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sabato 7 gennaio 2017

Referendum su Jobs Act. Avvocatura dello Stato: su articolo 18 quesito manipolativo.


L'Avvocatura dello Stato ha depositato oggi le tre memorie sui referendum abrogativi in materia di lavoro che la Corte Costituzionale dovrà valutare sul piano dell'ammissibilità l'11 gennaio. L'Avvocatura agisce per conto della Presidenza del Consiglio che ha deciso di costituirsi.

Il quesito referendario per abrogare le modifiche apportate con il Jobs Act all'art. 18 dello statuto dei lavoratori sui licenziamenti ha "carattere surrettiziamente propositivo e manipolativo" e per questo "si palesa inammissibile". 
È quanto sostiene l'Avvocatura dello Stato nella memoria - che l'Ansa ha potuto visionare - depositata oggi per conto della Presidenza del Consiglio, in vista della decisione della Corte Costituzionale sull'ammissibilità dei referendum sul lavoro. 
Se abrogazione voucher vuoto normativo L'abrogazione, attraverso il referendum, delle norme sui voucher previste dal Jobs Act rischia di produrre un vuoto normativo. È la posizione espressa dell'Avvocatura dello Stato nella memoria depositata oggi. 

"L'abrogazione dal corpo del decreto legislativo 81/2015 dei tre articoli suddetti - si legge infatti nella memoria - potrebbe determinare un vuoto normativo idoneo a privare di una compiuta e necessaria regolamentazione, tutte quelle prestazioni che - per la loro limitata estensione quantitativa o temporale - non risultino utilmente sussumibili nel paradigma normativo del lavoro a termine o di altre figure giuridiche contemplate dall'ordinamento vigente". 

L'Avvocatura rileva che "il proposito referendario non è tanto quello di sopprimere il 'voucher', quale strumento di remunerazione e disciplina del lavoro accessorio, ma di abolire lo stesso istituto del lavoro accessorio" e su questa base chiede che il quesito sia dichiarato inammissibile dalla Corte Costituzionale.  L'Avvocatura dello Stato ha dunque depositato oggi le tre memorie sui referendum abrogativi in materia di lavoro che la Corte Costituzionale dovrà valutare sul piano dell'ammissibilità l'11 gennaio. 
L'Avvocatura agisce per conto della Presidenza del Consiglio che ha deciso di costituirsi. Estensore delle memorie è Vincenzo Nunziata, vice avvocato generale. 
I quesiti che la Consulta esaminerà in camera di consiglio sono tre: uno sulle modifiche all'art.18 apportate dal Jobs Act in materia di licenziamenti, uno sulle disposizioni che limitano la responsabilità in solido di appaltatore e appaltante, in caso di violazioni nei confronti del lavoratore; e uno sui cosiddetti voucher, ossia i buoni lavoro per il pagamento delle prestazioni accessorie previsti sempre dal Jobs Act. 
I giudici costituzionali a cui è stato affidato il ruolo di relatori sono, per il primo quesito Silvana Sciarra, per il secondo Mario Morelli e per il terzo Giulio Prosperetti. I referendum sono stati proposti dalla Cgil, che ha raccolto oltre 3 milioni di firme a sostegno.