giovedì 8 settembre 2011

Così è se vi pare (parafrasando la frase di un grande della letteratura italiana)



In un paese in cui vige la Democrazia che significa "governo del popolo", un ministro dovrebbe rappresentare l'essenza, la parte migliore della rappresentanza dei cittadini, in quanto eletto dai cittadini e prescelto tra gli altri eletti. Dovrebbe, pertanto, garantire il buon funzionamento del suo ministero tenendo sempre a mente che rappresenta il popolo e, pertanto, deve provvedere al suo benessere. In Italia così non è. Un ministro non è scelto dal popolo, ma dal PdC in base alle sue doti trasformistiche e se dimostra abnegazione ai suoi dictat.

Qui, in Italia, funziona così, non siamo ad Atene.

Se poi aggiungiamo che un rappresentante del popolo, il sindacalista, raffrontabile al tribuno della plebe romano, anziché battersi per ottenere maggiori diritti per i cittadini, li cede....... che dire, di democrazia non ne abbiamo affatto.

Eppure il primo articolo della Costituzione recita: "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro".

Mi sa che dobbiamo ricominciare tutto daccapo. Abbiamo sbagliato tutto.




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