Un evento che, secondo le previsioni coinvolgerà 2 milioni di persone e che congestionerà completamente la capitale spagnola. Le prime ripercussioni le ha già provate direttamente sulla propria pelle il movimento degli Indignados che lo scorso 2 agosto è stato sgomberato dalla Puerta del Sol. Con dure cariche la polizia ha chiuso l’accesso alla piazza, ferendo una ventina di manifestanti. 4 anche le persone fermate tra cui un giornalista. Il movimento 15-M ha reagito realizzando la sua prima conferenza stampa ufficiale in cui per la violenza esercitata dalla polizia ha chiesto le dimissioni dei vertici e ha annunciato la presentazione di una denuncia collettiva.
“Non vogliamo cadere nella trappola delle autorità – dice Ruben, studente di Madrid – abbiamo conquistato l’appoggio della maggioranza dei cittadini. Dobbiamo dimostrare che anche di fronte alla violenza rimaniamo pacifici e uniti”. Il movimento ha quindi riportato in piazza migliaia di persone, fino a 5 mila a Madrid, più decine di manifestazioni di solidarietà in altre città.
Ora il cuore della capitale spagnola, dopo tanta tensione, è di nuovo il luogo di incontro del movimento: “Non vogliamo occupare la Puerta del Sol – spiega Ana, indignata della prima ora – vogliamo che ci sia concessa libera circolazione e la possibilità di incontrarci. Nella piazza, dopo ogni assemblea, lasciamo uno sportello informazioni per permettere ai cittadini di contattarci”. Ma per il movimento 15-M l’accesso alla Puerta del Sol assume un fattore simbolico importante, la piazza rappresenta le radici dell’onda che sta scuotendo il paese: “Questa piazza è un luogo emblematico per Madrid e per l’intera Spagna – sottolinea Carlos Paredes, uno dei portavoce del 15-M – è una zona di passaggio e di incontro. Ed è per noi importante sapere che è da qui che abbiamo alzato la voce contro i tagli alle pensioni, alle spese mediche e agli stipendi”.
La gestione della piazza ha creato molte polemiche ed è diventato anche un terreno di scontro tra il Partito socialista e il PP. I conservatori già in piena campagna elettorale per la consultazione del prossimo novembre, hanno accusato il governo di aver compiuto “gravissimi errori” con la carica contro gli Indignados. “Il governo – ha detto il rappresentante del PP, Esteban Gonzáles Pons – non interviene quando dovrebbe e lo fa quando non dovrebbe”. Un’uscita surreale da un partito che alla municipalità di Madrid, si è sempre opposto a concedere la Puerta del Sol al 15-M.
Ma indipendentemente dagli attacchi, il Psoe sembra spiazzato davanti al movimento spontaneo, che continua a mantenersi vivo anche in piena estate e attivissimo sulla rete. Oltre a proseguire i gruppi lavoro insieme ad esperti, in particolare su temi economici in cui vengono prese in esame proposte, gli indignados insistono a criticare in modo complessivo il sistema. E’ in questa chiave che la visita del Pontefice presa di mira: “Contestiamo i finanziamenti pubblici che sono sperperati con queste visite – dice Carlos Paredes – Vorremmo che il Papa venisse solo in qualità di leader religioso e che la sua visita sia sovvenzionata dai suoi fedeli e dalle strutture ecclesiastiche”.
In calendario alla Puerta del Sol verranno organizzate alcune azioni di protesta come una via crucis alternativa, dei punti informazione sul 15-M per i pellegrini e una manifestazione durante la celebrazione della messa di martedì 16 agosto, inaugurazione della Giornata della Gioventù.
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