Ieri la persona che i giornali hanno definito il suo “stalker” è entrato a far parte dello staff del sottosegretario leghista al ministero dell’Istruzione, Rossano Sasso. L’ex ministra Lucia Azzolina, oggi semplice deputata, lo ha denunciato per un video (ne aveva pubblicato uno contenente una sua foto e frame da film horror con sangue, mostri e streghe che terminava con la frase “da disoccupati saremo il vostro peggiore incubo”) e post sul suo conto su Facebook. Il 9 aprile inizierà il processo.
Azzolina, chi è Pasquale Vespa e cosa le ha fatto?
Non l’ho mai conosciuto, né mai ci siamo scambiati messaggi. Ma sui social per anni ha condotto una guerra contro di me con post sessisti e minacce, da cui poi scaturivano commenti volgari e di cattivo gusto. I peggiori istinti umani. Poi c’è stato quel video… è stato davvero brutto. Ha contribuito a far sì che fossi messa sotto scorta.
Perché questo accanimento?
È un sindacalista, rappresentante dei precari. Io ho sempre creduto nei concorsi, lui in altri procedimenti di assunzione. Riteneva che fare un concorso fosse un’umiliazione. Ha pubblicato su di me 4-5 post al giorno, per mesi, molti li ha cancellati ma ho salvato tutto. Mi sono sempre chiesta cosa pensassero i suoi studenti.
È un insegnante?
Sì, alle superiori. Tutta quell’aggressività non può appartenere a un docente. A scuola insegniamo il rispetto, l’educazione, la gentilezza e che le parole hanno un valore. Mentre lui sui social è un cyber-bullo.
È anche un rappresentante delle istanze dei lavoratori.
Per questo il suo comportamento è ancora più grave. Una cosa è la critica politica, altro l’aggressività verbale e il sessismo. Quale utilità può avere nella sua battaglia definirmi “Bocca Rouge” ovunque e vantarsi di un brutto articolo scritto sul mio rossetto rosso, quasi lo avesse vergato lui? “Ah, cosa faremmo con quella bocca” era il tono dei commenti che mi sono stati rivolti per mesi. Certo, non tutti sono penalmente rilevanti, ma l’istigazione all’odio e alla mancanza di rispetto sono innegabili. E voglio sottolinearlo di nuovo: non sono comportamenti degni di un insegnante.
Cosa si aspetta dal processo?
Credo nella giustizia.
Il sottosegretario Sasso ha difeso la sua scelta…
Dalla Lega di Salvini non mi aspetto nulla di diverso, li conosco molto bene.
E dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi?
Non credo che Bianchi sapesse, mi aspetto però che ora intervenga e prenda le distanze. Ne va dell’immagine del ministero e del corpo docente.
Cambiamo argomento: ieri il premier Draghi ha annunciato la riapertura delle scuole dopo Pasqua fino alla prima media. Ne è contenta?
Sembra di essere tornati al Conte 2. Da settembre a febbraio, 5 milioni di studenti fino alla prima classe della secondaria di primo grado sono sempre andati a scuola anche in zona rossa. Lo stop di queste settimane mi è dispiaciuto, credo sia stato poco utile e le decisioni di queste ore lo suggeriscono.
Alla fine c’è quindi continuità col suo operato?
Non ci sono grosse novità. Anche le norme che sono state scritte nel dl Sostegni sul supporto psicologico per i ragazzi le avevamo già proposte per il dl Ristori, quello che poi non è stato più fatto a causa della crisi di governo. E ho sempre ribadito ciò che ieri ha detto Draghi: il livello di sicurezza nelle scuole aumenta se vengono prese, e fatte rispettare, le misure fuori. I bambini in termini di educazioni civica sono i migliori: rispettano sempre le regole, più degli adulti. Ora mi aspetto che possano tornare in classe anche gli altri studenti, almeno al 50 per cento. Il loro disagio psicologico è enorme ed è confermato da psicologi ed esperti.
Si parla di un piano di tamponi a tappeto per gli studenti. Che ne pensa?
Otto milioni di tamponi a settimana sono tantissimi. E infatti c’è già stata una parziale retromarcia. Per i più piccoli, poi, è molto complicato trovare il metodo giusto. Noi avevamo raggiunto una intesa con le Regioni per uno screening costante a dicembre. Ma lo avevo proposto ad agosto…
Quali criticità vede per la scuola al momento, oltre il Covid?
Nel brevissimo termine deve essere pubblicata l’ordinanza sulla mobilità dei docenti. In questo periodo normalmente si inoltravano già le domande per i trasferimenti. Se non lo si fa subito, si rischia che neanche il 30 settembre ci siano i docenti in cattedra. Poi bisogna correggere le prove del concorso straordinario e assumere. Infine, stabilire le date del concorso ordinario.
IlFattoQuotidiano
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