lunedì 22 marzo 2021

I vaccini fatti a capocchia: nuovo disastro lombardo del duo Fontana&Salvini. - Andrea Sparaciari

 

Sbagliare tutto ciò che si può sbagliare. Sembra ormai questo l’obiettivo della giunta di Attilio Fontana in materia di vaccini. Anche ieri, infatti, all’hub di CremonaFiere le sale di attesa sono rimaste a lungo vuote, perché si sono presentati solo 58 dei 600 over 80 attesi. Ancora una volta per colpa dell’agenzia regionale Aria. Gli altri 542 pazienti, infatti, non hanno ricevuto l’sms con l’appuntamento. E, per evitare di gettare le dosi scongelate, la Atts Cremona è stata costretta a convocare direttamente gli anziani. Alla fine sono state circa 700 le persone vaccinate. Tutte fuori lista.

Un copione che si era ripetuto identico il giorno precedente, quando pur di utilizzare tutti i vaccini, in mancanza dei 680 vaccinandi previsti, si è fatto ricorso al passaparola, alle catene whatsapp, alle telefonate ad amici e parenti. Giuseppe Papa, sindaco di San Bassano, paese di 2mila anime, sabato è arrivato a organizzare in fretta e furia due bus che sono andati a prendere gli over80 a casa e li hanno trasportati all’hub.

Tutti escamotage per tappare le voragini di un’organizzazione regionale inesistente, perché come ha tuonato Claudia Balotta, medico volontario del centro vaccinale cremonese, “è del tutto inaccettabile questo malfunzionamento dovuto ad Aria Lombardia”. Oltre agli attacchi dei medici, ci sono quelli della politica. Dice il consigliere Pd Matteo Pilloni: “È vergognoso. E il sistema che Regione Lombardia utilizza ed è gestito da Aria è costato 20 milioni di euro. Soldi di tutti”. Uno tsunami di critiche che già sabato ha investito l’assessore alla Sanità Letizia Moratti, la quale ha cercato di prendere le distanze scaricando la croce su Aria. “L’inadeguatezza di @AriaLombardia incapace di gestire le prenotazioni in modo decente rallenta lo sforzo comune per vaccinare. È indecente!”, ha scritto su Facebook. Ieri ha ribadito: “Su @ariaLombardia servono decisioni rapide e drastiche. I cittadini non devono pagare le inefficienze della burocrazia”. Il problema è che, come le ha ricordato ieri la sindaca di Crema, Stefania Bonaldi, “lei è il capo e ha non il diritto, ma il dovere di intervenire e porre rimedi”.

Ma quello di Moratti è un siluro politico alla sua stessa maggioranza. Perché attaccare Aria, significa attaccare il potentissimo assessore regionale al Bilancio, Davide Caparini, l’uomo (di Salvini) che con la ex compagna di Matteo Salvini, Giulia Martinelli, fa il bello e cattivo tempo al Pirellone. È Caparini che volle a tutti i costi Aria Spa, creatura informe nata nel 2019 dalla fusione tre società regionali, Arca (Centrale Acquisti regionale), Lispa (Lombardia Informatica) e Ilspa (Infrastrutture Lombarde). Per Caparini Arca avrebbe dovuto rappresentare il fiore all’occhiello della Lega in fatto di partecipate. Non a caso proprio Caparini e Guido Bertolaso sono arrivati alle mani la settimana scorsa, dopo il post polemico di Bertolaso per l’ennesimo disservizio di Aria (i 300 anziani convocati erroneamente all’ospedale di Niguarda). Per questo l’attacco di Moratti ad Aria è una spaccatura tra Forza Italia e Lega.

La conferma che il fallimento della campagna vaccinale rischia di essere il detonatore di una crisi profonda. Oggi è fissata una riunione alla quale dovrebbe partecipare anche Salvini. Si tenterà di anticipare la sostituzione di Aria con la piattaforma di Poste a fine marzo. Da Poste però fanno sapere che anticipare i tempi non è affatto semplice e che, comunque, il loro intervento, secondo gli accordi fino a oggi stipulati, dovrebbe riguardare solo le prenotazioni per le vaccinazioni di massa e non quelle per gli over 80.

IlFattoQuotidiano

Nessun commento:

Posta un commento