giovedì 28 novembre 2013

Mutolo fiume in piena: “Napolitano cela la verità sulla trattativa, Berlusconi vinse grazie a Cosa Nostra”.




Il pentito Mutolo parla della trattativa, di Napolitano, di Paolo Borsellino e dei contatti che Silvio Berlusconi ebbe con Cosa Nostra.

-Redazione- La trattativa tra Stato e mafia è innegabile. Questa l'opinione di Gaspare Mutolo, il pentito che fu braccio destro di Totò Riina.
Intervistato da "La Zanzara", su radio 24, l'uomo offre la sua ricostruzione di quegli anni, soffermandosi anche sulla citazione come teste del presidente Napolitano, nell'ambito del processo palermitano che dovrebbe far luce sui patti che intercorsero tra istituzioni e criminalità organizzata. "La trattativa fra Stato e mafia esiste da sempre, c'è stata di sicuro", ha spiegato Mutolo. "Il presidente Napolitano, detto con grande rispetto, si è voluto immischiare nei processi,vuole coprire qualcosa che non era giusto e nascondere la verità". Poi conferma le ipotesi che in molti hanno tentato di abbattere, sulla strage di via D'Amelio, ovvero che "Paolo Borsellino fu ucciso perché era contrario alla trattativa, al cento per cento." Di fatto, Mutolo ammette che vi fu un'accelerazione, con l'eccidio del giudice, dopo la strage di Capaci: bisognava fermare chi ostacolava gli interessi istituzionali e mafiosi, quelli dei criminali e dei politici collusi.
Proprio sui politici collusi, il collaboratore di giustizia, non appare affatto clemente: secondo lui dovrebbero "subire le stesse sorti del mafiosi, anzi peggio. Peggio del 41 bis, dovrebbero essere castrati". "La vera mafia è a Roma", aggiunge, "Invece i trattamenti sono diversi”.
Mutolo si concentra persino sulla figura dell'ex premier: "“Ho avuto delle esperienze personali con il personaggio Berlusconi", ricorda. Specifica che non era legato "in senso stretto" alla mafia, "ma aveva contatti con qualche mafioso, come attestano delle sentenze." D'altra parte, prosegue, "è difficile per certe persone non avere rapporti con la mafia".
"Nel ‘74", ricostruisce, "mi trovavo a Milano con altri personaggi perché dovevo fare un sequestro di persona. Dopo ci fu un richiamo per tutti e non si parlò più di sequestrare Berlusconi. Poi arrivò ad Arcore lo stalliere siciliano Vittorio Mangano…”. E anche Dell'Utri "aveva molti contatti coi mafiosi": "E’ una cosa risaputa, un dato di fatto”, chiosa Mutolo, che fornisce anche la propria opinione in merito il ritorno di Forza Italia, rivelandosi scettico: “I tempi non sono quelli del ‘93 e del ‘94", osserva. A quel tempo Berlusconi "fece il pieno perché c’era la mafia, che ha aiutato Forza Italia."
"Questo è sicuro", ribadisce, "ho sentito a riguardo molte intercettazioni del ‘93.Tutta la Sicilia mafiosa era per Forza Italiatutte le organizzazioni mafiose hanno votato Berlusconi, perché i mafiosi si sentivano traditi dalla Dc mentre i comunisti erano contro”.
“Oggi la mafia non è più quella di vent’anni fa",  spiega ancora Mutolo. "Sono quasi tutti in galera, anche se di amici dei mafiosi oggi in Parlamento ce ne sono ancora tanti. Meno di prima ma ancora tanti. Lo posso dire al cento per cento." E dove sono? "Più a destra che a sinistra". D'altra parte, "se ogni tanto si sente l’urlo di Riina, come quello di un coniglio in gabbia, è perché si è sentito tradito dalle promesse che gli hanno fatto allora”.
L'intervista si sposta poi sulla sua persona: “Vivo ancora sotto protezione e lo Stato mi dà 1200 euro al mese", ammette. "Non dico che sono pochi, ma per quello che ho fatto merito questo ed altro. Sono uno dei pochissimi collaboratori che ha detto tutto e a cui lo Stato non ha mai rimproverato nulla. Però mi ha confiscato tutto. Devo pagare tutto dalla a alla zeta, non ho parenti. Dipingo e vendo qualche quadro, non mi posso lamentare”.
Riguardo alle proprie preferenze politiche, spiega che gli "piacerebbe tornare a votare". Un tempo si ritrovava nei Radicali, perché Pannella "aiutava i disagiati ed era contro alcune leggi". Ora, però, voterebbe per un partito di sinistra: "Mi piace particolarmente Matteo Renzi", conclude.

mercoledì 27 novembre 2013

Taverna su Berlusconi.

“Super-ciclone” in arrivo, centro/sud nel mirino: torna l’incubo alluvione, ecco le zone a rischio. - Peppe Caridi




Dagli ultimi aggiornamenti arrivano soltanto conferme. 
Conferme da incubo. 
Nel fine settimana, tra sabato 30 novembre,domenica 1 e poi anche lunedì 2 dicembre, un “super-ciclone” colpirà l’Italia meridionale e anche se mancano ancora un bel po’ di ore prima dell’inizio di quest’altro evento di maltempo estremo, è grande l’apprensione per il rischio di nuovi eventi calamitosi dopo tutto quello che è successo nelle ultime settimane con le piogge torrenziali tra Marche e Abruzzo, l’alluvione in Sardegna, i nubifragi in Calabria, il tornado di Gallipoli e adesso le eccezionali nevicate appenniniche e il freddo da record in tutto il Paese. Una nuova irruzione nord/orientale porterà, tra venerdì sera e sabato mattina, la neve in pianura al nord/ovest e su tutto l’arco alpino, ma subito dopo darà vita a un super-ciclone nel cuore del Mediterraneo, dove si creerà una voragine barica che verrà riempita proprio da questa ciclogenesi tipicamente Mediterranea.
E’ molto probabile che quest’evoluzione evolva in TLC, un autentico ciclone Mediterraneo. Ad alto rischio tutta l’Italia centro/meridionale e in modo particolare le Regioni del medio/basso Adriatico (Abruzzo, Molise e Puglia), tutto il Sud (Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia) e anche la Sardegna. Le prime forti piogge tra Calabria e Sicilia si verificheranno già dalla mattinata di sabato 30, secondo gli ultimi aggiornamenti, con le prime precipitazioni intense che poi si intensificheranno su tutte le zone joniche tra sabato sera e domenica mattina. Forti piogge e temporali anche in Sicilia. Non mancheranno tempestosi venti ciclonici e mareggiate su tutte le coste esposte. E’ alto anche il rischio che si formino altre trombe d’aria (o tornado, che dir si voglia: sono sinonimi!). Le temperature si alzeranno in alcune località di oltre 10°C rispetto al gelo di questi giorni, tornando addirittura sopra le medie del periodo, e sui rilievi appenninici la neve sarà nuovamente confinata sulle vette più alte, oltre i 2.000 metri di quota. Per questo motivo, la tanta neve presente al suolo alle quote medio/basse si scioglierà rapidamente andando ad aggiungersi alle piogge alluvionali che si riverseranno improvvisamente sui corsi d’acqua, che rischieranno così di esondare in molti punti. La situazione è preoccupante, l’incubo alluvione rischia di diventare di nuovo realtà. A Catanzaro, ad esempio, le autorità si stanno già attrezzando per affrontare al meglio l’emergenza. E fanno bene, perchè evoluzione meteo e la situazione del territorio non promettono nulla di buono…

http://www.meteoweb.eu/2013/11/super-ciclone-in-arrivo-centrosud-nel-mirino-torna-lincubo-alluvione-ecco-le-zone-a-rischio/243076/

Data da ricordare.



Oggi, 27 novembre 2013, alle ore 17,42, Berlusconi è stato dichiarato decaduto.

Un'ondina eccezionale.

martedì 26 novembre 2013

Ucraina: migliaia in piazza per il sì all'Europa.



Sarei tentato di dir loro di rimanere indipendenti, ma in fondo li comprendo.

Massimiliano Sapienza

Ikea sbarca in città: tra due anni il primo punto vendita“

Apre Ikea a Palermo, fra due anni arriva il secondo store siciliano


Confermati le indiscrezioni che vedrebbero il colosso svedese intenzionato ad aprire uno store nel capoluogo. La dirigenza dovrà individuare il terreno su cui costruire: si parla di Carini, dietro al Poseidon, Ciaculli e Tommaso Natale.
Apre Ikea a Palermo, fra due anni arriva il secondo store siciliano

Se per molti era solo un "sogno", adesso potrà diventare realtà: Ikea sbarca a Palermo. Niente più viaggi verso la zona del catanese per arredare casa a prezzi stracciati. Il colosso svedese punta ad aprire un secondo punto vendita in Sicilia. Non è ancora stato individuato lo spazio da destinare al megastore, ma la dirigenza potrebbe aver buttato l'occhio su un terreno alle spalle del centro commerciale Poseidon di Carini.
tempi d'attesa previsti per vedere aperto il punto vendita della catena scandinava ammonterebbero a circa due anni - secondo alcune fonti di SiciliaInformazioni -, giusto il tempo di individuare la location più adatta, incontrare l'Amministrazione comunale e ottenere autorizzazioni e licenze. Confermati dunque i rumors che già da un anno sussurravano questa possibilità. Oltre al terreno di Carini, è possibile che il negozio sorga dalle parti di Ciaculli o Tommaso Natale. Con ogni probabilità sarà escluso il centro città.
Nonostante i prezzi low cost, anche Ikea Italia accusa il colpo della crisi: chiude il biennio 2012/13 con un fatturato da 1.526 milioni di euro, registrando un calo del 4,5%, ma incrementando allo stesso tempo la quota di mercato nel settore arredo (+9,3%). Il comparto arredi "è il più grande acquirente al mondo di mobili italiani - si legge in una nota dell'azienda - che rappresentano l'8,1% degli approvvigionamenti di Ikea per tutti i suoi 338 negozi)".

ttp://www.palermotoday.it/economia/apre-ikea-palermo.html