lunedì 27 giugno 2011

Giustizialismo? No, si chiama trasparenza. - di Filippo Rossi

Filippo Rossi

Prendersela con le intercettazioni
è come mettersi a guardare il dito mentre si indica la luna. A me interessa la luna. Del dito non me ne frega nulla. E non me ne frega nulla di elucubrazioni mentali su garantismo sì garantismo no, su giustizialismo sì o giustizialismo no. Non m’importa quanto sono garantista e quanto giustizialista. M’importa di sapere il più possibile di quanto ha fatto e sta facendo una cosca mafiosa che è riuscita a occupare le stanze della democrazia. Perché i cittadini devono avere il diritto di controllare chi li governa. Il politico non è un cittadino comune. Il politico è pagato da tutti noi. E tutti noi abbiamo il sacrosanto diritto di sapere per cosa lo paghiamo: se davvero fa i nostri interessi o quelli di qualcun altro. Servono le intercettazioni? Ben vengano. Quanto è controllato l’impiegato di un’azienda? Quanto è controllato un nostro militare in guerra? Quanto una donna di servizio? E quanto uno studente in classe?

I cittadini hanno il diritto e il dovere di controllare i politici. Le stanze del potere dovrebbero essere come quelle del Grande Fratello: tutti dovremmo sapere cosa si fa e si dice là dentro. Giustizialismo? No. Si chiama trasparenza.



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