Nella casa di cura milanese solo a marzo, in piena emergenza coronavirus, sono deceduti 70 anziani. E ne continuano a morire.
MILANO - Il governo invia una squadra di ispettori al Pio Albergo Trivulzio. Il ministro della Salute Roberto Speranza e il suo vice Pierpaolo Sileri hanno deciso di approfondire la situazione di emergenza nel polo geriatrico più importante del Paese, sulla cui condotta la procura di Milano ha già aperto un'inchiesta con l'ipotesi di diffusione colposa di epidemie e omicidio colposo. Il sospetto sul quale anche Roma, ora, vuole vederci chiaro riguarda l'ipotesi che alla "Baggina", come da sempre i milanesi chiamano la storica struttura cui tutta la città è affezionata, siano stati nascosti casi di Covid-19 mettendo a rischio ospiti e operatori.
Nella struttura, compresa sia la Rsa sia la riabilitazione, sono morti solo a marzo, in piena emergenza coronavirus, 70 anziani. Ma gli ospiti qui continuano a morire: solo nella prima settimana di aprile se ne sono aggiunti altri 30, 26 nella casa di riposo e 4 temporaneamente nella struttura riabilitativa. Dove però i ricoveri sono stati bloccati a metà marzo, per via del rischio contagio, quindi i pazienti presenti sono "solo" 242 rispetto ai 350 di capienza normale.
Se si considera solo l'ospizio, dunque, dall'inizio dell'anno a ieri in tutto il complesso (via Trivulzio, Merate e Principessa Jolanda) sono mancati 147 ospiti, 44 in più rispetto ai 103 del 2019. L'obitorio del Pat è una stanza di sofferenza piena di lenzuoli bianchi arrotolati, sdraiati uno accanto all'altro. Altre sale sono state adibite a ricovero provvisorio di bare. Ognuna con un foglio di carta sopra, un nome, una storia. Nessuno, qui, ha fatto il tampone: che siano vittime del virus è, però, per la maggioranza quasi una certezza.
Il direttore generale del Pat, Giuseppe Calicchio, in una mail ha chiesto "con estrema urgenza" alla sua prima linea di avere un "dettaglio puntuale" sul numero di salme "ancora da porre in cassa" e "per ciascuna data di decesso". Nella stessa comunicazione, il dg ha stabilito che sia la dottoressa Vasaturo "a occuparsi della camera mortuaria", sostituendo il signor Riganti che d'ora in poi dovrà riferire a lei. E il bilancio dei morti, purtroppo, rischia di essere ancora più ampio: i numeri non tengono conto degli anziani che in queste settimane sono stati mandati a casa o ricoverati, e che solo in un secondo momento sono stati trovati positivi e, in molti casi, deceduti.
"Le ispezioni stanno partendo - dice Sileri - gli inviati del ministero chiederanno informazioni dettagliate e verificheranno tutti gli atti, avvalendosi anche dell'aiuto dei Nas". Come per altre Rsa, si dovrà dunque accertare se alla Baggina, come sostengono fonti sindacali, "gli ospiti morivano e si diceva che erano solo bronchiti", se davvero "si è voluta tenere sotto silenzio la grave situazione delle strutture". E se - come dice il professor Luigi Bergamaschini, al Pat vietavano le mascherine e quando lui le autorizza viene esonerato".
La ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, definisce le morti al Pio Albergo Trivulzio "una stretta al cuore". E aggiunge: "Nelle case di riposo c'è la memoria di questo Paese. E dopo questa stretta al cuore avvertiamo il bisogno di chiarezza: serve una commissione d'inchiesta, come ha chiesto Renzi". Il suo collega agli Affari regionali, Francesco Boccia, chiede invece "alle Regioni di comunicare tempestivamente alla Protezione civile, attraverso il monitoraggio delle Ats, quali siano le Rsa in condizioni di maggior criticità". Anche Leu, con Nicola Fratoianni, in un'interrogazione chiede "tutte le necessarie attività ispettive per fare chiarezza e individuare eventuali responsabilità sui decessi".
https://www.repubblica.it/cronaca/2020/04/06/news/lo_scandalo_al_pio_albergo_trivulzio-253332595/?ref=fbpr&fbclid=IwAR2O6uBzBHdIHLnVOCJF_rH-eHhxDDn1smp_fhlPpPYGb5WbW6uuWV9N2So