domenica 30 giugno 2019

Val d’Enza, la terra dei bambini in affido: oltre cento in due anni e mezzo. - Paolo Pergolizzi

Bibbiano

Un aumento vertiginoso di casi che è stato scoperto dal consigliere comunale pentastellato dell'Unione, Natascia Cersosimo. Per i servizi sociali un boom in linea con i dati dei Paesi in guerra.

REGGIO EMILIA – Oltre cento minori dati improvvisamente in affidamento, dal 2016 fino a metà 2018, dai servizi sociali della Val d’Enza, mentre nel 2015 gli affidi erano zero. E’ quanto si evince da un documento contabile dell’Unione val d’Enza. I minori in struttura erano 18 nel 2015, 33 nel 2016, 40 nel 2017 e 34 nei primi sei mesi del 2018, mentre quelli dati in affidamento sono stati 0 nel 2015, 104 nel 2016, 110 nel 2017 e 92 nei primi sei mesi del 2018.
Un aumento vertiginoso di casi e di affidi che è stato scoperto dal consigliere comunale dell’Unione val d’Enza, Natascia Cersosimo (recente candidato sindaco, non eletto, del M5S a Cavriago) che un anno fa, quando venne chiesto di varare una maggiore spesa di 200mila euro per i centri accoglienza, chiese i documenti e si trovò di fronte a questi numeri.
Sempre dallo stesso documento si vede che la spesa per affidi di minori si impenna conseguentemente passando dai 245mila euro del 2015, ai 305mila euro del 2016, fino ai 327mila euro del 2017 e infine a una proiezione di spesa di 342mila euro nel 2018. I soldi necessari per le psicoterapie dei minori in affido passano, invece, dai 6mila euro del 2015 ai 31mila del 2017, fino ai quasi 27mila del primo semestre 2018.
Le prese in carico per violenza sono state invece 136 nel 2015, poi 183 nel 2016, fino alle 235 del 2017 e le 178 del primo semestre 2018. In sostanza, se si fosse arrivati fino a fine anno, si potrebbe dire che nel 2018 sarebbero state praticamente triplicate rispetto a tre anni prima.
Per minimizzare la cosa, nella relazione di fine mandato l’Unione scrive: “Preme sottolineare come i dati di grave maltrattamento e abuso della Val d’Enza, superiori alla media regionale, non sono ascrivibili a un fenomeno locale, ma sono in linea con i dati dell’Oms e di organizzazioni internazionali come Save the Children e Terre des Hommes”. Un paragone che non sta in piedi, tuttavia, perché quelle organizzazioni lavorano in zone che spesso sono teatri di guerra o piuttosto disagiate, cosa che non si può certo dire del Consorzio della val d’Enza che conta 60mila abitanti e otto Comuni.
Natascia Cersosimo
cersosimo
Natascia Cersosismo, il consigliere pentastellato dell’Unione, dice a Reggio Sera: “Sono dati che riguardano una variazione di bilancio del 2018 in cui i servizi sociali della val d’Enza chiedevano un aumento di 200mila euro. Avevano bisogno di questi soldi, perché sostenevano che si era creata una sorta di emergenza minori dovuta al crescere degli abusi. Quando a fine aprile siamo andati in consiglio per la variazione di bilancio ci hanno detto che erano in aumento il numero di casi di abusi e di violenze sessuali. Io avevo due segnalazioni di genitori, ma non se la sono sentita di darmi il permesso per l’accesso agli atti, perché avevano paura che, se mi avessero dato la delega, gli avrebbero impedito poi di vedere i bambini”.

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