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sabato 3 agosto 2019

Strage discoteca Corinaldo: presa la banda dello spray al peperoncino, arresti per omicidio.

Risultati immagini per strage corinaldo

Fermo immagine del ragazzo che avrenne spruzzato lo spray urticante.


Gruppo criminale di Modena faceva rapine con il prodotto urticante.


Grazie alle rapine compiute con lo spray al peperoncino la banda di giovanissimi che ha provocato la strage nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo (Ancona),  dove il 7 dicembre scorso morirono cinque giovani e una madre, riusciva a mettersi in tasca circa 15mila euro al mese. E' quanto hanno accertato gli investigatori che stanno ora indagando su tutta un'altra serie di episodi analoghi avvenuti in 60 locali del centronord e anche all'estero: uno dei colpi è infatti stato realizzato a "Chessy, presso il parco divertimenti Disneyland". In tutti e 60 i casi è stata accertata la presenza dei giovani.
Sette gli arresti: in carcere sei ragazzi tra i 19 e i 22 anni, tutti residenti nel Modenese, accusati di omicidio preterintenzionale e lesioni: farebbero parte di una banda dedita alle rapine in discoteca spruzzando spray al peperoncino. Arrestato anche un ricettatore solo per associazione. Quella sera erano tutti alla Lanterna Azzurra. I sei ragazzi arrestati sarebbero responsabili di molteplici furti e "agivano con stabilità". Erano in contatto con il ricettatore, arrestato con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al furto. Il ricettatore, è stato precisato, veniva contattato anche prima del furto.
"Grazie ai carabinieri e agli inquirenti: avevamo promesso indagini serie e rigorose per prendere i responsabili di quella tragedia e ora c'è un segnale importante. Nessun arresto restituirà le vittime ai propri cari, purtroppo, ma è nostro dovere individuare i colpevoli e punirli come meritano. Speriamo che la Giustizia preveda galera certa per tutti, senza sconti o attenuanti", ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini.
La strage di Corinaldo non è l'unico episodio in cui bande di giovani hanno utilizzato spray al peperoncino provocando caos e tragedie. Il 3 giugno 2017 a Torino, in piazza San Carlo, durante la proiezione sul maxi schermo della finalissima di Champions tra la Juventus e il Real Madrid, i componenti di un altro gruppo di giovanissimi - anche in questo caso definito 'banda dello spray' - sparsero del liquido tra la folla provocando caos e un fuggifuggi disperato di migliaia di persone. Nella calca, rimasero ferite oltre 1.500 persone e due morirono in seguito.

domenica 26 maggio 2019

Strage alla discoteca di Corinaldo, indagato anche il sindaco | "Autorizzò il locale ma era un magazzino agricolo".

Corinaldo, sequestrata la discoteca della tragedia: alla "Lanterna azzurra" morirono in sei

Secondo la procura lʼedificio ha evidenziato "gravi carenze ed era inidoneo allʼuso per spettacoli pubblici".


C'è anche il sindaco di Corinaldo, Matteo Principi, tra gli 8 nuovi indagati dalla procura di Ancona nell'inchiesta sulla strage della discoteca di Corinaldo. Qui, nella notte tra il 7 e l'8 dicembre, morirono sei persone. Principi, in qualità di presidente della Commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, che rilasciò i permessi, è accusato di concorso in omicidio e disastro colposo e falsità ideologica in atto pubblico.

Indagata tutta la commissione - Oltre che nei confronti di gestori, proprietari e un addetto alla sicurezza, già indagati nel procedimento per la morte di sei persone nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, la Procura procede anche per i componenti della Commissione unificata di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo dei Comuni associati di Corinaldo e Castelleone di Suasa nell'unione Misa e Nevola. Per loro si valutano le ipotesi di concorso in omicidio colposo plurimo, disastro colposo e falsità ideologica in atto pubblico.

La discoteca era in realtà un magazzino agricolo - E' "tuttora classificato come "magazzino agricolo" l'immobile sequestrato che ospita la discoteca Lanterna Azzurra, poiché il suo "cambio di destinazione d'uso non è mai stato formalmente rilasciato" e conseguentemente "non è mai stato rilasciato un certificato di agibilità urbanistica". Lo scrive la Procura a proposito delle indagini svolte con l'ausilio delle consulenze tecniche.