Roma, 4 lug. (Adnkronos) - Potrebbe avere conseguenze sulla decisione del tribunale d'appello civile in merito al lodo Mondadori la norma contenuta nel testo della manovra varata dal Governo alla fine dell'articolo 37 recante ''Disposizioni per l'efficienza del sistema giudiziario e la celere definizione delle controversie''. In essa si definisce la modifica a due articoli del codice di procedura civile che in sostanza determinerebbe la sospensione in appello all'esecuzione delle condanne civili che superino i dieci milioni di euro e la sospensione in Cassazione per quelle che vanno oltre i 20 milioni, in cambio di una ''idonea cauzione''. Nella norma della manovra si legge infatti che: ''Al codice di procedura civile sono apportate le seguenti modificazioni: a) all'articolo 283, dopo il primo comma èinserito il seguente: 'la sospensione prevista dal comma che precede e' in ogni caso concessa per condanne di ammontare superiore a dieci milioni di euro se la parte istante presta idonea cauzione'''. E, ancora: ''b) all'articolo 373, al primo comma, dopo il secondo periodo e' inserito il seguente: 'la sospensione prevista dal presente comma e' in ogni caso concessa per condanne di ammontare superiore a venti milioni di euro se la parte istante presta idonea cauzione''
Durissima la replica alle indiscrezioni della Associazione nazionale magistrati. Per il segretario Luca Palamara ''se confermata'' la norma sul lodo Mondadori ''sarebbe una norma che nulla ha a che vedere con il tema dell'efficienza del processo civile, che determinerebbe una iiniqua disparità di trattamento e che sarebbe, quindi, incostituzionale''.Un coro di no arriva subito dall'opposizione. "Se le notizie relative alla norma sui maxi-risarcimenti contenuta nella manovra venissero confermate, ci troveremmo di fronte all'ennesimo regalo per Berlusconi confezionato dal suo governo e fatto recapitare dalla sua maggioranza. E' davvero scandaloso e imbarazzante che in una manovra destinata a pesare sulle spalle già provate dalla crisi delle famiglie e dei cittadini normali sia introdotta una norma che sospende gli effetti di una sentenza, a vantaggio delle societa' del Presidente del Consiglio. Siamo per l'ennesima volta di fronte al conflitto di interesse e a un provvedimento da furbetti", attacca Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato. "Da importanti esponenti della maggioranza - prosegue la Finocchiaro - sono venuti, anche di recente, appelli al confronto. Con le furbate non ci si confronta e questa, se fosse confermata, ci sembra l'ennesima furbata che noi non accettiamo. Il testo di questo decreto non è ancora stato depositato e inviato in Parlamento e dunque non sappiamo ancora se queste anticipazioni verranno confermate. Siamo però curiosi di capire - conclude la presidente dei senatori del Pd - come le forze di maggioranza, e la Lega in particolare che ha fatto della lotta ai privilegi un cavallo di battaglia, spiegheranno tutto questo agli italiani".Un passo indietro e le scuse chiede Enrico Letta, vice segretario del Pd. "La norma sul Lodo-Mondadori è il primo banco di prova per il 'partito degli onesti'. Se essa non verrà immediatamente cancellata con scuse pubbliche a quegli italiani che nella stessa manovra sono chiamati è pesantemente a sacrifici, il nuovo corso del Pdl sarà in semplice continuità con quel disprezzo delle regole troppe volte dimostrato dal vecchio corso".
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