martedì 24 marzo 2020

AMERICANIZZAZIONE DELL’ITALIA, UN DISASTRO ANNUNCIATO. - Francesco Ersparmer


Ricordo che quando alcuni anni fa (neanche troppi, tre o quattro, eppure sembrano un’era geologica) cominciai a segnalare i crescenti indizi di americanizzazione del paese e la brusca accelerazione che al processo aveva dato il Pd renziano, in molti mi accusarono di allarmismo ingiustificato: certe cose in Italia non accadranno mai, dicevano. Per esempio il precariato e la mobilità obbligatorie, i licenziamenti facili, il lavoro a cottimo, la sanità e scuola a pagamento, la privatizzazione del settore pubblico e la svendita agli stranieri del made in Italy. Invece sono accadute. Adesso inizia l’epoca del 24/7, dei negozi e servizi aperti a tutte le ore e tutti i giorni, feste comandate comprese, come negli Stati Uniti. L’effetto non sarà soltanto quello di affossare ulteriormente il piccolo commercio e le imprese familiari, che non possono competere con questi ritmi; il vero obiettivo è sfasciare le comunità e indebolire la solidarietà sociale eliminando tutte le occasioni di vita collettiva, tutte le manifestazioni di appartenenza, promuovendo pratiche individualiste, asociali, di nicchia, con un consumismo compulsivo come unico elemento di aggregazione. Pieno appoggio ai lavoratori che protestano contro l’apertura dell’Orio Center a Natale e Capodanno . E appoggio anticipato e incondizionato anche a chi proponesse di mettere fuori legge l’Orio Center e tutte le americanate di quel tipo. F.E:

Pubblicato 

https://www.alganews.it/2017/11/16/americanizzazione-dellitalia-un-disastro-annunciato/

In Italia la seconda repubblica ha espresso il tentativo di americanizzare l’Italia. I suoi fondamenti sono stati la liberalizzazione dell’editoria e dell’informazione, la sostituzione del proporzionale con un sistema elettorale maggioritario e personalistico (a cominciare da comuni e regioni), la frammentazione dello Stato in una federazione di pseudo staterelli regionali, la graduale privatizzazione di settori vitali per la sicurezza e sovranità nazionale quali la sanità, la scuola, i trasporti e l’energia. A iniziare il processo, già negli anni 80, erano stati i radicali; un’accelerazione gliel’ha data Berlusconi con le sue televisioni ma non avrebbe avuto successo senza l’attiva collaborazione di personaggi come Prodi, Veltroni, Bonino, Renzi, Salvini e parte della Lega.
Ma cosa significa americanizzare un paese? Per capirlo vi porto alcuni esempi di ciò che avviene negli Stati Uniti, anche in questi momenti di grave difficoltà per tanta gente.
Walmart, la più grande corporation per numero di dipendenti, non riconosce le assenze per malattia; chi sta male deve usare le sue ferie (che per tanti lavoratori ammontano a due giorni all’anno, per gli altri pochi di più) e quando finiscono smette di ricevere lo stipendio.
Amazon, una delle società più ricche del mondo, l'anno scorso è riuscita a non pagare praticamente nulla di tasse. Se infetti di coronavirus, i suoi dipendenti hanno diritto a un massimo di due settimane di congedo retribuito. A chiunque abbia altre malattie o sia infortunato, solo ferie non pagate. Inoltre gli straordinari sono obbligatori e chi li rifiuta viene licenziato.
Ancora più significativo il fatto che nel pacchetto per salvare l’economia attualmente in discussione, repubblicani e democratici siano d’accordo che dall’obbligo di offrire 14 giorni di congedo pagato ai malati di covid-19 (e solo a loro) vadano esentate le corporation con più di 500 impiegati. Sì, avete letto bene: non le piccole e medie imprese: quelle grosse. In modo che possano usare questa tragedia per espandere il loro monopolio. Cosa che Amazon sta già facendo sostituendosi all’intera struttura commerciale, chiusa per decreto.
E poi il sistema sanitario. Che rispetto all’Italia ha un vantaggio, per i benestanti; non essendoci di fatto strutture pubbliche, quelle private, quando non fossero in grado di accogliere tutti, selezioneranno chi può pagare di più. Quanto ai ricchi, si stanno comprando i loro ventilatori privati, da tenere inutilizzati finché non servissero a loro.
L’America non era così trent’anni fa: i liberisti si muovono in fretta e se vi distraete un attimo l’Italia finirà allo stesso modo. O magari questo modello vi piace: ricordo un giovane tassista milanese che la scorsa estate, prendendomi per uno straniero, mi disse in buon inglese che la cosa da vedere in città era Starbucks, altro che Duomo o Scala; e allora avete ragione a sostenere Salvini e a tollerare Renzi, i due amerikani de noantri: è lì che vi porteranno.


pubblicato da Francesco Eesparmer su fb il 24.03.2020

https://www.facebook.com/frerspamer

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