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domenica 3 maggio 2020

Coronavirus, Bill Gates chiama Conte: “Ha riconosciuto l’impegno dell’Italia. Accordo su cooperazione mondiale per trovare il vaccino”.

Coronavirus, Bill Gates chiama Conte: “Ha riconosciuto l’impegno dell’Italia. Accordo su cooperazione mondiale per trovare il vaccino”

Conte ha ribadito l’intenzione italiana di portare il tema al centro dell’agenda del G20 del 2021, ma il primo step sarà la conferenza del 4 maggio organizzata dalla Commissione europea e con la quale si punta a raccogliere 7,5 miliardi di euro per la ricerca.
Uno sforzo comune per la lotta al Covid e la ricerca di un vaccino nel più breve tempo possibile. Sono questi i contenuti della conversazione telefonica che si è tenuta nel pomeriggio di sabato tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e Bill Gates, il fondatore di Microsoft oggi impegnato con la fondazione Bill & Melinda Gates, che ha più volte espresso la volontà di finanziare la produzione mondiale di un vaccino contro il coronavirus che si dovesse rivelare efficace.
Fonti del Governo fanno sapere che la promozione della cooperazione globale nella lotta al coronavirus, di cui la conferenza del 4 maggio promossa dalla Commissione Europea rappresenta un primo step, è stata al centro del colloqui tra i due. Il magnate americano ha riconosciuto l’impegno assicurato dall’Italia, negli anni, al contrasto alle pandemie e al sostegno della ricerca scientifica finalizzata ai vaccini. E Conte ha ribadito l’intenzione italiana di portare il tema al centro dell’agenda del G20 del 2021, a presidenza italiana, elemento questo fortemente sostenuto da Bill Gates anche nella prospettiva di fornire adeguata tutela a quei Paesi in via di sviluppo che dovessero risultare colpiti dalla pandemia e meno attrezzati a combatterla.
Il piano europeo per la ricerca di un vaccino: raccolta fondi da 7,5 miliardi.
L’iniziativa a cui hanno fatto riferimento Conte e Gates nel corso della chiamata è quella promossa dalla Commissione europea e sostenuta da FranciaItaliaGermaniaNorvegia e Consiglio Ue e rinominata World against Covid-19. Si tratta di un piano di cooperazione globale per la ricerca di un vaccino contro il coronavirus che proprio il 4 maggio sarà presentato ufficialmente in una conferenza di donatori con cui si punta a raccogliere almeno 7,5 miliardi di euro di finanziamenti.
Il testo è firmato da Conte, dal presidente francese Emmanuel Macron, dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel, dalla premier norvegese Erna Solberg e dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “È questo il dovere della nostra generazione – si legge nella lettera – e sappiamo di potercela fare. Sostenendo insieme la scienza e la solidarietà oggi, getteremo le basi per una maggiore unità domani. La posta in gioco è alta per tutti. Nessuno è immune, nessuno può sconfiggere il virus da solo e nessuno sarà davvero al sicuro finché non lo saremo tutti, in ogni Paese. Dobbiamo riunire le menti più brillanti e più preparate del mondo per trovare i vaccini e le terapie necessari per rimettere in salute il pianeta”.
I leader dei Paesi Ue annunciano inoltre che “stiamo concretizzando l’impegno dei leader del G20 a fornire una risposta coordinata al virus su larga scala. Sosteniamo l’appello all’azione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Abbiamo inaugurato di recente l’acceleratore Access to Covid-19 Tools (Act), una piattaforma di cooperazione globale che intende dare impulso e potenziare la ricerca, lo sviluppo, l’accesso e la distribuzione equa del vaccino e di altri strumenti diagnostici e terapeutici in grado di salvare vite. Questo ha gettato le basi di una vera alleanza internazionale contro il Covid-19″.
I 7,5 miliardi di euro che la Commissione si augura di raccogliere serviranno ad avviare “una cooperazione globale senza precedenti che coinvolgerà scienziati e autorità di normazione, industria e governi, organizzazioni internazionali, fondazioni e operatori sanitari. Sosteniamo l’Oms e siamo lieti di unire le forze con organizzazioni esperte come la fondazione Bill & Melinda Gates e il Wellcome Trust.
Ogni euro raccolto sarà convogliato principalmente tramite organizzazioni sanitarie mondiali riconosciute come CepiGavi, l’Alleanza per il vaccino e tramite il Fondo mondiale e Unitaid, per sviluppare e distribuire il più rapidamente possibile e a più persone possibili gli strumenti diagnostici, le terapie e i vaccini che aiuteranno il mondo a superare la pandemia. Se riusciamo a sviluppare un vaccino prodotto dal mondo per il mondo, questo vaccino sarà un bene pubblico globale unico del 21esimo secolo. Insieme ai nostri partner, ci impegniamo a renderlo disponibile e accessibile a tutti”.

venerdì 27 marzo 2020

La Nuova Governance Mondiale del OMS (di Ilaria Bifarini)



Per la prima volta nella storia della globalizzazione, tutti i Paesi, persino la recalcitrante Inghilterra fresca di Brexit e gli Stati Uniti patria della fervente economia di mercato, dove gli affari e i consumi non si fermano mai, sono in lockdown. L’economia mondiale è ferma, in quarantena, crollano i consumi, le produzioni e l’intera popolazione mondiale, fatta eccezione per alcuni Paesi del Terzo Mondo (e la Russia) che sembrano per ora i meno colpiti, ha abdicato al proprio stile di vita e ai diritti democratici, accettando uno stato d’eccezione con massicce restrizioni. Per la prima volta vige una condivisione di regole comuni su scala planetaria: un nuovo ordine si è sostituito al caos del globalismo, basato sulla libera circolazione delle merci e delle persone, a guida OMC, FMI e Banca Mondiale. A garantire questa nuova governance, per ora provvisoria e legata a uno stato di emergenza sanitaria, è un altro attore sovranazionale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Al governo liberista e liberale delle istituzioni economiche internazionali si è sostituito quello per definizione non democratico degli scienziati: “la scienza non è democratica”, ci è stato già detto più volte. Ci sarebbe da eccepire che per scienza si intende conoscenza, saggezza, termini che ci riportano a un concetto socratico del sapere, motivo per il quale anche tra gli stessi virologi esistono diverse correnti, non sempre concordi. Ma per adesso evitiamo polemiche in ambiti dove non è opportuno dubitare e affidiamoci al mainstrem scientifico, in un momento così doloroso per il nostro Paese, che sta registrando il maggior numero di decessi per coronavirus, secondo sola alla Cina.
Gettiamo però un po’ di luce su questo attore sovranazionale, che con le sue raccomandazioni guida le nostre vite e le nostre economie e continuerà a farlo finché questo virus non ci darà tregua.

OMS: Costituzione e finanziamenti.

L’OMS è un’agenzia speciale dell’ONU per la salute con sede a Ginevra, entrata in vigore il 7 aprile 1948, governata da 194 stati membri attraverso l’Assemblea mondiale della sanità, convocata annualmente in sessioni ordinarie e composta da rappresentanti dell’amministrazione sanitaria di ciascun paese.
Nella sua Costituzione quale obiettivo primario è indicato quello della sanità, intesa come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, (che) non consiste solo in un’assenza di malattia o d’infermità”.
“Per raggiungere il più alto grado di sanità è indispensabile rendere accessibili a tutti i popoli le cognizioni acquistate dalle scienze mediche, psicologiche ed affini. Un’opinione pubblica illuminata ed una cooperazione attiva del pubblico sono d’importanza capitale per il miglioramento della sanità dei popoli.”
A fronte di finalità di così vasta portata, il budget dell’organizzazione di Ginevra è piuttosto contenuto (circa 4 miliardi di dollari) e, mentre inizialmente proveniva prevalentemente dagli Stati, negli ultimi decenni la tendenza si è modificata: ben l’87% attualmente deriva da donatori privati. L’80% dei fondi donati sono “earmarked”, cioè vincolati a finanziare programmi specifici, decisi dai donatori stessi, aspetto che ha destato non poche perplessità sulle scelte dell’organizzazione. Il direttore dell’Istituto di Sanità globale di Ginevra, Antonie Flahault, a seguito della donazione di circa 900 milioni da parte della Fondazione dei coniugi Gates nel biennio 2016-2017, lamentava come l’OMS fosse “costretta a tenere conto di quello che Gates ritiene prioritario”, cioè la lotta alla poliomielite, cui furono impegnati più fondi che alla prevenzione dell’HIV, quarta causa di morte nel Terzo Mondo.
La Fondazione dei Gates risulta a oggi il primo donatore privato dell’OMS e nell’ottobre scorso è stata partner del Johns Hopkins Center for Health Security nella simulazione di una pandemia coronavirus, chiamata “nCoV-2019”. Attualmente ha donato 100 milioni di dollari per sconfiggere il Covid_19.
Questo non dimostra assolutamente che esista un complotto ai fini speculativi ordito dal mefistofelico Gates, che probabilmente di aumentare la propria ricchezza non ha un gran bisogno, ma getta sicuramente molte perplessità sul suo ruolo predominante in materia di sanità mondiale.
A proposito, in una sua recente intervista ha invitato tutti a essere tranquilli e ad attenersi al lockdown e all’isolamento sociale ancora “soltanto” per 10 settimane, e ha lanciato frecciate velenose alle intenzioni di Trump di voler impedire la paralisi economica americana.
E’ ragionevole credere che la sua previsione si avvererà. Del resto, si era già rivelato un veggente!