martedì 23 luglio 2024

Dimensione pietre usate per costruire la grande piramide d'Egitto.

 

Questa è la dimensione delle pietre usate per costruire la grande piramide d'Egitto.
Ci sono 2 milioni e 500 mila blocchi in totale, cioè in 20 anni, dovrebbero estrarre, trasportare centinaia di chilometri, attraversare un fiume, sollevare e mettere un blocco di decine di tonnellate OGNI 9 SECONDI, 24h al giorno, senza sosta!
Per arrivare in cima, ci vorrebbe una rampa di 3 km per raggiungere i 150 metri di altezza senza essere troppo sballo.
Alcuni ingegneri attuali rivelano che questo non è possibile nemmeno con metodi e attrezzature pesanti.
Un enorme lavoro di ingegneria avanzato è stato usato in un passato remoto, senza dubbio.

Basalto a Colonne. Meshgin-shahr, Iran

L'Iran nasconde tesori sconosciuti: a Meshgin-shahr, nel nordovest del paese, si trova un meraviglioso fenomeno naturale noto come Basalto a Colonne. Questa formazione geologica si contraddistingue per le sue colonne distintive, simili a strutture verticali. Il fenomeno si verifica quando la lava dei vulcani raffredda e si contrae.
L'abbassamento repentino della temperatura della lava basaltica provoca il suo restringimento e la formazione di crepe, dando origine a una rete di colonne verticali interconnesse. Queste colonne di solito mostrano una forma esagonale, ma la loro dimensione e forma possono variare. Raggiungono altezze impressionanti, che vanno da pochi metri a decine di metri e si possono trovare sia in prossimità l'una dell'altra che distanziate.
Il basalto a colonne si forma quando la lava raffredda dalle estremità verso il centro. Questo processo causa una contrazione e la formazione di crepe lungo i percorsi di minor resistenza. Di conseguenza, le colonne che ne risultano mostrano un modello geometrico regolare che riflette la tendenza naturale del basalto a fratturarsi in questo modo durante il raffreddamento.
Le formazioni di basalto colonnato possono essere osservate in diverse parti del mondo, come la Calzada del Gigante in Irlanda del Nord, la Torre del Diavolo negli Stati Uniti, la Grotta di Fingal in Scozia e il Parco Nazionale del Pipe Organ in Tasmania, Australia. Che meraviglia, vero?

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lunedì 22 luglio 2024

Voce di pietra o pietre che parlano. Armenia.

 

Carahunge, tradotto in armeno significa "pietre che parlano" o "voce di pietra", è un luogo straordinario situato nella provincia di Syunik in Armenia. Composto da un intricato ordine di grandi pietre erette, alcune delle quali alte fino a 3 metri e pesanti diverse tonnellate, le pietre sono disposte in schema circolare, ricordando anelli concentrici e vicoli.
Sorprendentemente, quest'opera risale all'età del Neolitico, tra il 5500 e il 4500 a.C., il che la rende circa 2.000 anni più vecchia dell'inglese Stonehenge! Carahunge precede l'invenzione della ruota e lo sviluppo della scrittura, aggiungendo un valore inestimabile per gli archeologi.
Di particolare fascino è l'importanza astronomica che sembra emergere da Carahunge. Alcuni ricercatori sostengono che la disposizione delle pietre potrebbe aver costituito un antico osservatorio, utilizzato per tracciare eventi celesti come solstizi, equinozi e cicli lunari. Gli allineamenti di certe pietre con fenomeni astronomici chiave avallano questa teoria, che presenta Carahunge come centro d'osservazione del cielo e possibile sistema di calendario.
Tuttavia, non tutti gli studiosi concordano sull'interpretazione astronomica. Alcuni sostengono che Carahunge potrebbe aver avuto scopi religiosi o cerimoniali, funzionando come spazio sacro per rituali e incontri. L'esatta funzione del sito rimane oggetto di dibattito, ed è probabile che Carahunge abbia avuto molteplici ruoli nella sua lunga storia.
Nonostante la sua importanza, Carahunge rimane relativamente poco studiato rispetto ad altri siti antichi nel mondo. Ci vogliono ulteriori ricerche ed esplorazioni archeologiche per svelare i misteri di questo luogo enigmatico e gettare luce sulla vita e le credenze dei suoi antichi costruttori.

domenica 21 luglio 2024

Il teorema di Pitagora

 

Prenditi un attimo e tuffati con me nell'affascinante mistero di una scoperta storica: una tavoletta d'argilla vecchia di 3700 anni che svela come gli antichi babilonesi fossero già a conoscenza del teorema di Pitagora, ben mille anni prima di Pitagora!
Scoperta nel 1894 da una spedizione archeologica francese e ora custodita nel Museo Archeologico di Istanbul, questa tavoletta, nota come Si.427, era uno strumento pratico nelle mani dei geometrici dell'epoca, utilizzato per metodi di misurazione terrestre.
Contiene precise indicazioni cifriformi per la costruzione di triangoli rettangoli, rappresentando la prima applicazione documentata della geometria nella storia dell'umanità. Affascinante, vero?
Daniel Mansfield, un matematico dell'Università del New South Wales, ha sottolineato il significato delle iscrizioni di Si.427, evidenziando come i babilonesi avessero al loro interno un approccio proto-trigonometrico.
E non parliamo solo di confini terrestri. Si.427 offre anche una visione unica sulle complesse questioni legali e geometriche relative ai campi divisi, includendo anche insiemi di terne pitagoriche, come 3, 4, 5 e 8, 15, 17, utilizzate nella demarcazione dei terreni.
E pensare che questa non è l'unica scoperta di Mansfield! Il Plimpton 322 sottolinea lo stesso pionieristico approccio babilonese nei confronti della trigonometria, fondamentale per la definizione delle proprietà durante un'era caratterizzata dal sorgere della proprietà privata.
Ripensate un attimo a quando imparavate il teorema di Pitagora a scuola. Quel sapere custodito in quei numeri risale a molto prima di quello che pensavate, e ne testimonia la profondità. Impressionante, non trovate?

Jeffrey Sachs - La dichiarazione della NATO e la strategia mortale dei neoconn. - di Jeffrey D. Sachs | 13 luglio 2024 | Common Dreams

 

Per il bene della sicurezza dell'America e della pace nel mondo, gli Stati Uniti dovrebbero abbandonare immediatamente la ricerca neoconn dell'egemonia, a favore della diplomazia e della coesistenza pacifica.

Nel 1992, l'eccezionalismo della politica estera degli Stati Uniti ha preso il sopravvento. Gli Usa si sono sempre considerati una nazione “eccezionale” destinata alla leadership, e la scomparsa dell'Unione Sovietica nel dicembre 1991 ha convinto un gruppo di ideologi, divenuti noti come “neoconn”, che gli Stati Uniti avrebbero dovuto governare il mondo come unica superpotenza incontrastata. Nonostante gli innumerevoli disastri di politica estera causati, la Dichiarazione NATO 2024 continua a promuovere l’agenda neoconn, avvicinando il mondo alla guerra nucleare.

Originariamente guidati da Richard Cheney, Segretario alla Difesa nel 1992, i neoconn con la loro agenda hanno condizionato le scelte di tutti i presidenti che si sono succeduti: Clinton, Bush, Obama, Trump e Biden: nel nome dell’egemonia statunitense, gli Stati Uniti hanno intrapreso guerre perpetue, contro la Serbia, Afghanistan, Iraq, Siria, Libia e Ucraina, nonché nell'incessante espansione della NATO verso est, nonostante la chiara promessa fatta da Stati Uniti e Germania nel 1990 al Presidente sovietico Mikhail Gorbaciov che non si sarebbe mossa di un solo centimetro verso est.

L'idea centrale dell’ideologia neocon è che gli Stati Uniti debbano avere il dominio militare, finanziario, economico e politico su ogni potenziale rivale in ogni parte del mondo. E questo è rivolto in particolare contro Cina e Russia. L'arroganza americana è sbalorditiva: la maggior parte del mondo non vuole essere guidata dagli Stati Uniti, tanto meno da uno Stato chiaramente guidato da militarismo, elitarismo e avidità.

Il piano neocon per il dominio militare degli Stati Uniti è stato delineato nel “Progetto per un nuovo secolo americano” che prevede un'espansione inesorabile della NATO verso est e la trasformazione di quest’organizzazione da alleanza difensiva contro l'ormai defunta Unione Sovietica, ad offensiva utilizzata per promuovere l'egemonia statunitense. A guidare le pressioni per l'allargamento della NATO verso est a partire dagli anni Novanta, c’è il principale sostenitore finanziario e politico dei neoconn: l'industria degli armamenti. Joe Biden è stato un neocon convinto fin dall'inizio, prima come senatore, poi come vicepresidente e ora come presidente.

Per raggiungere l'egemonia, i piani dei neocon si basano su operazioni di cambio di regime da parte della CIA; guerre di scelta guidate dagli Stati Uniti; basi militari statunitensi all'estero (che oggi contano circa 750 in almeno 80 Paesi); militarizzazione di tecnologie avanzate (bioguerra, intelligenza artificiale, informatica quantistica), ecc.

La ricerca dell'egemonia statunitense ha spinto il mondo dinanzi la guerra aperta in Ucraina tra le due principali potenze nucleari: Russia e Stati Uniti. Il conflitto ucraino è stato provocato dall'implacabile determinazione degli Stati Uniti ad espandere la NATO in Ucraina, nonostante la fervente opposizione della Russia, nonché dalla partecipazione degli Stati Uniti al violento colpo di Stato di Maidan (febbraio 2014), che ha rovesciato un governo neutrale, e dall'indebolimento da parte degli Stati Uniti dell'accordo di Minsk II, che chiedeva l'autonomia per le regioni etnicamente russe dell'Ucraina orientale.

La Dichiarazione della NATO la definisce un'alleanza difensiva, ma i fatti dicono il contrario. La NATO si impegna ripetutamente in operazioni offensive, comprese quelle di cambio di regime, ha guidato il bombardamento della Serbia per spezzare la nazione in due parti e ha piazzato un'importante base militare nella regione separatista del Kosovo. La NATO ha svolto un ruolo importante in molte guerre scelte dagli Stati Uniti: i bombardamenti in Libia, ad esempio, sono stati utilizzati per rovesciare il governo di Moammar Gheddafi.

La ricerca dell'egemonia da parte degli Stati Uniti, arrogante e imprudente nel 1992, è oggi assolutamente delirante, dal momento che gli Stati Uniti si trovano chiaramente di fronte a rivali formidabili, in grado di competere con gli Stati Uniti sul campo di battaglia, nel dispiegamento di armi nucleari e nella produzione e diffusione di tecnologie avanzate. Il PIL della Cina è ora circa il 30% più grande di quello degli Stati Uniti, se misurato ai prezzi internazionali, e la Cina è il produttore e fornitore a basso costo di molte tecnologie verdi critiche, tra cui i veicoli elettrici, il 5G, il fotovoltaico, l'energia eolica, l'energia nucleare modulare e altre. La produttività della Cina è ora così grande che gli Stati Uniti si lamentano della sua “sovraccapacità”.

Purtroppo, e in modo allarmante, la dichiarazione della NATO ripete le illusioni dei neoconn.

La Dichiarazione dichiara falsamente che “la Russia è l'unica responsabile della sua guerra di aggressione contro l'Ucraina”, nonostante le provocazioni statunitensi che hanno portato allo scoppio della guerra nel 2014.

La Dichiarazione della NATO riafferma l'articolo 10 del Trattato di Washington, secondo il quale l'espansione verso est non è affare della Russia. Tuttavia, gli Stati Uniti non accetterebbero mai che la Russia o la Cina stabilissero una base militare al confine con gli Stati Uniti (ad esempio in Messico), come hanno dichiarato per la prima volta nella Dottrina Monroe nel 1823 e hanno riaffermato nel corso degli anni.

La Dichiarazione della NATO riafferma l'impegno per le tecnologie di biodifesa, nonostante le crescenti prove che la spesa statunitense per la biodifesa da parte dell'NIH ha finanziato la creazione in laboratorio del virus che potrebbe aver causato la pandemia Covid-19.

La Dichiarazione della NATO proclama l'intenzione della NATO di continuare a dispiegare i missili anti-balistici Aegis (come ha già fatto in Polonia, Romania e Turchia), nonostante il fatto che il ritiro degli Stati Uniti dal Trattato ABM e il posizionamento dei missili Aegis in Polonia e Romania abbia profondamente destabilizzato l'architettura del controllo degli armamenti nucleari.

La Dichiarazione della NATO non esprime alcun interesse per una pace negoziata per l'Ucraina.

La Dichiarazione della NATO ribadisce il “percorso irreversibile dell'Ucraina verso la piena integrazione euro-atlantica, compresa l'adesione alla NATO”. Ma la Russia non lo accetterà mai, quindi l'impegno “irreversibile” è un impegno irreversibile alla guerra.

Il Washington Post riporta che nel periodo precedente al vertice NATO, Biden aveva una serie remore a impegnarsi per un “percorso irreversibile” verso l'adesione dell'Ucraina alla NATO, ma i suoi consiglieri hanno messo da parte queste preoccupazioni.

I neoconn hanno creato innumerevoli disastri per gli Stati Uniti e per il mondo, tra cui diverse guerre fallite, un massiccio accumulo di debito pubblico con trilioni di dollari di spese militari dispendiose e il confronto sempre più pericoloso degli Stati Uniti con Cina, Russia, Iran e altri paesi. I neocon hanno portato il Doomsday Clock a soli 90 secondi dalla mezzanotte (guerra nucleare), rispetto ai 17 minuti del 1992. Per il bene della sicurezza dell'America e della pace nel mondo, gli Stati Uniti dovrebbero abbandonare immediatamente la ricerca di egemonia dei neocon a favore della diplomazia e della coesistenza pacifica.

Ahimè, la NATO ha appena fatto il contrario.

(traduzione de l'AntiDiplomatico)

* FONTE originale: https://www.commondreams.org/opinion/nato-neoconservatism-empire

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-jeffrey_sachs__la_dichiarazione_della_nato_e_la_strategia_mortale_dei_neoconn/39602_55788/

Monte D'accoddi. Sardegna. - Minerva Elidi Wolf

 

Trovo sempre grande soddisfazione ogni qual volta apprendo determinate notizie.
Una carissima amica sarda mi informa che finalmente alcuni ricercatori stiano effettuando studi sulla costruzione dell'altare chiamato Monte D'accoddi.
Quello che, dalle mie ricerche ho sempre ribadito sia non un semplice altare ma uno Ziggurat, e non uno Ziggurat qualunque, ma il primo progenitore, ossia il progenitore zero.
Certo è che, se il crogiolo rinvenuto in uno scavo a Siddi sia antecedente all'anno 5000 a.c. come da prova carbonio eseguito sopra il materiale organico che lo avvolgeva ed ora in attesa di ulteriori dati dal centro nazionale di ricerca di Bruxelles, le mie teorie sarebbero finalmente avvalorate da prova certa.
Trovo ancora difficile comprendere del perché gli archeologi di ieri e di oggi, siano ancora improntati dell'idea che gli antichi sardi prenuragici non fossero in grado di navigare e non avessero un alfabeto scritto, eppure perfino in Egitto, grazie alla testimonianza impressa migliaia di anni fa con geroglifi che, non solo ne descrivono la provenienza, ossia gli Shardana, guerrieri navigatori tanto temuti e rispettati dal Faraone fino a diventarne la sua guardia reale.
Ma nonostante tutto, i guerrieri noti come i giganti di Monte Prama, sembra non diano interesse storico basti pensare che solo il dieci per cento è stato scavato nel sito di maggior interesse.
Ora, che sia stata una civiltà terrestre o come presumo io, associata alla storia degli Anunnaki e di conseguenza ai visitatori del pianeta X, meglio conosciuto dai Sumeri come Nibiru, perché ostinarsi ancora a dire che erano un popolo di cacciatori che sconoscevano la scrittura ed erano in grado di navigare?
Naturalmente le critiche negative sulle mie ricerche non sono mancate, in particolare modo dagli archeologi Sardi, ma sapere che ricercatori e grandi studiosi come i D.ri Biglino e Malaga, abbiano le stesse teorie non fa' che accrescere la mia voglia di ricerca e studi.
Per chi fosse interessato ad approfondire l'argomento, trovate il tutto nel mio libro intitolato Shardana guerrieri di Nibiru.