martedì 15 ottobre 2019

Avellino, l’arrestato per camorra disse: “Sabino si è messo sempre a disposizione”

Avellino, l’arrestato per camorra disse: “Sabino si è messo sempre a disposizione”

Il coordinatore provinciale della Lega irpina, indagato per scambio elettorale politico mafioso, si è autosospeso. Secondo la Dda il clan Galdieri dirottò su lui e sul figlio di un boss i voti alle amministrative del 2018.
Ha deciso di autosospendersi dal suo incarico di coordinatore provinciale della Lega irpina, Sabino Moranoindagato per scambio elettorale politico mafioso nell’ambito dell’indagine che ieri ad Avellino ha portato all’arresto di 23 persone accusate di far parte del nuovo clan Partenio.
A far finire nel registro degli indagati il politico, ex Forza Italia e tra i sostenitori della macroregione del Sud, il “dirottamento” di voti da parte dei fratelli Galdieri, dell’omonima famiglia camorristica verso Morano (alle amministrative 2018 candidato a sindaco) e verso altri candidati come Damiano e Luigi Genovese, figlio e nipote del boss Amedeo. L’Antimafia di Napoli ritiene che Morano avrebbe avuto un sostegno in cambio in cambio di interventi tesi a garantire l’esito positivo di alcune pratiche amministrative a cui il clan era interessato. Quel dirottamento, secondo gli inquirenti, ha “assunto le connotazioni di un vero e proprio condizionamento”.
In due intercettazioni, datate 17 maggio e 27 maggio 2018, Pasquale Galdieri (tra i 23 arrestati), invita amici e familiari a votare Morano (si è “…sempre messo a disposizione”) e, nell’altra, legge un sms inviato a Morano in cui farebbe riferimento a una pratica a cui è interessato: “Mi raccomando Sabino non ti dimenticare della scuola media”. Agli atti figura anche un’altra intercettazione, datata 29 giugno 2018, in cui Damiano Genovese e Sabino Morano, sempre secondo la Dda, entrano nei dettagli delle dinamiche camorristiche del clan Genovese e della situazione politico-amministrativa ad Avellino. Morano, in una intervista, sostiene di essere in grado di spiegare tutto e di poter dare la sua versione dei fatti agli inquirenti.
anche una intercettazione in cui Damiano Genovese, figlio del presunto boss Amedeo, esulta per la sua elezione: “…Ho vinto, stiamo al Comune” dice durante un colloquio in carcere, a Voghera, intercettato il 28 giugno 2018. La conversazione si legge nel decreto di perquisizione emesso dalla Dda. Con Damiano, appena eletto alle amministrative di Avellino con il Carroccio, ci sono anche altri familiari. Damiano Genovese: “…Ho vinto, stiamo al Comune”. Amedeo Genovese: “…ma con i 5 Stelle? No?”; Damiano: “eh… andiamo insieme a loro! Dobbiamo stare, però io sto con la Lega … a me Di Maio non mi piaceva! Di Maio…eh… a parte che tutti e due stanno contro i detenuti! Però non fa niente!”. Damiano: “…ora ci serviamo noi per fare la maggioranza! Hai capito?”. Nella stessa conversazione Damiano porta al padre i saluti di un sindaco irpino. In uno stralcio di un’altra conversazione intercettata c’è ancora un riferimento a Morano: “Di là per esempio al centro destra sta Sabino con … che comunque la politica la sanno fare”.

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