In Toscana molti over 80 non sanno ancora quando potranno vaccinarsi – a ieri la prima dose di Pfizer è stata somministrata solo a 43.000 anziani su un totale di 324.000 (poco più del 13%) –, ma per una settimana gli avvocati hanno potuto ricevere la prima dose di Astrazeneca e tra questi ci sono anche diversi esponenti politici di tutti i partiti – da Italia Viva al Pd passando per la Lega e Fratelli d’Italia – che sono al contempo iscritti all’albo dell’Ordine degli Avvocati anche se, in alcuni casi, non esercitano la professione da anni. La Toscana, interpretando una circolare del ministero della Salute, dal 19 febbraio scorso, su richiesta dell’Ordine forense, ha dato infatti la possibilità a tutto il personale giudiziario di registrarsi e ricevere la prima dose di AstraZeneca, inserendo avvocati e personale del- l’amministrazione della giustizia, cancellieri compresi, tra le categorie che, al pari degli insegnanti, forniscono un servizio essenziale. Così gli avvocati – non solo in Toscana, a dir la verità, ma in tutta Italia – hanno chiesto di essere inseriti per “difendere” dal virus le aule dei Tribunali. E, alla fine, molti amministratori ed esponenti politici che sono iscritti all’albo degli Avvocati ne hanno “approfittato”: tutto legittimo, è nelle regole, ma la questione ha scatenato una bagarre in un momento in cui la campagna vaccinale procede a rilento per alcune categorie.
Il caso che ha destato più clamore è stato quello dell’ex assessore alla Salute renziana Stefania Saccardi, oggi vicepresidente della giunta regionale, che in un post su Facebook ha ammesso di aver ricevuto la prima dose in quanto iscritta “all’albo dal 1989” ma senza specificare da quanto non eserciti più la professione. E giù sulla sua bacheca una marea di commenti indignati: “Ho 60 anni, sono paziente oncologica e cardiopatica e ancora non sono stata chiamata per il vaccino” scriveCheti. E ancora: “Ma non si vergogna un po’, non ha rispetto delle persone che non sanno dove sbattere la testa per vaccinarsi? Difendete i vostri privilegi, è una vergogna”, si sfoga Paolo.
Anche tre assessori-avvocati della giunta di Dario Nardella a Firenze hanno fatto il vaccino: Cecilia Del Re, Federico Gianassi e Benedetta Albanese, tutti del Pd. Quando è emerso il caso e le opposizioni – Lega e Fratelli d’Italia in particolare – hanno annunciato interrogazioni sul tema, Palazzo Vecchio ha diramato una nota per difendere i propri assessori e parlando di “rischio di deriva populista” che può portare a “pericolose campagne no vax per chi esercita funzioni pubbliche”. Ma le polemiche sui politici toscani vaccinati riguardano anche la Lega e FdI con il sindaco di Massa del Carroccio Francesco Persiani che ha ricevuto la prima dose ma anche gli assessori meloniani a Siena e Pistoia, Francesco Michelotti e Margherita Semplici. Anche il senatore fiorentino molto vicino a Matteo Renzi, Francesco Bonifazi, si è vaccinato nei giorni scorsi in quanto avvocato. A fine ottobre aveva contratto il Covid.
Dopo le polemiche la Regione Toscana ha deciso di fare marcia indietro: da lunedì è stato abbandonato il criterio delle categorie, dando la precedenza alle fasce di età e alla patologia. In una settimana però negli uffici giudiziari toscani sono stati vaccinate 8.100 persone. Ma la Toscana non è l’unica regione dove gli avvocati hanno potuto ricevere la prima dose.
Anche in Sicilia si è iniziato due giorni fa a somministrare AstraZeneca agli avvocati, mentre in Campania la vaccinazione partirà nei prossimi giorni. Potenzialmente, la platea relativa alle tre regioni interessata è di circa 50.000 avvocati. In Campania la giunta De Luca ha inviato una lettera agli ordini forensi regionali per avvertirli, mentre in Sicilia siamo già a un migliaio di somministrazioni. Chissà se l’assessore alla sanità siciliana, Ruggero Razza, avvocato anche lui, sarà tra i “fortunati” iscritti.