ISCHIA – Nella notte tra giovedì e venerdì scorso l’Osservatorio Vesuviano ha rilevato un’intensa attività sismica, seppur di lieve intensità, nel golfo di Pozzuoli. Un vero e proprio sciame sismico che pare derivi da alcune attività di ricerca messe in atto dal CNR. Una nave del Consiglio Nazionale delle Ricerche, sta infatti, conducendo da giorni ricerche sismiche sottomarine a una quindicina di chilometri dalla costa flegrea. A sollevare il caso e chiedere informazioni su quanto stia accadendo è Gisueppe Farace, giornalista e fotografo di cetacei, che ha dichiarato: «Stanno usando l’airgun? Nessuno sa niente, silenzio sui siti web dello stesso CNR». Di certo è che sono in corso studi del CNR nel Golfo di Pozzuoli con l’impiego di una nave oceanografica. «Si tratta di studi basati sulla sismica a rifrazione – afferma Farace -. Stanno in pratica bombardando i fondali con onde sismiche artificiali (oltre cento solo l’altra notte). Quale sarà l’impatto sui cetacei del nostro golfo?» Le maggiori preoccupazioni, infatti, sono proprio relative alla salute dei mammiferi marini. Qualora infatti si stesse usando la tecnologia dell’airgun questo potrebbe costituire seri danni alla salute dei cetacei e non solo. Attraverso questo procedimento si effettuano degli spari di aria compressa sul fondale marino con intensità sonore che raggiungono i 260 decibel. Un livello che in natura è generato solo da terremoti ed esplosioni di vulcani. Una tecnica devastante per l’ecosistema che rappresenta una grave minaccia per la fauna.
Questa pratica da tempo ha generato grande preoccupazione tra associazioni ambientaliste. Si tratta sostanzialmente di un sistema adottato per la ricerca di giacimenti petroliferi. Il temuto dispositivo, però, può rendere sordi delfini e balenottere, causandone la perdita del senso di orientamento e mettendoli pericolosamente in fuga verso le coste. Le conseguenze ambientali per la fauna sono pertanto immaginabili e devastanti, ed il tutto come segnalato da Farace, avviene nel silenzio delle istituzioni. Non vi sono riferimenti sui vari portali né vi sono informazioni ufficiali sul sito dello stesso CNR, circa la tipologia di attività messa in pratica e le tecnologie utilizzate. L’unico vero segnale è stato lo sciame sismico che inizia a generare preoccupazione, non solo tra gli ambientalisti.
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