venerdì 15 novembre 2013

Vivere senza cibo: è davvero possibile? Qualche considerazione sul Soylent. - Lisa vagnozzi

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Probabilmente avrete già sentito parlare del Soylentun sostituto del cibo di cui anche greenMe.it si è occupato, ormai qualche mese fa. Nell'intento del suo creatore, Rob Rhinehart, un giovane ingegnere americano, il Soylent dovrebbe fornire all'organismo tutte le sostanze di cui ha bisogno per funzionare in modo corretto, in modo da eliminare la necessità di acquistare e preparare del cibo e determinando un notevole risparmio di tempo e denaro.
La formula del Soylent è stata rivista più volte, anche perché lo stesso Rhinehart ha fatto da cavia, testando su di sé gli eventuali effetti "collaterali" di diverse miscele, prima di giungere alla composizione attuale.
Il Soylent è una polvere che contiene amido, proteine del riso, olio di oliva e diversi nutrienti essenziali (sodio, potassio, magnesio, vitamine...). Viene ingerita dopo essere stata miscelata con acqua e da sola, senza la necessità di aggiungere altri alimenti,sarebbe in grado di soddisfare il fabbisogno giornaliero di sostanze e calorie di un essere umano adulto. Insomma, una caraffa di Soylent al giorno e addio cibo. E con una spesa minima, dato che una dieta a base di Soylent dovrebbe costare  tra i 30 e i 40 dollari a settimana.
Secondo Rhinehart, che ha ricevuto diverse donazioni attraverso il crowdfunding per perfezionare e commercializzare il proprio prodotto, il Soylent potrà risolvere il problema della fame nel mondo: il nostro pianeta produce una quantità finita di risorse e, a lungo andare, complice la crescita della popolazione, il cibo finirà per scarseggiare, determinando carestie e denutrizione. Il Soylent potrà allora fornire i nutrienti essenziali a quanti rischiano di morire di fame.
[Se l'idea vi incuriosisce e volete approfondire il tema, ecco qui di seguito qualche link utile. Un volenteroso giornalista ha recentemente raccontato in un video e in un post la propria esperienza di cavia: per 30 giorni, accuratamente documentati, si è nutrito di solo Soylent. Tra l'altro, il progetto di commercializzazione della bevanda sembra essere in fase molto avanzata, visto che a gennaio 2014 dovrebbero partire i primi ordini.]
Per quanto mi riguarda, certo, nel 2050 il mondo sarà popolato più o meno da 9 miliardi di persone e il tema della scarsità delle risorse, in particolare di quelle alimentari, deve essere affrontato sin da ora con serietà e urgenza. Detto questo, l'idea di sostituire il cibo con una bevanda da assumere quotidianamente, eliminando l'esigenza di mangiare, mi lascia molto perplessa.
In primo luogo, il nome scelto da Rhinehart suona un po' sinistro. Il Soylent era il cibo di cui si nutriva l'umanità in un romanzo di fantascienza dal titolo Largo! Largo!, a cui si era poi vagamente ispirato il film del 1973 2022: i sopravvissuti, con Charlton Heston. Ebbene, nel film, in una Terra devastata da sovrappopolazione e inquinamento, si veniva a scoprire che il Soylent, le gallette colorate di cui ci si alimentava per sopravvivere, venivano fabbricato con resti umani. Insomma, conferire ad un nuovo prodotto un nome che rimanda neanche troppo velatamente al cannibalismo non mi sembra una grandissima scelta di marketing...
In secondo luogo, per quanto possa essere raffinata e studiata la formulazione di una bevanda nutritiva, temo che sia difficile pervenire ad una formula che riesca davvero a far fronte alle molteplici esigenze dell'organismo, tenendo anche conto del fatto che ogni persona ha caratteristiche proprie, per cui è impossibile che un unico prodotto possa andare bene per tutti.
Infine, è vero, mangiare comporta una spesa e una "perdita" di tempo: ma non riesco ad immaginare un mondo in cui, almeno una volta al giorno, non ci sieda intorno ad un tavolo per consumare un pasto. Il cibo non è solo una necessità per l'organismo, ma ha anche un valore sociale, conviviale e relazionale che non dovrebbe essere sottovalutato.
Queste sono le mie considerazioni da profana. E voi, cosa ne pensate? Trovate che l'idea di Rhinehart sia interessante, geniale o agghiacciante? O il tema vi lascia del tutto indifferenti?

12/12/12, Fatto in Tv. La disinformazione “made in Ilva” e i i giornali compiacenti. - Lorenzo Galeazzi



Secondo i magistrati di Taranto, gli uomini dell’Ilva sono in grado di condizionare le istituzioni, la politica e ovviamente anche la stampa. Lo dice anche Girolamo Archinà, ex capo delle relazioni esterne del Gruppo Riva, ora in carcere: “Io ho sempre sostenuto che bisogna pagare la stampa per tagliarli la lingua!”. Ma l’ingegnere fa molto di più. Scrive di proprio pugno articoli a firma di fantomatici esperti ambientali che non esistono e decide quali notizie pubblicare e quando farle uscire. Con lui una serie di direttori ed editori compiacenti. Tutti uniti non nell’informare la popolazione dei rischi ambientali e per la salute dell’Ilva, al contrario, per difendere gli interessi del gruppo. 

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/12/12/121212-fatto-in-tv-sistema-archina-disinformazione-made-in-ilva-e-giornali-compiacenti/213937/

Ilva, audio choc di Vendola. La telefonata integrale con Archinà.



La registrazione integrale della conversazione fra il presidente della Regione Puglia e l’ex capo delle relazioni esterne dell’Ilva, Girolamo Arichinà. “Io e il mio capo di gabinetto abbiamo riso per un quarto d’ora”, dice Vendola commentando la “scena fantastica” dello “scatto felino”, con cui Archinà ruba il microfono a un cronista che chiedeva conto a Emilio Riva dei morti di cancro causati dall’Ilva. Il governatore, dopo le risate, fa sapere al dominus di tutti gli affari illeciti dell’azienda, che è a disposizione: “Dica a Riva che il presidente non si è defilato”.   
di Francesco Casula e Lorenzo Galeazzi. Montaggio di Samuele Orini.

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/11/15/ilva-audio-choc-di-vendola-telefonata-integrale-con-archina/253454/

giovedì 14 novembre 2013

Gesti popolari baresi.



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Ragno Pavone, il ragno piu' bello del mondo. Le foto di Jurgen Otto. - Roberta Ragni

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Durante una passeggiata in Australia, l'entomologo Jurgen Otto si è imbattuto in un piccolo aracnide con cui non era mai entrato in contatto prima di allora. Era il ragno pavone australiano, chiamato anche Maratus volans o Peacock spiderche misura poco più di 4\5 millimetri, è in grado di fuggire via saltellando in modo irregolare e porta con sé un vero e proprio arcobaleno di colori,visibile quando solleva i lembi della parte posteriore del corpo nel rituale di accoppiamento.
"Quando sono arrivato a Sydney ero un po' annoiato, perché non c'era abbastanza da fotografare, ma ora non voglio vivere in nessun altro luogo. Penso che sia il ragno più bello del mondo", racconta l'entomologo, autore di magnifichi scatti del ragno più bello del mondo. Il Maratus volans, per attrarre le femmine, alza le sue "alette", così splendidamente colorate, come una sorta di ventaglio.
Lo fa sollevandosi su due zampe, è così che rivela le estensioni colorate, e vibrando mentre si sposta da un lato all'altro, nel tentativo di corteggiare la sua controparte femminile. Purtroppo, se la danza non impressiona la femmina, il maschio potrebbe finire per diventare la sua preda.
Anche se la paura dei ragni è la più comune fobia specifica in tutto il mondo, le foto di Jurgen Otto sono di certo un buon modo per riabilitare l'immagine di queste straordinarie creature.

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GLI ABUSI DELLE MULTINAZIONALI SUI MINORI: UN’INVISIBILE EPIDEMIA GLOBALE. - JOHN MCMURTRY Global Research



“Non ci può essere una rivelazione più profonda dell'anima di una società, del modo in cui tratta i suoi bambini” sostiene Nelson Mandela 

Come non essere d'accordo? 

Eppure oggi i bambini possono essere aggrediti, fatti ammalare, o uccisi da pervasivi farmaci commerciali, cibo e bevande spazzatura, resi perversi in vari modi dalla violenza senza scrupoli, impegnati in lavori forzati senza nessun beneficio, e poi buttati dentro a un futuro aziendale di schiavitù per debiti e lavoro senza senso. Come può questo crescente abuso sistematico essere consentito pubblicamente ad ogni livello? Che tipo di società potrebbe distogliere lo sguardo da come le sue istituzioni dominanti rovinano le vite dei giovani e lo stesso futuro dell'umanità? 

L'abuso è incorporato nel sistema. Tutti i diritti di coloro stessi che si preoccupano dei bambini –dai genitori lavoratori ai sistemi di sostegno sociale-- sono derivati da trattati “commerciali” aziendali che sorpassano le leggi per garantire come unico obiettivo la regola del “profitto degli investitori”. I bambini sono nello strato più basso, e per lo più espropriati senza scrupoli dal sistema globale. La scusa di “condizioni più competitive” significa, di fatto, una corsa al ribasso dei benefici per le famiglie, della sicurezza sociale, dell’educazione superiore libera dal debito, delle protezioni contro ambienti tossici, ai quali i giovani sono i più vulnerabili. Allo stesso tempo, vendite crescenti di cibo spazzatura, malnutrizione e deterioramento culturale incitano il solo sviluppo ottenuto -una richiesta sempre maggiore di denaro alla cima. 

I meccanismi di abuso non sono temperati da riforme come avveniva in passato, ma approfonditi e ampliati. Gli stanziamenti per [la legge ] Omnibus Harper che spoglia anche istituzioni scientifiche e sociali e toglie diritti aziendali stranieri transnazionali, nel nome di “un partnertariato trans-pacifico” e “Accordo Commerciale fra Canada e Europa” fanno avanzare ulteriormente la grande espropriazione. 

Una domanda non fatta unisce questi punti, ma è tabù porla. Quale guerra, collasso ecologico o sociale non è oggi alimentato dal rapido strisciare dei diritti aziendali allo scopo di derubare e inquinare le società e –i meno considerati- i giovani? 

Nella seconda versione ampliata di Cancer Stage of Capitalism (Lo stadio canceroso del capitalismo, ndt) spiego l'intero sistema. Operazioni monetarie onnivore [attivate] dalla ricchezza aziendale proliferano attraverso i loro ospiti viventi, superando le difese della vita sociale a ogni livello e mettendo a tacere le critiche. Nessuna [di queste operazioni] tende a servire una funzione sociale (“supporto alla vita” nell’originale, ndt) ma solo a massimizzare i profitti. Esse circondano, minacciano, corrompono e molestano con le armate delle lobby aziendali per oltrepassare le legislature e lanciare attacchi tramite pubblicità e guerre con i mass media come loro veicoli di propaganda. Ci sono tutte le caratteristiche classiche del bullismo– richieste pervasive a senso unico, fare una gang, minacciare con la forza, falsi pretesti, indebolire gli oppositori presi e sfruttati, e attaccare brutalmente chi resiste. Ma i bulli sono visti solo fra gli stessi giovani, mentre il governo nell'interesse del benessere dei bambini è sacrificato in modo crescente alla fanatica dottrina secondo la quale la “mano invisibile” del dio mercato è la Provvidenza e tutte le merci sono “beni”. 

COME L'ABUSO AZIENDALE SI MUOVE FIN DENTRO I BAMBINI 

Ricordiamo come il portavoce della General Electric e il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan mandarono in onda la guerra post anni ‘80 contro sindacati, attivisti per la pace, ambientalisti, e ogni tipo di comunità non asservita ai diritti aziendali americani. Il Nicaragua, piccolo e alla fame, che si era alzato contro la tirannia preparata dagli USA, portando educazione pubblica e benefici alla salute per i bambini sopraffatti dalla povertà fu individuato come esempio. 

“Tutto quello che devono fare è dire “Zio””, diceva con un sorrisetto Reagan alla stampa quando gli chiedevano cosa poteva fare il Nicaragua per fermare gli attacchi statunitensi. Loro non lo fecero e gli USA minarono il loro porto centrale e finanziarono i Contras con denaro proveniente dalla droga per le armi per attaccare e bruciare le scuole e gli ospedali. Il governo di Reagan e i mezzi di comunicazione ignorarono la sentenza da sei miliardi di dollari della Corte Internazionale contro i crimini di guerra e la falsa rivendicazione della “difesa personale”. Coloro che abusano continuano sempre se non vengono indicati e le prime vittime sono sempre i bambini. 

Ora con il collasso ideato dalle banche dell'Europa social-democratica, oppositori ricchi di petrolio che hanno guadagnato dal saccheggio delle aziende nel Medio Oriente e i sistemi di supporto ai beni di prima necessità in lento declino, noi siamo capaci di vedere la diretta invasione aziendale delle menti e corpi dei bambini. Come da altre parti, la giustificazione è “dare loro ciò che vogliono”. E tutte le leve vengono premute per agganciare i giovani ai prodotti delle multinazionali che danno dipendenza – il bambino e l'adolescente hanno paura di essere lasciati da soli, il desiderio di più zucchero, sale e grasso, il fascino primordiale delle immagini di violenza e distruzione, il desiderio di attenzione in forme stereotipate, la noia di inerzia con nessuna funzione vitale, la perdita di aree per lo svago sociale a causa della grande mancanza di fondi, l’incessante coazione alla distrazione, e dubbi da buco nero sul proprio Io. Tutte le istigazioni e prodotti poco salutari e che creano dipendenza formano un modello comune di abuso sui bambini, che è molto più destabilizzante per la vita di qualunque altro del passato. Sotto la scoperta, cresce un'epidemia patologica. 

In risposta alle malattie causate dalle merci, dall'obesità alle stelle e mancanza di forma fisica a depressione giovanile senza precedenti e indifferenza psichica alla violenza, quasi nessuno standard di vita pubblica di ciò che è spinto ai giovani è consentito nel mercato super lucrativo. Anche quando il consumo crescente dei bambini di innumerevoli cibi spazzatura, droghe farmaceutiche e divertimenti che distruggono la vita li rende dipendenti da ciò che alla fine potrebbe rovinare le loro vite, si vedono le lobby che ostacolano furiosamente gli stili di vita salutari. 

Come mostra Childhood Under Siege/ How Big Business Targets Your Children (Infanzia sotto assedio, come la grande impresa bersaglia i vostri bambini, ndt) di Joel Bakan, l'abuso sistematico viene ignorato, negato e bloccato contro la regolamentazione pubblica. Anche con diabeti mortali dovuti al cibo ed alle bevande spazzatura e disfunzioni ormonali e avvelenamento del corpo dovuto alle innumerevoli sostanze chimiche, materiali e sostanze chimiche non testate che nutrono le nostre vite, i giovani non sono protetti da questo abuso sistematico e crescente ad opera delle multinazionali, neanche un pacchetto di informazioni obbligatorio per prevenire i loro disturbi fisici e mentali, i quali continuano a crescere. 

CAPIRE L'ABUSO DELLE AZIENDE SUI BAMBINI COME UNA PATOLOGIA DEL SISTEMA 

Il classico film e libro di Bakan, The corporation, ha rivelato passo passo la “multinazionale come uno psicopatico”. Professore di giurisprudenza e anche genitore, egli ricorda l'”idea andata troppo oltre” di civiltà moderna che è stata aggressivamente messa da parte: “che i bambini e l'infanzia hanno bisogno di quel tipo di protezione pubblica e sostegno che solo la società potrebbe offrire”. Ora osserva, le grandi multinazionali sono “libere di promuovere idee e prodotti non salutari – di fare pressione sugli scienziati e i fisici per spingere le vendite delle loro droghe psicotrope – di far diventare gli ambienti dei bambini – di fatto i loro stessi corpi-- stufe tossiche-- e di trarre profitto dai sistemi scolastici sempre più trasformati in grandi affari”. Da lungo tempo l’orrore e i pericoli del lavoro minorile hanno richiamato l'attenzione, e Bakan riporta che oggi essi stanno ritornando. 

Il classico testo di Ronald Laing, The politics of the family (La politica della famiglia, Edizioni Einaudi, ndt) , approfondisce le problematiche del lavoro minorile sostenendo che i giovani vengono fatti vivere dentro un dramma teatrale i cui ruoli sono programmati da una generazione per quella successiva. Essi sono “buoni” o “cattivi” nella misura in cui seguono o oppongono resistenza ai ruoli a loro imposti. Il cambiamento di rotta oggi è che il palco e la trama sono dettati dal marketing delle multinazionali dei grandi affari. Loro allestiscono il palco e le trame delle attività e i sogni giovanili attraverso modelli di sport, giochi e relazioni simili, formazione dell'identità, mangiare e bere, espressione creativa, assistenza clinica, aumentando la scolarità e addirittura il sonno. Le loro pubblicità condizionano i bambini fin dalla culla e li spingono fortemente verso sostanze dannose che creano dipendenza. Questo è il motivo per cui, ad esempio, “solo l'1% di tutta la pubblicità del cibo propone un'alimentazione salutare”. La vendita di desideri malsani attraverso ogni finestra di menti impressionabili si è moltiplicata così tanto che quasi nessuna regione della vita, comprese le scuole, è libera dall'ordine del giorno totale. 

Nel mentre i governi controllati dalle multinazionali abdicano un obbligo definitivo di governo moderno – rendendo possibile la protezione delle vite dei giovani e del futuro sano dell'umanità. Sui prodotti di pervasiva violenza delle multinazionali, per esempio, l'American Medical Association riporta: “pensiero e comportamento violenti sono indotti sistematicamente e virtualmente in tutti i bambini dai giochi delle multinazionali”. L'occupazione dell'infanzia e adolescenza ha ora raggiunto 9-11 ore al giorno per l'età 8-18 anni che sono incollati a prodotti multimediali orchestrati dalle multinazionali commerciali. I bambini sono motivati da desideri non necessari e dall’adattamento a una cultura che li circonda che ha un “sistema di marketing panottico” per attaccarli alle loro “emozioni profonde”. La ripetizione senza sosta di slogan e false immagini sostituisce le ragioni e la cura della vita, e la logica delle pubblicità è che sei difettoso senza il prodotto. In sostanza, la dipendenza da merci spazzatura di ogni tipo guida la crescita delle vendite delle multinazionali e l'incapacità delle capacità di vita dei bambini viene dopo. Quale maggiore abuso dei bambini potrebbe esistere? 

Bakan riporta copiose evidenze di Big Pharma che compra i dottori con favori, mettendo articoli nei nomi dei giornali, inventa malattie infantili per prescrivere loro medicine, e droga i giovani fin dall'infanzia con le sostanze non sicure che loro propongono. L'invasione aziendale dell'educazione pubblica viaggia insieme all'invasione della salute dei bambini. Amministratori con salari da capi d'azienda per nessuna funzione educativa collaborano nell'agenda, e dispositivi di test meccanici vicini all'esaminazione accademica indipendente sono il cavallo di Troia per un lucchetto massivo di mala educazione. Bakan è consapevole che tutta la tendenza dell’ aziendalizzazione della scuola e delle istituzioni educative “mina il ruolo dell'educazione nel promuovere pensiero critico e riflessioni intelligenti”. Di fatto combatte contro di loro per principio. Perché il ragionamento e la ricerca critica hanno bisogno di persone che apprendono per indirizzare i problemi indipendentemente dai profitti della multinazionale e di penetrare oltre le credenze condizionate dal mercato. I grandi affari chiedono l'opposto. Massimizza i ritorni di denaro come il suo primo e unico principio di pensiero e giudizio e seleziona contro ogni verità o conoscenza che è in conflitto con il suo obiettivo. 

L'abuso aziendale dei bambini, in breve, va ben oltre tutte le altre forme di abuso dei bambini messe insieme. Ma in un mondo dove entrambi i genitori sono al lavoro per sopravvivere e il denaro vince sempre le elezioni, gli interessi di vita dei bambini sono spinti fuori dalla visuale. “Le multinazionali sono grandi, potenti e dominano le istituzioni” riassume Bakan, “deliberatamente programmate per sfruttare e rigettare gli altri che cercano benessere per loro”. 

Quindi qual è la soluzione? Bakan enfatizza il principio precauzionale e leggi contro danni evidenti ai giovani. Egli enfatizza i “valori” e “insegnare ciò che è bene per loro e ciò che non lo è”. Per cui non abbiamo nessun criterio principale dei due. Essi si mostrano da soli una volta visti. Il bene per i bambini è qualunque cosa renda funzionali le capacità di vita per crescere coerentemente, e il male è ciò che le rende non funzionali. Il dominio delle multinazionali va nella direzione opposta. Perciò la mancanza di forma fisica, obesità, depressione, fantasie dell'ego, violenza aggressiva e mancanza di obiettivi aumentano al massimo il suo profitto sull'abuso dei bambini va fuori controllo. Questo è il cuore del nostro disordine. La soluzi
one è il controllo pubblico delle multinazionali in base a standard collaudati di capacità di vita. 

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12586

LE ECONOMIE AVANZATE SONO ORMAI UN COLOSSALE SCHEMA PONZI?



I debiti sovrani battono nuovi record ogni settimana, questo purtroppo è quello che tutti sentiamo periodicamente. L’articolo di oggi è la nostra risposta all’interessante articolo del famoso blog americano Zero Hedge di cui questo è il link: Fonzie Or Ponzi? One Theory On The Limits To Government Debt.

Per chi non avesse voglia di leggerlo, facciamo ora un breve riassunto. Lo scopo dell’articolo è dimostrare che il debito pubblico di uno stato ad alto sviluppo umano potrebbe dividersi semplificando in tre categorie: Fonzie, Fonzie or Ponzi e Ponzi.

Per chi non li conoscesse Fonzie e Ponzi sono due personaggi realmente esistiti. Fonzie corrisponde al personaggio televisivo Arthur Fonzarelli, interpretato da Henry Winkler, protagonista della sitcom Happy Days, prodotta dal 1974 al 1984. Egli interpreta il tipo cool dell’epoca, giacca di pelle, atteggiamento deciso, vincente con le ragazze e uomo di strada. Ponzi invece è una persona reale, il cui nome americano era Charles Ponzi, italiano emigrato in America agli inizi del Novecento. Fu uno dei più grandi truffatori della Storia e inventò appunto lo schema Ponzi, una sorta di catena di S.Antonio finanziaria. In poche parole lo schema Ponzi promette un investimento con alto tasso di profitto senza però attuare nessun investimento concreto; ai clienti iniziali vengono pagati gli interessi come promesso ed essi iniziano a espandere la voce portando sempre nuovi clienti. Il truffatore utilizza quindi i soldi investiti dai nuovi clienti per pagare gli interessi ai clienti precedenti, in una piramide che collassa quando quantità di nuovi clienti necessaria per pagare gli interessi è talmente grande da non essere più sostenuta dal mercato. A questo punto iniziano i primi dubbi dei clienti su questo schema e iniziano le prime richieste di rimborso del capitale che quindi fanno collassare lo schema stesso.

Detto questo l’articolista di Zero Hedge parla invece di Fonzie e spiega, attraverso un episodio della serie, che Fonzie è vero che fa il duro ed è rispettato da tutti come un combattente, ma in realtà Fonzie non ha mai picchiato nessuno, ma semplicemente, attraverso la sicurezza del suo atteggiamento non ne ha mai avuto bisogno perché gli altri si ritirano prima di sfidarlo realmente.

Quindi lo scopo finale dell’articolo è stabilire quali tra gli stati con economie avanzate abbia un debito Ponzi, cioè senza via d’uscita se non fare ulteriore debito e quale invece sia ancora Fonzie, quindi il debito è ancora credibile e ci sono ancora possibilità di diminuirlo.

Zero Hedge stabilisce dei livelli Ponzi e Fonzie che si basano unicamente sull’entità del debito pubblico, mentre qui oggi vogliamo ampliare questa interessante teoria creando un indice che possa stabilire con più precisione quale debito sia Ponzie e quali sia Fonzie. Questo indice lo abbiamo chiamato Index Ponzie e si ricava su base decennale, scegliendo un appropriato anno pre crisi e rapportando la crescita economica alla crescita del debito rispetto al Pil, tenendo in considerazione l’entità del debito stesso e anche l’importanza del PIL del paese analizzato sull’economia globale (più un’economia é importante meno il suo debito è vulnerabile). Non mostreremo i dettagli di come abbiamo ricavato questo indice, non per tenerlo segreto ma semplicemente perché e’ un indice empirico il cui scopo è ottenere dei livelli che rivelino delle informazioni coerenti sul debito e soprattutto data l’unicità della situazione, è un indice che deve essere messo alla prova dai fatti, quindi bisognerà vedere se effettivamente funzionerà in futuro. Dal 2008, cioè l’inizio di questa grande crisi l’indice funziona.

Qui di seguito mostriamo la nostra tabella Fonzie/Ponzi ricavata con l’index Ponzi sopra descritto:


Tra le economie avanzate analizzate, USA, Giappone, Francia, Regno Unito, Italia, Spagna e Grecia risultano ormai Ponzi, da quando hanno superato la soglia empirica da noi stabilità di 90, non sono più riusciti a creare crescita economica al netto di nuovo debito pubblico (alcuni stati come l’Italia non hanno nemmeno prodotto crescita ma decrescita) e di conseguenza il debito pubblico sul PIL continua ad aumentare e dal superamento di 90 dell’Index Ponzi è solo costantemente aumentato. Di conseguenza possiamo definire le economie di questi paesi ormai dei veri e propri schemi Ponzi dove il debito si paga esclusivamente con nuovo debito in una spirale senza via d’uscita. Germania, Canada e Paesi Bassi sono invece in una fase di transizione. Germania e Canada sembrano che siano riusciti a rallentare la spirale del debito mentre i Paesi Bassi sono sull’orlo dell’essere Ponzi. Australia, Norvegia ed Estonia attualmente sono invece Fonzie, con delle economie ancora libere da un eccesso di debito.

Abbiamo notato che i paesi, ad eccezione della Spagna, che avevano l’anno prima dello scoppio della crisi una crescita economica al netto di nuovo debito sono riusciti a non farsi travolgere dal debito, mentre tutti gli altri sono finiti Ponzi o quasi.

In questo articolo quindi a differenza di quello di Zero Hedge abbiamo considerato non solo l’entità del debito pubblico ma anche il fatto che se il paese considerato riesca o meno a creare nuova crescita economica al netto di nuovi debiti e abbiamo visto che rispetto a Zero Hedge i paesi ormai Ponzi sono di più.

Come può quindi un paese Ponzi uscire dalla spirale del debito nel nostro regime capitalista? Attualmente è molto difficile uscirne, anche perché i governi dei paesi sopracitati hanno reagito in due modi: o tagliando e tassando per ridurre il debito ma questi sono provvedimenti depressivi che diminuendo le entrate non fanno che peggiorare la situazione oppure con politiche monetarie accomodanti che sostenendo il sistema finanziario provano a sostenere l’economia reale ma con scarsi risultati e probabilmente diventando esse stesse degli assurdi schemi Ponzi (come ad esempio negli USA dove il Quantitative Easing è costantemente cresciuto e non si riesce a rallentare senza provare ripercussioni sui mercati, come un “drogato in crisi d’astinenza”). A nostro avviso questi due provvedimenti finora attuati dai governi sono di un’ottusità che è difficile ritenere casuale. Ma detto questo è ancora possibile uscire da uno schema Ponzi ma assolutamente non lo si può fare alzando la pressione fiscale o tagliando in maniera lineare, perché gli effetti depressivi superano le maggiori entrate o le minori spese.

L’unica soluzione può essere o un cambio radicale del regime politico ed economicoo il fallimento, oppure, se ci fosse un governo con un po’ di buon senso, tagliare tutte le spese inutili e utilizzare i soldi così ottenuti esclusivamente per alleviare la pressione fiscale o per incentivare il mondo del lavoro e i consumi, e non per tagliare il debito pubblico..

Nel caso dei paesi europei, come già detto in altri nostri articoli, la crisi non è casuale ed ha scopi ben precisi e probabilmente avrà la sua conclusione con la cessione definitiva della sovranità nazionale all’Europa in cambio di aiuti economici oppure la frammentazione dello stesso stato nazionale in più parti.

Nel caso invece degli Stati Uniti o del Giappone, chi crede che possano uscire dalla politica monetaria espansiva si sbaglia di grosso e probabilmente, appena questa bolla monetaria scoppierà, sarà ricordata come la scintilla del collasso del nostro sistema economico.

Concludendo, le principali economie avanzate sono ormai soltanto dei truffaldini schemi Ponzi, dove l’obiettivo dei governi è soltanto calciare il barattolo di qualche mese in più. Noi continueremo a monitorare l’Index Ponzi per verificare i prossimi anni, se ci sarà qualche inversione di tendenza anche se sembra praticamente impossibile. Vogliamo anche sottolineare che questo indice non è un indice della salute economica di uno stato ma soltanto dimostra se uno stato è ancora in tempo ad uscire dalla spirale del debito pubblico oppure no. Questo non significa che stati che adesso non sono Ponzi, non lo diventino improvvisamente a causa di problemi interni o internazionali.


http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12587