Vendeva piccoli oggetti per tirare avanti, adottato dai tassisti milanesi.
Lo hanno multato il 20 dicembre, il giorno dopo il suo 53/o compleanno, allo scalo di Linate per ''aver svolto attivita' di commercio su area pubblica senza autorizzazione''. Dovra' pagare circa tremila euro che non ha, Renato, ex imprenditore che da un anno e mezzo e' un senza fissa dimora adottato dai tassisti milanesi.
''Per cercare di tirare avanti vendo loro piccoli oggetti - racconta - come tagliaunghie, piccole lenti di ingrandimento, torce''. I tassisti hanno preso a cuore la sua situazione: ''E' una brava persona - dice Marco Marani, vicepresidente Unica Filt-Cgil - non fa nulla di male, non ruba. Sta semplicemente cercando di avere una seconda possibilita'''. Prima di finire in mezzo ad una strada Renato era un imprenditore tessile: in quattro anni ha perso tutto ed e' morta anche sua moglie.
Oggi cerca di fare quello che gli riesce meglio, ovvero il commerciante, anche se su piccola scala: ''Guai a chi mi tocca i tassisti - dice oggi - sono la mia famiglia, altro che lobby. A casa di uno di loro ho passato anche la vigilia di Natale''.