La sapete l’ultima? “Destra avanti se vince il Sì”. “Ecco il Parlamento se vince il Sì: destra avanti in entrambe le Camere”. Lo scrive Repubblica, dunque dev’essere vero: pare proprio che la legge costituzionale approvata dal Parlamento quattro volte in due anni da tutti i partiti tagli un terzo dei parlamentari, ma solo quelli di 5Stelle e centrosinistra, lasciando intatti quelli di Lega, FdI e FI. È l’unica spiegazione, a meno di ritenere che la vittoria o la sconfitta alle elezioni non dipenda da quanti elettori hanno i partiti, ma da quanti eletti ci sono in totale. Altro che riformina: questa è una rivoluzione copernicana, una svolta mai vista nella storia dell’umanità. Ma pure un formidabile elemento di ottimismo per i giallorosa: per sorpassare in scioltezza le destre e vincere le Politiche, cercare di prendere più voti di loro è inutile; basta votare No al referendum, cioè conservare 945 parlamentari, e sarà un trionfo.
Ma, inoltrandosi nell’articolo, affiora una spiegazione alternativa: lo studio dell’Istituto Cattaneo a cui si riferisce – una simulazione del prossimo Parlamento col taglio dei parlamentari e la nuova legge elettorale proporzionale, alla luce dei sondaggi attuali – ha il grave torto di contraddire le ragioni del No sbandierate da Repubblica. Infatti dimostra, dati alla mano, che ridurre i parlamentari non comprime la rappresentanza (l’Italia in Europa ha il più alto numero di eletti in rapporto agli abitanti e lo conserverà anche dopo il taglio) né esclude le minoranze (i partiti presenti nell’attuale Parlamento ci tornerebbero anche in quello ridotto). Dunque Repubblica pensa bene di manipolarlo e, già che c’è, di fare un po’ di terrorismo, come se i suoi lettori fossero scemi: se votate Sì, poi vince la destra (che naturalmente, con gli attuali sondaggi, vincerebbe anche col No). Buon segno: se il livello della propaganda è così miserevole, il fronte del No dev’essere alla disperazione. Come quello del Sì alla schiforma renziana, che nel 2016 minacciava una serie di sfighe epiche “se vince il No”: uscita dall’Europa, crac delle Borse, crollo della produzione, tracollo dell’occupazione, niente più cure contro il cancro e l’epatite C… Ora il copione si ripete, ma contro il Sì. La vittoria della destra è solo il trailer. Seguiranno, prossimamente sulle varie testate del Giornalone Unico, altre puntate della serie “Se vince il Sì”: a parte il ritorno delle piaghe d’Egitto al gran completo, cavallette incluse, moriremo tutti di Covid, oppure sopravviveremo, ma con emorroidi lancinanti; pioverà sempre e gli ombrelli saranno vietati per legge; Porro e Vespa andranno in onda a reti unificate h 24; la Nutella saprà di merda; e ci sarà una grande morìa delle vacche, come voi ben sapete.
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