mercoledì 21 novembre 2012

Arrivano gli scontrini scaricabili contro evasione. Stop alle cartelle pazze.


In delega fiscale il principio del contrasto d'interesse per far emergere il 'nero'.

Entra nella delega fiscale il principio del contrasto di interesse per far emergere il 'nero'. Ed è una delle principali novità, prevede infatti la possibilità di scaricare spese regolarmente fatturate. Intanto si profila un nuovo braccio di ferro maggioranza-governo: l'esecutivo sarebbe pronto a mettere la questione di fiducia su un maxi emendamento alla delega fiscale in Senato e nel testo sarebbe intenzionato a tenere il punto prevedendo che l'accorpamento delle agenzie fiscali scatti da dicembre e non slitti a giugno come stabilito da una proposta di modifica approvata all'unanimità in commissione Finanze al Senato. La Lega ha votato contro: 'Governo spreme i contribuenti'. Via libera all'unanimità della commissione Senato alla cosiddetta 'carbon tax'. Via libera all'unanimità della commissione Senato alla cosiddetta 'carbon tax'.
Via libera all'unanimità dalla Commissione Finanze del Senato al provvedimento sulle cosiddette cartelle pazze, che permette l'annullamento automatico in caso di mancata risposta da parte degli enti preposti. Il testo passa ora quindi all'esame dell'aula di Palazzo Madama.

Malati di Sla: il governo raddoppia fondi, stop allo sciopero della fame.


ROMA - L'assicurazione ricevuta dal governo di raddoppiare il fondo per la non autosufficienza per ora è soddisfacente per i malati, che interromperanno gli scioperi della fame in corso in questi giorni. Lo ha affermato Mariangela Lamanna, vicepresidente dell'Associazione 16 Novembre che coordina la protesta.
"Il governo si è impegnato a portare il fondo a 400 milioni di euro - ha affermato Lamanna uscendo da una riunione al Ministero dell'Economia con il sottosegretario Gianfranco Polillo - questo per noi è un respiro di sollievo, e invitiamo tutti i disabili a riprendere l'alimentazione". "Si distingueranno tre diverse categorie - ha sottolineato Lamanna - chi ha bisogno solo di carrozzina, chi di carrozzina e alimentazione, e chi ha bisogno anche di respiratore. Noi monitoreremo costantemente tutte le iniziative. Questa indagine sarebbe già dovuta essere pronta, e non essere annunciata come iniziativa urgente". Il senatore Ignazio Marino si è poi impegnato a fornire al Ministero in tempi brevissimi le cifre esatte sui disabili gravi.
Oggi i malati di Sla hanno protestato davanti alla sede del ministero dell'Economia a Roma: alcuni di loro avevavo anche annunciato di essere ''pronti a lasciarsi morire'', non ricaricando le batterie ai respiratori che li tengono in vita.  
"E' una notizia bellissima". Nonostante i segni della Sla, negli occhi di Salvatore Usala, uno dei protagonisti della protesta per i fondi per la non autosufficienza, si legge chiaramente la soddisfazione per l'esito della manifestazione, riassunta nelle poche parole che la moglie Giuseppina traduce dai suoi sguardi a una lavagna con delle lettere. Usala e gli altri disabili gravissimi che da quasi un mese sono in sciopero della fame ora ricominceranno ad alimentarsi, ma era pronto anche ad arrivare alle conseguenze estreme: "se non avessimo avuto risposte - è la prima frase del segretario dell'associazione 16 novembre appena uscito dall'incontro in cui il Governo ha garantito l'integrazione dei fondi - sarei morto lì dentro". Usala è il più festeggiato fuori dalla sede del ministero dell'Economia, dagli altri membri dell'associazione ma anche dai politici presenti, ed anche Mina Welby si ferma a lungo a parlare con lui, chiedendogli di aiutarla a portare le buone pratiche della sua Sardegna nella cura dei disabili gravissimi anche nel resto d'Italia. A chi gli fa notare come quello ottenuto oggi sia un risultato soprattutto suo risponde "sono un carro armato", ma lui per primo si dice pronto a riprendere la lotta se le promesse non verranno mantenute con una frase lapidaria: "Non sono mica scemo".
Anche Mina Welby co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni, ha partecipato al sit in. ''Sono insieme a loro non per confortarli e appoggiare la loro persistente manifestazione - ha detto - ma per cercare di convincerli a dare fiducia al lavoro che si sta facendo sul ripristino dei Livelli Essenziali di Assistenza. Il dialogo tra il Ministro alla Salute Renato Balduzzi e l'on. Maria Antonietta Farina Coscioni, presidente onoraria dell'Associazione Luca Coscioni, dopo i suoi 20 giorni di digiuno ghandiano di convinzione e aiuto al lavoro per ottenere il ripristino dei LEA, credo meriti un forte atto di fiducia di tutti, per dare serenità nel lavoro alla giusta valutazione delle loro richieste. I LEA saranno la garanzia del ripristino di una assistenza continua''. ''Al Comitato 16 Novembre e alle altre Associazioni dei malati - ha concluso Welby - chiedo inoltre di rivolgersi con le richieste di assistenza autogestita alle Regioni latitanti nel fornire questi servizi dovuti per la legge sulla vita indipendente 162/98 e che tutte le regioni d'Italia hanno fatto propria con delibere o leggi regionali''.

Crescite diversificate.



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Redditometro.


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martedì 20 novembre 2012

Che farà il "governicchio"?



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BILDERBERG ROMA/ Ecco i nomi di chi ha partecipato e perché. Obiettivo finale: svendere l’Italia. - Viviana Pizzi


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I centrotrenta potenti del mondo, coloro che decidono le sorti dell’economia (e non solo) mondiale, si sono incontrati a Roma il tredici novembre scorso. Si tratta del cosiddetto Gruppo Bilderberg le cui riunioni sono sempre avvolte dal massimo della segretezza. L’incontro doveva tenersi all’Hotel Russie ma, per maggiore riservatezza - data la concomitanza con il festival del Cinema - è stato spostato in Campidoglio. I beneinformati pensavano che il meeting si dovesse tenere alle 18 ma è stato invece spostato a un’ora dopo quando gli ospiti stranieri si sono riversati in piazza del Campidoglio.
I PARTECIPANTI ITALIANI E STRANIERI
Alle 19.45 è stato visto entrare Ignazio Visco, governatore della Banca Centrale; un quarto d’ora dopo il ministro del Lavoro Elsa Fornero, seguito dal presidente del Consiglio Mario Monti, avvistato intorno alle 20.30. Tra i ministri del governo tecnico erano presenti anche Corrado Passera (delega allo Sviluppo Economico) e Francesco Profumo titolare del dicastero all’Istruzione
Tra gli altri invitati Mauro Moretti, ex sindacalista della CgilAngelo Cardani, presidente di AgcomFulvio Conti dell’EnelAnna Maria Tarantola presidente della RaiFederico Ghizzoni, amministratore delegato di UnicreditPaolo Scaroni, amministratore delegato di EniFranco Barnabè di Telecom ItaliaAlberto Nagel ad di MediobancaEnrico Cucchiani di Mediaintesa Rodolfo de Benedetti del Gruppo Cir.
Dall’estero sono invece arrivati Tom Enders, Ceo della EadsMarcus Agius di Barclays, il canadese Edmund Clark boss della Td BankKenneth Jacobs numero uno di Lazard e l'americano capo dell'Alcoa Klaus Kleinfeld.
C’erano anche il francese Henri Castries presidente del gruppo Axa, il tedesco Josef Ackermann presidente del consiglio di amministrazione del Gruppo Executive Committee Deutsche Bank, lo statunitense Keith Alexander comandante dell’Us Cyber Command e direttore dell’Agenzia di Sicurezza Nazionale, lo spagnolo Joaquin Almunia vicepresidente Commissario per la concorrenza Commissione Europea, lo statunitense Roger Altman presidente della Evercore Partners, il portoghese Luis Amado presidente del Banco Internacional do Funchal, il norvegese Johan Andresent proprietario e amministratore delegato della Ferd, il finlandese Matti Apunen direttore Finnish Businness and Policy Forum Eva, il turco Ali Babacan vice primo ministro per gli affari economici e finanziari, il portoghese Francisco Pinto Balsemao presidente e Ceo di Impresa ed ex primo ministro, il francese Nicolas Baverez Partener della Gibson Dunn & Crutcher LLP, il francese Christophe Béchusenatore e presidente del Consiglio Generale del Maine et Loire, e il turco Enis Berberoglu editore del quotidiano Hurriyet.
Tutti i nomi presenti sono personaggi abitualmente chiamati a partecipare agli incontri del Bilderberg anche quando si tengono in altre nazioni. A questi se ne aggiungono altri che restano segreti nonostante gli insiders provino in tutti i modi a stanarli. 
I TEMI DELLA DISCUSSIONE
Di cosa si è discusso in questo vertice mondiale di governanti e banchieri di tutte le specie? Dell’andamento economico del globo, questo è certo nonostante non arrivino conferme ufficiali. E tenendosi in Italia, nel vertice si sarà discusso molto probabilmente di eurozona e degli andamenti economici di nazioni che non ce la fanno a stare al passo con la tabella di marcia imposta dai mercati.
Indiscrezioni raccontano però che, oltre a euro-questioni, durante l’incontro siano state affrontate anche tematiche legate alla politica italiana.
E infatti la domanda che si pongono gli italiani è che cosa ci facesse il premier Mario Monti a questo incontro insieme alla sua squadra di governo, praticamente al completo salvo rare eccezioni. Monti è un habitué del Bilderberg, tanto è vero che in passato ha già preso parte ad altri incontri insieme a Paolo Scaroni di Eni e Franco Barnabè di Telecom Italia.
Da fonti interne a Palazzo Chigi arrivano però soltanto dei rumours: Mario Monti avrebbe presentato una relazione su come far uscire l’Italia dalla crisi economica in cui è sprofondata. Manovre finalizzate a perseguire gli scopi dei vertici più alti delle banche mondiali, che coincidono però con le tanto agognate misure di impoverimento del Paese Italia messe in campo negli ultimi dodici mesi. Sempre secondo indiscrezioni emerge che si è parlato anche di un eventuale commissariamento dell’economia dei paesi più deboli della zona euro tra i quali oltre alla Grecia e alla Spagna guarda caso figura proprio l’Italia.
Perché mai l’incontro è stato previsto proprio a Roma e come mai alcuni ministri del Governo sono stati invitati alla mensa del Re? Probabilmente – e siamo nel campo delle ipotesi, perché di conferme ufficiali non ne arriveranno mai - i potenti del mondo hanno chiesto garanzie politiche ed economiche proprio ai banchieri di casa nostra, sempre disponibili e asserviti nei confronti delle lobby mondiali. 
LE CONSEGUENZE PER L’ITALIA: ACCELERATA SUL MONTI BIS
Gli osservatori più attenti ritengono che si sia chiesto all’Italia di rispettare i patti e garantire, quindi, con il risanamento del debito pubblico attraverso la tassazione ai cittadini, la stabilità economica che le banche pretengono. Non per nulla la maggior parte degli appartenenti al Bilderberg rappresentano i più potenti istituti di credito del mondo. Tutto questo però potrebbe portare al disastro per l’Italia.
Una tesi portata avanti anche dal giornalista russo Daniel Estulin, specialista delle influenze del Bilderberg sull’economia mondiale, che parlando di Mario Monti, ha svelato il piano per la distruzione dell’Italia, risultante dal rispetto dei patti con il Bilderberg.
Qualunque governo che cercherà di ripagare questo debito distruggerà il proprio paese, tutto quello che finora si è fatto è stato obbligare i cittadini a pagare il debito pubblico gonfiato dagli interessi usurai della finanza internazionale e aggravato nell’eurozona, dall’impossibilità di ricorrere, a costo zero, all’ossigeno della moneta sovrana. Dal momento che non possiamo pagare e non può farlo nemmeno il governo, allora ci si rivolge alle istituzioni finanziarie internazionali. Chiunque tenta di farlo distruggerà il proprio paese”.
Con molta probabilità a Mario Monti è stato chiesto di impegnarsi ancora personalmente nella politica italiana per permettere che il sistema bancario continui ad avere la meglio sulla nostra economia. E questo, con qualsiasi altro premier, non sarebbe stato possibile come con il Professore. 
IL DOPO BILDERBERG E LE DICHIARAZIONI IN KUWAIT
Solo in questa chiave è possibile spiegare le dichiarazioni che lo stesso Mario Monti ha rilasciato nella sua recente visita in Kuwait dove ai petrolieri asiatici si è presentato come l’unico in grado di poter fornire garanzie in vista di futuri investimenti in Italia.
"Non posso garantire per il futuro – questo ha dichiarato Mario Monti a chi gli chiede se abbia fornito in Kuwait garanzie sull'affidabilità dell'Italia dopo il suo mandato - chi governerà deve avere come obiettivo quello di continuare a garantire crescita, giustizia, lotta a corruzione e evasione. Le valutazioni sono ai minimi e servono capitali per la crescita. Abbiamo illustrato a potenziali investitori che è il momento in cui i titoli a reddito fisso e le valutazione delle imprese in Italia sono bassi”. Tradotto: venite a comprare che vendiamo a prezzi stracciati.
Dopo la riunione del Bildeberg lo stesso Monti ha assicurato però che “i conti pubblici stanno avviando un percorso di risanamento e le riforme sono sulla strada giusta: questo permetterà ai paesi euro, nel loro insieme e individualmente, di diventare più solidi e stabili".
Il premier ha anche ricordato che l'Italia ha adottato tutti gli strumenti necessari per rendereil paese più attraente agli investitori del Golfo.
“Appena il mio governo si è insediato – ha anche sostenuto - abbiamo avviato una politica di risanamento dei conti basata su rigore ed equità, che ci permetterà di raggiungere nel 2013 il pareggio di bilancio”. Lo ha fatto citando anche le riforme strutturali adottate dal suo governo: quella del sistema pensionistico che rende sostenibile il sistema previdenziale per i conti pubblici, la riforma del mercato del lavoro e tutta una serie di provvedimenti per aumentare la concorrenza e favorire la liberalizzazione dei servizi e delle professioni.
Una serie di passaggi che fanno intuire quello che molte forze politiche vorrebbero che fosse reso pubblico. Il Bilderberg ordina a Monti di continuare a governare per la stabilità del sistema nel nostro Paese. A danno di chi? Dei cittadini che continueranno a vedersi impoveriti ogni giorno di più mentre i soldi pagati con le loro tasse andranno a colmare - in maniera insufficiente - il debito pubblico. Creando però disoccupazione, povertà e disperazione. E ricchezza per le banche, ça va sans dire.

Per una stagione costituzionale.


sabato 24 novembre 2012 ore 14.30

Mediolanum Forum
via Giuseppe di Vittorio 6 Assago (MI)
Ingresso libero fino a esaurimento posti (10 mila)
Apertura cancelli ore 12.30 – 8 bar aperti al pubblico
Sul palco:

Gustavo Zagrebelsky, Sandra Bonsanti, Umberto Eco, Roberto Saviano,
Paul Ginsborg, Gad Lerner, Don Virginio Colmegna, Nando dalla Chiesa,
Lirio Abbate, Roberto Natale, Lorenza Carlassare, Simona Peverelli,
Maurizio Landini, Gianni Barbacetto, Salvatore Settis, Elisabetta Rubini

Saluto del sindaco di Milano Giuliano Pisapia
Collegamento telefonico con Serena Dandini dal teatro Biondo di Palermo dove sono in corso le prove dello spettacolo “Ferite a morte” che si terrà la sera alle ore 21. Ferite a morte è un progetto teatrale scritto e diretto da Serena Dandini. E’ una “Spoon river” per ridare voce alle donne morte per femminicidio.
Interviene Tindaro Granata, attore, che presenterà un brano tratto dal monologo Antropolaroid
Ho voluto raccontare una storia nella quale il male si ripete sempre, come un’eredità misteriosa che passa di padre in figlio, che si presenta ad ogni nascita e ad ogni morte. Le storie di tutti i personaggi nascondono un tema, a mio parere universale e attuale, per quanto legato alla mia terra d’origine: la Sicilia. Noi trentenni di oggi abbiamo vissuto un’infanzia ricca rispetto a quella dei nostri genitori; illusi che saremmo cresciuti in un mondo di possibilità. Ma la mafia, la corruzione politica, l’assassinio di Borsellino e di Falcone ci hanno svegliato da questo sonno inesistente. Oggi ci rendiamo conto che la crisi profonda che stiamo attraversando non è solo economica ma innanzitutto umana. Attendiamo di riscattare il nostro passato per il nostro futuro. Per questo motivo giunto a trent’anni ho la necessità rendere reale qualcosa che mi faccia sopravvivere al niente che mi circonda”.
Proiezione di un video-messaggio di Moni Ovadia
Aderiscono al manifesto e saranno presenti:
Ivan
 Lo BelloRoberta De MonticelliBice e Carla Biagi, Filippo di RobilantStefano Pareglio, Aldo Gandolfi,Danco SingerGiulio ErcolessiFranco Sbarberi