Roma, 10 maggio 2010 - E' diventato un vero e proprio caso politico-giudiziario il presunto pestaggio e il seguente arresto di Stefano Gugliotta, un 25enne fermato da alcuni agenti la sera del 5 maggio scorso in occasione della finale di Coppa Italia Inter-Roma.
La denuncia del caso è stata fatta dalla famiglia del giovane che ha inviato un video ripreso con un telefonino - probabilmente da un'abitazione - dell’accaduto a 'Chi l’ha visto?', la trasmissione di Rai3, che lo ha diffuso sul suo sito.
Nelle immagini del filmato si vede un motorino con a bordo due giovani; un poliziotto blocca il motorino. Comincia un diverbio fra i tre; il ragazzo che si trova di dietro, con una felpa bianca, scende, viene rincorso per un po’, poi corre via. L’altro, con una maglia rossa, viene strattonato sul viso, vengono alle mani. Il giovane si difende. Arriva un altro poliziotto e poi altri agenti che circondano il ragazzo sulla moto mentre continua la colluttazione.
Un video che ha spinto il capo della polizia, Antonio Manganelli, a disporre "una rigorosa attività ispettiva" per verificare la correttezza dell’operato delle forze di polizia nel corso degli incidenti provocati a Roma al termine della partita.
Manganelli ha affidato l’indagine sugli scontri al questore di Roma e al responsabile dei reparti mobili del dipartimento di Pubblica sicurezza e servirà - è stato precisato in una nota - anche a tutela "dell’istituzione" e di quanti "lavorano con onestà e dedizione".
E per cercare di fare chiarezza, netta ed al più presto, quel filmato è anche all’esame del pubblico ministero Francesco Polino. La prima attività del magistrato sarà quella di identificare gli agenti che compaiono nel video e sentirli. Dopo la convalida del fermo per resistenza a pubblico ufficiale di Gugliotta, avvenuta nei giorni scorsi, il pm Polino sta ricostruendo i termini della vicenda.
Allo stato la procura non procede ancora nei confronti degli agenti ripresi nel video. Gli accertamenti, per il momento, vengono eseguiti nell’ambito del fascicolo processuale aperto dopo gli incidenti avvenuti al termine della partita e se dovessero emergere fattispecie penalmente rilevanti a carico dei poliziotti sara’ aperto un altro fascicolo.
Dalla questura, intanto, in un comunicato viene fatto notare che "si procederà a verificare, con scrupolo e massima trasparenza, l’esatta dinamica degli eventi non potendosi tollerare eccessi ed abusi che, qualora commessi, saranno, oltre che penalmente perseguiti, anche disciplinarmente sanzionati". E indiscrezioni raccontano di un malumore tangibile negli uffici di via S.Vitale. Si sta cercando di capire, in sostanza, chi fosse presente "quella sera, in quella zona e a quell’ora". Ed è probabile che nel giro di poche ore gli agenti sotto accusa possano essere chiamati a raccontare la loro versione dei fatti.
Dal momento in cui, sembra, via radio era stata data la segnalazione di cercare un giovane con una giacca rossa, a bordo di un motorino, che aveva da poco lanciato sassi contro le forze dell’ordine. E, secondo il legale di Gugliotta, Cesare Piratino, sono 14 le persone, tra parenti, amici e abitanti della zona, pronte a testimoniare in favore di Stefano. In una memoria consegnata oggi in Procura a Roma, un documento di 8 pagine il penalista ricostruisce quanto avvenuto quella sera con il racconto che il giovane ha fornito al Gip, Aldo Morgigni, nel corso dell’interrogatorio di garanzia.
Gugliotta afferma di essere rimasto a casa fino a 10-15 minuti dopo l’inizio del secondo tempo della finale di Coppa Italia vista in televisione insieme ai genitori, al fratello e alla fidanzata di quest’ultimo. Quindi sarebbe uscito di casa perche’ aveva appuntamento con un cugino di 15 anni che festeggiava il compleanno. Dopo aver trovato chiuso il pub, dove aveva appuntamento, torna sotto casa dove trova il cugino e altri amici. Da lì, insieme al gruppo, si spostano in cerca di un altro locale aperto: lungo il tragitto sarebbe stato avvicinato da un agente il quale lo avrebbe subito colpito.
Nell’istanza il difensore riferisce anche delle ferite che Gugliotta, in base a quanto raccontatogli in carcere dal giovane. Il giovane dice di aver perso un dente e "di avere evidenti ematomi per tutto il corpo, il labbro spaccato con diversi punti di sutura ben visibile nonchè evidenti contusioni al volto nonche’ un manifesto stato di malessere e dolore".
LA MADRE: "E' AGITATO"
"Stefano è molto agitato. L’ho visto stamattina e non sta meglio di venerdì sera. Non riesce a capacitarsi di quello che gli è successo", ha detto oggi la mamma di Stefano Gugliotta dopo averlo incontrato. "Gli agenti - ha spiegato la donna con un filo di voce perché non dorme da venerdì sera - avevano la possibilità di identificarlo con tutta calma ma cosi’ non e’ stato. Meno male che ci sono tanti testimoni". E ha aggiunto: "A prescindere dal fatto che uno possa essere un delinquente o meno, non si tratta cosi’ una persona".
ALEMANNO: "FARE CHIAREZZA AL PIU' PRESTO"
"Credo sia necessario fare al più presto chiarezza sulla vicenda che vede coinvolto Stefano Gugliotta. Sono convinto che si sta lavorando per fare piena luce su quanto accaduto non solo nell’interesse del giovane, ma anche delle forze dell’ordine, impegnate ogni giorno per garantire la sicurezza di tutti i cittadini", ha detto, dal canto suo il sindaco di Roma, Gianni Alemanno.
Nessun commento:
Posta un commento