Il giudice ha respinto le richieste del fratello dell’ex sottosegretario Cosentino
OSSIGENO – Napoli, 15 giugno 2012 - ”Inammissibile”. Cioé: non se ne parla nemmeno! Con questa motivazione il giudice Luigia Stravino del Tribunale civile di Napoli ha respinto il ricorso d’urgenza con il quale si chiedeva il sequestro e la distruzione del libro inchiestaIl Casalese. E’ finita così nel nulla la richiesta di Giovanni Cosentino, fratello del parlamentare Nicola Cosentino, già sottosegretario all’Economia ed ex coordinatore regionale del Pdl. La decisione èstata salutata con entusiasmo dall’ editore e dagli autori, che hanno così vinto anche il secondo round. Per il momento la vicenda giudiziaria finisce qui.
Giovanni Cosentino è un imprenditore. E’ amministratore delle aziende “Aversana petroli” e “Ip service”. Attraverso i suoi avvocati aveva chiesto il sequestro e la distruzione del libro, e un risarcimento di un milione e duecento mila euro di danni alla casa editrice Cento Autori e agli autori.
La richiesta della famiglia Cosentino era stata già respinta una prima volta ad aprile quando il giudice incaricato dichiarò la sua incomoetenza. Ora il giudice competente ha accolto in pieno le ragioni di Marino Maffei, legale della casa editrice “Cento Autori”. Resta da vedere se, rinunciando alla procedura d’urgenza che è impraticabile, i familiari di Cosentino intendano ripresentare la richiesta di sequestro e risarcimento seguendo l’iter ordinario.
“Giustizia è fatta, ha vinto il diritto di cronaca”, dicono soddisfatti i nove autori, lo stampatore e il presidente di Cento Autori, Pietro Valente. La decisione del giudice è stata accolta con grande entusiasmo anche dalla rete. L’evento è di quelli che fanno bene alla salute dei piccoli editori e, soprattutto, alla libertà di stampa. Soddisfazione per la decisione del giudice è stata espressa anche dal presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli. Enzo Colimoro, presidente dell’Assostampa della Campania ha commentato: “La sentenza riafferma il principio della libertà d’informazione”.