Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
martedì 25 febbraio 2020
lunedì 24 febbraio 2020
Ci fosse stato lui. - Bartolomeo Prinzivalli
Avete visto cosa c’è costato non darGli pieni poteri ad agosto? Adesso ci becchiamo pure il coronavirus!
Colpa di un governo di scellerati che ha permesso di far entrare e circolare liberamente cani e porci, africani e cinesi, persino lombardi atletici che lavorano per multinazionali, vanno a cena con gli amici e a farsi visitare dai dottori con le mogli incinte, cose di un altro mondo, invece di issare una cupola isolante che avrebbe reso l’Italia una camera sterile. Incompetenti! Ci fosse stato Lui sarebbe tutta un’altra storia, avrebbe bloccato tutto: navi e aerei, treni e autobus, pure monopattini e pedalò, forse addirittura taxi e risciò. Ogni porto sarebbe stato presidiato da Lui, allontanando qualsiasi imbarcazione con un rutto e invertendo persino le correnti all’occorrenza, data la Sua inumana versatilità. I pazienti sarebbero stati curati in casa via citofono da Lui medesimo, o al massimo avrebbe mandato la Madonna in Sua vece; in caso di epidemia diffusa avrebbe approntato una diretta Facebook con rosario sbaciucchiato in mano per la guarigione di massa. Per gli untori stranieri nessuna pietà, avrebbe indetto la legge marziale con diritto di sparare a vista per grave turbamento, ma in tempi di pandemia psicotica pure un peto potrebbe rappresentare una minaccia e quindi giustificare una fucilata in piena faccia o alle spalle, l’importante è gridare “la pacchia è strafinita” mentre si preme il grilletto, altrimenti è omicidio.
Invece c’è Conte che parla di situazione sotto controllo senza nemmeno tanta convinzione, e Speranza che pare caduto dal pero di faccia, a volo d’angelo, e la gente è terrorizzata. Se non sono capaci di difenderci si dimettano e diano spazio a chi le capacità le ha tutte, a Lui: uno che è riuscito a sconfiggere la mafia con due bracciate in piscina, un paio di post a blitz in corso e qualche smargiassata in piazza cosa vuoi che tema da un virus? Quello all’epidemia cinese ride in faccia, se la magna come fosse un barattolo di Nutella o un’impepata di cozze o entrambi assieme, mandandole bacioni per poi darla in pasto ai suoi adepti che la blasterebbero sui social con una sfilza di improperi che levate, toccandole la madre, il padre, la zia in carriola e tutti i parenti fino alla settima generazione, con gli occhi a mandorla e non. Il povero virus avrebbe i minuti contati, altroché.
No, non è più tempo di aspettare, dobbiamo andare al voto domani stesso.
Dai, accalchiamoci dentro i seggi dove si respira aria di cambiamento, inaliamo i germi della rinascita a pieni polmoni, e facciamo davvero un grande favore a questo Paese…
domenica 23 febbraio 2020
Semprefresco -
Oggi a Palermo giornata primaverile; naturalmente, chi vive già in collina desidera vedere altro. Quindi mi sono recata in centro città, dove si dice che si trovano posticini nei quali si può mangiare da dio. Io il posticino lo conoscevo già, perché ci lavora mio genero, ma voglio proporlo anche a voi, se avrete voglia di gustare specialità gastronomiche davvero gradevoli per il palato, tenendo in giusta considerazione anche genuinità dei prodotti e gusto.
Il posto si chiama "Semprefresco", sito in Via sant'Euno, 5, nei pressi della Magione, voluto e creato da un tedesco che vive a Palermo, dove insegna, ed è innamorato sia delle usanze che della cucina siciliana. Ha trovato soci che hanno creduto in lui, ragazzi che hanno frequentato corsi per imparare a cucinare ed è partito. Il suo motto è usare prodotti genuini, igiene assoluta e voglia di accontentare chi sceglie di utilizzare i suoi prodotti.
Qui allego foto del posto in cui è ubicato il ristorante, e parte di ciò che preparano.
https://www.facebook.com/semprefrescolab/
Qui allego foto del posto in cui è ubicato il ristorante, e parte di ciò che preparano.
https://www.facebook.com/semprefrescolab/
sabato 22 febbraio 2020
A Nahal Hemar 9000 anni fa usavano la colla. - Luke Scintu
Nahal Hemar è un sito archeologico in Israele nonché una cava datata dal carbonio 14 8310 a.C. Situato su una scogliera vicino al Mar Morto a nord-ovest del Monte. La grotta è stata scavata nel 1983 da Ofer Bar-Yosef e David Alon, dell'Università di Harvard e della Israel Antiquities Authority. Quello che rende speciale questo luogo sono i reperti ritrovati, e utensili incollati con della vera colla di 9000 anni fa.
Nella grotta sono stata rivenuti oggetti di uso quotidiano come: cestini corda, tessuti ricamati, punte di freccia in legno, e ossa e utensili di selce e oggetti rituali, tra cui maschere in pietra vecchie di 9000 anni prima di Cristo, ora in mostra a Gerusalemme e teschi umani decorati. Tutto questo è sufficiente per capire la grandiosità di questo luogo.
Nella grotta sono stata rivenuti oggetti di uso quotidiano come: cestini corda, tessuti ricamati, punte di freccia in legno, e ossa e utensili di selce e oggetti rituali, tra cui maschere in pietra vecchie di 9000 anni prima di Cristo, ora in mostra a Gerusalemme e teschi umani decorati. Tutto questo è sufficiente per capire la grandiosità di questo luogo.
In aggiunta al materiale artefatto-associato, sono stati trovati piccoli pezzi di collagene. Lo studio ha suggerito che il collagene è un derivato da pelli di animali. La grotta doveva essere una vera dimora e rifugio per alcune famiglie. La gente era solita disegnare sui teschi umani, grazie al collagene che rivestiva la superficie e il clima secco della regione di Nahal Hemar ha conservato perfettamente tutti questi reperti storici.
Un adesivo a base di collagene fu usato anche dagli Egizi circa 4000 anni fa come legante nella pittura e colla nella costruzione di mobili in legno. Ancora gli storici non si spiegano come possibile che all'interno di Nahal Hemar abbiano vissuto un agglomerato di persone di 9000 anni fa in grado di conoscere tecnologie di 4000 anni più tardi. Il collagene del sito israeliano fu integrato con il tessuto vegetale per dargli quella consistenza desiderata
Ancora non ci sono fonti certe di come possibile le persone del neolitico concepirono la scoperta della colla. Quel che è certo che 10000 a.C c'è un buco profondo per quel che riguarda la storia dell'uomo.
Scoperta la prima molecola di ossigeno fuori dalla Via Lattea. - Viola Rita
Markarian 231 (foto: Nasa, Esa, the Hubble Heritage (STScI/Aura)-Esa/Hubble Collaboration e A. Evans – University of Virginia, Charlottesville/Nrao/Stony Brook University).
Per la prima volta gli scienziati hanno rilevato la presenza di ossigeno in molecole (nella sua forma molecolare O2) al di fuori della Via Lattea. E precisamente nella galassia Markarian 231 (Mrk 231), a 581 milioni di anni luce da noi, che nel suo centro contiene la quasar a noi più vicina – le quasar sono nuclei galattici attivi estremamente luminosi. L’ossigeno è il terzo elemento più abbondante nell’universo e conoscere meglio dove e come si presenta il gas molecolare di O2 è essenziale per studiare diversi fenomeni astronomici. I risultati sono pubblicati su The Astrophysical Journal.
L’ossigeno molecolare, difficile da rilevare.
L’ossigeno è sul podio, al terzo posto dopo idrogeno e elio, per abbondanza nell’universo. Sino ad oggi l’ossigeno nella forma molecolare è stato rilevato nella Nebulosa di Orione, una delle nebulose più brillanti nel cielo notturno. Un’ipotesi è che buona parte dell’ossigeno nello spazio sia legato ad idrogeno e si presenti sotto forma di acqua ghiacciata che si lega a particelle di polvere.
In generale, lo studio della distribuzione dell’ossigeno nella nostra galassia è complesso. “Manca ancora una fotografia dettagliata della chimica dell’ossigeno in diversi ambienti interstellari”, scrivono gli autori nel paper. E questo anche a causa del fatto che l’atmosfera terrestre può influenzare la possibilità di rilevarlo. Il problema dell’interferenza dell’atmosfera terrestre si risolverebbe qualora si andasse a studiare la presenza di ossigeno al di fuori della nostra galassia, dato che a causa di complessi fenomeni fisici questa interferenza verrebbe meno.
Tuttavia, rintracciarlo rimane comunque molto complicato e, nonostante ripetute osservazioni, ad oggi gli scienziati non c’erano riusciti. Soltanto ora per la prima volta il gruppo, coordinato dallo Shangai Astronomical Observatory dell’Accademia cinese delle scienze, ha annunciato di averlo avvistato al di fuori della Via Lattea, nella galassia Markarian 231.
Il rilievo.
Il gruppo di ricerca ha svolto le osservazioni dall’agosto 2015 al dicembre 2017, con il telescopio Iram, un radiotelescopio dal diametro di 30 metri che si trova in Sierra Nevada e che è secondo per dimensioni della parabola soltanto al Large Millimeter Array, insieme con l‘interferometro Noema, uno strumento situato sulle Alpi francesi, costituito da 12 radiotelescopi dal diametro di 15 metri. In particolare, l’ossigeno molecolare è stato identificato a 32.600 anni luce di distanza dal centro della galassia, ovvero in prossimità della quasar nel nucleo della galassia, la quasar più vicina a noi.
Dalle quasar all’Universo.
L’emissione potrebbe essere causata dall’interazione fra la fuga di gas molecolare dal nucleo galattico e quello presente nelle nubi molecolari del disco esterno, come spiegano gli autori nello studio. In particolare, le quasar sono nuclei galattici attivi estremamente brillanti, con una luminosità anche migliaia di volte più alta rispetto a quella riscontrata nella Via Lattea. Per questo, studiare le emissioni di questi nuclei è importante per comprendere le evoluzione di queste galassie e avere informazioni in più sull’universo. “Questo primo rilievo di ossigeno molecolare extragalattico”, concludono gli autori, “fornisce uno strumento ideale per studiare la fuoruscita di gas molecolare dal nucleo galattico attivo su scale di tempo dinamiche di decine di milioni di anni”.
4 BENEFICI del PEPERONCINO.
Il peperoncino è una pianta aromatica utilizzata sin dall’antichità. Fu Cristoforo Colombo a trasportare questa preziosa pianta dall’America Centrale in Spagna, permettendone così la diffusione in tutta Europa.
Fa parte della famiglia delle Solanacee e in particolare del genere Capsicum. I frutti di questa pianta possono essere raccolti in estate o a inizio autunno, in base alla varietà coltivata, ed essere utilizzati in cucina sia freschi che secchi, restando così disponibili tutto l’anno.
Esistono in natura moltissime specie di peperoncino, da quelli più dolci a quelli più piccanti. La piccantezza del frutto, che dipende dalla quantità di capsaicina contenuta, viene misurata dalla scala di Scoville. Tra i peperoncini più piccanti e più conosciuti possiamo ricordare l’habanero, mentre le varietà cayenna, calabrese e jalapeno messicano sono considerate solo moderatamente piccanti.
La peculiarità del frutto è proprio la piccantezza al palato, conferita dalla capsaicina, che non è concentrata nei soli semi, ma si trova nella cosiddetta placenta, ovvero la membrana interna di colore bianco cui i semi sono attaccati.
4 AZIONI BENEFICHE DELLA CAPSAICINA
- Ha attività vasodilatatrice locale e migliora la circolazione sanguigna, oltre a migliorare la salute del cuore. Attualmente l’abitudine a consumare cibo piccante sembra infatti essere collegato a un minor rischio di ischemie e ipertensione.
- Ha effetto antidolorifico, grazie alla sua capacità di interferire con i nervi sensoriali cutanei nella trasmissione dello stimolo doloroso. Degli studi hanno infatti approvato l’utilizzo di preparazioni contenenti capsaicina per il trattamento del dolore, in particolare quello di tipo neuropatico, e in alcuni casi anche nei reumatismi. Per questi dolori esistono anche preparazioni in forma di crema a base di capsaicina.
- È capace di innescare la perdita di peso, accelerando il metabolismo. In alcuni studi la somministrazione di peperoncini ha comportato una riduzione del grasso addominale e una conseguente diminuzione del peso totale. In aggiunta a questo effetto dimagrante, si è osservata anche una diminuzione dei livelli ematici di colesterolo, trigliceridi e glucosio in alcuni studi su animali.
- Possiede proprietà antibatteriche che possono influire sulla flora intestinale, e possono aiutare nel trattamento dell’Helicobacter Pylori.
LE ALTRE SOSTANZE NEL PEPERONCINO
- Vitamina C: questa vitamina dalle proprietà antiossidanti che, come sappiamo, è fondamentale per il nostro sistema immunitario, è coinvolta nella sintesi del collagene ed è importante per l’assimilazione del ferro da parte dei globuli rossi. Il peperoncino è ricchissimo di vitamina C, 100 gr di questo frutto piccante ne contengono ben 229 milligrammi, contro i 50 dell’arancia. Un peperoncino da 10 gr può contenere quindi fino al 30% del fabbisogno giornaliero di vitamina C di un uomo adulto. Attenzione però ai peperoncini secchi, il cui contenuto di questa vitamina risulta praticamente nullo a causa della sua volatilità.
- Vitamina A: importante per il corretto funzionamento del sistema visivo, per il mantenimento delle cellule epiteliali intestinali e per il funzionamento del sistema immunitario e genitale.
- Vitamina E: un altro antiossidante naturale presente nel peperoncino che contribuisce al mantenimento dell’integrità cellulare.
- Sali minerali tra cui calcio, rame e potassio, oltre a carotenoidi, bioflavonoidi e lecitina. Inoltre è povero di calorie, ne contiene circa 30 ogni 100 gr.
CURIOSITÀ
Il sapore piccante del peperoncino è dato dall’azione della capsaicina sui recettori della lingua. Per smorzare il bruciore dato dal peperoncino è inutile ingurgitare tanta acqua: la capsaicina è infatti solubile in alcool o grasso, in particolare la caseina, è per questo che è molto utile mangiare formaggio, una salsa allo yogurt o sorseggiare un po’ di latte. Ed ecco spiegato perché nella cucina messicana, molto speziata e piccante, si usa accompagnare i pasti con la panna acida, così come nella cucina indiana le pietanze sono accompagnate dal lassi, bevanda a base di yogurt.
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