Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
venerdì 13 luglio 2012
Enrico Letta (PD)
Enrico Letta, vicesegretario del Pd, al Corriere della Sera: "Preferisco che i voti vadano a Berlusconi piuttosto che disperdersi verso Grillo"
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10151041297832855&set=a.196671182854.131248.196502997854&type=1&theater
Scoperta molecola che spazza via la carie.
Due ricercatori hanno messo a punto una sostanza potentissima che promette di eliminare alla radice il problema della carie.
Dal Cile arriva l'ultima novità in ambito odontoiatrico. Due ricercatori sudamericani, il dottor José Còrdova della Yale University ed Erich Astudillo dell'Università del Cile e CEO di Top Innovations Tech, hanno messo a punto una sostanza potentissima che promette di eliminare alla radice il problema della carie.
Secondo i due ricercatori, tale sostanza - denominata non a caso Keep 32, perché si prefigge l'obiettivo di far conservare a chi la usa tutti e 32 i denti - potrebbe essere utilizzata all'interno dei normali prodotti di cui ci serviamo ogni giorno per la cura dei nostri denti: dentifrici, collutori e gomme da masticare. Keep 32 sembra in grado di eliminare i batteri responsabili della carie rendendo inutile il ricorso al temuto trapano del dentista.
Nei test condotti in fase di sperimentazione, durata 7 anni, la sostanza si è rivelata capace di eliminare i batteri nel giro di 60 secondi. I due ricercatori hanno iniziato ora la sperimentazione sull'uomo e sono convinti di poter introdurre nel mercato il prodotto nel giro di un anno.
La vittima sacrificale di Keep 32 è lo Streptococco Mutans, il batterio che trasforma gli zuccheri in acido lattico, che poi corrode lo smalto dei denti favorendo la formazione della carie. La sostanza agisce prima che il batterio compia questa operazione di trasformazione degli zuccheri. Dopo le ultime fasi di sperimentazione e la trafila delle autorizzazioni, Keep 32 potrebbe davvero rivoluzionare la vita di molte persone alle prese con problemi di carie.
Fonte: www.italiasalute.it
Secondo i due ricercatori, tale sostanza - denominata non a caso Keep 32, perché si prefigge l'obiettivo di far conservare a chi la usa tutti e 32 i denti - potrebbe essere utilizzata all'interno dei normali prodotti di cui ci serviamo ogni giorno per la cura dei nostri denti: dentifrici, collutori e gomme da masticare. Keep 32 sembra in grado di eliminare i batteri responsabili della carie rendendo inutile il ricorso al temuto trapano del dentista.
Nei test condotti in fase di sperimentazione, durata 7 anni, la sostanza si è rivelata capace di eliminare i batteri nel giro di 60 secondi. I due ricercatori hanno iniziato ora la sperimentazione sull'uomo e sono convinti di poter introdurre nel mercato il prodotto nel giro di un anno.
La vittima sacrificale di Keep 32 è lo Streptococco Mutans, il batterio che trasforma gli zuccheri in acido lattico, che poi corrode lo smalto dei denti favorendo la formazione della carie. La sostanza agisce prima che il batterio compia questa operazione di trasformazione degli zuccheri. Dopo le ultime fasi di sperimentazione e la trafila delle autorizzazioni, Keep 32 potrebbe davvero rivoluzionare la vita di molte persone alle prese con problemi di carie.
Fonte: www.italiasalute.it
I, Pet Goat II Heliofant
http://www.heliofant.com/index.html#
l’analisi del video pubblicata da Neovitruvian:
http://www.tnepd.com/2012/il-simbolismo-esoterico-del-video-virale-i-pet-goat-ii
Cagliari produrrà l’auto spinta da aria compressa.
L’AirPod costerà 7000 euro, raggiungerà la velocità massima di 80 km all’ora. Non avrà volante ma un joystick che consentirà di parcheggiarla in verticale.
CAGLIARI. «Metti l' aria nel serbatoio dell' auto». Sarà probabilmente una frase del genere che ci sentiremo dire dalla metà del 2013, data alla quale sarà commercializzata la prima auto ad aria compressa : la AirPod prodotta dalla Motor Development International (MDI) in partnership con Tata Motors, super leggera ed alimentata ad aria appunto; 7 Kw per una velocità massima di 80 km/h e presentata ieri presso l' area portuale di Cagliari. Costerà 7000 euro e il primo modello ad arrivare sarà una city car, seguito poi da una gamma infinita di modelli, dalla berlina da famiglia alla vetturetta per 14enni al Bus, passando per il veicolo commerciale, il trattore e il container. Non manca nulla, perfino un motore da attaccare a casa ad una presa di corrente per usarlo come generatore in caso di emergenza. Questa AirPod potrebbe essere un ottima alternativa al costo dei carburanti tradizionali, all' inquinamento dei motori a scoppio e all' inesorabile consumo del petrolio. Dice l' imprenditore Massimo Locci che delle 20 fabbriche che si prevede di costruire sul territorio italiano «quella in Sardegna sarà la prima, giacchè la Sardegna deve avere un ruolo guida nella produzione dei veicoli alimentati ad energia alternativa. Il mondo cambia velocemente e la tecnologia non può attendere i tempi della burocrazia». Proprio per questo il presidente dell' Autorità Portuale Piergiorgio Massidda è intenzionato in ogni modo ad andare incontro al progetto di Locci e compagni concedendo i 900 ettari del Porto Canale e anticipando di voler realizzare il porto franco fiscale di cui ha parlato con il presidente del consiglio Monti, per realizzare il "Green Port" e farne la porta dell' Africa sia in entrata che in uscita, «dato che il futuro è in quei mercati». Guy Negre, fondatore della MDI, un passato in Formula1 con la Wiliams accetta di rispondere ad alcune domande. «La piccola AirPod- dice –ha 7 Kw, e una velocità massima di 80 Km/h, si ricarica in 3 minuti. Inoltre come aggiunge il socio Verdiani "avremo una fabbrica a Km 0. L' 80% del veicolo sarà prodotto in loco, dando lavoro e lasciando quindi i soldi sul territorio. E fa notare come l' auto si piloti con un joystick elettromeccanico che permette di "parcheggiare l' auto anche verticalmente rispetto al marciapiede facendo scendere i passeggeri sempre direttamente su questo, in totale sicurezza»
http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2012/07/13/news/cagliari-produrra-l-auto-spinta-da-aria-compressa-1.5396585
La Chiesa ci costa ogni anno 6.086.565.703€: ecco il dettaglio dei costi.
La Chiesa ci costa ogni anno € 6.086.565.703: ai quali dobbiamo sommare i soldi che vengono devoluti "una tantum" dagli enti locali (comuni-provincie-regioni) che finanziano vari progetti, come le eventuali ristrutturazioni di Chiese e abbazie. Ovviamente il "conto" non tiene in considerazione nemmeno delle cifre che la Chiesa riceve da associazioni, fondazioni bancarie, privati cittadini, che offrono al Vaticano laute offerte, che ovviamente sono volontarie. Volontarie "ma non troppo" (sono volontarie ma di fatto considerate un "atto dovuto") anche le offerte per i "sacramenti"; dalle benedizioni pasquali (con la classica busta dell'offerta), alle Comunioni, Cresime, matrimoni e - ahimé - funerali.
Ecco la tabella dei costi: (dati in Euro)
http://www.nocensura.com/2011/12/la-chiesa-ci-costa-ogni-anno-6086565703.html
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Frequenze gratis per Mediaset. - Alessandro Longo
Il ministero dello Sviluppo Economico di Corrado Passera ha assegnato gratuitamente un pacchetto di frequenze alle principali emittenti. A beneficiarne più di tutti è il Biscione, che conquista quelle più 'pulite'. E ora è a rischio la banda larga mobile.
«L'ennesimo regalo a Mediaset» (Vincenzo Vita, Pd). «Un danno alle casse dello Stato e alle future aste per il digitale terrestre e la banda larga mobile» (Paolo Gentiloni, Pd). «Il governo ha gettato le basi per una situazione ad alto rischio conflittualità, interna ed internazionale» (Roberto Rao, Udc).
Stavolta il governo ha fatto arrabbiare in tanti, tra schieramenti bipartisan dove il solo grande assente sembra essere il Pdl. E per un attimo sembra di essere tornati ai tempi del governo Berlusconi, perché tante polemiche sono dettate da una mega assegnazione gratuita di frequenze alle tv. Si tratta dei provvedimenti con cui, qualche giorno fa, il ministero allo Sviluppo economico ha assegnato per vent'anni alle tv 19 frequenze (di cui quattro a Rai, quattro a Mediaset, tre a Telecom Italia Media e cinque ad altri soggetti).
Tutto nasce dalla Finanziaria 2010 di Tremonti che prevede "l'obbligo di trasformare i titoli provvisori (rilasciati a livello regionale dal 2008 al 2012) in definitivi entro il 30 giugno 2012, in coincidenza con il passaggio al digitale su tutto il territorio nazionale", spiega il ministero in una nota. Secondo molti critici invece si trattava soprattutto di aiutare le emittenti tivù, che ora potranno mettere in bilancio un bene prezioso come le frequenze. Ma ad avvantaggiarsene è in particolare Mediaset, perché riceve il pacchetto più generoso; le frequenze di Rai sono di pari numero, ma sono a rischio di interferenze con i Paesi vicini (per un mancato coordinamento internazionale).
Il primo a sollevare il problema, a chiedere una proroga per l'assegnazione definitiva, è stato Nicola D'Angelo (consigliere uscente Agcom, Autorità garante delle comunicazioni); seguito poi da Vincenzo Vita (PD) e Felice Belisario (Idv), che sull'argomento hanno presentato un'interrogazione parlamentare, Roberto Rao (Udc), Marco Perduca (Radicali) e altri.
Perché era necessaria una proroga? Perché - rispondono concordi le voci critiche - sarebbe stato i necessario aspettare un nuovo piano nazionale delle frequenze da parte di Agcom e così evitare una situazione esplosiva per i progetti dello Stato sullo spettro italiano: ci sono in ballo infatti molte questioni e il governo avrebbe potuto gestirle meglio senza il vincolo di un'assegnazione ventennale che riduce assai gli spazi di manovra. La più questione urgente è l'ex beauty contest, un'asta con cui il ministero dovrà assegnare altre sei frequenze per il digitale terrestre (il bando è previsto, da decreto, a fine agosto ma è prevedibile una proroga a ottobre per attendere che la nuova Agcom stabilisca i criteri di gara). «L'ex beauty contest potrebbe procedere su un binario separato e quindi forse, mi auguro, potrebbe non essere condizionato da quest'assegnazione ventennale», dice Antonio Sassano, docente alla Sapienza, uno dei massimi esperti dell'argomento: «Mi sembra che la proroga pregiudichi piuttosto il coordinamento internazionale e la futura asta della banda larga mobile», aggiunge. «Come faremo infatti a trattare con i Paesi vicini su quali frequenze accendere e spegnere per evitare interferenze, quando ne abbiamo già bloccate 19 per vent'anni?», spiega: «Ecco perché sarebbe stato meglio aspettare un piano frequenze Agcom, coordinato internazionalmente, prima di assegnarle a titolo definitivo».
L'altra questione è la banda larga mobile: le istituzioni internazionali (di recente anche l'Itu, l'agenzia Onu per le tlc) stabiliscono che dal 2016 alcune frequenze ora in mano alle tivù dovranno andare agli operatori telefonici per i servizi di banda larga mobile. E guarda caso è Mediaset ad avere il maggior numero di frequenze che il governo dovrà liberare a questo scopo: «Almeno avrebbe dovuto limitarne al 2015 il diritto d'uso», osserva Gentiloni. «Adesso invece lo Stato si troverà costretto a risarcimenti ingenti alle tivù, in cambio di quelle frequenze da dare all'asta». Il ministero spiega che c'è la possibilità di dare alle tivù frequenze alternative, con "capacità trasmissiva equivalente", al posto di quelle da liberare per l'asta banda larga mobile: «Però purtroppo non esistono frequenze libere alternative», corregge Sassano. Ma si tratta probabilmente di problemi che saranno lasciati in eredità al prossimo governo: come (e se) tirarsi dall'impaccio creato con quest'assegnazione ventennale, è capitolo ancora tutto da scrivere.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/frequenze-gratis-per-mediaset/2186969
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