I portafortuna. “Matteo si mangia tutto. In padella pure le sardine” (Libero, 19.1). “Il Pd tassa e insulta. Per la Lega aria di vittoria” (Lucia Borgonzoni, Lega, Libero, 20.1). “Cestinato Di Maio (e domenica salta tutto)” (il Giornale, 22.1). “Se vincono, scoppiano. Se perdono, cadono” (Alessandro Sallusti, ibidem). “Ora trema Conte” (il Giornale, 24.1).“Citofonata a Conte. Salvini, Berlusconi e Meloni chiudono insieme la campagna elettorale con un avviso di sfratto” (il Giornale, 25.1). “La Borgonzoni balla, Zingaretti traballa” (Libero, 25.1). “Il centrodestra sente aria di vittoria e serra le fila per sfrattare la Ditta” (La Verità, 25.1). “Salvini: lunedì governo a casa” (Messaggero, 25.1). “Mandiamoli tutti a casa. Il voto è un’occasione per licenziare la sinistra: da Zingaretti alle Sardine, passando per Conte” (il Giornale, 26.1). “Pd, voto a perdere. Comunque vada, Sinistra alla frutta” (Libero, 26.1). “Progressisti morti viventi” (Vittorio Feltri, ibidem). “Se vince ancora il modello Bonaccini i nostri figli apparterranno allo Stato” (Silvana De Mari, ibidem). Bacioni.
L’elogio. “Iole Santelli è una donna con tanti difetti. Pensate che la conosco da 26 anni e non me l’ha mai data” (Silvio Berlusconi, presidente FI, durante un comizio elettorale a Tropea, 23.1). Voleva fare un complimento a lei, invece l’ha fatto a tutte le altre.
Le belle famiglie. “Mezza famiglia del ragazzo tunisino confessa dei problemi con la legge” (La Verità, 24.1). Resta da spiegare come mai Salvini, anziché citofonarle, non l’abbia candidata in blocco.
Alta cultura. “Questo è un governo di criptochecche con fidanzati di copertura, gente a cui piace prenderlo in quel posto e vuole costringere gli italiani a fare la stessa cosa” (Vittorio Sgarbi, deputato e capolista FI in Emilia Romagna, 5.1). E lui in Forza Italia è quello colto.
Il facilitatore. “Sono veramente felice di essere insieme al nostro candidato presidente Daniele Zanichelli” (Danilo Toninelli, deputato M5S, 20.1). Purtroppo il candidato dei 5Stelle a presidente dell’Emilia-Romagna si chiama Simone Benini, mentre quello indicato da Toninelli è il deputato Zanichelli, che per giunta non si chiama Daniele, ma Davide. A questo punto vien da domandarsi se Toninelli si chiami davvero Danilo.
Slurp. “Nei discorsi di Salvini c’è quella pulizia, spontaneità, quel convinto amore per le terre che visita che penso sia impossibile credere che riesca a fare del male…” (Claudio Borghi, deputato Lega, Twitter, 18.1). È un grande segretario, è un apostolo, è un santo!
Spiriti guida. “Craxi è stato un grande statista, un riferimento. Dopo 20 anni possiamo cominciare a includere quella pagina riformista nel nostro percorso” (Davide Faraone, capogruppo Iv al Senato, il Giornale, 17.1). Astenersi incensurati.
Pompe funebri. “Dice bene Ugo Intini a proposito di ‘Hammamet’: I film anticipano sempre il clima nel paese’… Ma il paese ama superarli in fantasia e truculenza. Un regista che volesse catturare oggi lo spirito del tempo cambierebbe il finale. Ci sarebbero Travaglio e Gomez che prendono a mazzate non un’auto di lusso, ma una bara” (Guido Vitiello, il Foglio, 24.1). Ma trascura una scena ancora più pulp: Vitiello che lecca la salma.
Lo scienziato. “Basta con l’incompetenza se vogliamo salvare Roma” (Maurizio Gasparri, senatore FI, Il Messaggero, 25.1). Aridatece Alemanno, Buzzi e Carminati.
I giureconsulti. “Prescrizione, ecco il lodo Conte. Ira renziana: ‘Incostituzionale’” (il Giornale, 22.1). Comunque vada il lodo Conte, un merito l’ha già avuto: i renziani hanno scoperto la Costituzione.
La Salvinistra. “Contro il proporzionale” (Giovanni Orsina, l’Espresso, 26.1). Evviva, è rinata la Padania!
Cazzullate. “Triste spettacolo: il Pd festeggia il proporzionale” (Aldo Cazzullo, Corriere della sera, 21.1). Per una volta che ne fa una giusta.
Il titolo della settimana/1. “Di Maio addio, ci toccherà rimpiangerlo. Ora il capo è Travaglio” (Piero Sansonetti, il Riformista, 23.1). Uahahahahahah.
Il titolo della settimana/2. “Non si può più nemmeno intervistare Salvini” (Libero, 24.1). Povera stella, oscurato da tutti i media.
Il titolo della settimana/3. “Un’altra sinistra è possibile” (Giorgio Gori, Il Foglio, 20.1). A destra.
Il titolo della settimana/4. “Giorgio Gori, il figlio del Biscione che salverà la sinistra” (Il Riformista, 25.1). Per un nuovo miracolo italiano.
L’elogio. “Iole Santelli è una donna con tanti difetti. Pensate che la conosco da 26 anni e non me l’ha mai data” (Silvio Berlusconi, presidente FI, durante un comizio elettorale a Tropea, 23.1). Voleva fare un complimento a lei, invece l’ha fatto a tutte le altre.
Le belle famiglie. “Mezza famiglia del ragazzo tunisino confessa dei problemi con la legge” (La Verità, 24.1). Resta da spiegare come mai Salvini, anziché citofonarle, non l’abbia candidata in blocco.
Alta cultura. “Questo è un governo di criptochecche con fidanzati di copertura, gente a cui piace prenderlo in quel posto e vuole costringere gli italiani a fare la stessa cosa” (Vittorio Sgarbi, deputato e capolista FI in Emilia Romagna, 5.1). E lui in Forza Italia è quello colto.
Il facilitatore. “Sono veramente felice di essere insieme al nostro candidato presidente Daniele Zanichelli” (Danilo Toninelli, deputato M5S, 20.1). Purtroppo il candidato dei 5Stelle a presidente dell’Emilia-Romagna si chiama Simone Benini, mentre quello indicato da Toninelli è il deputato Zanichelli, che per giunta non si chiama Daniele, ma Davide. A questo punto vien da domandarsi se Toninelli si chiami davvero Danilo.
Slurp. “Nei discorsi di Salvini c’è quella pulizia, spontaneità, quel convinto amore per le terre che visita che penso sia impossibile credere che riesca a fare del male…” (Claudio Borghi, deputato Lega, Twitter, 18.1). È un grande segretario, è un apostolo, è un santo!
Spiriti guida. “Craxi è stato un grande statista, un riferimento. Dopo 20 anni possiamo cominciare a includere quella pagina riformista nel nostro percorso” (Davide Faraone, capogruppo Iv al Senato, il Giornale, 17.1). Astenersi incensurati.
Pompe funebri. “Dice bene Ugo Intini a proposito di ‘Hammamet’: I film anticipano sempre il clima nel paese’… Ma il paese ama superarli in fantasia e truculenza. Un regista che volesse catturare oggi lo spirito del tempo cambierebbe il finale. Ci sarebbero Travaglio e Gomez che prendono a mazzate non un’auto di lusso, ma una bara” (Guido Vitiello, il Foglio, 24.1). Ma trascura una scena ancora più pulp: Vitiello che lecca la salma.
Lo scienziato. “Basta con l’incompetenza se vogliamo salvare Roma” (Maurizio Gasparri, senatore FI, Il Messaggero, 25.1). Aridatece Alemanno, Buzzi e Carminati.
I giureconsulti. “Prescrizione, ecco il lodo Conte. Ira renziana: ‘Incostituzionale’” (il Giornale, 22.1). Comunque vada il lodo Conte, un merito l’ha già avuto: i renziani hanno scoperto la Costituzione.
La Salvinistra. “Contro il proporzionale” (Giovanni Orsina, l’Espresso, 26.1). Evviva, è rinata la Padania!
Cazzullate. “Triste spettacolo: il Pd festeggia il proporzionale” (Aldo Cazzullo, Corriere della sera, 21.1). Per una volta che ne fa una giusta.
Il titolo della settimana/1. “Di Maio addio, ci toccherà rimpiangerlo. Ora il capo è Travaglio” (Piero Sansonetti, il Riformista, 23.1). Uahahahahahah.
Il titolo della settimana/2. “Non si può più nemmeno intervistare Salvini” (Libero, 24.1). Povera stella, oscurato da tutti i media.
Il titolo della settimana/3. “Un’altra sinistra è possibile” (Giorgio Gori, Il Foglio, 20.1). A destra.
Il titolo della settimana/4. “Giorgio Gori, il figlio del Biscione che salverà la sinistra” (Il Riformista, 25.1). Per un nuovo miracolo italiano.
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