venerdì 30 marzo 2018

Dal Piemonte alla Sicilia, ecco la mappa dei depositi nucleari. - Jacopo Giliberto

(Reuters)


In Italia ci sono depositi radioattivi dappertutto, dal Piemonte alla Sicilia, con una concentrazione più alta di stoccaggi di scorie nucleari nel Vercellese, nell'Alessandrino, a Milano e attorno a Roma. 
Perfino in zone densamente abitate come Milano, che ospita un vecchio reattore atomico sperimentale fra le case di Città studi e un deposito di materiali radioattivi vicino a via Mecenate. 
Sono una ventina gli stoccaggi nucleari di dimensioni più rilevanti dispersi per l'Italia, ma sono centinaia i microstoccaggi provvisori di dimensioni minime, per esempio negli ospedali e nelle acciaierie, dove in attesa del ritiro vengono depositati i materiali radioattivi che vengono prodotti dalle attività ospedaliere (come la medicina nucleare e i sistemi diagnostici) e dalle attività industriali (per esempio le radiografie industriali oppure i dispositivi contenenti elementi radioattivi come i parafulmini o i rilevatori di fumo).
Bisogna togliere questi depositi temporanei e riunire i materiali in sicurezza in un deposito unico: dopo anni di tentennamenti e di paure, il Governo uscente potrebbe finalmente rendere pubblica la carta segreta dei circa 60-70 luoghi tecnicamente adatti a ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. La carta è pronta da anni ma non viene pubblicata per il timore che insorgano i cittadini che non vogliono ospitare nel futuro deposito nazionale i rifiuti atomici che oggi si trovano dispersi vicino a casa di molte altre persone. I trattati internazionali impongono all'Italia di dare una collocazione unica e sicura a 78mila metri cubi di rifiuti a bassa e media radioattività oggi distribuiti in una ventina di depositi. Ecco la mappa interattiva dei principali depositi di scorie radioattive in Italia.
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Aerosol in atmosfera per proteggere la Terra dai raggi solari.

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Suscita allarme e molte critiche un esperimento americano di inseminazione dell'atmosfera per mitigare i cambiamenti climatici.


Al via un progetto per iniettare aerosol in atmosfera, per sperimentare gli effetti di questa soluzione per ridurre l'energia che arriva dal Sole e mitigare così i cambiamenti climatici.

Negli Stati Uniti è tutto pronto per dare il via al più grande progetto di geoingegneria mai realizzato: iniettare nella stratosfera, a circa 20 km di altezza dalla superficie terrestre, una certa quantità di aerosol per studiarne l'efficacia come agente climatico per contrastare il riscaldamento globale.

Il progetto, dal costo di 20 milioni di dollari, è realizzato dalla Harvard University e prenderà il via tra poche settimane. Lo scopo è quello di verificare se è possibile raffreddare l'atmosfera utilizzando lo stesso meccanismo che si verifica in natura durante un'eruzione vulcanica. In un arco di tempo da qui al 2022 i ricercatori disperderanno piccole quantità di acqua e di carbonato di calcio e studieranno le ricadute. Se saranno riscontrati effetti positivi si avvierà una seconda fase, con l'inseminazione con ossido di alluminio o polveri di diamante. Spiega Geornot Wagner, responsabile del progetto: «Non è il primo esperimento del genere, ma sicuramente è il più completo mai realizzato».

COP21: che cosa è stato detto alla Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. E che cosa è stato fatto.

LE CRITICHE. Non sono pochi tuttavia coloro i quali sostengono che simili operazioni possono avere conseguenze drammatiche. Tra questi Kevin Trenberth, dell’Ipcc: «La geoingegneria solare può avere gravi conseguenze, perché può interessare il ciclo del tempo metereologico e quello dell'acqua in modi che non possiamo prevedere.

Focus Extra 74, clima, cambiamenti climatici, riscaldamento globale
Vedi anche: i progetti e le tecnologie per gestire il cambiamento climatico, su Focus Extra 74 (primavera 2017). | FOCUS EXTRA
Può per esempio portare siccità e creare problemi politici tali da scatenare nuove guerre. I modelli climatici attuali non sono in grado di prevedere le ricadute e gli effetti collaterali di queste operazioni».

A sostegno delle critiche c'è anche uno studio del Met Office del 2013, che, seguendo un analogo filone di analisi, giungeva alla conclusione che le polveri sottili in stratosfera potrebbero evolvere in una siccità disastrosa in tutto il nord Africa.

Nel 1991 l'eruzione del vulcano Pinatubo (Filippine) portò a un abbassamento delle temperature globali di 0,5 gradi nell'arco di pochi mesi, mentre l’eruzione del Tambora (1815, Indonesia) provocò un “anno senza estate” in Europa, con tutte le conseguenze del caso: raccolti compromessi, fame, malattie. Le eruzioni hanno però in genere sviluppi rapidi e di durata relativamente breve, e anche in quei casi tutto tornò alla normalità nell’arco di pochi anni.

C'è infine chi sostiene - non senza buone ragioni - che ricerche di questo tipo possono rallentare la ricerca e lo sviluppo di tecnologie alternative per la produzione di energia pulita, come l'eolico e il solare nelle sue varie declinazioni, che potrebbero invece essere strategie a lungo termine migliori per mitigare i cambiamenti climatici.


L'esplosione del Monte Pinatubo nel 1991 causò una diminuzione improvvisa della temperatura terrestre. Ci vollero alcuni mesi prima che l'aerosol composto da gas e polveri precipitasse a terra.

CHI DICE SÌ. Frank Keutsch, anch'egli della Harvard University, ha sottolineato che il dispiegamento di un sistema di geoingegneria solare è «una prospettiva terrificante», che spera di non vedere mai attuato su scala significativa, e tuttavia, aggiunge, «non possiamo trascurare l'eventualità di non poterne fare a meno, ed è perciò indispensabile studiare anche questi meccanismi».

Sul fronte dei possibilisti si schiera anche Janos Pasztor, responsabile delle ricerche climatiche per le Nazioni Unite, che risponde ai critici: «Il progetto prevede la dispersione di piccole quantità di aerosol e gli sviluppi saranno tenuti sotto stretta sorveglianza dai ricercatori». Da parte loro, i ricercatori hanno sottolineato che un intervento significativo di correzione dell'andamento climatico è tecnologicamente ancora molto lontano. Oltre al fatto - affermano - che non è pensabile come soluzione al riscaldamento globale, ma appunto solo come correttivo nel caso in cui le condizioni climatiche peggiorino drasticamente.

giovedì 29 marzo 2018

“Crociere e gioielli con i soldi della Uil”, Barbagallo Angeletti e altri sei a processo per appropriazione indebita.

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Il segretario del sindacato: "Personalmente, non ho mai neanche pensato di poter utilizzare risorse della Uil per fini estranei agli interessi dell’organizzazione". L'ex numero uno: "Era per discutere in maniera approfondita, e per più giorni, dei contratti del pubblico impiego".

L’accusa è appropriazione indebita, in concorso con altri sei imputati, per essere stati in crociera con i soldi del sindacato. Ma Carmelo Barbagallo e Luigi Angeletti, segretario nazionale Uil e il suo predecessore, respingono le accuse. I pm di Roma Stefano Pesci e Paolo Marinaro contestano, secondo quanto riporta La Repubblica, ad altri imputati l’acquisto di gioielli da Swarovski per oltre 7mila euro e un soggiorno al “California Camping Village”, in Toscana tra il marzo del 2010 e il maggio del 2012. A giudizio davanti al giudice della IX sezione penale anche ci sono anche Goffredo Patriarca, Giuseppe Caronia, Romano Bellissima, Salvatore Bosco, Luigi Simeone e Ubaldo Conti.
Le indagini hanno accertato che ci sarebbero state contabilizzazioni anomale. Per esempio la causale che ha permesso di pagare le vacanze per 16.456 euro era “contributo per progetto condiviso“. Il 22 marzo del 2010 la Costa crociere ha ricevuto il bonifico da conti Uil. Angeletti, allora numero uno, e Barbagallo si erano imbarcati con altri tre sindacalisti e gli accompagnatori. Anche l’anno successivo c’era stata una vacanza con le stesse modalità pagata il 27 maggio del 2011. A dicembre del 2010 sempre con i soldi del sindacato Goffredo Patriarca avrebbe pagato, questa l‘ipotesi della procura, un soggiorno a Ubaldo Conti per due settimane ad agosto del 2010 accompagnato in Toscana da madre e nipote. Lo stesso Patriarca avrebbe speso circa 7mila euro in quattro puntate in gioielleria usando la carta di credito di Uil Trasporti.

Ho piena fiducia nell’operato della magistratura e resto in attesa di poter chiarire ogni aspetto di questa vicenda. Personalmente, non ho mai neanche pensato di poter utilizzare risorse della Uil per fini estranei agli interessi dell’organizzazione alla quale ho sempre dedicato e dedico tutto il mio lavoro e la mia persona – fa sapere Barbagallo -. Sono impegnato a lavorare h/24 per il sindacato”. Angeletti, sentito dai pm, si era difeso dicendo che le crociere “avevano lo scopo di consentirci di discutere in maniera approfondita, e per più giorni, di importanti tematiche relative principalmente al blocco dei contratti del pubblico impiego e delle politiche previdenziali dei governi in carica”.

mercoledì 28 marzo 2018

Majorana, 80 anni fa scompariva il più misterioso dei fisici.

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La scienza continua a indagare sulle sue teorie.

Scomparso senza lasciare traccia in una storia che non ha mai smesso di appassionare e che ha sollevato mille domande ancora aperte: 80 anni fa svaniva improvvisamente nel nulla il fisico Ettore Majorana, il più silenzioso e schivo dei Ragazzi di via Panisperna che ruotavano intorno a Enrico Fermi. Capace di trascorrere giorni interi immerso nei calcoli, chiuso nella sua stanza, Ettore Majorana è sparito senza lasciare traccia il 27 marzo 1938. 

Fuga o suicidio: sono state le ipotesi che da allora hanno cominciato ad alternarsi senza mai trovare risposta. La sera della sua scomparsa Majorana era partito da Napoli, dove gli era stata offerta una cattedra, con un piroscafo diretto a Palermo. Aveva annunciato la sua intenzione di sparire in una lettera al suo amico di Napoli, Antonio Carrelli, ritrattata l'indomani con un'altra lettera. Aveva anche scritto alla famiglia, raccomando: "ho un solo desiderio: che non vi vestiate di nero". Da allora in poi non ci sono state notizie

Le indagini, scattate nei giorni successivi, non hanno portato a nulla e il suicidio è stata solo una delle innumerevoli ipotesi avanzate negli anni. Alcuni avevano pensato a una fuga in Germania, altri in Argentina sulla base di testimonianze lo avrebbero segnalato a Buenos Aires, altri lo avevano segnalato in Venezuela fra il 1955 e il 1959, tanto che su questa base la Procura di Roma aveva riaperto il caso nel 2011subito archiviato

Tra i familiari di Ettore Majorana c'è stato chi era convinto che avrebbe potuto chiudersi in un monastero. Un'altra ipotesi, rapidamente smentita, lo avrebbe identificato con un barbone particolarmente dotato per la matematica che vagava in Sicilia. Il caso, al quale aveva dedicato un libro anche Leonardo Sciascia, è tutt'altro che archiviato per i fisici, che continuano a studiare le teorie di Ettore Majorana. 

Ci sono voluti 80 anni per riuscire a vedere la particella dalle proprietà stravaganti previste nel 1937, che sono contemporaneamente il loro opposto nell'antimateria, i cosiddetti "fermioni di Majorana", visti solo nell'ottobre 2014. Un altro rompicapo è quello dei b. Per un momento nel 2011 i dati dell'esperimento Opera avevano fatto pensare ad una conferma, ma poi si sono rivelati frutto di un errore. La teoria è invece ancora lì, con l'ipotesi che in particolari condizioni le particelle possano assumere una massa 'immaginaria' che le svincolerebbe dalle equazioni imposte dalla teoria della relatività.


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Scoperto un nuovo organo nel corpo umano.

Cellule del tessuto interstiziale (fonte: National Toxicologic Program) © Ansa
Cellule del tessuto interstiziale (fonte: National Toxicologic Program)RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA/Ansa

E' tra i più grandi, è legato a invecchiamento e cancro.

Rivoluzione in arrivo in anatomia, con la scoperta di un nuovo organotra i più grandi del corpo umano: si chiama interstizio e si trova diffuso in tutto l'organismo, sotto la pelle e nei tessuti che rivestono l'apparato digerente, i polmoni, i vasi sanguigni e i muscoli. E' formato da cavità interconnesse piene di liquido e sostenute da fibre di collagene ed elastina. 

Agisce come un vero e proprio ammortizzatore, ma la sua presenza potrebbe spiegare anche molti fenomeni biologici come la diffusione dei tumoril'invecchiamento della pelle, le malattie infiammatorie degenerative e perfino il meccanismo d'azione dell'agopuntura. A indicarlo è lo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports dall'Università di New York e dal Mount Sinai Beth Israel Medical Centre. 

Etichettato per decenni come semplice 'tessuto connettivo', l'interstizio era rimasto 'invisibile' nella sua complessità a causa dei metodi usati per esaminarlo al microscopio, che lo facevano apparire erroneamente denso e compatto.

La sua vera natura è stata invece osservata per la prima volta grazie ad una nuova tecnica di endomicroscopia confocale laser, che consente di vedere al microscopio i tessuti vivi direttamente dentro il corpo, senza doverli prelevare e poi fissare su un vetrino. Impiegata su alcuni pazienti malati di tumore che dovevano essere sottoposti a chirurgia per rimuovere pancreas e dotto biliare, la tecnica ha permesso di osservare la reale struttura dell'interstizio, che è stato poi riconosciuto anche in tutte le altre parti del corpo sottoposte a continui movimenti e pressioni. Alla luce della sua complessità, l'interstizio si è così meritato la 'promozione' ad organo

"Questa scoperta ha il potenziale per determinare grandi progressi in medicina, inclusa la possibilità di usare il campionamento del fluido interstiziale come potente strumento diagnostico", spiega Neil Theise, docente di patologia all'Università di New York. Il continuo movimento di questo fluido potrebbe spiegare perché i tumori che invadono l'interstizio si diffondono più velocemente nel corpo: drenato dal sistema linfatico, questo sistema di cavità interconnesse è la 'sorgente' da cui nasce la linfa, vitale per il funzionamento delle cellule immunitarie che generano l'infiammazione.
Inoltre, le cellule che vivono in questi spazi e le fibre di collagene che li sostengono cambiano con il passare degli anni e potrebbero contribuire alla formazione delle rughe, all'irrigidimento delle articolazioni e alla progressione delle malattie infiammatorie legate a fenomeni di sclerosi e fibrosi. Il reticolato di proteine che sostiene l'interstizio, infine, potrebbe generare correnti elettriche quando si piegano, seguendo il movimento di organi e muscoli, e per questo potrebbe giocare un ruolo nelle tecniche di agopuntura.

http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/biotech/2018/03/27/scoperto-un-nuovo-organo-nel-corpo-umano_3971ec0a-6438-4578-86bf-2f05126f989e.html

Alzheimer, scoperto il meccanismo che blocca la memoria.

Alzheimer, scoperto il meccanismo che blocca la memoria © Ansa


Il risultato potrebbe rivoluzionare diagnosi e cure.


Per la prima volta in uno studio su pazienti, è stato scoperto da scienziati italiani il ruolo chiave di una piccola regione cerebrale, l'area tegumentale ventrale, nella malattia di Alzheimer. Se questa area (deputata al rilascio di una importante molecola 'messaggera' del cervello, la dopamina) funziona poco, ne risente il 'centro' della memoria, l'ippocampo, quindi la capacità di apprendere e ricordare. 
Resa nota sul Journal of Alzheimer's Disease, la scoperta potrebbe rivoluzionare sia la diagnosi precoce, sia le terapie per questa forma di demenza, spostando l'attenzione su farmaci che stimolano il rilascio di dopamina. Autrice dello studio è Annalena Venneri, dello Sheffield Institute for Translational Neuroscience (SITraN) in Gran Bretagna, che spiega: "la nostra scoperta indica che se l'area tegmentale-ventrale (VTA) non produce la corretta quantità di dopamina per l'ippocampo, questo non funziona più in modo efficiente" e la formazione dei ricordi risulta compromessa. Si tratta del primo studio al mondo che dimostra questo collegamento negli esseri umani.

Caso Renzi-De Benedetti, il Gip chiede altre indagini.

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(Da https://www.ilfattoquotidiano.it) – La Procura di Roma farà ulteriori indagini per presunto insider trading a carico del broker di Carlo De Benedetti, Gianluca Bolengo. A cui il 16 gennaio 2015 l’ingegnere, presidente onorario di Gedi, disse di aver saputo da Matteo Renzi che il decreto sulle banche popolari sarebbe passato a breve. Bolengo a quel punto investì 5 milioni in azioni delle popolari per conto di De Benedetti. Un’operazione che fece guadagnare a De Benedetti circa 600mila euro in seguito all’approvazione – il 20 gennaio 2015 – della riforma che disponeva la trasformazione in spa delle popolari più grandi.
Il pm Stefano Pesci, nel giugno scorso, aveva sollecitato l’archiviazione ritenendo che non esistessero elementi tali da contestare il reato di insider trading. Il gip Gaspare Sturzo ha invece chiesto, nell’ambito di un’udienza che si è svolta venerdì 23 marzo, nuovi accertamenti che dovranno essere completati entro tre mesi. Tra gli aspetti che il giudice vuole che siano approfonditi anche l’audio originale della telefonata visto che agli atti c’è solo la trascrizione.
Dal brogliaccio emerge come nella comunicazione ci siano degli “incomprensibili” e per questo il gip ha chiesto al sostituto procuratore di svolgere una consulenza tecnica. Sturzo ha, inoltre, chiesto di acquisire l’intera attività istruttoria fatta della Consob che archiviò il procedimento sotto il profilo amministrativo ma ha segnalato a piazzale Clodio una serie di operazioni sospette proprio nei giorni precedenti all’approvazione della riforma.