, né Trayvon Martin meritavano di morire ed entrambe le morti sono inammissibili. 
Ciò nonostante, i due episodi fornivano delle prove schiaccianti rispettivamente per la messa in stato di d’accusa e la condanna.
Nonostante ciò, né il presidente Obama, né il procuratore generale degli Stati Uniti Eric Holder avevano buone ragioni per interferire con i loro giudizi personali oppure utilizzando il loro potere istituzionale. Tutti e due hanno fatto dei tentativi sfacciati e senza precedenti per influenzare gli esiti delle inchieste. Una tale ingerenza inappropriata e provocatoria è stata praticamente ignorata dall’esecutivo locale, specialmente dal responsabile dell’ufficio legale della contea e dal suo legale supervisore costituzionale!
Questa amministrazione ha intrapreso più iniziative di ogni altra precedente relativamente alle indagini in corso sulle morti tra le minoranze di colore. Hanno anche fatto molte concessioni ai loro tirapiedi e agli esponenti del pensiero unico dei Media Mainstream perché versassero benzina sul fuoco di disordini razziali costruiti. Obama ha praticamente dato il via ai rivoltosi di Ferguson per spaccare tutto. E comunque, in ogni caso, quello che essi hanno messo a ferro e fuoco è stato il loro proprio territorio.
Poi c’è stato l’uso dei loro fantocci come il governatore democratico del Missouri Jay Nixon. Non soltanto il governatore non è riuscito ad assicurare un’adeguata protezione alle cose e alle persone nella notte dei peggiori disordini [1], ma ha anche fallito tralasciando di cambiare l’ora sconsiderata dell’annuncio (da parte del Gran Jury alle ore 20 del 24 novembre 2014) della decisione di non incriminare l’agente di polizia Darren Wilson per l’uccisione di Michael Brown il 9 agosto 2014 [2]. Una così profonda mancanza di buon senso ha fatto sì che le folle inferocite ed infiammabili di Ferguson potessero facilmente sfruttare la copertura delle tenebre per bruciare edifici, saccheggiare i negozi, distruggere la proprietà privata, etc. Questi disordini non sono stati casuali, ovviamente.

Guerra psicologica: l’assassinio di Eric Garner a New York è tutta un’altra storia.
Eric Garner era stato molestato dalla polizia di New York a causa di precedenti nella vendita di sigarette esentasse. Il giorno in cui è stato ucciso dall’agente del dipartimento di polizia di New York, Daniel Pantaleo, non era in possesso di nessuna sigaretta. Non aveva commesso alcun reato e non rappresentava una minaccia per nessuno. La verità è che né le autorità fiscali (vale a dire la città di New York) né i fabbricanti di sigarette e i loro distributori ci stanno a perdere dei guadagni in quello che è essenzialmente un racket legalizzato. Una scatola di sigarette può costare tra i 12 e i 14.50 dollari a New York. Si possono fare e/o perdere un mucchio di soldi nel fiorente mercato nero delle sigarette. Di conseguenza, qualcuno ha deciso di fare di Eric Garner un esempio per tutti. 
Il messaggio era:
Non private le casse comunali delle necessarie entrate fiscali e Non svendete il business dei prodotti del tabacco.
Ogni cosa del caso Garner puzza di bruciato. E’ quasi come se coloro che hanno architettato questo omicidio alla luce del giorno lo avessero fatto per darne il massimo risalto (mediatico) alla radio e alla televisione. (Così facendo), non solo ogni commerciante nero capirà il messaggio sottinteso molto rapidamente, ma i fomentatori dello scontro razziale potranno usare l’assassinio a sangue freddo e la brutalità della polizia per avanzare nei loro fini. Sebbene sia difficile per molti da capire, l’assassinio di Eric Garner era stato deliberatamente organizzato per far avanzare l’agenda dello scontro razziale. Basti guardare a cosa è accaduto in tutto il paese quando è stata resa pubblica la decisione di non incriminare i responsabili. Proprio perché si è trattato di un atto criminale senza senso da parte di un gruppo di sei poliziotti bianchi contro un cittadino di colore è assurto a simbolo (della discriminazione razziale, ndt) per scatenare un grande movimento popolare contro la pervasiva brutalità della polizia.
L’1% dei plutocrati contro il 99% della popolazione: il governo federale americano lavora per conto dell’oligarchia delle corporation.
Non c’è dubbio alcuno che – ovunque – la polizia è completamente FUORI CONTROLLO. Dall’11 settembre in poi la quantità e il grado di brutalità della polizia in America è drammaticamente aumentata. Tuttavia la deliberata militarizzazione dei dipartimenti di polizia in tutto il paese ha ben poco a che vedere con il terrore portato nelle comunità nere. Ha piuttosto a che fare con l’obiettivo di tenere il 99% della popolazione sotto controllo. Controllo TOTALE!
La vera ragione, dietro la scioccante brutalità della polizia e le morti ingiustificabili, risiede in quell’1% della popolazione. In breve, hanno paura. Come mai prima d’ora, sanno che ben presto dovranno far fronte a una linea di fuoco. La loro compulsiva manipolazione di tutti i mercati (borsa, bond, immobiliare, valute, commodities, derivati, ecc.) è ora ben conosciuta…e ben documentata. Tale è la loro schiacciante influenza su ogni organo governativo, federale, statale, contee e città.
Per dirla tutta, l’1% ha imposto il totale controllo sull’applicazione delle leggi in tutti i 50 stati della federazione e, attraverso il Dipartimento della sicurezza interna, su tutti dipartimenti di polizia. Questo è il loro progetto finale. La messa in scena e la coreografia degli atti di brutalità della polizia dovevano avere un impatto drammatico sulle comunità piccole e grandi. Per avere il massimo effetto, questi crimini scioccanti contro i cittadini sono diventati sempre più espliciti e terrificanti. Più la paura sarà installata nella gente, maggiore sarà l’autodifesa personale.
Gran parte di questa stupida mentalità è attualmente propagandata e perpetuata per potersi difendere dal rischio di essere feriti oppure uccisi dai poliziotti canaglia. Questa programmata guerra psicologica in corso ha preso una tale svolta verso il peggio che Internet è ormai piena di centinaia di video sulla brutalità della polizia, ognuno dei quali potrebbe essere intitolato: Colpisci e terrorizza!
Sì, questa è la situazione. Tuttavia, le persone stanno finalmente rendendosi conto del fatto che alla polizia è stata letteralmente data licenza di uccidere ... senza un valido motivo. E’ anche stata data alla polizia carta bianca in molte aree urbane per ricorrere, se necessario, ad atti di palese brutalità come quando e dove ritenga opportuno.
Qui sta la radice del problema, così come è stata affrontata ai massimi livelli dalla Plutocrazia dominante. Questa esasperante lotta di classe è stata per il momento sufficientemente arginata dai poteri forti (la Plutocrazia) semplicemente travestendola (e presentandola) come una guerra razziale su vasta scala. Questa strategia "divide et impera" è stata usata con successo nei millenni. A volte può essere la razza, a volte può essere la religione. Altre volte si può trattare di forti differenze nelle abitudini, nelle tradizioni o nelle lingue che vengono strumentalizzate per dividere e governare. Ciò nonostante, questa strategia ha quasi sempre dato i risultati desiderati se utilizzata con perizia.
La politica estera americana utilizza la stessa strategia: ricorrere alle maniere forti per scatenare le guerre.
Anche qui l’1% comincia sempre delle guerre in giro per il mondo al fine di esercitare un maggiore controllo sulle limitate risorse del pianeta. La veneranda tradizione di guerrafondai dei poteri forti si spiega col fatto che, attraverso la corsa agli armamenti, il commercio e il traffico illegale di armi, si possono fare dei profitti enormi. Grazie al complesso militare-industriale, l'1% esercita il comando e il controllo totale sulle forze armate americane. Quest’ultime sono soprattutto mobilitate per esercitare gli stessi compiti dei loro colleghi mercenari all'estero. Questo chiaro uso dei dollari dei contribuenti da parte dell’1% per proteggere i loro vasti interessi economici, sia in patria che fuori è raramente messo in discussione. E neppure è messo in discussione il frequente impiego delle forze armate in questioni locali. Almeno fino ad ora!
La costante intimidazione e le continue minacce contro il 99% della popolazione stanno venendo meno. L’era di Internet ha reso molto più difficile per loro farla franca con la solita tattica del divide et impera. E questo articolo ne è un esempio. La luce del sole ha sempre dimostrato di essere il miglior disinfettante. Mettendo allo scoperto i loro trucchi del mestiere si sentiranno esposti in un modo che sicuramente non potranno e non vorranno tollerare. Questa è l'unica cosa che la plutocrazia dominante cercherà sempre di evitare come la peste: L’ESPOSIZIONE.
Da quando il Dipartimento di Stato e la CIA hanno condotto congiuntamente un'operazione segreta durante il recente colpo di Stato di Kiev, gli agenti federali stanno implementando iniziative analoghe in tutte le comunità di colore densamente popolate della nazione. Il loro obiettivo sembra essere nientemeno che una guerra civile razziale mediatica. In questo modo i poteri forti potranno puntare eternamente il dito contro la perfetta falsa pista delle tensioni razziali. Tensioni che sono state costruite nel silenzio più assoluto e poi sono state alimentate da artisti del calibro di Barack Obama, Eric Holder, Al Sharpton, Jesse Jackson e molti altri fautori della ripugnante industria del razzismo.
Le guerre razziali sono sempre lotte di classe dissimulate.
Alla fin fine le tensioni razziali sono sempre il risultato di una spietata competizione economica. Le guerre razziali sono in realtà delle lotte di classe sotto mentite spoglie. I disordini razziali si verificano sempre durante i periodi di grandi difficoltà economiche. I risentimenti razziali sono facilmente infiammabili quando sembra che quelli che stanno dall'altra parte della barricata stiano meglio. Maggiore è la distanza tra l'1% ed il 99%, maggiori saranno la rabbia e la collera, la frustrazione e lo scoraggiamento saranno palesi.
L'amministrazione Obama è già ben nota per avere volontariamente trascurato le comunità nere in tutta la nazione. La completa mancanza di una sana politica economica e di uno sbarramento della finanza speculativa hanno spinto il paese verso un collasso monetario e una bancarotta fiscale. In verità, le conseguenze politiche, economiche e sociali della distruzione sistematica delle aziende americane da parte di Obama è catastrofica. LObamacare è servito solo a spaventare le innumerevoli imprese in tutto il paese. Le povere comunità nere hanno sostanzialmente snobbato l'ACA (acronimo di Affordable Health Care for America Act (or HR 3962)), per i costi proibitivi studiati apposta per arricchire le compagnie di assicurazione sanitaria.
Basta non andare oltre Detroit (e la sua città natale Chicago) per capire il grado di volontaria negligenza di Obama. Questa città rassomiglia a niente meno che ad una terra di nessuno. Detroit, nonostante abbia una popolazione prevalentemente nera, ha ricevuto pochissima assistenza federale, pochi aiuti finanziari o aiuti straordinari (come dire che non esce più acqua dal rubinetto). Quanto tempo potrà ancora durare questa terribile situazione prima che si verifichi un’esplosione razziale? L’angoscia per il futuro spingerà sempre gli oppressi dai cicli economici ad azioni disperate.
Questa Amministrazione è ben consapevole del suo totale fallimento per quanto riguarda la ripresa economica come il Congressional nero Caucus (gruppo di studio formato da membri di colore del Congresso che si riuniscono per fare proposte di legge, ndt) ha ripetutamente detto loro. Molti dei più onesti rappresentanti delle minoranze hanno ammesso che Obama ha dimostrato di essere un disastro senza attenuanti per i neri americani. In realtà, egli ha fatto molto poco per quanto riguarda i punti critici che impediscono il rinnovamento delle comunità, lo sviluppo degli affari e una sincera presa di coscienza dei neri americani. A causa del loro gigantesco fallimento, Obama e le sue coorti razziste hanno scelto di giocare la carta dello scontro razziale ad ogni occasione come strumento di depistaggio. Incitando alle tensioni razziali, agli scontri razziali e alle guerre razziali cercano di nascondere i loro fallimenti totali. Deviando continuamente l’attenzione della gente verso degli atti veri o fittizi di razzismo, le ragioni che stanno alla base della incombente guerra di classe non verranno mai rivelate in modo che possano essere affrontate.
Quando i disordini razziali si trasformeranno in una guerra di classe.
La semplice conoscenza dei loro piani diminuisce notevolmente le probabilità che i poteri forti abbiano successo in questa impresa sbagliata. Poiché praticamente da sempre usano le stesse subdole tattiche, sono facilmente riconoscibili dai loro comportamenti. Con gli smartphone in mano di quasi tutti coloro che lasciano la casa in questi giorni, è molto più facile catturare i loro crimini contro l'umanità in tempo reale. D’ora in poi, i poliziotti criminali dei poteri forti saranno molto più facili da inchiodare sul posto, come tutti abbiamo visto con la spietata uccisione di Eric Garner [3].
E’ nel profondo del cuore dell’imminente guerra di classe che sta il diritto umano di giustizia economica e di sicurezza finanziaria. L’unico crimine di Eric Garner è stato di vendere sigarette note come Loosies. Ma vi rendete conto che è stato ucciso solo per la vendita di singole sigarette ... esentasse?! Come accennato precedentemente, il giorno in cui Eric è stato strangolato a morte, non hanno trovato nessuna sigaretta in suo possesso. Qualcosa non torna in questo quadretto. Del tutto fuori luogo, davvero! Forse la morte di Eric Garner sarà la scintilla che farà scoppiare la tanto temuta guerra di classe che i poteri forti sono finora riusciti a rimandare con successo. Non importa quale forma prenderà la rivoluzione imminente, Noi il Popolo (@ 99%) non avremo nessun problema a riprenderci il nostro paese. Dopo tutto, è il 99% contro l'1%. Che la rivoluzione abbia inizio! E che possa essere pacifica.
Conclusione
Sempre più persone stanno arrivando a capire che gli USA Inc. sono solo - una CORPORATION. Si stanno anche rendendo conto del fatto che questa nazione è amministrata da un "governo delle Corporation, secondo le Corporation, per le Corporation".
Ci sono ora segnali e indizi dappertutto: Corporate America è stretta nella morsa del governo e dei governati. Essi possiedono praticamente tutto il necessario per vedere e controllare virtualmente ogni risorsa alla luce del sole. Dirigono i programmi di ogni televisione e canale radio, hanno il controllo di ogni Parlamento e Palazzo di giustizia, e ci dicono esattamente chi eleggere ogni due anni. Veramente, se mai il diavolo dovesse fare un patto con l'ente perfetto con cui compiere le sue azioni scellerate, INC. (in corporation, ndt) sarebbe l’entità perfetta.
Michael Thomas
Fonte: stateofthenation2012.com
Link: http://stateofthenation2012.com/?p=8885
7.12.2014

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di PAOLO

Note dell’autore
Quando nel 2008 il candidato Barack Obama era in corsa per la presidenza, circolavano molte storielle e inchieste che lo paragonavano ad Abramo Lincoln. Entrambi venivano dall’Illinois prima della loro elezione a Presidente. Entrambi erano alti e allampanati. Entrambi erano noti per essere pronti e disinvolti. Entrambi divennero presidenti in un periodo di profonda divisione della classe politica. Parlare di guerra civile e/o rivoluzione era normale, come se fosse scontato.
"Obama fu galvanizzato da queste speculazioni e lanciò la sua campagna presidenziale dalla città natale di Lincoln, Springfield nell’Illinois.”
Obama & Lincoln
La comunità New Age, in particolare, fu affascinata da questa narrazione cinica e calcolatrice. Lo stesso presidente che vinse il premio Nobel per la pace ha ordinato omicidi extragiudiziali attraverso i droni partiti da basi regolari. Obama ha al suo attivo due nuove guerre illegali in Libia e in Siria, il proseguimento delle guerre illegali in Iraq e in Afghanistan ed un colpo di stato in Ucraina che ha portato ad un’altra mortale guerra civile.
Tuttavia, il suo risultato più vergognoso rimane la ripresa della guerra fredda con la Russia e aver fatto di Vladimir Putin un nemico. Solo grazie al colore nero della pelle un presidente democratico ha potuto farla franca comportandosi in questo modo. Solo le acrobazie di un presidente mezzo bianco e mezzo nero hanno potuto deludere così tanto l’elettorato – DUE VOLTE – dopo avere continuato tutte le principali politiche della disastrosa presidenza Bush, e conservando molti degli stessi incapaci alcuni dicono sleali, politici.
In attesa della disgustosa guerra razziale e dell’incombente guerra di classe, una sola considerazione può essere fatta:
Adesso sapete perchè l’1% ha insediato un presidente di pelle nera e un procuratore generale di pelle nera durante questo periodo particolarmente difficile per la loro sopravvivenza (DEI POTERI FORTI).
Nota dell’editore
State of the Nation riconosce pienamente che la discriminazione razziale è un problema diffuso e radicato in questo paese. Esistono ancora i pregiudizi razziali in ogni sfera della vita. Le comunità nere hanno assistito a delle morti inutili con cadenza settimanale. False testimonianze, falsi arresti, falsi procedimenti giudiziari, false condanne, detenzioni abusive e l’esecuzione ingiusta di innocenti uomini neri scandisce il primato di “Sistema Ingiusto e Criminale” di questa nazione, come ben sanno le comunità nere. In realtà, le vite dei maschi neri valgono molto meno e quindi sono tolte molto più facilmente di quelle di ogni altra razza.
Note finali
[1] Missouri Lt. Gov . Rips Gov . Nix on Over Lack of National Guard Presence in Ferguson
[2] Ferguson Grand Jury Decision: Why Was The Darren Wilson Verdict Announced At Night?
[3] Eric Garner: Chokehold his own doing, or ‘death by economic regulation’?
References
FERGUSON PROTEST PSY OP: ENGINEERED RACE RIOTS AND STAGED POLICE BRUTALITY
Police Terrorism: Brutality And Killings By Cops Are Off The Charts
Articolo apparso originariamente su Story Leak

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14532

mercoledì 21 gennaio 2015

Cassazione, “Travaglio non deve risarcire Berlusconi”: aveva chiesto 10 milioni.

Cassazione, “Travaglio non deve risarcire Berlusconi”: aveva chiesto 10 milioni

L'ex Cavaliere si era ritenuto diffamato dall'intervista rilasciata dal condirettore del Fatto Quotidiano a Daniele Luttazzi nel corso di 'Satyricon' nel 2001. La Suprema Corte: "Si è trattato di cronaca, critica politica e satira legittime."

Marco Travaglio non deve versare alcun risarcimento a Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia aveva chiesto al condirettore del Fatto Quotidiano 10 milioni di euro come risarcimento danni da diffamazione per l’intervista che aveva rilasciato a Daniele Luttazzi il 14 marzo 2001 su Rai2 nel corso della trasmissione Satyricon. Al centro il libro ‘L’odore dei soldi’, sulla storia dell’ex Cavaliere e delle inchieste che lo hanno coinvolto. Per la Suprema Corte, che ha confermato la correttezza del verdetto emesso dalla Corte di Appello di Roma il 18 ottobre del 2006, si è trattato di cronaca, critica politica e satira legittime.
In modo conforme alle regole del diritto di cronaca e critica, è da escludere che Travaglio – sottolinea la Terza sezione civile della Suprema Corte – avesse “inteso accusare in modo subdolo l’onorevole Berlusconi di biechi interessi privati, di illeciti societari e di collusione con la mafia” avendo invece voluto “stigmatizzare, sicuramente con toni forti, sarcastici e sdegnati” il comportamento del candidato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, che “non aveva ritenuto necessario chiarire nelle opportune sedi… alcune vicende della sua attività imprenditoriale oggetto di indagini penali”.
Alle ulteriori obiezioni del leader di Forza Italia che ha insistito nel ricorso in Cassazione a sostenere che la trasmissione aveva “scopo non satirico ma politico”, la Suprema Corte replica che “l’uno scopo, di per sé, non esclude l’altro, potendo convergere entrambi a definire l’ambito della satira politica” quale è quello di una trasmissione come Satyricon “caratterizzata dall’intento di porre all’attenzione del telespettatore alcuni momenti della vita sociale e politica italiana, sottolineandone le contraddizioni e gli aspetti a volte anche negativi”.
Ad avviso della Cassazione, il verdetto di appello non ha “affatto trascurato il necessario bilanciamento dell’interesse individuale con quello sotteso alla libera manifestazione del pensiero attraverso la critica politica, effettuato correttamente sotto la lente dell’interesse pubblico alla conoscenza dell’interpretazione di fatti di cronaca”, risultati “documentati e per la maggior parte notori”, senza trasmodare “in attacchi personali volti a colpire la figura morale del soggetto criticato”.
Corretto e ‘conforme’ ai canoni della satira è stato ritenuto anche il comportamento di Luttazzi che “nel dirigere l’intervista, si è avvalso degli strumenti tipici” di questo genere, compresa la mimica. Il ricorso dell’ex premier era rivolto anche contro la RaiCarlo Freccero, ‘Ballandi entertainment‘ e Luttazzi che, poi, insieme a Michele Santoro e Enzo Biagi, fu cacciato dalla televisione pubblica dopo l’’editto bulgaro’ di Berlusconi. Ora il leader di Forza Italia deve pagare in favore della Rai 10mila e 200 euro per le spese legali del giudizio di Cassazione.

Amenità,



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martedì 20 gennaio 2015

Pensioni +0,3% dal gennaio 2015.


Perequazione automatica

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha pubblicato, nella Gazzetta Ufficiale n. 280 del 2 dicembre 2014, il Decreto 20 novembre 2014, con la perequazione automatica delle pensioni per l’anno 2014 e valore definitivo per l’anno 2013.
La percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2013 è determinata in misura pari a +1,1 dal 1° gennaio 2014 (INPS aveva applicato in via previsionale un aumento pari all’1,2%- vedi circolare INPS n° 20/2014).
La percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2014 è determinata in misura pari a +0,3 dal 1° gennaio 2015, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo.
Con l’incremento dello 0,3% il trattamento minimo mensile al 1° Gennaio 2015 sarà pari a 502,39 euro.
A gennaio 2015 ci sarà un conguaglio negativo,  con l’importo della rata di gennaio e febbraio che risulterà inferiore, per tutte le pensioni, a quella di dicembre 2014 per i seguenti motivi:
 Recupero dello 0,1% corrisposto in più nel corso del 2014 su tutte le pensioni perché, come già ricordato, l’importo previsionale di perequazione applicato da INPS, dal gennaio 2014, fu pari all’1,2% (la trattenuta sarà pari a € 6,50 per le pensioni al minimo).
 Conguagli dovuti per l’effettiva % di perequazione da attribuirsi al secondo e all’ultimo scaglione. L’anno scorso Inps, nell’esigenza di dare il via al rinnovo dei mandati di pagamento, ha applicato alla rata di pensione in pagamento nel mese di gennaio 2014 la normativa sulla perequazione nella versione del DdL 1.120 (legge stabilità 2014) approvata dal Senato, poi modificata dalla Camera dei deputati, attribuendo il 90% dell’aliquota (sull’1,2%) anziché il 95% (sull’1,1%) alle pensioni di importo complessivo compreso fra tre e quattro volte il trattamento minimo e il 50% (sull’1,2%) anziché il 40% (sull’1,1%) alle pensioni di importo complessivo superiore a 6 volte il trattamento minimo.

Come pulire 10 oggetti nel modo migliore.

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I taglieri

Tagliate un limone, versate del sale sul tagliere di legno e sfregare per bene, poi lavate con acqua e sapone per stoviglie. Riuscirete così a pulire a fondo rimuovendo anche quelle piccole particelle che possono rimanere incastrate nel legno.

Le teglie

Sfregare le teglie con sapone per stoviglie non è sufficiente per rimuovere tutto lo sporco. Preparate una miscela con 1/4 di tazza di bicarbonato di soda e quanto basta di acqua ossigenata per ottenere una pasta morbida. Utilizzatela per sfregare per bene la teglia e lasciarla agire per qualche ora. Risciacquare con acqua, il risultato? Come nuove!

La doccia

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Un semplice spray e una passata di spugna non sono sufficienti per far risplendere la pigna della vostra doccia. Ma esiste un modo semplice ed efficiente per riportarla al suo originale splendore. Prendete un sacchetto di plastica per alimenti, versate al suo interno dell’aceto bianco, infilatelo sulla pigna e chiudete con un legaccio. Lasciate agire per un’ora, una passata di spugna umida e sarà come nuovo.

I materassi

I materassi sono una bella sfida da pulire. Per prima cosa passatevi l’aspirapolvere per eliminare qualsiasi residuo. Quindi, cospargete il materasso con bicarbonato di sodio sull’intera area. Lasciate riposare per qualche ora e poi ripassate l’aspirapolvere. Finito!

Il microonde

Il modo più semplice ed efficace per pulire a fondo il vostro microonde esiste. Ponete nel forno un contenitore con acqua e aceto, accendete alla massima temperatura per almeno 2 minuti. Asciugate con un panno, il vostro microonde sarà pulito e splendente.

Lo spazzolino da denti

Un numero sorprendente di persone non pulisce lo spazzolino da denti! Eppure bisognerebbe sostituirlo ogni tre mesi. Per pulirlo prendete un bicchiere e riempitelo di aceto bianco ed immergetevi lo spazzolino per qualche ora, meglio per tutta la notte.

Il tostapane

Se per pulire il vostro tostapane vi limitate a scuoterlo a testa in giù ogni tanto, beh, non basta. Anche l’esterno deve essere pulito e lustro. C’è un modo molto semplice: prendete del cremor tartaro, un po’ d’acqua e con una spugnetta sfregate per bene l’esterno del vostro tostapane. Tornerà come nuovo, lucido e splendente. E l’interno? molti modelli hanno dei cassettini estraibili per rimuovere tutte le briciole facilmente.

Il forno

Solitamente ci vogliono ore per pulire il forno ed è un’operazione che si tende a rimandare proprio per questo, fino ad arrivare al punto di non ritorno! Ma c’è una soluzione molto più semplice e veloce. Mescolate del bicarbonato di sodio con pochissima acqua, in modo da formare una pasta piuttosto densa, spargetela all’interno del forno e lasciate agire per una notte. Poi, spruzzate un po’ di aceto bianco e pulite con un panno bagnato. Accendete quindi il forno a bassa temperatura per una ventina di minuti per far asciugare. Come nuovo!

Tapparelle e imposte

Esiste un modo molto efficace per pulire velocemente le imposte ma molti di noi ancora non lo conoscono. Indossate una calza di cotone imbevuta di acqua e aceto sulla vostra mano e passate le liste delle imposte e delle tapparelle, una ad una. Facile no? Per asciugare utilizzate l’altro calzino e il gioco è fatto.

Quadri e dipinti

Avete mai pensato che una fetta di pane potesse essere il modo più veloce ed efficace per rimuovere la polvere e lo sporco dai vostri dipinti?

http://www.grandecocomero.com/10-oggetti-purire-puliti-modo-sbagliato/

lunedì 19 gennaio 2015

Greta e Vanessa, ex dei servizi segreti: “Ostaggi? L’Italia ha sempre pagato”. - Enrico Fierro

Greta e Vanessa, ex dei servizi segreti: “Ostaggi? L’Italia ha sempre pagato”

Lo 007 in pensione ricorda i sequestri dei quattro contractor in Iraq, di Daniele Mastrogiacomo, di Enzo Baldoni e di Giuliana Sgrena: "Impossibile riportare a casa i rapiti se non si danno tanti soldi a miliziani e informatori. La guerra è un business".

La verità è che abbiamo sempre pagato. S.E.M.P.R.E. Te lo dico a caratteri cubitali, così lo capisci e la finiamo qui”. Il signore che ci parla è una vecchia volpe dei servizi con esperienze in quella che definisce “la fogna” mediorientale. L’uomo ha appeso la barba finta al chiodo. “Faccio il pensionato e mi diverto a leggere le stronzate che scrivete voi giornalisti. Tutto si paga in inferni come l’Afghanistan, l’Iraq, la Siria, posti dove la guerra è un business, una industria diffusa, qui paghi tutto, e quando non lo fai allora ti riporti il morto a casa. Lo ricordi Enzo Baldoni?”. Enzo Baldoni, pubblicitario e giornalista free-lance per la rivista Diario di Enrico Deaglio viene rapito nei pressi di Latifiya, città irachena del triangolo sunnita, il 20 agosto del 2004, il 26 viene ufficializzata la sua morte. “Ecco – ci racconta il nostro uomo – ci sono anche casi in cui non ti danno il tempo di pagare”. E allora, aggiungiamo noi attingendo ai ricordi, scatta l’operazione demolizione della vittima . Ricordiamo alcuni titoli su Baldoni pubblicati all’epoca da Libero, il quotidiano diretto da Vittorio Feltri che aveva tra le sue firme di punta sull’intelligence Renato Farina, successivamente scoperto in rapporti ottimi con i servizi con il nome di “agente Betulla”: “Vacanze intelligenti”, “Il pacifista col Kalashnikov”. Non solo, ma all’epoca ambienti della nostra intelligence fecero circolare la notizia dell’esistenza di un video dove si vedeva Baldoni lottare con i suoi rapitori, altro materiale utile ad accreditare la tesi di un uomo davvero imprudente.
La verità sulla morte del giornalista non è ancora venuta fuori, ma anche in quel caso, nonostante smentite e depistaggi, una trattativa ci fu, o quantomeno fu avviata. E allora ha ragione il nostro ex 007 che per trattare devi avere tempo, i danari non sono un problema. Tempo e buoni contatti sul territorio. Ma per i quattro contractors rapiti in Iraq in quel 2004, non ci furono trattative, né soldi spesi: Maurizio AglianoUmberto Cupertino,Salvatore Stefio, i tre sopravvissuti dopo l’uccisione di Fabrizio Quattrocchi, furono liberati dopo un blitz. “E come fai a individuare una stamberga di Ramadi, città a oltre cento chilometri da Baghdad, dove i tre erano rinchiusi insieme a un polacco (Jerzy Ros, ndr) se non paghi informatori, gole profonde, gente che sta un po’ di qua e un po’ di là?”. L’allora ministro degli Esteri, Franco Frattini, disse che non c’era stata trattativa: “È stata una azione di intelligence e militare senza spargimento di sangue”. “Beato te – è la replica – e che doveva dire? Darvi il numero del bonifico con l’Iban e tutto? Ma per favore, la linea è sempre la stessa, ieri come oggi, con Frattini o con Gentiloni.
Negare, negare sempre. Per i tre la trattativa fu lunga, soprattutto dopo l’esecuzione di Quattrocchi (“vi faccio vedere come muore un italiano”, ndr), e con varie concessioni. Il 14 aprile esce la notizia della morte di Quattrocchi, il giorno dopo c’è l’ultimatum dei rapitori e la minaccia di uccidere un ostaggio ogni 48 ore, il 20 aprile si apre un corridoio umanitario della Cri per Falluja, intanto tutti, ministri, governo e opposizione dichiaravano che con i terroristi non si tratta”. L’8 giugno la liberazione, rivendicata davanti alle tv di tutto il mondo dagli americani, contrari fermamente a ogni concessione ai rapitori. Il nostro sorride. “So bravi gli americani, ma il merito di quel blitz è tutto dei colleghi polacchi, gente che stava in Iraq dal Novanta, che conosceva tutti, buoni e cattivi, anche loro hanno trattato e pagato per arrivare in quel covo”.
Misteri, strani personaggi che si muovono sul terreno infido di una guerra dove non esistono confini, il ricorso a organizzazioni che hanno conquistato una loro autorevolezza sul campo. È il caso di Emergency di Gino Strada che viene attivata nel sequestro dei contractors e in quello del giornalista di Repubblica Daniele Mastrogiacomo, il ruolo di Maurizio Scelli, all’epoca commissario della Croce Rossa, successivamente deputato berlusconiano, nella liberazione delle “due Simona”, le volontarie di un “Un Ponte per…” rapite il 7 settembre del 2004 a Baghdad. Il 28 settembre, e dopo un’altalena di comunicati sulla loro morte, vengono liberate e consegnate nelle mani di Scelli. Ancora una volta la versione ufficiale fu “nessun riscatto pagato”, ma nel 2006, il britannico Times rivelò che l’Italia aveva pagato 11 milioni di dollari, 5 per la liberazione delle due operatrici di un “Un Ponte per…”, e 6 per riavere la giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena, rapita il 4 febbraio 2005 e liberata il 4 marzo. Nel tragitto verso l’aeroporto, un militare americano sparò ferendo la Sgrena e uccidendo il funzionario del SismiNicola Calipari.

Amenità, l'albero di Natale.



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