lunedì 17 ottobre 2011

Bavaglio agli indignati. Chi ha organizzato i violenti? Palazzo sfrontato, tagli alle polizie e spese per nuovi viceministri

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Quando si commette un crimine, la prima domanda che si pongono gli inquirenti riguarda il movente: chi poteva avere interesse a commetterlo? Quel centinaio di delinquenti con il volto coperto che si sono infiltrati nei cortei pacifici di ragazzi venuti da ogni parte d’Italia – forse duecentomila – hanno messo in pericolo la vita dei poliziotti, usato violenza e provocato danni, , danneggiando vetrine, autovetture e negozi, hanno oscurato le ragioni della protesta. Televisione, radio, internet, carta stampata hanno riferito dei crimini commessi, della violenza gratuita e, in qualche caso, addebitato ai partecipanti, pacifici e “arrabbiati” i crimini.

Il risultato che quel centinaio di facinorosi hanno raggiunto, dunque, è chiaro come la luce del sole: ribaltare tutto quanto, non più una manifestazione di protesta, ma l’indignazione dell’opinione pubbliche che, quasi unanimemente, ha condannato gli episodi di violenza. E’ stato servito su un piatto d’argento un formidabile alibi ai Palazzi per “seppellire” le buone ragioni della manifestazione.



Il movente, dunque, dei delinquenti, considerando i risultati, non poteva che essere uno solo: impedire agli indignati di farsi vedere, ascoltare e manifestare. Sono i Palazzi, dunque, ad avere tratto vantaggio dalla cieca gratuita violenza, non le ragioni della manifestazione. E’ dunque da sospettare che una regia occulta e trinariciuta abbia fatto in modo che ciò avvenisse? Se così non fosse, dobbiamo trarne la convinzione che il branco di delinquenti sia formato da idioti che riescono a fare danno a se stessi ed agli altri, rendendo un servigio ai loro avversari.

Appena 24 ore prima, con una sfrontata ed indecente decisione il governo aveva premiato e nominato quattro deputati vice ministri e sottosegretari. Senza vergogna, una sfida a viso aperto al buonsenso, alla coscienza civile, ad un’Italia in ginocchio, schiacciata dalla crisi e costretta a pagare le conseguenze di buchi di bilancio e ruberie commessi da coloro che tengono il cordone della borsa.

Il branco ha fatto del male ai lavoratori delle polizie, a semplici cittadini, a centinaia di migliaia di cittadini che avrebbero voluto urlare la loro indignazione anche per questo becero modo di esercitare il potere.

C’è anche lo sconcerto per la facilità con cui è stato possibile mettere a ferro e fuoco la Capitale e tenerla sotto scacco per ore.
E’ avvenuto altre volte, sempre a Roma. Bande di teppisti riconducibili a tifoserie locali sono state protagoniste di violenze inaudite. E in ogni occasione a pagare, in prima linea, i poliziotti, mandati talvolta allo sbaraglio. Unica trincea dello Stato governato con becera arroganza. Quei quattro nuovi membri dell’esecutivo in carica sono solo un insulto incancellabile ed in qualche modo, una violenza perpetrata ai danni della società civile.

Black bloc e governo, sullo stesso piano? No, la violenza fisica non ha niente a che vedere con la violenza politica, ma le conseguenze di questa possono essere più gravi di quelle prodotte dalla delle bande di teppisti.



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